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Autore: HildaGreen    18/12/2011    3 recensioni
Black Star è tormentato dal passato di suo padre ed una nuova figura gli fa nascere nuovi dubbi.
Non ne fa parola con nessuno, neanche con la sua arma che, allo stesso modo, gli nasconde qualcosa...
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Black Star, Tsubaki | Coppie: Black*Star/Tsubaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedico quest'ultimo capitolo a Black Nana, ti ringrazio per tutto quanto!


I’ll always with you
 

«Sei proprio come tuo padre…»
La testa di Shade Star ricade sulla mia spalla, prima che il suo corpo si dissolva, lasciando solo un’anima sospesa a mezz’aria.
Mi inginocchio accanto a Tsubaki, ansimante. Non faccio in tempo a dirle nulla che mi ritrovo quel liquido sulla mano… no, ha la stessa densità, ma questo… è sangue!
«Ma… perché…?»
Spalanco gli occhi e una fitta mi colpisce al cuore, come una freccia: il suo ventre è fermo, ha smesso di respirare.
«Tsu…»
Non so da quanto non sentivo questa sensazione, quella di quando stai per piangere e ti bruciano gli occhi… ma io non posso piangere… perché Tsubaki… perché Tsubaki, non è… morta.
Le metto una mano sulla spalla. «Tsubaki…»
La mia voce trema.
Le guardo il viso, immobile. «Tsubaki…»
La scuoto leggermente. «Tsubaki… svegliati.»
Il sangue è arrivato a sfiorarmi le ginocchia ma non riesco a distinguere più nulla, è tutto sfocato.
Mi abbasso su di lei, continuando a supplicarla di svegliarsi.
Immagino di vederle aprire gli occhi e guardarmi piangere… che mi veda pure farlo, piangerei all’infinito se questo servisse. Cosa non darei per essere io al suo posto…
 
Tutto intorno a me è di un rosso cupo, più cupo di quanto io lo abbia mai visto, è una strana sensazione, come se tutto fosse morto.
Vedo come una montagna scura e mi avvicino.
«Cosa succede?»
Gli vedo aprire appena il grande occhio giallo. «Risparmia le domande inutili… Mi dispiace per com’è andata a finire, sei stato il compagno che cercavo da tempo, capace di camminare sulla via del guerriero.»
Il suo occhio si fa più scuro.
«Qua sono… nell’anima di Tsubaki? Dov’è lei?»
«È troppo in profondità… e troppo debole per sentirti.»
«Lei non morirà!»
«Se cercherai di salvarla, rimarrai intrappolato anche tu.»
«Impossibile… io sono un Dio!»
L’occhio di Nakatsukasa diventa grigio e lascia cadere la testa di lato, poi, di colpo, il terreno svanisce sotto di me e sprofondo verso il basso, come immerso in acqua, acqua nera, schiarita solo da una lieve luce.
Cerco di avvicinarmi, ma una specie di barriera non me lo consente, ma più che altro sembra un blocco.
«Tsubaki. Tsubaki mi senti?»
Batto il pugno sulla barriera.
Deglutisco. È inutile aver paura prima che le cose accadano… lei di paura ne ha avuta, sicuramente, ma mi è rimasta accanto fino all’ultimo ed io sono pronto a rischiare tutto.
Infilo le dita in quel mare duro ed è come lottare contro alte onde… o molto peggio.
Mi metto la mano sulla bocca, sento il corpo infastidito da qualcosa ed ora cerca di espellerlo, senza successo.
È il veleno. Sta entrando in circolo e lo sento sempre più vicino al cuore.
«Tsubaki, lo sai…»
Avanzo difficilmente con il braccio e lei è sempre più distante.
«…sei davvero stupida!»
Ormai è dentro tutto il braccio e le scosse sempre più forti, mi percuotono.
«Non fare finta di non sentire, lo so che mi stai ascoltando! Lo so che quando esco di notte, rimani sveglia ad attendere il mio ritorno! Ti avevo già detto che tu devi appoggiarti molto di più a me! Stupida! Perché non mi hai detto nulla?! Sei una stupida Tsubaki!»
Anche la spalla è dentro e la mia mente è sempre più offuscata.
«Però, Tsubaki… sei rimasta sempre vicina a me, sono contento di averti al mio fianco…»
Ansimo, non ho la forza di andare più in profondità.
«…Io… Tsubaki… continua a restarmi accanto… non posso vivere… se non con te al mio fianco.»
La mia mano si chiude, stringendo il vuoto, non posso fermare le lacrime.
«… Ti amo… Tsubaki…»
Poi, nel palmo avvento un tepore… mi sembra oscillare tra il caldo e il freddo.
Non mi importa quanto faccia male, quanto io sia stanco e debole, la riporterò indietro.
Stringo le dita per non mollare mai la presa e tiro più forte che posso, ma il veleno mi ha invaso quasi ovunque.
Sento un dolore lancinante al petto e, un istante prima che il veleno invada completamente la mia anima, la barriera pare rompersi come vetro.
 
