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Autore: Tikkia    18/12/2011    2 recensioni
-Seccatura? Seccatura?? Ma tu hai idea di quello che devo fare io, Nara? È tutta la sera che corro avanti ed indietro a servire questo cazzo di cenone di Natale, è tutto il giorno che devo stare con tutti gli ospiti, e trovare anche il tempo di stare con i miei fratelli che non vedo da mesi! In un giorno ho accumulato tanto stress da bastarmi per un anno! E tu? Tu che hai dormito tutto il tempo, hai litigato con tua madre e sbuffato a tuo padre, tu osi dire a me che tutto è una seccatura???-
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Caos familiare

Il rumore era assordante; la gente correva di qua e di là ed urlava, cercava di mettersi in salvo, i bambini strepitavano… sembrava che l’inferno si fosse scatenato attorno a lui.

Shikamaru si guardò intorno alla ricerca di una via di fuga, ma il fumo denso gli ostruiva la vista.

Stava ormai per perdere la speranza quando ecco, come una visione divina, apparire una porta! Era il momento, nessuno stava badando a lui; la distanza non era certo breve, ma il ragazzo aveva posto tutta la sua fiducia nelle ultime riserve di forza. Scattò verso la salvezza.

Si sentì in colpa a lasciare i suoi amici indietro. Ma dopotutto, in quei casi disperati mente e corpo stringono un tacito patto a tua insaputa, e decidono di agire per conto loro, senza lasciarti alcuna voce in capitolo. Corse, lo sguardo fisso sulla porta che lo avrebbe portato fuori da quella stanza diabolica, vedendola avvicinarsi sempre di più, sempre di più.

Finchè una mano non  lo prese per la caviglia, rischiando di farlo cadere. Shikamaru si voltò verso l’aggressore, pronto a combattere per la sua vita. Ma non era un nemico: era Kankuro. Stremato, pallido in volto e con l’aria di uno la cui sanità mentale è sul punto di andare in pezzi.

-Non…lasciarmi…qui.- rantolò quello.

Shikamaru si concesse qualche attimo per pensare al da fasi, quando un urlo disumano lo raggiunse: la Bestia era in cerca di prede. Gli si gelò il sangue nelle vene e, lanciando all’altro uno sguardo rammaricato, riprese la sua corsa verso la salvezza.

-Shikamaru! Ti prego!- Kankuro era sull’orlo delle lacrime, ma ormai il moro col codino era entrato nel patto tra mente e corpo: era diventato un complice, ed ora non poteva più tirarsi indietro.

Corse e corse, accompagnato dalle urla dei bambini e dai ringhi ferali della Bestia. Corse e corse ancora finchè, con un balzo degno di un acrobata, aprì la porta e si gettò fuori da quel luogo maledetto.

Il freddo dell’inverno fu come un balsamo per i suoi polmoni, e la sensazione dei fiocchi di neve sul viso era paradisiaca. Ma la cosa migliore era il silenzio.

Shikamaru sospirò e fece per allontanarsi dalla casa delle torture, quando un movimento alla sua destra catturò la sua attenzione. Si mosse verso quel punto rapido come una vipera e colpì.

-Ahia! Papàààà!-

-Che ci fai qua fuori, tu?- inquisì il moro alzando una bambina di sei anni per la collottola del giubbotto.

-Dentro è brutto. C’è rumore.-

Povera piccola… ti capisco perfettamente. Pensò il Nara senior.

-E… e la mamma…- esitò la bambina, guardando il padre con il terrore negli occhi.

-Lo so, lo so,- disse lui abbracciandola –Non avrei mai voluto che tu assistessi a questo, Teika, perdonami.-

Rimasero qualche minuto in silenzio.

-Mi porti con te?- chiese la bimba all’improvviso.

Shikamaru la guardò con tenerezza e le diede un buffetto sulla guancia.

-Ma certo.-

Fecero in tempo solo a girare le spalle alla casa degli orrori, quando la porta si aprì di scatto. I due si voltarono e capirono di essere spacciati: la Bestia era davanti a loro, gli occhi fiammeggianti d’ira, quattro corna irte sulla testa e una terribile arma alla mano.

-Voi due!- strepitò con la sua voce demoniaca –Dove pensate di andare!!-

Teika ammutolì dal terrore; Shikamaru era solo.

