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Autore: _Breath    19/12/2011    4 recensioni
[...]Io per tutta risposta invece ringhio fino quasi ad abbaiare fino a quando mia madre non pronuncia la frase che non vorrei mai sentire- che ne dici di fermarti a pranzo da noi, Scorpius?-
Questa frase è capace ci farmi svegliare da tutte le paranoie e infatti, guardando speranzosa mia madre e chiedendole in silenzio di ritirare l’invito, convoco la grande Morgana nuovamente tra noi.
Ti prego Morgana, ti prego Silente, Piton, Voldemort, Mozart, tutti i Santi e tutti i Vivi. Merlino! Fai che viene un temporale, fai che il lupo dei tre porcellini spazzi via anche la mia di casa. Ti prego, tutto, tutto affinchè Malfoy non resti qui da me.
Chiudo gli occhi intrecciando le dita giurando a tutti i sopra citati un grandissimo bacio sulla guancia quando li raggiungerò all’altro mondo, sperando che abbiano pietà di me ma invano. Maledetto Malfoy e a suo padre e sua madre che quella notte di diciassette anni fa non hanno usato un profilattico.
-Certo Signora, con moltissimo piacere mi fermerò a pranzo con voi!-[...]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Kick Ass'
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Sono passati solo cinque giorni da quando James è definitivamente partito e già ne sento la mancanza.
Ieri ne ho parlato con Lily- che per la prima volta è riuscita a fare una conversazione che non ruotasse intorno a Scorpius- e l’unica promessa che sono riuscita a strapparle è che mi terrà informata su quello che le diranno zia Ginny e zio Harry riguardo suo fratello maggiore nelle lettere settimanali.
Mi rincuora, ma non tranquillizza.
Sono così incazzata che la fame mi è quasi passata; avanti  ho mangiato solo un primo, un secondo e  il contorno! Il mio stomaco non ha voluto ospitare il dolce! E’ drastico. Un Weasley che non ha fame è come .. un Weasley che non ha fame!
Non ci sono paragoni degni di nota, in effetti.
Gioco con un pezzo di pane mentre accanto a me Jane, mia compagna di corso, mi parla animatamente di Oliver che le ha chiesto di uscire. Annuisco e picchietto con la forchetta sul tavolo completamente in silenzio e la cosa- assolutamente strana- fa insospettire anche la mia amica.
-Rose?,- mi chiama.
-Mmh?-
-Ma mi stai ascoltando?-
Annuisco mugolando un altro ‘mmh’, senza la forza di parlare. Che si accontentasse!
-Non è vero! Non mi stai minimamente cagando.-
-Mmh…-
-LA SMETTI DI MUGULARE?-
-Mmh..-
-Rose! Smettila!-
Alzo lo sguardo dal mio piatto e lo punto sulla mia migliore amica che mi guarda con i suoi enormi occhi cioccolato; Jane ha capelli biondi costantemente ricci quasi quanto i miei ma più disordinati e un fisico sottile. Non c’è da meravigliarsi che un tempo Al avesse una cotta per lei! Che bei tempi quelli! Io e Jam ci divertivamo così tanto  a farlo dannare.
Solo guardandomi la mia amica pare capire cosa mi turba e mi passa una mano sulla schiena facendola oscillare pericolosamente avanti e indietro; se solo non la conoscessi e non avessi avanti a me Oliver che la guarda persuasivo- e lei logicamente ricambia- penserei che mi stia palpando.
-Avanti, Rose, non puoi starci male.-
-Mmh.. capisci- borbotto.
-Cosa?- non ha capito niente  di quello che le ho detto. Perfetto! Ora mi tocca anche ripetercelo.
