Fanfic su attori > Cast Glee
Segui la storia  |       
Autore: AmaleenLavellan    19/12/2011    5 recensioni
Ma nulla, nulla era paragonabile a quella canzone.
Perché ballarla davanti a un gruppo di tecnici annoiati e membri del cast divertiti, con un direttore che continuava a urlare dandogli indicazioni, era un conto.
Ma farlo per Darren Criss, il suo fottuto ragazzo, era decisamente un altro.

Questa fanfiction è la versione CrissColfer della fanfiction Peacock di Black_Hole_ (naturalmente Klaine!)
È una One-Shot che peró ho diviso in due parti, perché veniva fuori di 15 pagine xD
Genere: Comico, Generale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ed eccoci qui con la seconda parte di questa fic! 
Giuro che riscrivere il balletto è stato un vero parto... Oh, beh! 
Le considerazioni a dopo! XD
Buona lettura!








Darren prese un profondo respiro.
Ecco.
Era giunto il momento.
Avrebbero ripreso la scena di Peacock.
Lo Starkid sperava con tutto il suo cuore che fosse una cosa rapida e soprattutto indolore; ma non nutriva grandi illusioni a riguardo: Ryan avrebbe come minimo voluto girare la scena almeno dieci volte, per renderla perfetta. Si consolava, però, pensando che ogni trenta secondi avrebbero fermato le riprese e lui si sarebbe potuto calmare, nel frattempo.
Di certo, il fatto di avere già visto il costume che avrebbe indossato Chris, aveva aiutato: almeno non sarebbe morto subito dopo la sua comparsa. Aveva visto la stupenda maglietta coloratissima (che il suo ragazzo non aveva esitato a definire orrida) e i pantaloni bianchi appesi nel camerino dell’altro, e vederglieli addosso non sarebbe stato tanto diverso, giusto?
Sbagliato.
E Darren se ne rese conto a sue spese, quando Ryan gridò “Azione!” e Chris fece la sua entrata in scena.
Perché wow, quei pantaloni così apparentemente anonimi avevano tutt’altro aspetto addosso al suo ragazzo. Per gli occhiali di Silente, erano così stretti che avrebbero potuto anche non esserci, per quanto lo riguardava.
Avrebbero fatto meglio, a non esserci.
Dannazione, riusciva praticamente a vedere la forma del suo-
No. Non doveva pensarci. La canzone doveva ancora cominciare, e lui stava già iniziando a sudare.
E quei guanti di pelle nera?
Chris non gli aveva detto che ci sarebbero stati dei guanti di pelle nera.
Cazzo.
Colfer e le ragazze si disposero al centro della stanza, mentre le telecamere si muovevano attorno a loro.
Poi, esattamente come da copione, Chris – no, razza di idiota, non è Chris. È Kurt. Kurt, capito? Non è il tuo ragazzo. È un personaggio inventato da Ryan Murphy. Solo un personaggio. – gli lanciò uno sguardo carico di malizia, e sorrise.
Diamine! Era inutile prendersi in giro. Quello era Chris, Chris che sembrava aver subito una miracolosa trasformazione, Chris che guardava Darren e sapeva di farlo impazzire.
Dov’era finito il suo tesoro bisognoso di rassicurazioni sul fatto che sarebbe andato tutto bene e nessuno avrebbe capito? Quello che non molte ore prima stava rischiando un esaurimento nervoso a causa di quella canzone?
Questo Chris era completamente diverso. Era un Chris che voleva far perdere la testa a Darren, un Chris intenzionato a farsi saltare addosso.
I casi erano due: o il suo ragazzo era un bravissimo attore, o era un grandissimo stronzo.
E lo Starkid aveva la certezza che Chris fosse entrambi.
 
Darren si trovò a deglutire a vuoto, e sperò che tutti considerassero ciò come una sua personale interpretazione del disagio di Blaine.
Adesso Lea si avvicinava al suo ragazzo, e dopo avergli fatto scorrere una mano lungo la coscia, gli assestò uno schiaffo leggero sul sedere. Bene, questa se l’aspettava.
Dio. Non aveva mai invidiato la collega come in quel momento. Poi Amber, dietro di loro, fece partire lo stereo.
 
«STOP!», gridò Ryan, e Darren tirò un sospiro di sollievo. Ecco, ora aveva circa tre secondi per riprendere fiato – che aveva trattenuto senza accorgersene – prima che Ryan decidesse di ripetere la scena riprendendola da un’altra angolazione. Eppure, come sempre, il direttore lo stupì, «Beh, ragazzi! Era perfetta!», esclamò, osservando il rewind della scena dalla telecamera, «e anche l’inquadratura va bene! Ottimo, questa non la dobbiamo rifare… Possiamo proseguire! Continuate così e potrete andare a riposarvi prima del previsto.»
Tutto il cast ed i tecnici, nessuno escluso, spalancarono gli occhi. Non era mai, nella storia di Glee, successo che a Ryan andasse bene la prima scena; di solito dovevano girarne una almeno 4, 5, 10 volte prima che fosse soddisfatto.
Cos’era, la giornata dei miracoli?
Beh, ma ecco che Ryan faceva partire di nuovo le riprese, e la sua tortura aveva di nuovo inizio.
 

