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Autore: Shannonwriter    19/12/2011    1 recensioni
A grande richiesta (si, insomma..) ecco la storia di Natale delle Gilmore Girls! Il progetto di Rory è quello di passare le vacanze natalizie con tutta la famiglia e con il suo Jess ma riuscirà ad andare tutto nel verso giusto? Scopritelo con questa fanfiction che, neanche a dirlo, è sempre la continuazione di tutte le altre che ho scritto finora.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jess Mariano, Lorelai Gilmore, Luke Danes, Rory Gilmore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: Hello! Come promesso mi sono spremuta le meningi per creare una storia natalizia sulle Gilmore, un seguito per quella sul Thanksgiving (poi giuro che mi fermo con le ricorrenze!). Spero vi piaccia. La dedico a _Luna_ che mi ha dato la motivazione per scrivere ♥ Merry Xmas

La valigia era pronta sul letto. Rory si sistemò il cappello blu in testa davanti allo specchio e si diede una controllata veloce. Stava per partire per Stars Hollow dove sua madre, Luke e il piccolo Denny la aspettavano per festeggiare le vacanze di Natale. La ragazza si girò e prese la valigia portandola con sé fuori dalla stanza. In soggiorno Jess era chino sul suo computer portatile, intento a scrivere. Un sorriso comparve sul viso di Rory. Era molto fiera di lui, di tutto quello che aveva ottenuto. Non solo i suoi primi due libri avevano avuto successo ma ne stava scrivendo anche un altro. Era bello che la sua casa editrice credesse tanto in lui.

La ragazza si avvicinò rapidamente a lui e lo abbracciò appoggiandosi sulla sua schiena, lasciando cadere per terra la valigia.

 “Pronta?” chiese lui senza staccare gli occhi dallo schermo del pc.

 “Pronta.”

 “Non provare a sbirciare.” La avvertì lui all’improvviso.

 “Non sto sbirciando!” l’argomento del nuovo libro di Jess era top secret, non perché non si fidasse di Rory ma perché semplicemente diceva che era una cosa sua. Non voleva opinioni fino alla fine del progetto.

 “Si, sbirci. Io mi distraggo e perdo la concentrazione.” Replicò Jess abbassando lo schermo del computer. “Visto?”

Rory alzò gli occhi al cielo e si staccò da lui per dargli modo di girarsi. Lui le prese le mani tra le sue. “Allora vai?” le chiese.

 “Sembra che tu non veda l’ora.” lo accusò sospettosa.

Jess ridacchiò e si alzò dalla sedia. “Non dire sciocchezze. Tanto poi ti raggiungo.”

 “Uff. Ricordami perché non vieni subito con me?” chiese Rory mettendo il muso.

 “Di nuovo?”

 “Ho la memoria corta.”

 “Devo assolutamente finire il libro entro la scadenza prestabilita altrimenti Kevin mi uccide.” Kevin era il manager di Jess. Il povero ragazzo passava gran parte del suo tempo rincorrendolo e pregandolo di rispettare le scadenze fissate. Ne aveva già perse due.

 “Ma è Natale…” contestò debolmente Rory.

 “Tecnicamente no, è il 20 dicembre.”

 “è lo stesso. Dovresti venire a Stars Hollow con me”

 “ma lo farò.”

 “Adesso.” E gli diede un bacio sperando di convincerlo.

 “Vorrei ma ho bisogno di tranquillità per finire.” Rispose lui calmo.

 “c’è tranquillità anche a Stars Hollow.” Disse Rory.

 “Anch’io lo pensavo quando mi ci sono trasferito. Troppa tranquillità. Poi mi sono ricreduto.” rispose Jess sapendo che stava vincendo quella discussione.

Rory lo baciò di nuovo. “Non riesco proprio a farti cambiare idea?” gli chiese quasi rassegnata.

 “Con la coercizione? Devi fare la brava sotto Natale lo sai? Santa Claus non ti porta i regali se no.” Scherzò Jess divertito dall’espressione abbattuta della sua ragazza.

“Più che altro mi interessa quello che mi hai fatto tu” rispose Rory.