-Non puoi capire- ogni parole mi costa un polmone, penso infastidita- tu non hai perso James.-
-O mio Dio Rose, questa tua cotta ossessiva per tuo cugino non ti porterà da nessuna parte!-
-Io non ho una cotta per James!-
-Ah, no?-
-NO! Lui è … il fratello che non ho mai avuto.-
-Fratello?- alza un sopracciglio scettica- E Hugo? Te lo scordi?-
-Oh, ma Hugo non fa testo! Lui è un ibrido! Un incrocio tra bestia e checca!-
-Checca?- giuro che se Jane osa usare nuovamente quel tono sorpreso come se stessi parlando ostrogoto la strego e la crucio per poi- con un imperius- farla buttare giù dalla torre di astronomia di sua spontanea volontà.
Toh, che bel suicidio in allegria!
-Sì. Pare che ultimamente si sia preso lui una cotta ossessiva per … Malfoy.- getto fuori il suo nome con nervosismo, odio, rancore e nel momento esatto come se Maria de Filippi avesse fatto partire felicemente il suo programma Babbano e inutile delle tre del pomeriggio lui entra.
Che carino vederlo sculettare con la cravatta al vento,  capelli biondi e viso cadaverico. Mah, mi dovrò far prestare la sua cipria, è assolutamente adatta per falsificare un pallido volto post vomito.
Scorpius cammina dritto verso il tavolo dei Serpeverde per poi sedersi a capo tavolo come un degno re fa con i suoi sudditi e immediatamente mi sale un conato di vomito.
Mio cugino Al si siede alla sua destra- l’ancillotto di Giuda- e poi si volta verso di me.
Nello stesso istante nel quale lui alza una mano in segno di saluto uno stormo di gufi entra piroettando dalla finestra della Sala Grande lasciata aperta per il pranzo.
Solitamente i gufi arrivano a colazione, ma oramai Hogwarts non ha più regole e segreti infatti la preside McGranitt non alza lo sguardo dal suo pasticcio di carne continuando a pranzare senza speranze.
Brava donna!
Un gufo bianco e nero- che colori insoliti- mi raggiunge per poi lasciare cadere una lettera tra le mie mani  e io, curiosa, non prima di aver lasciato al gufo il resto del pane con il quale stavo giocando, srotolo la pergamena bianca iniziando a leggere.
Rossa, buongiorno
Immediatamente sorrido di buon umore. E’ James.
Sono riuscito a stancarmi di questo mestiere dopo nemmeno cinque giorni. Wow, zio Charlie è massacrante. Lui e quei ridicoli draghi è quasi peggio di Hagrid, sai?
Non solo mi sono dovuto materializzare  in Romania- una stanchezza che non può immaginare! Guarda che materealizzarsi necessita concentrazione- ma ho dovuto anche subito iniziare a lavorare nonostante il viaggio. Nostro zio è una canaglia! Ti consiglio di non lavorare mai da lui. E sai che lavoro mi ha affidato? Indovina? Mi ha fatto pulire gli escrementi di Drago. Drago,capisci? Non un Drago qualsiasi, no, ma una specie di ungaro spinato; un coso enorme quasi quanto l’ego dei Serpeverde! Oh, disgustoso. Sono stato a guardarmi le mani per tutta la notte, disgustato. Pensa tu, ho provato quasi schifo nel cenare due ore dopo.. il che per quelli come noi è tragico, lo sai.
Sei la prima alla quale scrivo- Oh, Dom si arrabbierà, ma sappiamo entrambi che la farò zittire- e da cugino di parola quale sono ti volevo raccontare le mie (s)novelle avventure.
Ora vado Rossa,zio Charlie mi sta chiamando.
Se mai ti dovesse mandare un gufo, tu non mi hai sentito, okay?
Vado a nascondermi dietro la gabbia dell’ungaro spinato- nonostante caghi come un animale ci ho fatto amicizia-.
Manda un calcio ad Al e scompiglia i capelli a Lily da parte mia.
James.
 Quando rialzo lo sguardo dalla pergamena mi accorgo di sorridere e Jane, accanto a me, facendo roteare gli occhi ma con un sorriso ampio in volto, mi mostra il palmo scoperto delle sue mani.
