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Autore: ShadowMoonLady    18/12/2011    3 recensioni
Chuck Bass e Blair Waldorf si sposano. Ed entrambi hanno paura. Del passato, del futuro. Di quel per sempre. E ricordano di quella volta in cui stavano per essere separati per sempre. Il matrimonio di Blair e Louis. Ricordano il coraggio che hanno avuto per dare una possibilità alla loro storia, di fare un salto nel buio Senza paura. Perchè erano insieme.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Noi due. Per sempre. Chuck & Blair'
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NON HO PAURA
 


 
Chuck
 
I Bass non hanno paura.
Mio padre me ne ha dette di stronzate, e questa forse è quella più grande. Non ero un Bass quando ho lasciato Blair lì, sola in Italia? Non ero un Bass quando non volevo dirle “Ti Amo”? Non ero un Bass quando pensavo che non mi volesse più, perché non era venuta all’Empire State Building? E non ero forse Charles Bass quando mi disse che si era fidanzata con Louis e poi che avrebbe avuto un bambino da lui?
Ho avuto paura, tanta paura di perderla, l’unica cosa di cui mi è mai importato sul serio.
Eppure sono ancora convinto che i Bass non devono aver paura.
Devo essere convinto. Altrimenti mi butterò giù dalla finestra della cattedrale, rovinando il mio smoking da 10.000 $.
Guardo voglioso la finestra.
Questa attesa sta durando un secolo. No, un millennio. Non finisce più. Ho bisogno di qualcosa per rilassarmi. Hashish. Magari se esco cinque minuti e vado dal mio spacciatore di fiducia… No, ho detto resisti. Che razza di uomo sei? Non un codardo. E sei di parola, le hai promesso di non comprare più droga. Esclusi i festivi, ovvio. Forse un sorso di scotch per allentare la tensione… Calmo, tranquillo, lei verrà. E ti dirà di si. Forza Chuck. 
Lancio uno sguardo disperato al mio testimone. Nate coglie al volo l’occhiata e corre a vedere che sia tutto in ordine.
Speriamo.
 

 
Guardo con impazienza l’orologio per la milionesima volta.
Le sei e un quarto del pomeriggio.
Cazzo… doveva essere qua quindici minuti fa! Ora vado di là e…
Arriva Nathaniel che mi fa l’occhiolino e la pianista inizia a suonare. Le porte si aprono ed arrivano Serena e delle altre ragazze, forse le leccapiedi di Blair. Hanno dei vestiti celesti col corpetto attillato, senza spalline, e le gonne che arrivano al ginocchio. Spargono petali di rosa azzurra a terra.
Ma loro scompaiono quando arriva lei. Lei è… indescrivibile. È la cosa più bella che abbia mai visto. Non quel bello che vuoi portarti a letto -anche se non mi dispiacerebbe. Lei è quel bello radioso. Quello che ti fa pensare al sole di primavera.
Ha un bellissimo vestito bianco, con una gonna lunghissima a strascico. I capelli sono acconciati in uno chignon impeccabile da cui esce un solo ciuffo arricciato ad arte.
Il trucco è fantastico. Sembra semplice ma si vede che è costato ore di sforzo. Esalta ogni tratto del suo volto.
Ma la cosa che mi colpisce di più sono gli occhi. Sono quelli che la fanno brillare davvero, di luce propria.
Con un tuffo al cuore noto che al collo ha la collana che le ho regalato per il suo compleanno di diciassette anni. L’ha tenuta. Nonostante tutto, Non ci posso credere.
Ma come sono sentimentale. Mi sarei mai immaginato a diciassette anni in questa occasione? Mai. Io mi immaginavo playboy a vita, i sentimenti e cose del genere erano praticamente proibiti.
Forse sto sbagliando. Come faccio a essere giusto per lei… Quando però i nostri sguardi si incrociano, non ho dubbi. Quello sguardo è per me. È solo mio. Lei è solo mia.
Le sorrido e lei ricambia. Suo padre mi porge la sua mano e ci scambiamo uno sguardo di intesa. Ora è mia totale responsabilità. Anche se Blair non è mai dipesa da nessuno.
La sua mano trema e la stringo con forza. Il prete inizia a parlare.
“Miei cari fratelli, siamo qui riuniti…”.
Ci guardiamo negli occhi.
“Paura Waldorf?” le chiedo con un ghigno per cercare di alleggerire la tensione.
Ma credo che l’unico che abbia paura qui sono io, lei è troppo forte.  Lei sorprendentemente mi guarda seria.
“Non potrei mai avere paura se ci sei tu Chuck” e mi fa un sorriso timido.
Le stringo più forte la mano. Sbatto più volte le palpebre, ho gli occhi lucidi.
“Vuoi tu Charles Bartholomew Bass prendere la qui presente Blair Cornelia Waldorf  come tua legittima sposa, in salute e malattia, in ricchezza e povertà finché morte non vi separi?”
“Si lo voglio” rispondo con vigore.
“Vuoi tu Blair Cornelia Waldorf prendere il qui presente Charles Bartholomew Bass come tuo legittimo sposo, in salute e malattia, in ricchezza e povertà finché morte non vi separi?”
Tocca a lei. Ti prego Dio, so che non abbiamo buoni rapporti ma per una volta fammi questo piacere. Falle dire di si. Non potrei sopportare che avesse un ripensamento come fortunatamente ha avuto con quel Rospo di Monaco. Quella volta è stato diverso, perfetto.
 