I wanna see your peacock, cock, cock
Your peacock, cock
Your peacock, cock, cock

Your peacock

I wanna see your peacock, cock, cock
Your peacock, cock
Your peacock, cock, cock

Your peacock
(Peacock - Katy Perry)

 
Nel momento esatto in cui Chris aveva cominciato a cantare, anche gli ultimi sprazzi di paura erano spariti. Seriamente, si sentiva così stupido a ripensare a quanto fosse stato terrorizzato dalla prospettiva di dover cantare per Darren… Ora invece si rendeva conto che la cosa lo divertiva da morire.
Le reazioni del suo ragazzo erano qualcosa di meraviglioso, uno spettacolo da una volta nella vita. Continuava a deglutire a vuoto, agitandosi malamente sulla sedia, cercando di rimanere sotto controllo perché certo, lo scopo di Kurt era far impazzire Blaine, ma si trattava comunque di uno spettacolo per ragazzi e quindi non potevano esagerare con reazioni troppo evidenti.
Forse avrebbe dovuto provare un filo di compassione per lo Starkid, che stava soffrendo immensamente, ma proprio non ci riusciva. Un passo dopo l’altro, stava seducendo Darren e l’idea lo esaltava alla follia.
Ancora una volta, si diede dello stupido per aver dato di matto quella mattina. Insomma, era ovvio che nessuno avrebbe capito, perché se ne stava rendendo conto solo adesso? Dopotutto si trattava solo di una canzone.
Prima che cominciasse il primo verso, però, Ryan li bloccò di nuovo.
 
«Naya, quando Chris guarda Darren prima di dire per l’ultima volta “Peacock”, lancia uno sguardo prima a Chris, poi a Heather, e rivolgile un sorrisetto eloquente. Lea, tu concentrati su Cory; Rachel sta ballando anche per Finn, d’accordo? Ok, ripetiamo questa scena!»
 
E così fecero. Darren scoprì con disperazione che i colpi che riceveva il suo povero cuore, vedendo ripetersi una stessa scena, non si attenuavano, ma anzi sembravano accentuarsi, perché notava un dettaglio che prima gli era sfuggito:un movimento del labbro di Chris, la linea delle vene del braccio che si notava ancora di più quando lo piegava, un vago tremore alle gambe.
E intanto cercava di sopravvivere, e di concentrarsi su qualsiasi parte del corpo di Chris (perché avrebbe dovuto guardare lui, purtroppo, non poteva distogliere lo sguardo) che non fossero il suo viso o il suo bacino – che più di ogni altra cosa sembrava ipnotizzarlo.
Già dalla seconda ripresa, Ryan era soddisfatto, e poterono proseguire.
 

Word on the street, you got something to show me,
Magical, colorful, Mr. Mystery,

I'm intrigued, for a peek,
Heard it's fascinating
Come on baby let me see

What you're hiding underneath

 
Chris indicò Darren e se stesso, seguendo la coreografia che Zach aveva studiato, e lo Starkid sentì la temperatura della stanza alzarsi febbrilmente quando si fece scorrere le mani sul petto e sui fianchi, e-
Oh cielo, ditemi che non ha appena buttato il bacino in avanti con quel ghigno malizioso in faccia, per piacere…supplicò il ragazzo, sperando che qualche divinità remota lo ascoltasse e lo trascinasse via da quella situazione. O facesse sparire chiunque al di fuori di sé e Chris.
Cosa avrebbe dovuto fare? Fissare il suo ragazzo? Oh, no, non poteva, avrebbe preso fuoco e non erano passai neanche quaranta secondi di canzone. Però non poteva guardare da un’altra parte, dannazione, stavano recitando, Cristo santo Darren sei un professionista datti un contegno!
 
«STOP!», gridò Ryan, di fronte a lui, a fianco della telecamera.
Ahi.
Sembrava piuttosto arrabbiato.«Darren, si può sapere che ti prende? Sembri terrorizzato!», esclamò, spalancando le braccia come a sottolineare le proprie parole.
Il ragazzo spalancò gli occhi. Oh cielo. Se n’erano accorti. Chris aveva ragione. Dannazione, perché non aveva fatto qualcosa per impedirlo, perché non aveva sostenuto il suo ragazzo nel cercare di-
«Darren, hai sbagliato l’interpretazione del personaggio: Blaine non è spaventato da Kurt, ma è incantato da lui; non cerca di scappare, ma vuole andargli incontro, d’accordo? La paura di quello che sta per fare è perfetta per le prime scene, ma a un certo punto deve solo lasciarsi andare. D’accordo?»
 
