Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
Segui la storia  |       
Autore: EdenGuns    19/12/2011    9 recensioni
Don't ever leave me
Say you'll always be there
All I ever wanted
Was for you
To know that I care
P.s. Il titolo di ogni capitolo è il nome del personaggio che parla in prima persona. Niente da aggiungere, solo buona lettura e lasciate un commento! ;)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Guns N' Fuckin' Roses'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

12. Eden

 

« Don't ever leave me
Say you'll always be there
All I ever wanted
Was for you to know that I care»
Rocket Queen, GN'R

 

Lanciai via la terza sigaretta e infilai tra le labbra la quarta, passando la fiamma dell'accendino sull'estremità per accenderla.

Stavo seduta sulla seggiola di legno scheggiato nel balconcino al di fuori della mia camera, rimuginando.

Mille pensieri si susseguivano nella mia mente al ricordo della serata prima. Io e Michelle eravamo sdraiate in giardino a parlare, guardando le stelle, ed improvvisamente era apparso Duff completamente ubriaco. Gli ero andata incontro, sorpresa, e lui mi aveva stretto forte dicendo di amarmi.

Puzzava di vodka.

L'avevo tenuto con me sul letto, carezzandolo per tranquillizzarlo, ma ero furiosa. Si era ubriacato di nuovo, e la cosa non mi piaceva per niente.

Una settimana prima avevamo fatto un patto: se io avessi smesso con la droga lui avrebbe dato un taglio all'alcool.

E sarebbe stato difficile, lo sapevamo entrambi. Ma eravamo d'accordo che l'avremmo fatto insieme.

Non pretendevamo chissà cosa, o di smettere totalmente. Il mondo in cui vivevamo portava troppe tentazioni con sé per ignorarle dalla prima all'ultima; solo di andarci più cauti. E di non arrivare per l'ennesima volta alla perdizione totale.

Sentii le sue labbra sull'incavo del collo e fui percorsa da un brivido, che cacciai prontamente. Dovevo essere lucida per potergli parlare seriamente.

« Ciao, piccola» disse con voce languida, parandosi davanti a me.

« Michael, dobbiamo parlare.»

Si bloccò preso in contropiede e mi guardò negli occhi.

« Mi chiami così solo quando è una cosa seria» disse, accovacciandosi per arrivare alla mia altezza e tenendosi in equilibrio aggrappandosi alle mie ginocchia.

La mia mano andò a sfiorare il suo viso, inevitabilmente. Quando mi guardava così tutte le mie barriere scemavano senza esitazioni; ma dovevo rimanere irremovibile.

Almeno ci provo.

« Cos'è successo ieri sera?»

Abbassò il capo.

Gli presi il mento obbligandolo a guardarmi negli occhi: « Lo sai che a me lo puoi dire.»

Lui sospirò.

« Eravamo in studio, ieri. Abbiamo fatto qualche brindisi, poi un bicchiere tira l'altro e... Beh, Axl era ubriaco, Slash pure. Io mi ero fatto fuori due bottiglie di vodka e mi girava la testa. Poi sono arrivate Adrianna e un'altra ragazza.»

Trattenni il respiro, aspettandomi il peggio.

« Ti ho quasi tradita, Eden. Quella mi si era messa addosso, ed io non riuscivo a muovermi. Avevo bevuto troppo...»

Una calda lacrima mi scese per la guancia, ma Duff l'asciugò con una carezza prima che potesse infrangersi nel vuoto.

« Ti prego, non piangere.»

Il mio cuore palpitava veloce, l'angoscia mi lacerava la carne. Improvvisamente mi sentii come vuota.

« L'hai baciata?» chiesi, in un doloroso sussurro.

« No.»

Frugai nei suoi occhi, ma non vi trovai menzogna.

« Non potrei mai baciare nessun'altra» sussurrò, prendendomi il viso tra le mani « che non sia tu.»

Congiunse le nostre labbra ed io repressi le lacrime, aggrappandomi a lui con forza.

Non avrei sopportato neanche l'idea di Duff con un'altra.

« E se tu non fossi riuscito a resistere?» chiesi, appena mi fui scostata.

« Non succederà mai» rispose, sorridendo.