Blair


“SERENA! Dov’è la collana?! DOVE L’HAI MESSA? L’AVEVI TU, SONO SICURA! Sbrigati a trovarla siamo già in ritardo! DOROTHA AIUTALA A CERCARLA!”.
No no e no. Non posso averla persa. Sono quattro anni che la tengo in quel cassetto, qualsiasi cosa accada. e non l’ho mai messa ne fatta vedere a qualcuno, e ora che mi serve Serena l’ha persa…
“B? Blair?” mi muove la spalla.
Smetto di girarmi in tondo con fare leggermente ossessivo e le riservo una di quelle occhiate assassine che solo pochi ancora sono in grado di raccontare com’è.
“Cosa vuoi S? NON VEDI CHE SONO IN UNA SITUAZIONE DELICATA?? MANCANO POCHI MINUTI AL MIO MATRIMONIO, ANZI SONO IN RITARDO! IO! BLAIR  WALDORF! IN RITARDO! AL MIO…” sputo senza fermarmi, ma lei mi prende per le spalle e solleva la collana, che era comodamente adagiata sul mio collo.
Mi schiarisco la voce e faccio cenno di lasciarmi alla mia damigella d’onore, che non ha smesso un attimo di sorridere e che mi guarda divertita.
Alzo il petto e mi ricompongo, mi guardo allo specchio con nonchalance.
“Serena, per piacere potresti chiamare la parrucchiera? Mi si è rovinato un po’ lo chignon. Ah, e già che ci sei portami il rossetto, è leggermente sbavato” purtroppo sono tutte intorno a me e hanno assistito a qualcosa che solo pochi hanno potuto: una me scomposta, in balia delle emozioni.
“Bè? Che avete da guardare? Forza a lavoro!”
Batto le mani e magicamente tutto si rianima. Mi siedo sulla sedia davanti allo specchio e rimango immobile per far finire il lavoro.
Serena mi fissa sempre più divertita.
“S, devo proprio chiedertelo di smetterla di fissarmi in quel modo? Cosa c’è di tanto divertente?” le domando stizzita.
“Sai Blair, ho visto una Queen B arrabbiata, isterica, triste, felice, eccitata, forse un po’ spaventata, ma mai, mai una Queen B completamente e inesorabilmente terrorizzata”.
Rimango pietrificata per un attimo, poi scatto, fredda.
“Via tutte lasciateci sole”
E ora a noi due S. Nessuno può dirmi una cosa del genere senza pagare le conseguenze. Neanche la mia migliore amica. Neanche se sono davvero impaurita.
“Serena, cosa ti fa pensare una cosa del genere? Io sono una regina, e le regine non hanno mai paura, e se ce l’hanno non lo danno a vedere e se anche qualcuno che conosce molto bene la suddetta regina lo vede non ha il permesso di umiliarla così davanti a…” mi tappa la bocca con una mano.
Perfetto, ora dovrò rimettermi ancora il rossetto.
“B, tu sai che puoi dirmi tutto ed è normale che tu sia terrorizzata. È un passo molto importante, un qualcosa che ti lega in modo indissolubile ad una persona che ami e questo fa paura. Il per sempre fa paura. Ma tu non devi, perché andrà tutto bene, tu e Chuck siete fatti l’uno per l’altro. E smettila di dimenarti, lasciami finire” mi guarda con rimprovero e smetto di cercare di liberarmi.
“Stavo dicendo… ah già.  Ti ricordi l’anno scorso, al mio matrimonio con Dan? Quanta paura e tensione? Stavo quasi per andarmene e tu mi dicesti ‘Siete fatti l’uno per l’altro’ e capì che avevi ragione, e che sarebbe andato tutto bene, perché tu ci conosci, ed era vero. E infatti tutto va bene. Ah, B, dovevamo dirtelo dopo, ma sono incinta”
Rimango a bocca aperta come una stupida, ma non posso proprio fare a meno. Serena incinta?
“DAVVERO? NON CI POSSO CREDERE! S è meraviglioso! Da quanto lo sapete? Perché è di Dan vero?” chiedo agitata, distratta dalla buona novella.
“Calma, calma. Certo che è di Dan! Ma che pensi?”
Arrossisco per un secondo.
“Sai non si può mai sapere…”
Si mette a ridere “Oh B, non ti rendi ancora conto che siamo cresciute? E se vuoi saperlo anch’io ho paura, non avevo messo in conto di diventare madre per il momento, ma beh… è successo, e sono felice perché questa bambina, perché so che sarà una femminuccia, avrà una famiglia che l’amerà incondizionatamente… ma ho sempre paura, un ronzio insistente, che mi augura cose orribili, perché l’ignoto spaventa e si ha paura che il passato ritorni nel futuro. E tu hai paura che Chuck ti molli per paura, non è così? Ma anche lui è cresciuto”.
Guardando Serena, radiosa nel suo vestito celeste, con la pancia appena accennata e un sorriso da orecchio a orecchio mi rendo conto che è davvero cresciuta. Che siamo davvero cresciuti. Che i tempi di Gossip Girl forse sono finiti. E che ci sarà davvero un futuro normale e fantastico per me e Chuck. E sorrido. Perché sono felice come non lo sono mai stata in vita mia. Un macigno che si solleva dal petto.
“Non so proprio cosa farei senza di te” sussurro.
E ci abbracciamo. Sento un colpo di tosse per richiamare l’attenzione.
“Scusate se interrompo il momento romantico, ma siamo al tuo matrimonio con Chuck, Blair, e non sarebbe affatto contento di vedere con chi lo tradisci” e fa un cenno a Serena, esibendo il suo miglior sorrisetto strafottente .