Criss non poteva credere alle proprie orecchie. Sul serio Ryan aveva pensato che avesse semplicemente interpretato così il personaggio? Davvero nutriva tutta questa stima nelle sue doti di recitazione?
Qualcuno lassù doveva volergli bene, ma bene seriamente. L’aveva scampata.
Ora, però, avrebbe dovuto concentrarsi sul serio: non poteva rovinare la scena semplicemente perché il suo ragazzo era fottutamente sexy e lui non era capace di resistere al suo fascino.
Improvvisamente le parole del direttore gli si presentarono vivide in mente, quasi le avesse davanti agli occhi.
Lasciarsi andare.
Beh… pensandoci, non era affatto una cattiva idea.
Dopotutto, se avevano scambiato per recitazione il suo disagio di prima… perché non avrebbero dovuto farlo con le sue reazioni reali?
Non doveva obbligarsi a resistere a Chris.
Doveva semplicemente… lasciarsi andare. Permettere alle sensazioni che il ragazzo gli suscitava di fluire, e manifestarsi davanti alla telecamera.
Si sarebbe abbandonato sulla sedia, e sarebbe annegato negli occhi e nei movimenti del suo ragazzo.
Dopotutto, è quello che avrebbe fatto Blaine.
 
«Sì, certo. Lo farò.»
«Ottimo. Allora riprendiamo.»
 

Words up your sleeve

Such a tease

Wanna see the show

In 3D, a movie

Heard it's beautiful

Be the judge

And my girls gonna take a vote

Come on baby let me see

What you're hiding underneath

 
Darren inspirò profondamente, senza togliere gli occhi da Chris. Il ragazzo si muoveva sinuosamente, sicuro di sé, terribilmente seducente, guardandolo negli occhi come se lo stesse sfidando e sorridendogli con malizia come se fosse sprovvisto di freni inibitori, come se non si preoccupasse di essere davanti a più di venti persone; come se fossero solo loro due, chiusi in camera, dove nessuno avrebbe potuto vederli.
Dio, l’effetto che gli faceva.
Si trovò a dover accavallare le gambe, per nascondere il risultato di certi pensieri uniti a ciò che il suo bellissimo, meraviglioso, perfetto ragazzo stava facendo. Soffocò un gemito. Dannazione, speriamo che considerino anche questo un tentativo di rendere perfettamente il personaggio, pensò.
E il fatto che Chris continuasse a sfiorarsi il cavallo dei pantaloni non aiutava di certo.
Per l’ennesima volta, Ryan interruppe la scena.
 
«Darren! Bello, mi piace la cosa di accavallare le gambe! Rende la reazione di Blaine molto reale, complimenti!»
Il ragazzo sentì una specie di gemito strozzato: era Chris, che stava cercando con tutte le proprie forze di non scoppiare a ridere davanti a tutti.
Il piccolo stronzetto lo sapeva bene, che quella non era certo la reazione di Blaine, eh?
«Ripeti il gesto; voglio riprenderti in primo piano.»
 
Il cuore di Darren smise di battere definitivamente.
 
Eh?
 
Ripetere la scena?
 
No. Oh, no.
 
Non poteva.
Non poteva aprire di nuovo le gambe.
Lo Starkid aveva un piccolo problema, e sarebbe diventato un grande problema se tutti l’avessero visto. Cominciò a lanciare occhiate a destra e sinistra, febbrilmente. Doveva fare qualcosa, qualunque cosa per far cambiare idea a Murphy; doveva-
«Signor Murphy!», esclamò uno dei cameraman posizionati vicino a lui,«Io ho ripreso un primo piano dell’azione, da quest’angolazione, quindi se va bene non c’è bisogno di ripetere la scena.»
 
Darren ringraziò mentalmente tutti i santi del cielo.
 
 «Fammi vedere.», rispose il direttore alzandosi dalla sua postazione e avvicinandosi alla telecamera.
Osservò la ripresa una, due, tre volte.
Criss riusciva a sentire solo il battito del suo cuore, ormai, mentre con ansia crescente non distoglieva per un attimo lo sguardo dall’uomo. Ogni istante che passava, aumentava la sua agonia.
Alla fine, Ryan alzò lo sguardo.
«Ho deciso.», annunciò, con tono solenne. Per qualche istante stette in silenzio, come il giudice di un talent-show prima di decretare il vincitore, per aumentare la suspance.
«Mi piace. Teniamo questa.», affermò, tornando a sedersi.
Darren si accorse di aver trattenuto il fiato solo quando si trovò a buttare fuori tutta l’aria in un colpo solo, quasi annaspando per una boccata d’ossigeno, sentendo il cuore sollevarsi, improvvisamente leggero.
Lanciò un’occhiata a Chris, il cui viso nel frattempo aveva assunto una strana tonalità bluastra.
Colfer stava seriamente rischiando di morire dal ridere: l’espressione terrorizzata del suo ragazzo era esilarante, e ancor più lo era la situazione. Era bastata un’occhiata a Darren per capire dove stesse il problema e, oltre a divertirlo, il fatto che l’altro avesse reagito così… lo lusingava, in un certo senso. E lo spronava a fare ancora meglio, per farlo impazzire ancora di più.
Fu costretto a calmarsi, però, perché Ryan aveva ordinato che le riprese proseguissero.
 