-Scommetto cinque galeoni che il mittente della lettera è James!-
Mi imbroncio adorabilmente: improvvisamente il mondo è diventato così roseo, solo perché ho avuto notizie dal mio cugino preferito! Forse Jane non ha tutti i torti quando dice che ne sono leggermente  ossessionata.
-Ah, e cosa te lo fa credere?- le domando spavalda.
-Mmh, fammi indovinare: forse il tuo sorriso? O magari quella luminosità nello sguardo? No, aspetta, ho di meglio: magari la sua firma?-
Solo in quel momento mi accorgo di aver lasciato cadere la pergamena verso l’alto in modo tale da lasciare scoperto gran parte del contenuto. James ha sempre avuto una calligrafia grande e scomposta quindi anche un miope riuscirebbe a leggere quello che scrive a distanza.
Faccio una linguaccia alla mia amica e mi riprendo il mio tesoro stringendolo al petto con affetto. Quando rialzo il mio sguardo noto che Albus ancora mi guarda, confuso, come se stesse cercando di capire chi mai mi abbia contattato. Sono così di buon umore che mi decido ad alzarlo e raggiungerlo al suo tavolo.
-Ehi Al!- lo saluto buttandomi di peso sulle sue ginocchia; dietro di me sento lo sbuffare infastidito- impossibile come si possa sentire anche a questa distanza, sarà che ho un udito molto forte(assolutamente non come papà)- di Jane. Posso immaginare che mi stia prendendo per schizzofrenica visto che solo dieci minuti fa ero intrattabile.
-Rossa!-sentire mio cugino che mi chiama così come aveva sempre fatto James mi riempie di malinconia e orgoglio – a cosa si deve questo caloroso saluto?-
-Sono felice, ti basta?-
-Sei mia cugina: mi deve bastare.- fa spallucce e mi mostra la linguaccia- sai come è? Volere famigliare.-
Nonostante non abbia detto di così esilarante rido; probabilmente rido perché James mi ha pensato. Ha pensato prima a me che a Dom, la sua ragazza, e se non è motivo d’orgoglio questo ditemi cosa dovrebbe esserlo!
Forse sarò pesante, magari le cosce di mio cugino staranno chiedendo pietà eppure non mi alzo andando a circondargli il collo con le braccia in un gesto che mi viene puramente spontaneo. Accanto a lui sento uno sbuffo infastidito e mi volto a incenerire Zabini che mangia un po’ della sua carne.
-Che c’è David? Problemi di indigestione?- chiedo con quel tono neutro che utilizzo con tutti i miei compagni di scuola; mi ripeto sono così felice da scordarmi che lui è  un Serpeverde, ma provvede velocemente a ricordarmelo con il suo ribattere acido e scorbutico.
-Sei tu che mi dai fastidio!- sibila guardandomi sprezzante.
-Ah, sicuro?- come una molla pronta a difendermi scatto all’in piedi estraendo la bacchetta – sicuro di non aver visto il tuo riflesso nelle posate? Sai, il tuo sembrava un rantolo di disgusto.-
-Appunto- risponde con un sorrisino beffardo- disgusto. Infatti ti dicevo, che il mio problema sei tu.- mi guarda da capo e piedi- lurida Mezzosangue.-
Okay, ci sta che sono il suo problema: ci sta.
Ci sta anche  che sono contenta per James e infine ci sta mio cugino che si limita a tirargli una gomitata, ma chiamarmi MezzoSangue? No, non ci sta.
Divento rossa e per un secondo la lettere di Jam finisce nel cesso. Mi diceva che mi aveva pensato? Che mi voleva bene? Cazzate! Per ora il mio pensiero è rivolto solo a loro, stupidi, schifose Serpi e a quale maledizione devo usare per affatturarli.
Logicamente non posso stare in silenzio dandogliela vinta e gli punto la bacchetta pericolosamente vicino la gola facendolo irrigidire.