“NATE!” grida lei dandogli uno schiaffetto sulla faccia.
“Blair, so che eri presa in tutt’altre faccende ma sono le sei e un quarto”  
Impallidisco all’istante.
“ANDATE A CHIAMARE LE ALTRE!!”
La mia damigella d’onore corre a chiamare le damigelle, e io sistemo in fretta e furia gli ultimi ritocchi.
“Come sto Nate?” chiedo in ansia, lui si ferma e mi guarda rapito.
“Sei bellissima” dice sincero.
Sono commossa.
Arriva S trafelata, con alle calcagna Dorotha, la mia testimone, e le altre damigelle.
“Cosa dobbiamo fare?” chiede.
“Ok, Nate tu porta Dorotha con te, Serena, entra nella cappella e porta le fedi. Voi altre spargete…” cerco intorno i cestini con petali. Eccoli.
“Questi. E ora andate. Dov’è mio padre?”
“Sono qua!” arriva di corsa, mentre tutti gli altri vanno via.
“Sei pronta?” mi chiede.
Lo guardo con intensità “Prontissima”.
 

 
Quando entro in sala è tutto perfetto.
La musica giusta, le persone giuste, l’atmosfera giusta. Eppure sento che manca qualcosa… che trovo appena incrocio il suo sguardo.
Sta benissimo, lo so senza guardare com’è vestito, lui è sempre perfetto. Quello che mi interessa sono gli occhi.
Di un nero così profondo che potrei perdermi in quell’abisso. E quello che celano dietro è pura poesia, che solo io so ascoltare davvero.
Mi guarda come se fossi bellissima, e forse per una volta ci credo, ci credo davvero. Vorrei mettermi a correre, e saltargli addosso. Quegli occhi sono una calamita. E ricordo quanto erano sbagliati gli occhi che mi guardavano in quello stesso modo tempo fa, in una cattedrale simile, facendomi solo star male.

 