Sorrisi a mia volta, leggermente.

Lui mi sistemò una ciocca ribelle sfuggita alla coda dietro l'orecchio con una dolce carezza.

« Comunque non avresti dovuto bere.»

Fece una smorfia dispiaciuta: « Lo so, e me ne pento. Ma tutti brindavano, e sai come sono fatti. Se avessi rifiutato mi avrebbero preso per il culo per il resto della mia vita.»

Annuii, un po' più tranquilla.

« Dai, non pensiamoci più. Piuttosto, ieri stavo parlando con Michelle, e lei ha proposto di fare l'albero di Natale tutti insieme, come fossimo una grande famiglia. Vi andrebbe, a voi ragazzi?»

Duff si aprì in un gran sorriso, annuendo vigorosamente: « Dimmi solo quando.»

« Questo pomeriggio.»

 

Il salotto era stato riempito di scatoloni vari, estratti da chissà quale cantina o soffitta polverosa, che aspettavano solo di essere aperti.

Io e Michelle stavamo scegliendo gli addobbi più belli e meno vecchi, mentre i cinque ragazzi si stavano adoperando per districare i rami del sintetico abete.

C'era un'atmosfera strana, quasi tesa, nonostante tutti avessero un sorriso stampato sulle labbra. Steven era particolarmente giù, Axl e Slash assenti.

Improvvisamente mi sentii avvolgere da due braccia forti e tirata all'interno della cucina.

« Lo sai che sei molto sexy quando apri scatoloni?» sussurrò Duff, con la voce più sensuale che riuscì a trovare.

Scoppiai a ridere e lo tempestai di piccoli pugni per lo spavento che mi aveva fatto prendere.

« E tu invece lo sai che sei un idiota? Mi hai fatto morire di paura! Pensavo fossi una specie di addobbo animato» protestai.

Stavolta fu lui a ridere, mentre mi riempiva di baci. Feci finta di esserne infastidita, quando invece avrei pagato per potere approfondire quel lieve contatto.

« Dai che dobbiamo andare ad aiutare gli altri.»

« Ma se la caveranno da soli per cinque minuti, su!»

Lo guardai con aria severa: « Pensi davvero che io abbia voglia di una sveltina con te in cucina

Lui fece spallucce, avvicinandosi pericolosamente.

« Non saprei. Ma sono sicuro che se facessi così...»

E infilò la mano sotto la mia maglietta, salendo fino all'altezza del cuore e stuzzicando la stoffa del reggiseno.

« ... Oppure così...»

E iniziò a torturarmi il collo con piccoli baci roventi.

« ... Ti inizierebbe a piacere come idea, quella di una sveltina con me in cucina

Mi morsi il labbro per non cedere, ma capii fin da subito che sarebbe stato inutile.

Arretrò fino a chiudere la porta a chiave e tornò da me in un soffio.

« Ancora dubitante, signorina Grant?»

Mi sfilai la maglietta e gliela lanciai addosso: « No, signor McKagan. Sono tutta sua.»

 

L'albero era pronto; luccicava, avvolto in fili d'argento spelacchiati e costellato da ammaccate palline blu. Non era molto, ma era perfetto nella sua semplicità.

Ciò che lo rendeva speciale era l'essere stato fatto insieme.
E il cilindro sgualcito di Slash come punta.

« Non è male, dai.»

« Sì, pensavo peggio.»

Eravamo seduti tutti sul divano, stretti tra di noi per il poco spazio, osservando il povero alberello indifeso sotto esame.

Mi sentivo quasi soffocata talmente ero schiacciata tra Duff e Axl, ma insieme creavano un bel calduccio, che in quel freddo pomeriggio non avrei disdegnato per nessun motivo al mondo.

Anche perché la caldaia è rotta.

« Quindi il Natale lo passiamo insieme, no?» chiese Izzy.

Girai il capo per guardarlo e sorrisi: « Esatto, qui. State per la cena e cuciniamo noi! Non mi fido del vostro talento culinario.»

Risero.

« Come darti torto?»

Mi accoccolai a Duff e chiusi gli occhi, mentre nasceva un'accesa discussione sul menù della futura serata.

« Tutto bene, piccola?» mi sussurrò.