“Cosa ti fa pensare che ti abbia comprato un regalo?” le chiese sfoderando la sua migliore faccia da poker. Ma Rory ci era abituata.

 “Così mi spezzi il cuore!” gli disse fingendosi offesa.

Jess rise e la baciò di nuovo, più a lungo. “Vai adesso” le disse quando il bacio finì. “Ti raggiungo il 24 e avrai il tuo regalo.”

“Ah! Sapevo che mi avresti preso qualcosa!” esclamò lei trionfante.

“Contenta?”

“Si, abbastanza. Ma lo sarei di più se potessi sbrigarti e raggiungermi il 23 o il 22…”

“Farò del mio meglio.” Le concesse lui.

Rory sorrise. “Così mi piaci. Vado, ci vediamo a Stars Hollow.”

Lui la baciò e la salutò a sua volta.

 

-

 

Quello stesso pomeriggio Rory arrivò a Stars Hollow. Scese dal taxi che l’aveva condotta fino a casa ed entrò dalla porta trascinando con sé la sua valigia.

 “Mammaaaa!” chiamò guardandosi attorno.

 “Rory!!” rispose Lorelai dal piano di sopra quando la sentì. Qualche secondo dopo comparve scendendo velocemente le scale fino a raggiungere Rory. Le due donne si abbracciarono forte.

 “Ciao piccola, com’è andato il viaggio?” chiese Lorelai alla figlia.

 “Bene, bene. Non vedevo l’ora di arrivare a casa. Sbaglio o quest’anno fa più freddo dello scorso inverno?”

 “Sai com’è, il surriscaldamento globale, l’effetto serra, per non parlare dello scioglimento dei ghiacciai.” Rispose Lorelai dandosi un tono.

 ”Mmh, qualcuno ha visto Una Scomoda Verità?” chiese Rory impressionata.

 “Solo il trailer, ma mi ha sconvolta a sufficienza.”

 “Vedo.”

Lorelai diede un’occhiata oltre la spalla di Rory, verso la porta. “Ehi, ma dov’è il figliol prodigo?”

 “Ti riferisci forse a Jess?” chiese Rory alzando un sopracciglio.

 “Proprio lui.” confermò la madre.

 “Ti stancherai mai di chiamarlo così?”

 “Non lo so, a lui sembra piacere tanto.”rispose Lorelai sarcastica.

 “Come no. Comunque è rimasto a New York a finire il suo libro. Ci raggiungerà alla Vigilia.” Spiegò Rory.

 “Ah, peccato. Ma non poteva scrivere anche qui? Esiste la mail” suggerì Lorelai.

 “Gli e l’ho fatto presente ma dice che nel mondo dell’editoria ci si può fidare solo di pochi e che la mail può essere attaccata dagli hacker.”

 “Un po’ paranoico.”

 “Forse, ma sta lavorando sodo e sarebbe un peccato se andasse tutto storto quindi preferisce passare tutto sulla chiavetta direttamente a Kevin.”

 “Santo ragazzo.” Disse Lorelai pensando ai tanti aneddoti raccontateli sul povero manager di Jess.

La conversazione venne interrotta dal pianto di un bambino.

Lorelai e Rory si voltarono verso la cucina, vicino alla quale si trovava la stanza del piccolo.

 “Questo è Danny?” chiese Rory piena di stupore.

 “Dio, spero proprio di si” disse sua madre prendendola in giro.

 “Dici che l’abbiamo svegliato?”

 “Decisamente. Ha il sonno molto leggero a quanto pare, pensa che abbiamo dovuto togliere le pile dell’orologio in cucina perché di notte il rumore delle lancette lo disturbava.” Raccontò Lorelai.

Quando entrarono nella cameretta di Danny, che una volta era stata di Rory, la ragazza si diede un’occhiata intorno. Ogni volta rimaneva un po’ sorpresa nel constatare il cambiamento. Non c’era più il suo letto a una pizza, i suoi poster erano stati staccati dalle pareti. Ora in mezzo alla stanza, circondata da mobili e scaffali alti ricolmi di pupazzi e giocattoli, troneggiava il lettino con le sbarre di Danny, il suo fratellino di dieci mesi. Lorelai si era avvicinata al piccolo e l’aveva preso in braccio. Lo cullava ritmicamente con fare esperto mentre gli sussurrava parole dolci per farlo stare calmo. Lo sguardo del bambino si spostò dal viso della mamma a quello di Rory che stava ancora ferma sulla soglia. Tese una manina verso di lei. “Royyy!” esclamò riconoscendola.