Flashback


Blair
 
Perfetto, ora ci siamo. Sto per sposare Louis, la persona che amo. E il padre di mia figlia. Che mi renderà felice.
Ok Blair, ora ripetitelo finché non ti convinci. Sto per sposare Louis, la persona che…
“Sta attenta! Non sono un manichino! Piano con quegli aghi!” grido.
“Scusi signora Grimaldi, mi perdoni”
Rimango basita e abbasso il tono.
“Sono ancora la signorina Waldorf, solo perché domani mi sposo non vuol dire che non sono ancora una signorina” Noto una nota di isteria nella mia voce e mi porto una mano al grembo ormai evidente, istintivamente.
“Sì signorina Waldorf, scusi ancora. Ho finito però, si può guardare allo specchio”
Mi volto.
Vedo allo specchio una giovane futura madre con la pelle cadaverica e occhiaie, nonostante il fondotinta, per le molte notti insonne a piangere, pensare e vomitare. Delle volte contemporaneamente.
Il corpetto attillato evidenzia ancora di più i sei mesi di gravidanza, mentre la gonna morbida nasconde i fianchi troppo larghi. Penso che sarà una brava madre e una brava moglie. E una brava regina. Ma sarà sempre infelice.
La consapevolezza che quella donna sono io mi fa venir voglia di vomitare.
Scappo in bagno e cerco di non macchiare il vestito, fortunatamente con successo, peccato che la messa in piega è rovinata.
 Saluto tutti frettolosamente con la scusa di andarla a rifare.
Corro a casa nostra e mi lancio sul  nostro letto. Non mi sembra più casa mia però.
Da quando si è trasferito qui Louis ha cambiato tutto, per renderla una villa più ‘reale’. Rimarrò qui ancora per poco, solo perché come favore ho avuto il permesso di sposarmi a New York. E poi a Monaco, subito dopo la cerimonia, per il resto dei miei giorni. Il ricevimento infatti sarà là. Senza mamma, Serena, Dan, Nate… Chuck.
Il suo nome è una pugnalata al cuore. Ma ormai non ho più scelta. Vorrei solo che venisse al matrimonio, per vederlo un’ultima volta.
Prendo  la borsa e vado da lui. Salgo sull’ascensore così famigliare e arrivo fino al suo loft.
Lo trovo mezzo svenuto sul divano, con Monkey che gli lecca le dita. Non l’avevo mai visto così.
“Chuck” lo chiamo.
 Lui si sveglia di soprassalto, ma non apre gli occhi. Parla molto lentamente, come se ogni parola fosse una macigno.
“Blair, per favore, ti sto implorando, vattene. Ormai non ho più niente, vuoi togliermi anche quell’ultimo briciolo di dignità che mi è rimasta chiedendomi di venire al tuo matrimonio? Perché se tu me lo chiederai anche un’altra volta sola, perché per te è importante, io dovrò venire. E questo mi ucciderebbe troppo velocemente”
Si mette a sedere e apre gli occhi. Sussulto involontariamente.
“Perché, vedi Blair, io devo morire di una morte lenta e dolorosa, devo soffrire e pagare per quello che ho fatto, anche se non c’è espiazione al mio peccato. Non c’è perdono o consolazione per averti persa, e solo perché sono un individuo instabile ed egocentrico, anzi, no, posso dire narcisista. Sono un mostro. E ora dimmi Blair, cosa vuoi che faccia per te?”
Le lacrime mi stanno uscendo copiosamente. Che senso ha venire qui se ogni volta finisce così? Forse sono solo così stupida da pensare che accetti la situazione, per il bene di entrambi. Perché è solo colpa mia se non stiamo insieme, felici. Perché è colpa mia se non sa di sua figlia. È solo e soltanto mia, perché ho avuto la presunzione di pensare di sapere cosa è meglio. Solo ora me ne rendo conto. Ma è troppo tardi, e io ho troppa paura delle conseguenze per tirarmi indietro a quello che ho scelto di fare delle nostre vite. Una vita molto più comoda, pensavo. Ma non sapevo niente.
Tiro su col naso più dignitosamente possibile. Di fronte a quel dolore  però, anche la regina d’Inghilterra apparirebbe una stupida.
 “Chuck, io… spero che tu sia felice e che trovi qualcuna che ti meriti davvero” e scappo via, come ogni volta, per paura.
Lo sento che mi urla dietro “Non troverò nessuno, e nessuno mi troverà mai, perché non esisto senza di te!”
 
Chuck

Mi ributto sul divano e prendo un altro sorso di whiskey. Chiudo gli occhi e mi distendo. L’ennesimo buco nell’acqua. L’ennesima umiliazione. L’ennesima volta che è venuta in questo squallido Hotel, che mi è costato la cosa più preziosa che avevo. Forse l’ultima. Domani lo sposerà. Per davvero. Non sarà un altro dei miei disastrosi incubi. Anzi, forse lo è ma non riesco più a svegliarmi. E vorrei così disperatamente poterlo fare che fa male. Delle volte penso alla morte veloce, un peso in meno sulla società. Ma poi penso che devo soffrire, devo cercare di guarire da questa malattia che è fare sempre la scelta sbagliata. Però ho deciso. Domani, allo scoccare di mezzogiorno, quando lei dirà quel “Si”, farò un favore al mondo e tutto questo finirà. In silenzio. Un colpo secco in bocca e via.
 Sorrido al pensiero.
Oh si Blair, lo farò. Sì, lo faccio per te. Sarei un terribile peso altrimenti. Ti chiamerei in continuazione, ti farei perdere tempo prezioso col tuo principe azzurro. Eh già. Quanto vorrei trascinare anche lui all’inferno con me. Ma purtroppo ti farei soffrire, e ti amo troppo per farlo. Anche se potrei trascinare anche te… sì. forse è la cosa migliore, lui lo lasciamo in questo squallido mondo, e tu vieni con me all’inferno, così sarai per sempre mia. Morirai tra le mie braccia… eh già, puttana, hai capito bene. Domani morirai.
 Scoppio a ridere. E mi metto a piangere.
Non posso farlo. Blair, tu sei tutta la mia vita, la vivrai per noi due. Sii felice, ok? Buonanotte Principessa.
 
