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Autore: Writer96    18/12/2011    7 recensioni
A James sarebbe piaciuta. O meglio, gli sarebbe piaciuta l’idea. Lily l’avrebbe detestata, dicendo che non avrebbe avuto senso fare una canzone su due persone che sacrificano il loro amore per stare lontani e poi si ritrovano in Paradiso. Penso che avrebbe detto che dubitava che James sarebbe davvero andato in Paradiso.
RemusxNinfadora| One-shot| Un genere che non ho ancora capito cos'è.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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-Sai, questa sera alla radio hanno trasmesso quella canzone in memoria di James e Lily. Onestamente, non mi piace. Se erano almeno in parte simili ad Harry, penso l’avrebbero trovata pacchiana, se non esagerata...- disse una ragazza, buttandosi a sedere sul divano sformato di un anonimo appartamento londinese. C’era nell’aria una leggera puzza di gatto e di marmellata di more lasciata lì ad invecchiare.
Ogni cosa era grigia o comunque scolorita e smorta, a partire dai muri e alle federe dei cuscini per arrivare ai capelli dell’uomo seduto sul divano, che sembravano essere striati di castano più che di grigio.
Era per questo, forse, che i capelli rosa cicca della ragazza spiccavano così tanto.

-A James sarebbe piaciuta. O meglio, gli sarebbe piaciuta l’idea. Lily l’avrebbe detestata, dicendo che non avrebbe avuto senso fare una canzone su due persone che sacrificano il loro amore per stare lontani e poi si ritrovano in Paradiso. Penso che avrebbe detto che dubitava che James sarebbe davvero andato in Paradiso.- disse l’uomo, continuando a guardare fuori dalla finestrella che stava davanti al divano. Aveva due occhiaie tremende e delle cicatrici nuove, che non c’erano l’ultima volta che lei lo aveva visto.

-Era così cattiva con lui?- chiese la ragazza, voltandosi a guardarlo e spalancando leggermente gli occhi, che per l’occasione erano diventati di un bel verde brillante. Si rifiutava di conformarsi con tutto quel grigio, lei.
Si rifiutava di conformarsi con tutto.

-Era cattiva con tutti, ma era il suo modo universale per dirci che ci voleva bene. Con James, più era acida più era innamorata. L’unico con cui fosse sempre dolce, a parte Harry, era.... Peter. Con lui mai una battutina acida, mai uno strano commento, mai un’alzata di sopracciglia sarcastica. Solo quelle parole gentili che lan facevano sembrare tanto una mamma.- soffiò piano lui, continuando a guardare fisso davanti a sé. Era vuoto, un involucro che non conteneva altro che organi che funzionavano quasi contro la sua volontà.
Era solo.

-E con te? Com’era Lily con te, Remus?- gli chiese lei con voce suadente. Gli appoggiò una mano su una spalla e la strinse leggermente, ma lui rimase comunque immobile e apatico.
Patetico.

-Con me si comportava da sorella maggiore. Mi proteggeva, ma capitava che a volte sbuffasse, esasperata, quando mi accanivo su certe mie... idee. Lily era una di quelle ragazze che non puoi non adorare nonostante tutto. Era una Malocchio al femminile, ma con ancora tutte le parti del corpo.- rispose Remus e per la prima volta un mezzo sorriso davvero sincero gli passò sul volto, illuminandoglielo e facendo scomparire per qualche secondo le cicatrici, vecchie o meno.
La ragazza sorrise di rimando e gli si avvicinò un po’, continuando a stringergli la spalla affettuosamente.
Il paragone con Malocchio le aveva ricordato che sarebbe dovuta andare in Accademia quel giorno per conoscere le nuove reclute.
Ma non c’era niente da fare. Non ci potevano essere novità nella sua vita. Non senza di lui.

-Le volevi bene, Remus. Sai una cosa che trovo davvero ingiusta? Il fatto che la gente pensi che solo  Harry soffra perché ha perso i suoi genitori, quel giorno. Nessuno si ricorda che tu hai perso quattro amici.- disse lei e appoggiò la testa sul divano. Remus sobbalzò e per la prima volta si voltò verso di lei.

-Ninfadora....- provò a dire lui, ma lei lo zittì con un’occhiataccia.
-Non chiamarmi Ninfadora!-
-Scusa, Tonks.-
Lei gli sorrise di nuovo e i capelli divennero di un rosa ancor più acceso.