Quando riapro gli occhi, su di me c’è un cielo azzurro, solcato da nuvole bianche.
Il petto mi si alza e abbassa rapidamente e le guance sono attraversate da lacrime.
Stringo la mano… si, la sento… è qui, di nuovo qui…. con me.
Pe rendermi conto di quanto abbia bisogno di lei, ho dovuto rischiare di perderla per sempre.
Siamo così noi… umani, non dei… ma lei, lei è un angelo.
 
Ti prego Tsubaki, continua a vegliare su di me…
 
Apro gli occhi con un sussulto, li sbatto più volte e, quando tento di rialzarmi, sento una fitta ed un peso sul fianco, bagnato, ma non di sangue.
«Black Star.»
Gli sento muovere un braccio, poi tira su la testa con gli occhi rossi.
Mi metto seduta, portandomi la mano al ventre. Lui si affretta a sostenermi con il braccio.
«Non sforzarti!»
Ha una voce strana, come se avesse qualcosa in gola ed è teso, tesissimo, mi guarda con occhi spalancati pieni di terrore
«Sto bene Black Star.»
Mi guarda ancora allo stesso modo.
L’ho fatto preoccupare davvero tanto…
Gli sorrido. «Grazie.»
Sento un lieve brontolio e distoglie lo sguardo. «Tu… non hai sentito nulla, vero?»
Piego la testa di lato e lui mi anticipa prima che gli faccia una domanda.
«Quando tu stavi… Si… hai capito, vero?»
Chiudo gli occhi con un sorriso aperto. «No, io non ho sentito niente.»
Sospira e si alza in piedi. «Torniamo a casa Tsubaki!»
Afferro la sua mano e ci incamminiamo sulla via di casa.
Gli sto al fianco, così come mi sembrava di non fare da molto tempo e non riesco a fare a meno di sorridere.
Sono proprio una bugiarda, ma se gli avessi risposto di aver sentito ogni parola che ha detto prima di salvarmi, scommetto che avrebbe avuto il coraggio di negare tutto quanto, infondo, parliamo sempre di Black Star, può essere anche diventato più alto, ma il suo cervello è rimasto lo stesso, che posso pretendere? Ma, dopotutto, a me va bene così.
Mi avvicino a lui e gli prendo il braccio. Sento il suo sguardo su di me, mi lascia fare ed io appoggio la testa sulla sua spalla.
«Scusa Tsubaki...»
«Non hai bisogno di chiede scusa…» stringo più forte il suo braccio, imbarazzata. «…stare con te, è dove voglio stare.»
«Tsubaki…»





Ringrazio tutti quelli che hanno seguito la storia, spero che il finale sia stato all'altezza delle vostre aspettative ^^
inoltre, so che avrei dovuto farlo molto tempo fa, ma ringrazio tantissimo anche la mia amica Maka, che ha sempre letto le mie fan fiction, ti voglio beneeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!
*Tsutsu*
  
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