Blair

“L’ultimo ritocco e… fatto sei pronta!! Puoi andare”
Sento una pugnalata nel petto. Non ci posso credere. È già arrivato il momento. Sono le undici e trenta del mattino, fra solo mezz’ora sarò sposata.
Perché mi viene da vomitare? Sarà la nausea. Ma chi prendo in giro? Io non lo voglio tutto questo. Io voglio tornare ai tempi delle monarchie scolastiche, dei cerchietti, di Gossip Girl, dei complotti con Chuck… ecco ci risiamo. Un punto fisso.
Ripeti con me. Devi sposare Louis. Basta, finito. La tua vita inizia e finisce qui. Non puoi lanciarti nel vuoto con una bambina in grembo, non puoi fare pazzie con lei ora.
Lui non ci vorrebbe. Non sai se sarebbe un buon padre. Forse è cambiato, mi aveva dato anche la sua benedizione ma… non posso.
“Ok, sono pronta” sussurro, ma anche la bambina non è convinta, e scalcia come se volesse correre via.
 

 
Cammino lungo la navata e mi sembra di precipitarmi lungo il patibolo. C’è tanta gente che non conosco, e mi guardano come se fossi un cavallo da acquistare, quindi sorrido così che possano vedermi i denti e decidere che prezzo assegnarmi.
Mi sento morta dentro. Vorrei urlare. ‘Vi prego fermatevi!’ ma mi muoiono le parole in gola. Non ce la posso fare.
Incrocio lo sguardo di Louis che mi guarda con ammirazione, i suoi occhi cioccolato risplendono e mi fanno sentire ancora peggio. E non è la nausea.
 Credo di aver perso colore, perché mio padre mi scuote il braccio.
“Blair-bear? Stai bene?”
Cerco di acquisire l’espressione più felice che ho, anche se sto per condannarmi non vuol dire che devo essere brutta. Splendente fino alla fine, come Maria Antonietta.
“Si papà, un po’ di nausea” e sorrido, ma mi fa male solo la faccia.
Mi ricordo quel giorno, al bar niz va (N.d.A. non so come si scrive), a come è stato galante. Ci siamo divertiti insieme, poi voleva andarsene dal nostro ‘angolo fuori dal mondo ’ e io capì che era amore vero. Volevo lasciare Louis, ma lui fece un altro gesto che mi ha dimostrato quanto mi ama. Mi lasciò a lui, per farmi essere felice, perché pensava che con lui non lo sarei stata. Ma in quel momento non lo capì, non capì che era lui che si sentiva inadeguato. Non era la verità, e io come una stupida, per paura, mi buttai nelle braccia della sicurezza, rinunciando per davvero alla felicità.
Me ne rendo conto adesso, questa consapevolezza mi illumina e credo se ne sia accorto anche Louis che mi sorride abbagliante quando mio papà da la mia mano a lui.
È solo per colpa mia se sono in questa situazione, perché non ho creduto abbastanza in lui e mi sono intestardita fino all’ultimo che la mia scelta fosse giusta. Nonostante tutti i segni che lui era cambiato, ma sarebbe stato perfetto anche prima. Ed è perfetto anche adesso, e ha bisogno di me. Come io ho un totale bisogno di lui. Aveva ragione dall’inizio. Io sono sua, e lui è mio.
Mi tocco la pancia e so che lei non sarà mai felice lontana dal suo papà. C’è una sola cosa da fare.
“Vuoi tu Louis Alberto Xavier Michelle Grimaldi prendere la qui presente Blair Cornelia Waldorf come tua legittima sposa, in salute e malattia, in ricchezza e povertà finché morte non vi separi?” Annuncia il parroco.
“Si, per sempre” asserisce Louis.
“ Vuoi tu Blair Cornelia Waldorf prendere il qui presente Louis Alberto Xavier Michelle Grimaldi come tuo legittimo sposo, in salute e malattia, in ricchezza e povertà finché morte non vi separi?”
Tutti aspettano me. Serena mi sorride incoraggiante. Io mi faccio forza e salto nel buio, senza paura.
“No” grido.
 Prendo l’orlo della gonna e scappo dalla cattedrale. Per un attimo mi guardano tutti con sorpresa, poi iniziano a rincorrermi.
Sfreccio fino alla strada più vicina, veloce più che posso, anche se non è molto conveniente per una donna nel mio stato. Anche se non m’importa.
Chiamo un taxi, che mi fa saltare subito su.
“All’Empire hotel, subito” ordino.
Mi giro per guardarmi dietro e vedo Serena, Dan, mia mamma che mi chiamano… e con stupore e perplessità, vedo Nate che ride parlando al cellulare.
Volto lo sguardo verso la strada. Il mio principe azzurro mi aspetta.