I want the jaw dropping, eye popping, head turning, body shocking

(Uh, uh, oh, Uh, uh, uh, oh)
I want my heart throbbing, ground shaking, show stopping, amazing

(Uh, uh, oh, Uh, uh, uh, oh)

 
Darren stava attraversando una profonda crisi esistenziale.
Non sapeva se odiare Zach, oppure amarlo, per la coreografia che aveva montato.
Lo amava perché il modo in cui Kurt stava ballando era tremendamente sexy ed eccitante e sarebbe voluto morire con l’immagine del suo ragazzo che muoveva i fianchi in quel modo davanti agli occhi.
Ma lo odiava, perché tutto ciò che faceva nascere in lui tale ballo era l’immensa voglia di saltare addosso a Chris e scoparselo lì, davanti a tutti, e farlo gemere e urlare così forte che avrebbero saputo tutti, anche chi non era nella stanza, che quel ragazzo era suo e solo suo.
 

 Are you brave enough to let me see your peacock?

Don't be a chicken boy, stop acting like a biotch

Imma peace out if you don't give me the pay off

 
Mentre Chris cantava l’ennesima strofa, Darren si girò, come prevedevano le indicazioni di Ryan, a guardare Mark, Harry, Cory e Kevin che erano alle sue spalle e, calati nei loro personaggi, stavano guardando l’esibizione a metà tra l’estasiato, il sorpreso e l’esagitato. Nonostante fossero tutti ottimi attori, però, lo Starkid aveva la sensazione che in quel momento non stessero davvero recitando: non c’era bisogno di fingere, per ammirare le ragazze e la loro bravura.
Lo avrebbe fatto anche lui, se non avesse avuto occhi per altri che per Chris.
 

Come on, baby, let me see

What'ch'you hiding underneath

 
Chris, nel frattempo, si trovò più volte a reprimere un moto di orgoglio che nasceva spontaneo all’interno del suo petto, nel vedere lo sguardo del ragazzo che lo stava osservando. Darren lo guardava con occhi adoranti, e non solo per il modo in cui stava ballando o la canzone che stava cantando. Lo guardava con quegli occhi perché lo amava e lo considerava meraviglioso, nonostante Chris si trovasse spesso a chiedersi come fosse possibile. Si portò tra Jenna e Lea, poi si girò di schiena.
E scosse i fianchi velocemente, muovendo il sedere.
Proprio davanti agli occhi di Darren, la cui gola, all’improvviso, era diventata più arida del Sahara.
 

Are you brave enough to let me see your peacock?

What you're waiting for? it's time for you to show it off
Don't be a shy kind of guy I'll bet it's beautiful

Come on baby let me see

What’ch’you hiding underneath

 
Lo Starkid spalancò gli occhi, mentre due impulsi combattevano in lui: quello di perdersi tra le movenze di Chris, di drogarsi della sua figura magnetica, di annegare nel suo sguardo provocante e soccombere, perché gli era fisicamente impossibile sopravvivere a un attacco del genere al suo cuore – e autocontrollo; oppure distogliere lo sguardo, e sopravvivere.
Oh, ma sarebbe stato più che felice di morire con lo spettacolo di seduzione del suo ragazzo negli occhi.
Per questo continuò a osservarlo, facendo saettare la lingua tra la fessura della bocca socchiusa, ad inumidirsela.
E Chris lo vide. Lo vide leccarsi le labbra, lo sguardo affamato di lui.
 
«Stop!», giunse l’ennesimo grido da parte di Murphy, «Ottima interpretazione fin’ora, ragazzi, complimenti. Anzi, mi avete fatto venire una nuova idea per questa scena, tanto la vostra chimica è eccezionale oggi.»
 
E Ryan spiegò ciò che aveva in mente, e come aveva intenzione di modificare la scena ideata precedentemente.
Chris non lo diede a vedere, ma il suo cuore cominciò a battere un po’ più forte. L’idea di ciò che avrebbe dovuto fare gli fece correre un brivido lungo la schiena; l’idea lo intimoriva e lo eccitava insieme. 
Darren invece spalancò gli occhi – volevano ucciderlo, era certo. Quelli della regia erano in cerca di vendetta nei suoi confronti.
«Ehm, Ryan, io credevo che volessimo far felici le Klainer… Non farle fuori del tutto!»
E la stessa cosa vale per me, aggiunse con il pensiero.
Chris, suo malgrado, si trovò ad assentire. Se avessero visto una cosa del genere, in poche sarebbero sopravvissute: a quanto aveva capito – si rifiutava di controllare personalmente, era certo che ne sarebbe uscito traumatizzato a vita – il livello di pazzia ormonale di certe fan riusciva a raggiungere livelli che i comuni esseri umani potevano a malapena immaginare.
E pensare che la maggior parte erano semplici adolescenti!
Che fine aveva fatto, l’innocenza delle fanciulle d’altri tempi?!
 
«Vorranno tutte sopravvivere per vedere come Blaine risponderà alle provocazioni nella prossima puntata, piccioncini. Io non mi preoccuperei.», fu la risposta di Mark, che ghignava dalla cima alle gradinate della choir room.
Darren lo fulminò con un’occhiata.
Ma perché tutti improvvisamente volevano la sua morte?!
 
«Mark ha ragione, ragazzi, quindi poche storie e… si va in scena!»
 