Ebbene bastardo, non te lo aspettavi? Sbagliavi! So essere manesca tante di quelle volte e il tuo amichetto Malfoy lo sa bene visto che impallidisce. Gli lancio uno sguardo indagatore e sorrido; oh, sì, vedo che si ricorda benissimo di quando gli ho fatto lo strappa mutande magico davanti tutta la scuola.
A darmi l’idea era stato James- Oh, mio patrono- quando mi aveva raccontato di quello che suo nonno aveva fatto su un certo mocciosus. Bah, non che Scorpius non avesse fatto niente per meritare la mia ira, logico: mi aveva spezzato la scopa con quelle mani effemminate che, quella volta, piene di vene e pompate dai muscoli, erano riuscite a distruggere il mio bene più grande. Eravamo al nostro terzo anno, ma quel ricordo rimarrà per sempre nelle nostre memorie.
-Sentimi bene bambolino Voodoo- inizio rivolta a Zabini con il volto contratto dalla rabbia –prova a chiamarmi ancora una volta così e giuro che questa bacchetta te la ritroverai in posto dove le bacchette non dovrebbero stare.-
-Come non ti dovrei chiamare, Weasley? MezzoSangue? Rinneghi le tue origini, ora?-
Sento al suo fianco Al borbottare di finirla, ma il mulatto gli fa un cenno con la mano come a dirgli di farsi da parte, ma anzi si alza per fronteggiarmi.
Quello stronzo maschilista il rispetto per le donne lo ha sotto i piedi!
Rivolgo involontariamente uno sguardo a Scorpius nella speranza che mi prenda le parti come l’altra volta, ma lui è troppo intento a far circolare la pancetta nel suo piatto.
Ma complimenti bambolino,  vedo che hai coraggio a palate. Si capisce lontano un miglio che ha paura.
Come se Zabini potesse mettere paura: sembra una versione cromatica di Codaliscia!
-Non quanto tu rinneghi quelle tue di Mangiamorte- gli faccio notare e lui trasale. Godo nel vedere il suo volto scuro perdere di colore e infierisco, come sempre – cosa c’è? Vuoi forse dirmi che il tuo signore Oscuro ritornerà? Perché mi sembra che mio zio- Oh sì, un altro Mezzosangue, mio caro- ha ucciso il tuo “padrone” con un lurido Expeliarmus. Ne andate fieri, voi seguaci? E dimmi, cosa fate nei fine settimana: una rimpatriata per discutere quanto la vita sia stata ingiusta e trovate delle ridicole scuse che nemmeno il culo di un babbuino reputerebbe plausibili?-
-Bada a come parli..-
-Altrimenti?- riduco lo sguardo in fessure- mi sculacci? O forse mi picchi? Oh, Zabini, forse ti autodistruggi come Voldemort? Aspetta che mi preparo!-
Nello stesso istante sento una mano stringermi il polso e la scanso convinta che sia quella di Al, ma invece è Scorpius. Come ha osato toccarmi quella feccia?
-Smettila Rose,- mi dice con quel tono delicato e fastidioso.
Io ora però sono al massimo del nervosismo- perché? Che vuoi tu? Ti senti chiamato in causa? Ah, dimenticavo, anche tu sei come lui. Esattamente come lui. Stessa specie, voi due, stesso lurido sangue e passato. Dimmi, Malfoy,anche tu hai un bel serpente sul braccio sinistro o con la caduta del vostro padrone il negozio di tatuaggi ha chiuso i battenti? E’ andato in banca rotta? – faccio un verso di stupore, intriso però di cattiveria- oh, forse te lo sei fatto fare da un vucumprà? Ti sei ridotto così in basso Scorpius?-
-Smettila.-
-Smettila tu di fare il Santo Patrono di tutti noi. Sparisci! Chiuditi nella Stanza delle Necessità e fai quello che vuoi! E togli quella mano dal mio braccio.-
Lui fa finire il contatto tra le nostre pelli e mi guarda ancora serio; per un momento sembra maturo, molto più di me ne rendo conto.