Chuck
 
Guardo l’orologio, mezzogiorno spaccato.
“Evviva gli sposi” dico senza gioia.
Apro dello champagne e lo verso in un bicchiere.
“A Blair, e alla sua vita felice” lo assaporo fino all’ultima goccia.
Mi sono messo il mio completo migliore, e ho fatto ordinare tutto il loft. Morirò da signore, sorrido amaro. Do un’ultima carezza a Monkey, e lo lascio uscire fuori dalla porta. Non voglio che mi veda cadere a terra.
Prendo la pistola e faccio un sorriso amaro. Eccoci qui, alla fine. Eppure non ho paura . Perché so che almeno così lascerò in pace Blair, la mia dolce Blair.
Accarezzo il collo del mio strumento di felicità e me lo porto alla tempia. Un ultimo pensiero, un ultimo respiro che naturalmente sono dedicati a lei, alla mia Blair. La carico e…
Squilla il cellulare.
Lo prendo, infastidito. Mi sono dimenticato di spegnerlo.
Faccio per togliere la batteria, ma vedo che è Nate, e un saluto al mio migliore amico lo posso fare.
Premo il tasto verde e faccio per rispondere quando mi precede sul tempo.
“Chuck, amico mio, io lo sapevo. Io l’ho sempre saputo, te l’avevo detto, no?” e si mette a ridere. Sono stizzito.
“Nathaniel, sono impegnato in ben altre faccende, più importanti della tua pazzia mattutina”
Lui smette di ridere.
“Più importanti di Blair?”
Rispondo amareggiato.
“Che cosa c’entra Blair adesso? È con il suo bel principe e si stanno sposando, anzi avrà già detto si”
Si sente che sta trattenendo le risate a stento.
“E invece ha detto no. Come ho sempre detto che avrebbe fatto! Te l’avevo detto, dall’inizio!” e a questo punto scoppia e ride.
Rimango allibito per un attimo.
“Nathaniel stai zitto un attimo. Stai dicendo sul serio? Per quanto puoi essere serio dopo aver bevuto… quanto hai bevuto?”
Lui non smette di ridere.
“Bè sai dovevo festeggiare il fatto che Blair ha gridato no ed è corsa a prendere un taxi… indovina da chi sta venendo?”
Non riesco a spiccicare parola. Deglutisco un paio di volte, incapace di esporre un pensiero concreto, il ridacchiare di Nate, contornato da ‘Te l’avevo detto ‘ sconnessi in sottofondo. Poi prendo la parola.
“Se quello che mi stai dicendo è vero… prepara dell’altro champagne Nate, dovrò festeggiare”
Lui smette di ridere e torna serio.
“Agli ordini capo! Anche se non so fra quanti giorni uscirete da quella suite…” e ricomincia a ridere.
“Le vado in contro, ciao” cerco di chiudere frettolosamente la chiamata .
“E Chuck… Non fartela scappare un’altra volta” Questa volta è serio.
Mi fermo un attimo, stavo già aprendo la cassaforte per lasciarci la pistola.
“Puoi contarci Nate” e chiudo.
Mi fermo per un attimo, assaporo la straordinaria opportunità che mi sta dando la vita. Prima di chiudere la cassaforte, prendo anche l’anello.
La chiudo e nascondo la scatolina nella giacca, in tempo per sentire l’ascensore che si ferma davanti a me e il mio miracolo personale che mi si avvicina.
 