I wanna see your peacock, cock, cock

Your peacock, cock

Your peacock, cock, cock

Your peacock
I wanna see your peacock, cock, cock

Your peacock, cock

Your peacock, cock, cock

Your peacock
I wanna see ya

 
E così, come Ryan aveva diretto, Chris gli si avvicinò pericolosamente, guardandolo dritto negli occhi, mentre le ragazze continuavano a ballare sensuali, dietro di lui.
Darren gli fissò le labbra.
Sarebbe stato così facile annullare quei pochi centimetri che li dividevano, così, di scatto, e baciarlo, baciarlo con tutta la passione di cui era capace, travolgerlo con il desiderio che sembrava bruciargli dentro come fiamma viva.
Un brivido sembrò corrergli fin dentro l’anima, quando il suo ragazzo si chinò al suo orecchio per sussurrargli quel pezzo di canzone. Il fiato caldo di Chris gli solleticava la pelle e quella voce era tanto seducente che non gli venne difficile buttare le braccia avanti come da copione, per afferrare il suo ragazzo. E Chris si tirò indietro di scatto, con un sorriso malizioso; Darren naturalmente sapeva che avrebbe reagito così, ma dovette reprimere a fatica un gemito deluso.
Dio, aveva bisogno di Colfer, e ne aveva bisogno ora.
 
Chris sembrava avere esattamente lo stesso pensiero. Vedere Darren così bisognoso, così famelico, non faceva che far crescere in lui il desiderio. Quella cosa doveva finire in fretta, perché il bisogno di mettere le mani nei pantaloni del suo ragazzo stava diventando doloroso.
Oh.
Ecco che Darren si mordeva il labbro, guardandolo come se avesse voluto scoparselo lì, davanti a tutti.
Dannazione. Resta concentrato, Chris.
Ryan avrebbe fatto meglio a farsi andare bene le prossime scene, perché non sarebbe stato disposto a ripeterle.
Anzi, non sarebbe stato disposto a fare qualsiasi cosa non includesse Darren, l’assenza di vestiti e una superficie resistente su cui appoggiarsi.
 
 

Skip the talk, heard it all, time to walk the walk

Brake me off, if you bad, show me how's the boss

Need some goose, stick it loose, come on take a shot

 
Mentre si allontanava da lui, continuando a ballare, non mancò di notare che il respiro del ragazzo stava cominciando a farsi più affannoso.
In quella stanza stava cominciando a fare seriamente troppo caldo.
O forse erano gli sguardi bollenti che Chris gli lanciava, che lo facevano bruciare.
 

Come on baby let me see

What you're hiding underneath

 
Chris (insieme alle ragazze, ma lui non le vedeva nemmeno, in quell’istante) si girò di spalle, dando a Darren una perfetta visuale del suo fondoschiena, che cominciò a scuotere, facendosi scorrere le mani lungo il corpo.
Il ragazzo era abbastanza sicuro che la mascella gli fosse appena caduta, nel momento in cui vide il ragazzo più giovane piegarsi, e poi rialzarsi, prima stendendo le gambe di scatto e poi tirando su il resto del corpo.
Probabilmente un filo di bava gli stava scorrendo lungo il mento, ma non aveva tempo di preoccuparsene, perché aveva il sedere del suo ragazzo – il perfetto sedere del suo perfetto ragazzo – davanti agli occhi.
Esattamente come la sera prima.
Con l’unica differenza che la sera prima non avevano vestiti tra di loro; c’erano solo i gemiti del suo ragazzo nell’aria e la propria lingua contro la sua pelle lattea e-
No.
Era decisamente il momento sbagliato per pensare a certe cose.
 

I want the jaw dropping, eye popping, head turning, body shocking
(Uh, uh, oh, Uh, uh, uh, oh)

I want my heart throbbing, ground shaking, show stopping, amazing

(Uh, uh, oh, Uh, uh, uh, oh)

 
Ma non c’è assolutamente problema, Chris; pensò Darren in quel momento, la mia mascella è già sul pavimento, come puoi notare; e credimi se ti dico che il mio corpo è ben più che sconvolto.
Poi il suo ragazzo si sedette sul piano a un lato della stanza – Dio, quanto invidiava quel piano -, mentre le loro colleghe gli si avvicinavano e cominciavano a sfiorargli il corpo con le mani.
Eppure lui non interrompeva il contatto visivo con Chris. Dopotutto, questo era ciò che avrebbe fatto Blaine, vero?
Si era solo calato nel personaggio.
Naturalmente.
Mark si chinò al suo orecchio, quando le altre si allontanavano.
«Amico, quanto avrei voluto essere al tuo posto», ghignò, in perfetto stile Puck.
Il microfono che ondeggiava sulle loro teste, fuori dalla portata della telecamera, gli impedì di rispondergli che gliel’avrebbe ceduto volentieri pur di sostituirsi con quel piano, o quei guanti, o quei vestiti.
 

Are you brave enough to let me see your peacock?