Un silenzio tombale cade intorno a me nel quale, da degna figlia di Ron, mi ritrovo ad arrossire. Lo so, le orecchie mi diventano tutte rosse e non faccio nulla per mascherarlo tanta è la rabbia.
Reggo per quanto posso lo sguardo di Malfoy e poi mi volto verso Zabini che è tornato a mangiare con un broncio infastidito sul volto mulatto, infine guardo Al.
Al mi fissa sbigottito, probabilmente non si aspettava questo sclero  da parte mia e sinceramente nemmeno io me ne credevo possibile. Ho sempre avuto una pazienza pari al profumo di un ippogrifo che non si lava da cinque mesi, ma non ho mai raggiunto le vette della pazzia. Arrivare a toccare il discorso ‘Voldemort’, che era sempre stato tabù in casa mia, era una cosa che mi aveva sconvolto.
Cosa diamine ero arrivata a fare? Io- mio padre e mia madre più che altro- avevano tanto agognato la pace e l’uguaglianza tra i maghi puri e non e io riportavo  tutto nella merda?
 Forse faccio schifo più di Zabini, forse.
Della serie “ la coerenza è l’arma più potente che abbiamo”, non mi dimostro affatto pentita dal mio sfogo ma risoluta continuo a guardare tutti con astio pentendomi di essere andata da loro a rovinarmi la giornata.
Maledetta la mia felicità, maledetti Serpeverde e un po’ maledetto anche James con quella sua lettera voltagabbana.
Come vorrei che in questo momento lui fosse qui con me pronto a prendermi per un braccio, guardarmi profondamente, sfoderare la bacchetta e difendermi con amore.
Anche e non so nemmeno se andrebbe fiero di me; sono stata veramente terribile e non tanto per quello che ho detto,ma per come l’ho fatto.
Se solo fossi stata meno razionale e, ammettiamolo, anche capace di usare un Avada Kadavra Zabini a quest’ora avrebbe ben poco di cui respirare.
Ricordo di aver perso le staffe molte volte, ma mai arrivando a tale punto; ancora tremo e i miei occhi ancora sono sgranati. Non è la prima volta che vengo  chiamata così, non da lui almeno, ma sarà stata la circostanza, il nervosismo perenne che avevo accumulato da giorni, il silenzio catacombale di tutte le persone che ci fissavano a mettermi soggezione. Mi sento un verme, ora, ma non lo do a vedere.
Dunque mi guardo la suola delle scarpe con un senso di angoscia crescente in petto ma senza la minima voglia di darla loro vinta e principalmente senza scusarmi. Sono testarda, orgogliosa e testarda proprio come papà.
Quando rialzo lo sguardo noto che Scorpius e Al mi guardano in modo completamente diverso; se uno è sorpreso l’altro e deluso, forse ferito e la cosa mi fa quasi sentire anche più in torto di quello che so di avere.
Scuoto la testa e mi piego sulle ginocchia chinandomi sull’orecchio di Al, ma il silenzio è tanto che anche Malfoy mi sente.
-E comunque James ti saluta,- sibilo.
-James? Mio fratello James?-
-Esattamente- Faccio un ghigno completamente privo di serenità e scuoto la testa- mi ha chiesto di tirarti un calcio da parte sua, ma non credo sia il caso- vedo Al increspare le labbra in un sorriso, forse stupito, ma non tanto da quella frase del maggiore, poi annuisce convinto.
E’ d’accordo con me; non è assolutamente il caso!
 
 
Tutta la gioia che avevo provato nel leggere la lettera di mio  cugino svanì così come era venuta.
Nonostante il centro dei miei pensieri solitamente ruotasse intorno al cibo, al divertimento e spesso e volentieri intorno al Quidditch- Roxanne fece una divertentissima faccia quando glielo dissi, la spiritosona- sono umana  e quindi ho anche dei sensi di colpa.
Sinceramente non pensavo nemmeno io di esserne soggetta, ma come sempre le apparenze ingannano perché quando mi ritrovai stesa sul divanetto rosso della Sala Comune con una mano posata distrattamente sullo stomaco a gemere capì che quello che mi lamentavo non era un normalissimo dolore allo stomaco.