Blair
 

Arrivo davanti all’Empire e il mio cuore si ferma. Varcata quella soglia, c’è il resto della mia vita.
Prendo un respiro profondo e mi sciolgo i capelli.
Mi tolgo il velo, che metto nella tasca nascosta della gonna.
Scendo dal taxi con un “Pagherò”.
 Mi sistemo la gonna e corro fino all’ascensore, senza dire niente a nessuno. Mentre salgo mi sembra di librarmi in cielo, di sentirmi più leggera.
D’ora in poi sarà tutto in discesa, per noi. Perché per quanto con lui le cose possano essere difficili, non lo saranno mai quanto senza.
Arrivo al suo piano ed entro, senza bussare, perché so che ormai tiene sempre la porta aperta, e spero di non trovarlo in quello stato pietoso delle volte prima.
Lo vedo, è lì. Vestito di tutto punto, la casa è in ordine. E’ sorpreso di vedermi, ma soprattutto è felice. Vedo la felicità nei suoi occhi come non ho mai visto. La felicità di una persona che ne ha passate troppe e che finalmente è riuscita a trovare una via d’uscita.
Mi sorride.
Ricambio con tutta me stessa e ci veniamo in contro. Mi sfiora dolcemente la guancia
“Blair…” sussurra incredulo, una domanda muta.
Sei davvero qui per me, per rimanere?
“Chuck” rispondo senza esitazioni, con incommensurabile fiducia e amore.
Sembra bastargli. Le ultime tracce di esitazione spariscono dal suo volto, e mi bacia. Prima con dolcezza, come per chiedere una conferma.
 Rispondo con impeto. Sì, sì a tutto. Diventa un bacio più violento, passionale.
In questo bacio si sente tutto quello che abbiamo passato e ci siamo solo noi due. Facciamo per stenderci sul divano, quando sento dei calci alla pancia. Mi ero dimenticata di lei.
Anche lui sembra risvegliarsi e si mette a ridere. Rido con lui, ci liberiamo da tutti i pesi.
Ci sediamo.
C’è ancora una cosa che devo dirgli.
“Chuck… mi dispiace, di tutto. Non avevo capito niente, ero spaventata e sai quanto sono testarda, non avrei mai ammesso che avevi ragione, ma… ce l’avevi. Io sono tua e tu sei mio. Pensavo che non saresti riuscita a rendermi felice, insomma, Bass, sei uno stronzo fatto e finito però… ho capito che non sarei mai riuscita ad essere felice davvero senza di te”
Lui per tutto il tempo sorride, e fa cenno con le braccia di avvicinarmi.
Mi abbraccia, io metto la testa nell’incavo del collo e mi rendo conto di non sentirmi così protetta da troppo tempo.
“Non ti preoccupare. Ormai è tutto finito. Ti amo Blair, e mi prenderò cura di tuo figlio come se fosse mio” mi dice con dolcezza e mi bacia la testa.
La alzo con lentezza e mi metto una mano sulla pancia.
“Devo dirti un’altra cosa… ho mentito. Pensavo che non saresti stato un buon padre così… così ho detto che la bambina era di Louis ma… è tua, Chuck. È una Bass”
Mi preparo al peggio, a una sfuriata degna di questo nome che sicuramente rovinerà il momento perfetto.
E lui mi sorprende, come sempre, e si mette a ridere.
“Blair! Questa… questa è la cosa più bella che mi potessi dire! Oggi è la giornata più bella della mia vita! Diventerò padre!” Mi prende per il mento e mi bacia.
 Io però sono un po’ disorientata.
“Come? Non sei arrabbiato perché non te l’ho detto? O perché non ti ho considerato all’altezza?” chiedo intimorita.
 Ormai non serve più a niente mascherare le mie emozioni, tanto lui sa sempre e comunque cosa penso.
 Lui per tutta risposta poggia con delicatezza l’orecchio sul mio grembo e sento la mia bimba che si muove. Starà facendo le capriole di felicità che vorrei fare io.
“Ehi piccolina. Ciao, lo sai chi sono io? Eh si che lo sai, tu sei figlia di tua mamma, sai sempre tutto. Io sono il tuo papà e spero di farti felice. A te e alla tua mamma”
Ho le lacrime agli occhi. Come ho fatto a pensare che non potesse essere un buon padre?
Torna a sedersi e sembra pensoso.
“Come la vogliamo chiamare questa bellezza?”
Mi riprendo, rendendomi conto di essere rimasta a fissarlo incantata.
“Io… non so, non ci ho mai pensato. Qualcosa di delicato e forte”
Lui ci pensa un po’.
“Che ne dici di Shannon?”
Lo guardo negli occhi.
“Chuck è perfetto! Niente secondo nome però, ho sempre odiato il mio”
Lui annuisce .“Va bene, quindi è Shannon Bass”
“Shannon Waldorf Bass” aggiungo io, lui mi guarda con un sopracciglio inarcato.
“Waldorf?”
“Waldorf Bass. Sono una donna forte e indipendente e mia figlia avrà il mio cognome” e incrocio le braccia come una bambina.
Si rimette a ridere. Non l’ho mai sentito ridere così tanto.
“Va bene. Ti va bene piccolina?” e mi mette una mano sulla pancia.
Shannon scalcia.
“Le piace” dico. “Perché lei è una bimba che sa quello che vuole. E lei vuole il suo papà. Ecco perché non ti muovevi tanto prima. Perché vuoi il cognome Bass.”
Mi giro verso Chuck che mi fissa.
“Cosa c’è?” chiedo.
“Sei bellissima”
Arrossisco senza tentare di nasconderlo.
“E sei mia adesso. E vorrei che lo fosti per sempre. So che sei appena scappata dalla chiesa al momento del si ma…”
“Come fai a saperlo?” lo fermo, perplessa.
“Nate” rispondiamo insieme.
Ecco a chi stava telefonando.
“Stavo dicendo” si alza e… oddio, si sta mettendo in ginocchio.
“Blair io ti amo, ti amo così tanto che fa male, e infatti ha fatto male, ci ha causato tanto dolore, perché non ci fidavamo abbastanza l’uno dell’altro e non avevamo capito che il nostro amore era tutto. Questo anello…” Apre la scatoletta blu scuro “… te lo volevo dare la notte che ti avevo chiesto di venire all’Empire State Building e poi… sai cosa è successo. Il punto è, Blair Cornelia Waldorf, ti amerò con tutte le mie forze fino alla fine dei miei giorni. Vuoi sposarmi?”
Non gli do il tempo di finire la frase.
“SI!” dico, buttandomi addosso a lui e ricominciando a baciarci.
Tutto il resto poteva aspettare.
 