-Sirius...- riprovò a ribattere Remus, ma fu di nuovo interrotto dalla ragazza, che gli fece cenno di tacere con fare imperioso. L’uomo annuì e la guardò mordicchiarsi le labbra alla ricerca delle parole giuste.
Conoscerla era stata una delle cose migliori che potesse fare eppure aveva la sensazione che ci fosse qualcosa di sbagliato. Vedeva come lei lo guardava pensando di non essere vista. Era la stessa maniera in cui James guardava Lily, con quella strana adorazione e voglia di proteggere.
Ed era sbagliata, se riferita a lui.
Non c’era più niente da proteggere, più niente da salvare. Non c’era più niente, in un involucro vuoto e ingrigito.

-Sirius è morto per salvare Harry, Remus. Come hanno fatto James e Lily. Non incolparlo di essersi gettato tra le braccia della morte, Remus. Aveva diritto quanto te di essere furioso, di voler cambiare qualcosa. Forse anche più di te.- disse Dora tornando a guardare il soffitto con interesse. Alcune crepe giocavano a rincorrersi con le altre e si intrecciavano in un disegno indefinito, come se fossero state troppo stanche per tornare, alla fine, al loro punto di partenza.
Qualcosa scosse Remus. All’inizio l’uomo pensò che si fosse trattato di una scossetta provocata dal treno che passava poco lontano, ma poi dovette ricredersi. Qualcosa si era scosso, sì. Ma dentro di lui. Appena comprese le parole della ragazza, Remus si accorse di aver cominciato a tremare forte e di avere gli occhi lucidi, cosa che non gli capitava da....anni.
Tutto il vuoto che c’era al suo interno parve ribellarsi, forse infastidito da quella fiammella di vita, che alla fine scemò, limitandosi a un lieve calore nei pressi della gola.

-Tonks?- domandò infine con voce gracchiante, voltandosi a guardare il volto della ragazza che pareva assorto nello studio delle crepe.
-Dimmi, Remus.-
-Potresti rimanere qui, questa notte? Ti giuro, non ho cattive intenzioni, né secondi fini. Solo... rimani qui. Stiamocene qui a fissare il soffitto e a contare i minuti che passano senza che emettiamo un suono, solo per il semplice gusto di ascoltare il vociare fastidioso del silenzio. Che ne dici?- chiese lui, come un bambino che corre da sua madre per farsi coccolare.
Ninfadora si voltò a guardarlo e sorrise intenerita da quella strana richiesta.

-Solo se mi prometti di non fare più questi discorsi da depresso, intesi? A me va bene, se stiamo in silenzio, ma solo se non serve a farti rimuginare troppo. E questa sera voglio un piatto solido, intesi? Ci sono troppi barattoli di zuppa nella tua dispensa.- gli rispose lei tornando nella sua posizione iniziale di poco prima, con gli occhi ancora puntati sulle numerose crepe. Remus, accanto a lei, sbuffò spazientito.

-Sarà che ormai sono vecchio...- tentò di giustificarsi lui sedendosi meglio e sprofondando di più sul divano mezzo sfondo. Lei arricciò il naso, che per qualche secondo assunse una nuova e strana forma.

-Sarà che c’è bisogno di novità, signor Lupin.- lo rimbeccò lei, abbassando la voce.


Già le crepe prendevano nuove forme, ora. Una era un pomodoro, l’altra una zucca in miniatura. E poi ce n’era una che sembrava una felpa sformata e un’altra che ricordava l’antenna di una radio.
Chissà, magari nel corso della serata ne avrebbe trovate altre, di forme conosciute.
Novità che rappresentavano qualcosa di vecchio e conosciuto.
Ninfadora sorrise, beandosi di quel silenzio.
Lui le avrebbe ripetuto atre cento volte che era vecchio, pericoloso e vuoto. E altrettante volte, lei gli avrebbe indicato le crepe sul soffitto.
 




Brutta, bruttissima. Non so da dove esce, so solo che c'è.
Dopo la morte di Sirius.
Prematuro il sentimento di Tonks? Bah.
Una donna innamorata non sa mai quando inizia ad esserlo.
Tanto per chiarirci.
Il lui del "niente novità" è Remus, non Sirius. E' Dora che pensa che una vita priva di Remus non sia una novità. E invece lei, sotto sotto, ci spera.
Non so nemmeno io come interpretarla.
Solo.
Grazie.
   
 
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