« Benissimo.»

L'atmosfera sembrava essersi sciolta; Steven era tornato ad essere il simpaticone di sempre, Axl e Slash partecipi e sorridenti.

Qualunque fosse la loro preoccupazione, sembrava essersi attenuata. O almeno dimenticata per un momento.

Non che non me ne importasse, ma preferivo non pensarci in quel particolare periodo. Era quasi Natale e la serenità avrebbe dovuto regnare su tutti noi a prescindere.

Almeno per ora.

 

« Allora, chiudi gli occhi...»

Serrai le palpebre obbediente, ma morivo dalla curiosità.

La famosa cena era arrivata e passata in un batter d'occhio, lasciando il momento dei regali come ultima delizia.

Sentivo Duff trafficare con qualcosa, probabilmente della carta velina, di cui era piena la borsa che avevano portato.

« Ma dove diamine si è cacciato?»

Sbirciai, socchiudendo gli occhi, e lo ritrovai accovacciato mentre frugava nel sacchetto.

Mi scappò una risata e lui se ne accorse.

« Non barare, eh.»

Tornai a serrare le palpebre e dondolai sui talloni, impaziente.

« Ecco, ora puoi guardare.»

Duff mi porgeva una scatoletta quadrata, color porpora, di velluto. Io la presi tra le mani, rigirandola emozionata.

« Cos'è?» chiesi, con un groppo in gola.

« Aprila, no?»

« Se lo vuoi sapere con quel regalo è andato via buona parte dei suoi soldi per il contratto» si intromise Slash.

Michelle gli tirò uno scappellotto zittendolo, per poi accoccolarsi al suo braccio.

Feci scattare la minuscola serratura in oro bianco.

Dio, deve costare una fortuna anche solo la scatola.

All'interno, posata delicatamente su un cuscinetto di seta color perla, c'era una collana anch'essa d'oro bianco.

Il ciondolo era molto fine, a forma di cuore, e sulla parte rivolta a me vi era incastonato un piccolo diamante.

« Duff, io...»

Sentivo le lacrime spingere per uscire, ma le ricacciai indietro.

Non sono mica una femminuccia.

« Giralo.»

Con mano tremante voltai il ciondolo; c'era incisa una sola parola, che mi fece battere talmente forte il cuore da sentirne il battito forte e chiaro infrangere il silenzio.

Mine.

« Aspetta che ti aiuto a metterla.»

Estrasse la collana ed io mi girai emozionata, scostando i capelli per facilitargli l'operazione.

Allacciò il gancetto dietro il mio collo e posò il cuore sulla scollatura con una carezza. Poi mi abbracciò da dietro e con le labbra lasciò un bollente bacio sulla spalla lasciata nuda dal vestito.

« Ti amo» mi sussurrò.

Mi voltai verso di lui per guardarlo negli occhi.

« Ci sono tantissime cose che ti vorrei dire, Michael. Ma avremo ancora un sacco di tempo per parlarne, no? Per ora ti dico solo che ti amo come non ho mai amato nessuno, e lo sai.»

Gli posai una carezza sul viso angelico e lo attirai a me per un bacio.

In quel momento non esisteva nessun altro, se non noi.

Avevo trovato quella persona di cui tanto si parlava, quella con cui condividere la vita; le gioie varie, i molteplici dolori. Ma entrambi sapevamo che avremmo passato tutto insieme.

 

______________
Oddio, è già finita. Quasi mi commuovo! E' stata una bellissima avventura, condivisa con le mie fantastiche amiche che sostenevano questa storia dapprima che nascesse :')
E con voi, mie care lettrici, che lasciate recensioni e non, che ringrazio moltissimo. Per i complimenti, ma soprattutto per l'apprezzamento di questa mia piccola follia!
Davvero, un grazie di cuore a tutte. A chi l'ha messa nelle seguite e a chi addirittura nelle preferite; mi avete fatto emozionare. Non avrei mai pensato, davvero :')
Beh, per vostra fortuna/disgrazia ci sarà un seguito, che spero vi piacerà!
Quindi, alla prossima!
Un bacio,

Eden

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses / Vai alla pagina dell'autore: EdenGuns