Fine Flashback
 



Chuck

Guardo con amore la mia principessa, che sta dormendo tra le braccia della mia ormai, speriamo, suocera.
E ora guardo con terrore la mia regina che sembra presa in tutt’altro pensiero.
Le scuoto il braccio.
“Blair, Blair tocca a te” le sussurro, e lei sembra cadere giù dalle nuvole.
“Certo che si!” afferma.
Io rilascio il respiro e sembra che lo abbiano fatto tre quarti della sala. Anche il prete molto probabilmente.
“Bene, io vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa”
Ma io lo sto già facendo, non desidero altro. Una conferma, che lei è qui e ci sarà per sempre.
Usciamo dalla navata e ci lanciano riso e petali. Noi ridiamo, e ci teniamo per mano.
Corriamo in limousine, che ci accompagnerà nella sala del ricevimento.
“Signora Bass” le dico, aprendo la porta della limousine, sorridendo.
“Oh, ma grazie, caro marito” le brillano gli occhi mentre si siede.
Entro a mia volta chiudendo lo sportellone.
“Blair, a cosa stavi pensando quando dovevi dire si?” le chiedo quando la macchina parte.
“Mmm… Stavo pensando a quello che faremo stasera... Ho un paio di idee…” dice misteriosa.
Mi rallegro subito.
 “Mia cara moglie, mi dica, per i mariti c’è qualche trattamento speciale, diverso dal solito a fine serata?” le chiedo con malizia.
Sembra pensarci, ma io so già che c’è qualcosa di speciale in servo per me. E non vedo l’ora.
“Può darsi, può darsi” dice facendo finta di valutare l’opzione.
“E potrei avere un assaggio? Sa il locale è lontano…” non faccio in tempo a finire la frase che Blair mi si è lanciata addosso e ci stiamo baciando con passione.
 E so che non avrò più paura finché sarò con lei.
 
 

Fine

 
 
 
 


IL MIO ANGOLO
Salve a tutti!! Questa è la mia prima Ff , mi è venuta una sera prima di andare a dormire e l’ho appuntata su un taccuino, per poi scriverla adesso. Credo che farò delle storie relative, per esempio il parto, il matrimonio di Serena e Dan, il parto di Serena, quello che succede dopo il matrimonio… sono aperta a tutto, consigliatemi! Per qualsiasi dubbio non esitate a chiedere. Commentate, anche un mi fa schifo potrebbe essere utile!!
XOXO
Qua potrete trovare il vestito da sposa di Blair, senza però quella specie di manica
http://www.google.it/imgres?q=vestiti+da+sposa+2012&hl=it&biw=819&bih=405&gbv=2&tbm=isch&tbnid=CZBdlrE-w5gnoM:&imgrefurl=http://www.100matrimoni.it/index.php%3F/archives/491-Abiti-da-sposa-2012,-anteprima-Pronovias.html&docid=1I3VfRu_v5ek2M&imgurl=http://www.100matrimoni.it/uploads/pronovias2012.jpg&w=615&h=730&ei=aOfoTpGINuak4gSbzKHlAQ&zoom=1&iact=hc&vpx=443&vpy=31&dur=5908&hovh=245&hovw=206&tx=121&ty=215&sig=108474283829732993748&page=1&tbnh=112&tbnw=80&start=0&ndsp=13&ved=1t:429,r:4,s:0
Qua potrete trovare i vestiti delle damigelle
http://www.google.it/imgres?q=vestiti+damigelle+ragazze&hl=it&gbv=2&biw=819&bih=405&tbm=isch&tbnid=QipuJ7FlLSSxTM:&imgrefurl=http://www.lemienozze.it/forum/damigelle-t33-15.html&docid=0AMtWOdZIgk5CM&imgurl=http://www.bridalwave.tv/designer%252520bridesmaids.JPG&w=440&h=301&ei=pOXoTtKCJeSD4gTM77mVCQ&zoom=1&iact=hc&vpx=366&vpy=91&dur=5393&hovh=186&hovw=272&tx=84&ty=117&sig=108474283829732993748&page=1&tbnh=90&tbnw=123&start=0&ndsp=11&ved=1t:429,r:8,s:0
E qua quello di Chuck.
P. s. non so quanto valga, però penso che per il suo matrimonio abbia speso una belle cifra
http://www.google.it/imgres?q=vestiti+da+sposo+2012&hl=it&gbv=2&biw=819&bih=405&tbm=isch&tbnid=t4fIOE8DPCINnM:&imgrefurl=http://www.alimentapress.it/2011/11/21/abiti-da-sposo-milano-novias-new-bridal-collection-fashion-mans-2012/&docid=_-F0at3MbJM71M&imgurl=http://lnx.alimentapress.it/wp-content/uploads/2011/11/abiti-da-sposo-milano-NOVIAS-2012-sartoria-su-misura.jpg&w=683&h=455&ei=BOjoTuu2A4f44QSx-pj4CA&zoom=1&iact=hc&vpx=48&vpy=96&dur=4759&hovh=183&hovw=275&tx=138&ty=85&sig=108474283829732993748&page=19&tbnh=61&tbnw=92&start=151&ndsp=14&ved=1t:429,r:0,s:151
 

 

  
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