Lorelai fece un gran sorriso. “Si!! È Roy!!”.

La sorella gli andò in contro e gli prese la mano. “Ciao Danny! Ma lo sai che sei cresciuto ancora dal mese scorso? Sei proprio carino” gli disse addolcita dal quel visino adorabile. Assomigliava molto a sua madre, aveva preso i suoi occhi azzurri ma allo stesso tempo c’era tanto di Luke nella sua espressione concentrata su di lei. I ricci castani che gli crescevano sulla testolina poi lo rendevano ancora più carino.

 “Luke si assicura che mangi tutte cose sane.” Commentò Lorelai guardando la scena.

 “Fa bene. Dov’è adesso? Al locale?” chiese Rory ancora tutta presa dal suo fratellino.

 “Si, c’è il pienone in questo periodo ma il 24 terrà aperto solo mezza giornata mentre il 25 è chiuso. Staremo tutti insieme.” rispose contenta la madre.

 “Bene. Oh! Guarda!” disse Rory all’improvviso abbassando un po’ la voce. “Chiude gli occhi!”

 “è normale, sarà stanco. Te l’ho detto, a volte ci fa passare la notte in bianco. Mettilo giù, così si fa un po’ di nanna.”

Rory obbedì e lo rimise nel suo lettino, coprendolo con la sua copertina azzurra. In pochi secondi si addormentò tutto pacifico e le due donne si allontanarono dalla camera. Si sedettero al tavolo della cucina e, parlando più piano per non risvegliare subito Danny, si rimisero a chiacchierare.

 “Allora? Vuota il sacco.” Disse Lorelai di punto in bianco.

Rory non capì. “Riguardo?”

 “Il tuo regalo per Jess.” Rispose sporgendosi curiosa verso di lei.

 “Ah, quello. Beh è un segreto.” Disse semplicemente la ragazza.

Lorelai sfoderò un’espressione sconcertata. “Cosa?! Dai, mi sembra di parlare con due spie russe. L’argomento del libro è top secret, il regalo di Natale è top secret, non gli avrai mica comprato una pistola?” tirò a indovinare.

 “E la storia del libro è solo una copertura, in realtà è in missione per l’SD6 in questo momento.” Rispose candidamente Rory stando al gioco.

 “Quasi quasi ce lo vedo. Dai dimmi cosa gli hai preso!” chiese ancora Lorelai. Quando voleva sapere qualcosa era difficile farla desistere.

 “è una cosa che riguarda la nostra storia quindi non puoi capire, mi dispiace.” La informò la figlia, pensando che con qualche dettaglio in più sarebbe stata soddisfatta.

 “Però se provi a spiegarmelo…” suggerì la donna.

 “Niente da fare.” disse Rory ponendo fine a ogni altro suo tentativo di scoprire cosa aveva preso a Jess.

 “Uff. Come vuoi Sydney Bristow.” Si arrese Lorelai.

 “E tu cosa hai comprato per Luke?” chiese Rory spostando l’attenzione su di lei.

 “Ah, lo sai come si dice, All I want for Christmas is you.”

 “Quindi?”

 “Quindi per ora si dovrà accontentare di me. Non sono ancora riuscita ad avere una grande idea quindi sto aspettando l’illuminazione.” Spiegò Lorelai, per niente preoccupata.

 “Spero che ti arrivi in fretta, il tempo stringe…” le raccomandò la figlia.

 “Lo so, lo so. Mi inventerò qualcosa. La vuoi una cioccolata calda?”

 “Si, per favore.” Disse Rory felice. Le piaceva tornare a quella routine così familiare e sentiva che quell’anno sarebbe stato un Natale speciale. Niente poteva andare storto.



   
 
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