Lily, accanto a me, le gambe piegate a scontrarsi con il petto, non fa altro che ronfare su quanto ingiusta ero stata con Scorpius.
-Sei stata un mostro, Rose.- quando Lily mi chiama Rose  e non Rosie lì c’era da capire che ho fatto qualcosa di male; qualcosa che l’ha veramente fatto perdere le staffe, in verità.
-Mmh, sentiamo, perché?- domando. So cosa ho fatto- fino a prova contraria c’ero anche io lì nel momento dell’azione, sono stupida ma entro i miei limiti- ma voglio  sapere quanto orrida la mia azione sembra vista ad occhi esterni. Che poi, penso con riluttanza, Lily non sarà mai realmente imparziale visto che lei venera Malfoy esattamente come io venero le vacanze estive.
-Cosa hai fatto?- la piccoletta scatta all’in piedi come se si fosse scottata il culo- cosa hai fatto?- ridomanda, quasi stesse chiedendo conferma su quello che lo ho domandato.
-Sì,Lily, cosa diamine ho fatto?- incrocio le braccia risoluta – a parte insultare il tuo beniamino, ovvio.-
-Ma non è solo questo!- nonostante tutto mia cugina arrossisce e strilla come una papera, questo mi fa capire che ho fatto centro- tu hai anche messo in discussione la parità del nostro sangue. Che motivo c’era di cacciare quella storia di Voldemort, eh? –
- Lui mi ha chiamato MezzoSangue!-
-Lui  ti chiama sempre così e non hai mai reagito in questo modo.-
-Appunto! Sai, Lily adorata, anche se  io sono dotata di una pazienza a lungo termine il lungo termine è diventato terminale dopo sette anni. Sono stanca di essere insultata da quel.. quel .. quel.. quel coso.-
-E’ Zabini!-
-E’ feccia.-
Lily fa un sorrisino che le illumina il volto quindicenne, poi si ricompone – sei peggio di loro, sai? Zio Ron e zia Hermione sarebbero molto delusi da te..-
Ed ecco che usava la carta dei genitori, quella lurida voltagabbana. Sì, esatto, proprio come il fratello.
Due traditori!
Se solo fossi stata un Serpeverde ora niente e nessuno mi avrebbe impedito di scagliarle un Cruciatus lungo la spina dorsale per farmi beare dei suoi lamenti.
Muori cugina!
Sbuffo e faccio roteare egli occhi, stanca al che Lily emette uno latrato  pari a quello di una locomotiva in procinto di partire.. o di arrivare.
-Sei insopportabile Rose.-
Ah, io?
Alzo un sopracciglio sarcastica mentre il mio stomaco fa un ennesima capriola.
-E smettila di guardarmi così!- okay, mia cugina è isterica.
-Guardarti così come?- sono calma ma anche tanto, tanto  incazzata.
-Con quella faccia da ebete!- alza le mani quasi volesse stringermele al collo ­–Smettila!-
-Questa è la mia faccia.-
-Non rivoltarti la frittata, sa!? Tu mi stai guardando come se fossi pazza.-
Eh..?
-Non vedo cosa stia facendo di male, allora.-
Lily apre e chiude la bocca, batte i piedi sul pavimento e  poi sbuffa. La locomotiva è definitivamente partita.
-Vai al diavolo Rose! Credevo che ti avrebbe fatto bene un po’ di conversazione! Credevo che tu non eri veramente così egocentrica e stronza, ma mi sbagliavo. Sai, forse saresti dovuta andare tu a Serpeverde invece di Al. Sei esattamente come uno di loro.-
Apro la bocca e la richiudo.
Cosa? Mi ha appena detto che sono stronza? IO?
Ma se è lei quella che viene qui, piccola quindicenne, asociale, con un mondo fatto di bambole e pulcini, a rompere le scatole a me, pacifista diciassettenne ( anche se gli ultimi avvenimenti tanto  pacifista non mi fanno), nella speranza- ne sono sicura- di farmi fare pace con il suo ‘ammmooore’.