Don't be a chicken boy, stop acting like a biotch

Imma peace out if you don't give me the pay off

Come on baby let me see

What you're hiding underneath

 
Darren realizzò che avrebbe sostituito volentieri anche le ragazze, quando Amber e Lea si affiancarono a Chris che con grazia scese dal piano, mentre Naya e Heather si posizionavano accanto a lui e facevano scorrere le mani sul suo corpo.
Quel corpo da cui non riusciva a staccare gli occhi.
E quelle labbra rosse come ciliegie, rese umide dalla lingua di Chris, che ogni tanto le bagnava velocemente.
Dio, quel ragazzo era… meraviglioso.
Di una bellezza sensuale, eppure eterea.
Come se fosse pura luce.
Darren si chiese se Blaine, come Darren, nel guardare Kurt provasse un senso di orgoglio e… stupore, nel realizzare che quel ragazzo era suo, e solo suo.
L’attore era certo di sì.
 

Are you brave enough to let me see your peacock?
What you're waiting for? it's time for you to show it off
Don't be a shy kind of guy I'll bet it's beautiful
Come on baby let me see
What’ch’you hiding underneath

 
Maledetto Zach, maledetto Ryan, maledetto Chris.
Che fossero tutti benedetti.
Certo, stava per morire – ma sarebbe morto con quella visione negli occhi.
Si chiese se le sue gambe fossero ancora al loro posto, dato che non se le sentiva più.
Beh, per controllare avrebbe dovuto distogliere lo sguardo dalla figura longilinea del suo ragazzo che gli ondeggiava davanti agli occhi.
In fondo, non gli importava così tanto.
Dopotutto erano solo le sue corte gambe da Hobbit – nulla, in confronto a quelle assolutamente sexy di Colfer.
Darren sperò che il suo respiro non fosse diventato troppo pesante – va bene la tensione sessuale, ma probabilmente i tecnici – perché il cast lo era di certo - non erano pronti a vedere un porno gay dal vivo.
 

I wanna see your peacock, cock, cock
Your peacock, cock
Your peacock, cock, cock
Your peacock
I wanna see your peacock, cock, cock
Your peacock, cockYour peacock, cock, cock
Your peacock

 
Oh, Chris avrebbe fatto bene a ricordarsi di quelle parole.
Darren non le avrebbe dimenticate di certo, dopo.
Anche se non era sicuro che un “dopo” ci sarebbe stato.
 

Oh my God no exaggeration
Boy all this time was worth the waiting
I just shed a tear
I am so unprepared
You got the finest architecture
End of the rainbow looking treasure
Such a sight to see
And it’s all for me

 
Quando Chris si buttò a terra, Darren si ricordò improvvisamente di cosa l’aveva sconvolto del cambio di coreografia progettato da Ryan.
Oh mia Rowling.
Chris cominciò a gattonare verso di lui.
A quattro zampe.
Cazzo.
Sembrava una tigre, pronta ad afferrarlo e divorarlo.
Oh, ma si sarebbe fatto divorare più che volentieri, se avesse voluto dire avere le labbra e la lingua di Chris sulla sua pelle.
Poi venne il momento in cui il suo ragazzo gli fu di fronte, e i loro sguardi si incatenarono indissolubilmente mentre Chris appoggiava le mani sulle sue ginocchia.
Colfer ghignò.
Dio, era così vicino, così fottutamente vicino che poteva sentire il suo respiro contro il suo-
Deglutì. O almeno, ci provò. Perché sapeva quello che sarebbe successo da un momento all’altro.
Ti prego, Chris, non fare quello che stai per fare, per piacere, non farlo, ti preg-
Il più giovane gli separò le gambe di scatto.
 
Nella frazione di un istante, Chris dovette reprimere la voglia di poggiare le labbra sull’evidente erezione di Darren e baciare e succhiare fino alla fine dei propri giorni, ma non si preoccupò di nascondere un sorrisetto di soddisfazione.
In ogni caso, sarebbe stato un problema se il cast, i tecnici e il resto del mondo l’avessero vista, quindi si girò di scatto e gi si appoggiò contro, premendo con tutta la sua forza, e cominciò a strofinarsi su e giù su di lui, a ritmo di musica.
Dio.
Lo Starkid ringraziò che il gemito che gli era sfuggito dalle labbra – i vari gemiti, a dir la verità – gli fosse stato ordinato da Ryan per rendere il tutto più realistico, perché nulla lo avrebbe fermato e spiegare perché lui, chiaramente etero, stava ansimando sotto il tocco di un altro ragazzo sarebbe stato un vero problema.
Fece una smorfia.
La stoffa sulla propria eccitazione stava diventando dolorosa.
E Chris, orgoglioso dell’effetto che faceva sul ragazzo, continuava a cantare.
 