Cercò di creare un diversivo.

-Tesoro, sei riuscita a salvare l’arrosto?- la voce gli tremò.

-Al diavolo l’arrosto, Nara, perché sei qua fuori con tua figlia e dove stavate andando! Rispondi!- Temari brandì il mestolo con fare minaccioso. Tanto bastò a far svanire in un soffio tutta l’arguzia di Shikamaru.

-Ma mamma, dentro c’è rumore! E tante tante persone! E zio Kankuro e zio Gaara vogliono sempre tenermi in braccio!- mugugnò con coraggio la piccola Teika. Shikamaru la ammirò per l’audacia.

-Concesso. Ma non riuscirai a scappare, signorina: ora torna dentro e vai a giocare con Keiko, credo che si stia stancando di fare la babysitter a quell’idiota di suo padre.- ordinò la bionda.

-Ma ogni volta che mi avvicino Naruto insiste per farci delle foto perché dice che siamo carine! Non voglio le fotoooo!- si lamentò scuotendo la testa.

-Allora parlane con Hinata! E ora dentro, filare!!- ringhiò la madre.

La piccola si dileguò con un mugolio spaventato. I genitori osservarono la testolina bionda, con un codino identico a quello del padre, sparire dietro al porta.

Shikamaru rimase da solo ad affrontare la kunoichi di Suna. Da quando si erano sposati l’aveva vista così alterata solo poche volte. Ed ogni volta gli sembrava di essere tornato in guerra.

-E tu che scusa hai?- inquisì quella.

-Seccatura. È tutto un’enorme seccatura.- borbottò. Temari divenne, se possibile, ancora più paonazza ed arrabbiata.

-Seccatura? Seccatura??  Ma tu hai idea di quello che devo fare io, Nara? È tutta la sera che corro avanti ed indietro a servire questo cazzo di cenone di Natale, è tutto il giorno che devo stare con tutti gli ospiti, e trovare anche il tempo di stare con i miei fratelli che non vedo da mesi! In un giorno ho accumulato tanto stress da bastarmi per un anno! E tu? Tu che hai dormito tutto il tempo, hai litigato con tua madre e sbuffato a tuo padre, tu osi dire a me che tutto è una seccatura???- la voce della bionda era salita di tre ottave.

-E chi è che ha insistito tanto per questa mega cena con parenti , amici e conoscenti?- sbuffò il moro –Io te l’avevo detto da subito che sarebbe stato seccante per me e stressante per te.-

Temari lo guardò per qualche attimo, poi mise su il broncio che a Shikamaru ricordava tanto quello di Teika.

-Però sarebbe stata una bella idea…- mugugnò.

Shikamaru la prese tra le braccia accarezzandole i capelli.

-Avevo programmato tutto- continuò –avevo pianificato ogni minima cosa.-

-Lo sai che quando ci si mette gente come Naruto o mia madre le cose non vanno mai come pianificato.- le ricordò il marito.

Temari annuì rassegnata e si godette le sue carezze.

-Però uffa.- concluse poi.

Shikamaru ridacchiò e le alzò il viso, scostandole di ciuffi ribelli che erano fuggiti dai codini ormai sfatti.

-La mia temeraria Temari. Sopravvive alla guerra più pericolosa della storia dei ninja, ma non riesce a far andare una cena secondo i suoi piani.- la prese in giro.

-Vaffanculo Nara.- gli ringhiò in risposta.

Si ammorbidì, però, quando la baciò delicatamente, facendole dimenticare per un attimo di tutto.

Un rumore di vetri infranti e la soave voce di Yoshino li riportò alla triste realtà:

-Naruto! I bambini hanno rotto meno cose di te stasera! Temari!! Torna dentro, un bicchiere si è rotto e Keiko e Teika potrebbero farsi male!-

I coniugi Nara si rivolsero un ultimo sguardo ironico e rientrarono rassegnati in quella bolgia infernale in cui si era trasformata la loro adorata casetta.

Note dell'autrice:
Rieccomi con un'altra fanfic parteipante all'evento "Give Black on Christmas Day" indetto dal forum ShikaTema  "The Black Parade"! Buon caledario dell'avvento :D

  
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