E poi la stronza e patetica sarei io?
Okay, è certo, mia cugina non ha specchi o almeno non sa bene cosa siano.
-Non osare dire una cosa simile mai più!- ribatto, schifata.
-Ah, sì?- Lily alza un sopracciglio ironica – sei diventata tanto razzista?- inclina le labbra- sei esattamente come tuo padre!-
-Mio padre è tuo zio,- avrei voluto dire stronza, ma se lo avessi fatto credo che il corpicino della mia cuginetta avrebbe trovato pace tra le fiamme del camino.
Che io ricorda io e Lily non  abbiamo mai litigato. Non così, per lo meno. E’ la prima volta che lei osa tirare in ballo mio zio, cioè suo padre.. insomma Ron Weasley ci siamo capiti.
Che sia un periodo del mese-  non quello,almeno che a momenti non mi metto anche a perdere sangue- le stelle si sono schierate contro di me.
E tutto per colpa di quel coso e di suo cugino. E di mio cugino! Perché mi ci si sono avvicinata al suo tavolo? Ah, sì, per l’altro cugino.. tutto riconduce ai Potter quindi non mi sento nemmeno tanto in colpa a sfogarmi con Lily.
Potere ai Weasley!
-Lo so. Sai, forse faceva la cosa migliore a non riprodursi proprio.-
Assottiglio lo sguardo- Senti chi parla! Il risultato claustrofobico tra due maghi e un preservativo bucato-
-NON METTERE IN MEZZO LA MIA CLAUSTROFOBIA!-
-NON METTERE IN MEZZO MIO PADRE.-
-Rose…- è furente.
-Weasley, per te.-
Strabuzza gli occhi; tutta la sala ci guarda ma io non me li calcolo di striscio d’altronde, mi ritrovo a pensare con cattiveria, io a differenza  di Lily sono sempre stata abituata ai riflettori e credo che sia anche questa sua gelosia ossessiva a farle provare tutto questo rancore verso me. Non riesco a ricondurre tutta questa ira solamente a quel biondino mingherlino e asociale quasi quanto lei.
In un solo secondo mia cugina si aggiusta i capelli in una spalla, sbatte nuovamente i piedi per terra e sibila una frase come “ vado in dormitorio,” al che le alzo il dito medio sia come freccia per indicarle meglio la strada- non vorrei si perdesse e rifugiasse nel mio di dormitorio, sia chiaro- sia nel senso vero del termine.
Lei si limita ancora a sbuffare – la locomotiva sarà arrivata a destinazione- sbattendo i piedi come un elefante che cammina su una fune fatta di spago e spaghetti.
La sala Comune cade in un silenzio imbarazzante e tutti guardano prima lei e poi me. Io, furente, abbasso la mano ancora alzata e li fulmino con lo sguardo.
-Embé, cosa volete?- domando acidamente- mai visto due persone che litigano?-
Più che litigata la nostra era una sfuriata, ma fa niente  perché il mio urlo stile Tarzan riporta la calma nella stanza.
Infine, con un sospiro, mi rilascio ricadere sul divano con lo stomaco aggrovigliato che balla la macarena o che forse … la ballava.
 
 
Scusate, scusate, scusate.
So che è passato, tanto, tantissimo tempo, ma ho avuto problemi con questa storia.
Quale problema? Mi si era rotto l’hard disk e ho dovuto riscrivere interamente il capitolo. So che non è uno scusante- scrivere il capitolo non richiede tutti questi mesi- ma la situazione va molto più affondo.
Provatevi a mettere nei miei panni: cosa fareste voi se perdereste tutti i file e vi si presentasse davanti la prospettiva di riscriverli? Dovete ammettere che la voglia non è dei migliori quindi mi scuso ancora.
Spero di essere più presente, ora J
Un bacione a tutti da Rose e co.

 

  
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