Are you brave enough to let me see your peacock?
Don't be a chicken boy, stop acting like a biotch
Imma peace out if you don't give me the pay off
Come on baby let me see
What you're hiding underneath
Are you brave enough to let me see your peacock?
What you're waiting for, it's time for you to show it off
Don't be a shy kind of guy I'll bet it's beautiful
Come on baby let me see

 
Ok, se Chris non si fosse tolto immediatamente, Darren era certo che presto sarebbe venuto davanti ai loro fottuti colleghi.
E grazie al cielo, Chris sembrò udire le sue preghiere e si alzò di scatto, tornando in mezzo alle donne che avevano ballato dietro di lui per tutto il tempo.
Darren continuò a fissarlo, decisamente troppo accaldato, con alcune gocce di sudore che scendevano lungo la fronte.
Dio, il ragazzo riccioluto era così dannatamente seducente nel suo bisogno… non era decisamente l’unico eccitato, tra i due, e Chris fu costretto ad accorgersene quando passarsi la mano sul cavallo dei pantaloni lo costrinse a mordersi il labbro inferiore. Dannazione, una sessione di riprese non era mai stata così lunga ed estenuante.
Doveva concentrarsi su qualcosa che non fosse l’aria così sottomessa e affamata del suo ragazzo.
Continuò a ballare, mettendoci l’anima.
Dopotutto, per quanto dovesse ammettere che era profondamente sbagliato e poco professionale, in quel momento non era Kurt che stava cantando per il suo ragazzo.
 

I wanna see your peacock, cock, cock

Your peacock, cock
I wanna see ya

Your peacock, cock, cock

Your peacock

I wanna see your peacock, cock, cock

Your peacock, cock

Your peacock, cock, cock

Your peacock

I wanna see ya

 
Grazie a Dio, quella meravigliosa tortura stava per finire. Erano giunti alla fine. Certo, avevano dovuto ripetere la maggior parte delle scene due volte – la grazia divina aveva in modo che non avessero dovuto ripetere la scena “Apriamo le gambe al povero Blaine, mostriamo l’erezione dell’attore che lo interpreta a tutti e infine facciamolo soffrire facendo strusciare il suo ragazzo sexy sulla sua eccitazione”, cosa di cui Darren fu molto grato – ma dopotutto il tutto era stato abbastanza breve, nonostante fosse sembrato durare secoli interi alla coppia protagonista.
 
Le ragazze e Chris si portarono al centro della stanza e Chris si portò le mani sui fianchi, con un sorrisetto di vittoria. La telecamera scorse davanti alle facce estasiate degli spettatori, facendo un primo piano di tutti i ragazzi.
Oh, certo, perché loro non avevano avuto i suoi problemi durante l’esibizione, se l’erano potuta godere a livello puramente artistico.
Beh, Cory probabilmente no. Darren non era davvero sicuro che lo sguardo che stava rivolgendo a Lea fosse pura recitazione.
Ma dopotutto, non gli importava.
 

Come on baby let me see

What’ch’you hiding underneath

 
Chris cantò sopra la propria voce registrata, guardando Darren negli occhi, sulle labbra ancora lo stesso sorriso.
E finalmente, la canzone finì. Uno scroscio di applausi invase le orecchie del ragazzo, mentre tutti i ragazzi si alzavano per congratularsi con le loro controparti femminili.
 
«STOP!», gridò ancora Ryan, e Darren prese un respiro profondo.
Ora, avrebbero dovuto recitare la fine della scena.
Non era sicuro che sarebbe riuscito a fermarsi, quando avrebbe dovuto baciare Chris – cioè, Kurt.
«Perfetto, le riprese vanno bene e le angolazioni sono perfette. Un ultimo sforzo, ragazzi, quest’ultima scena e poi la vostra giornata è finita. Forza, azione!»
 
Mark si avvicinò a Chris, per battergli una pacca sulla spalla e dirgli, con il solito ghigno, «Ben fatto».
Chris non era tanto sicuro che il collega stesse parlando con Kurt, in quel momento, ma non gli importava. Ghignò di rimando, e si voltò verso Darren, che invece guardava a terra, immobile.
Il brusio causato dagli altri cessò improvvisamente, e una coltre di gelido silenzio calò sulla stanza. Tutti gli occhi erano puntati sulla coppia.
 
Chris si avvicinò e Darren alzò lo sguardo. Chris sentì un brivido corrergli lungo la schiena, perché sapeva bene che lo sguardo affamato del suo ragazzo non era affatto recitazione.
Darren lo stava guardando come se avesse voluto scoparselo con gli occhi.
E Chris non era sicuro che l’idea gli dispiacesse.
«Sei un… maledetto tentatore.», ansimò, senza rompere la catena che univa i loro sguardi.
Un nuovo brivido sembrò scuotere l’anima di Colfer.
Dannazione.
Darren avrebbe fatto meglio a non avere impegni, dopo.
Si abbassò, fino ad sfiorare con le labbra il suo orecchio, solleticandogli la pelle estremamente sensibile con il respiro caldo.
«Lo so», sussurrò, e la sua voce era così calda e bassa e roca che Darren si sentì morire, «E tu… Ti lascerai tentare?»
Lo Starkid mascherò il proprio gemito, cercando di farlo apparire come il sospiro che avrebbe dovuto fare, e prendendo Chris per i fianchi sottili lo fece sedere sulle sue ginocchia.
Cominciò a far scorrere le labbra e la lingua sul collo e sulla spalla di Chris, reprimendo l’istinto di marchiare quella pelle così bianca in modo che il mondo capisse che quel ragazzo perfetto era suo.
 
E, finalmente, le loro labbra si incontrarono.
 
Si sentirono morire e rinascere insieme, perché era il momento che aspettavano, di cui avevano bisogno dall’istante in cui la musica era iniziata. Lasciarono le loro lingue intrecciarsi ed esplorare, aggrappandosi l’uno all’altro come se desiderassero fondersi in un’unica entità.
E si baciarono come se fosse il loro primo bacio, si baciarono come se per vivere non avessero bisogno di aria, ma l’uno delle labbra dell’altro, si baciarono mordendo e leccando e riempiendo l’aria dei suoni umidi e proibiti delle loro labbra che si univano e si separavano con gemiti leggeri.
Furono istanti che sembrarono durare un’eternità, prima che Cory li interrompesse tossicchiando e le ragazze cominciassero a ridacchiare.
«Scusate ma… ehm…» Chris ghignò, separandosi da Darren nonostante le sue labbra, il suo cuore – e anche qualcos’altro – protestarono con forza. Costrinse il ragazzo ad alzarsi, trascinandolo con sé verso l’esterno della stanza.
Prima di uscire, Chris si voltò e, diretto verso Mark, sorrise con malignità.
«Prepara le forbici», affermò, guardandolo negli occhi.
E non fece in tempo a vedere come l’altro attore rispose, perché lui e Darren uscirono dalla stanza.
Dall’esterno, riuscivano a sentire le voci dei colleghi che continuavano a recitare, ma a loro non importava.
Perché erano insieme.
Perché non c’era nessun altro.
Perché si guardarono, e entrambi seppero che non desideravano altro che sbattere l’altro contro il muro e infilargli le mani dritto dentro i pantaloni.
«Darren-
«Chris-
«Darren, Chris! Rientrate, giriamola di nuovo, voglio provare a prenderla da un altro angolo.»
 
Entrambi spalancarono gli occhi.
Dannato Ryan Murphy.
Non poteva costringerli a rifarla, non quando avevano solo bisogno di una superficie piana e possibilmente l’assenza di un qualsiasi tipo d’indumento.
Si guardarono, repressero un gemito di disappunto, e sospirarono con frustrazione.
 
 
 
 
Sette volte.
Dovettero ripetere la stessa scena sette volte.
Per questo gli sembrò un miracolo quando Ryan, dopo l’ennesima volta che erano usciti da quella dannata porta, li fece rientrare solo per dirgli che avevano finito, e potevano tornare a casa.
Chris e Darren uscirono dalla stanza con apparente calma, in un silenzio innaturale che suscitò le occhiate perplesse dei loro colleghi.
Si chiusero la porta alle spalle, e si guardarono negli occhi.
 
Non ci fu bisogno di dire altro.
 
Darren non perse tempo e sbatté Chris contro il muro con una innaturale violenza, assalendogli il collo con le labbra, cominciando a mordere e succhiare qualsiasi centimetro di pelle gli fosse possibile raggiungere.
«Darren… Arriviamo-ah, arriviamo almeno al mio camerino!» protestò il più giovane, mentre il suo respiro accelerava drasticamente.
Darren si separò per un istante dal suo collo, sul quale campeggiavano adesso alcune macchie violacee, e avvicinò le labbra all’orecchio dell’altro.
«Non penso proprio di riuscire ad arrivarci, Chris.» esalò, la voce improvvisamente tanto bassa e roca da far rabbrividire il compagno.
Poi gli afferrò la mano, e lo condusse nel primo sgabuzzino che trovarono.
La chiave girò nella toppa con un sonoro click.








***Angolino di MoonBlossom***
Ed eccoci qui! Finita anche questa!! 

Ci tengo a ripetere che questa fanfiction corrisponde alla versione Crisscolfer della fanfiction Klaine Peacock di Black_Hole_, mia adorata donna!

Avevamo avuto l'illuminazione per questa fanfiction insieme, avevamo deciso di provare a scriverla tutte e due e vedere cosa ne sarebbe venuta fuori! Io non l'avevo ancora cominciata che lei era già a metà, e dopo aver letto quella metà che aveva scritto, ho deciso che non sarei mai stata in grado di fare qualcosa di così fantastico xD Quindi ho deciso di crearne una versione CrissColfer! 
Ma tanto a voi non interessa, eh?

In caso non abbiate letto la sua (eresia! Leggetela!! *della serie: Non sto facendo pubblicità, noooh xD), con "prepara le forbici" alla fine Chris (nella parte di Kurt) si riferisce alla scommessa fatta con Puck, che prevedeva che il signorino con un furetto al posto dei capelli avrebbe dovuto rasarseli e vestirsi come diceva Kurt per una settimana, se Kurt avesse fatto perdere il controllo a Blaine xD 

Beh, spero che questo sclero vi sia piaciuto e che la sexual frustration vi sia stata gradita xD 
Amo quei due ragazzi, per quello li tratto così male.. se solo sapessero! Devo dire che mi sono uccisa dal ridere a scrivere questa cosa, per quanto sia stata un parto... soprattutto la parte di Dare che accavalla le gambe e Ryan che vuole riprendere di nuovo la scena xD 

Ok, non ho nula da dire! 
Al mio prossimo sclero! :D
MoonBlossom.
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Glee / Vai alla pagina dell'autore: AmaleenLavellan