Anime & Manga > Vampire Knight
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Autore: Kitsune_92    20/12/2011    1 recensioni
Cosa può accadere a due vampiri come Zero Kiryuu e Kaname Kuran quando la loro amata Yuki sparisce dall'Accademia Cross e dalle loro vite?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco a voi,direttamente da Vampire Knight....... la storia KanamexZero!! Olèèèèèèè!! XD Spero piaccia ^^ Buona lettura!!



 

Il sole stava tramontando,si nascondeva fra le dolci colline che sovrastavano l'Accademia Cross,come un neonato assonnato che cerca rifugio fra i seni della madre. Un altro giorno,l'ennesimo
uguale,tedioso giorno,era già passato. Zero Kiryuu,dopo tante insistenze,si era deciso a trasferirsi nella Night Class,anche se era stata una scelta
difficile,dato che lì sarebbe entrato più spesso in contatto con il suo peggior nemico: Kaname Kuran,un vampiro di sangue nobile.
Egli gli aveva bruscamente rubato tutto il suo mondo,vale a dire Yuki Cross,l'unica ragazza che era stata capace di fargli battere il cuore,persino ad uno
come lui. Ma lei se n'era andata,lasciando soli entrambi. Anche ora,mentre attraversava i corridoi della scuola,ripensava a quella vecchia storia,gli
pareva che la voce di Yuki rieccheggiasse ancora tra le mura,che i suoi passi riempissero la stanza. Però quelle sensazioni svanirono subito perchè,al posto
della ragazza,davanti agli occhi di Zero apparve Kaname.
-Dove vai,Kiryuu-kun? La classe è dalla parte opposta.-
-Non vengo a lezione,stasera.-
Il vampiro dai lunghi capelli castani lo afferrò per un braccio: -Sai bene che non devi saltare le lezioni!-
-Ma che diavolo te ne importa? Lasciami in pace!- rispose Zero,che riuscì a liberarsi dalla presa ferrea con un violento strattone e si allontanò. Kaname
dovette ammettere che la forza del vampiro andava crescendo sempre di più,anche grazie al sangue che egli stesso gli donava,benchè non si era mai soffermato
sul motivo per il quale lo faceva. Lo aiutava e basta. Non voleva che morisse come un misero,sudicio,livello E. Kaname entrò in classe,impeccabile come
al solito nella sua eleganza,ma Kain,uno dei vampiri di cui si fidava maggiormente,notò un cambio nel suo comportamento. All'inizio tacque per non farlo
irritare,ma poi la curiosità prese il sopravvento.
-Cos'è successo con Zero?-
-Si rifiuta di comportarsi da vampiro.-
-Non l'ha ancora accettato,dunque.-
-Ma ormai non può farci niente. Un vampiro è ciò che è,non può continuare ad ignorarlo.-
-E' facile dirlo,ma convincerlo...-
-Lo so,ed è proprio questo che mi fa rabbia. Per quanto ci provi,non riesco a sopportarlo.-
-Allora lascialo stare. Vuole uccidersi? Bene,che muoia pure. Vuole passare l'eternità a tormentarsi? Bene,basta che non ci dia fastidio.-
Kaname lo guardò a malapena,ma non rispose. Il discorso di Kain filava,niente da obbiettare,peccato che lui non riuscisse a disinteressarsi di Zero. Alla
fine delle lezioni il nobile vampiro si diresse verso la camera del ragazzo,antistante alla propria.
-Cosa credi di fare?-
Zero era seduto sul davanzale della finestra: i corti capelli pallidi erano illuminati dalla flebile luce della Luna,gli occhi color glicine brillavano
nel buio ed il torso nudo,liscio e dagli addominali lievemente accennati,emanava lo stesso pallore. Si voltò appena verso l'interlocutore: -Non capisco
cosa intendi dire.-
-Voglio sapere che intenzioni hai: vivere,accettando il fatto che sei un vampiro,oppure...- fece un movimento fulmineo per avvicinarsi a Zero,il proprio
respiro sul suo viso,la mano destra chiusa intorno al suo collo: -...morire,per mano mia.-
Il ragazzo,sentendosi impotente perchè non poteva nè afferrare la propria pistola,nè contrastare in alcun modo l'altro,digrignò i denti e poi,
rassegnato,sussurrò: -Io...non voglio morire.-
-E allora vivi,vivi e nutriti per accrescere la tua forza.-
Zero fissò dritto negli occhi il vampiro che gli stava di fronte,ma erano imperscrutabili. Era certo che non avrebbe fatto l'ennesimo patto di sangue con
Kaname,rimanendo in debito con lui per l'ennesima volta. Il nobile si abbassò sul ragazzo,portando il proprio collo sopra le sue labbra e socchiuse le
palpebre. Per quanto Zero si sforzasse di resistere o allontanarlo,le iridi divennero rosse e sentì il proprio cuore iniziare a palpitare,divenendo
tutt'uno con quello di Kaname,dopo che l'ebbe morso. Kaname,per sopportare il piacere,lo strinse di più a sè,mentre di tanto in tanto si lasciava
sfuggire qualche gemito che Zero,troppo affamato e bramoso del suo sangue,non sentiva. Quando si saziò si distaccò leggermente da Kaname,pur continuando a
fissarlo seriamente,mentre un rivolo di sangue scivolava giù dalla sua bocca. Senza neppure pensarci,il nobile vampiro gli leccò le labbra per pulirle e
Zero,sorpreso da quel gesto,lo spinse più lontano. I suoi occhi,gelidi,scrutarono il bruno da capo a piedi,per cercare inutilmente di capire e anticipare
le sue azioni.
-Non guardarmi così,Kiryuu-kun,o penserò di piacerti!-
-Ma non dire idiozie! Tu,piuttosto,ci provi con me?-
-Io? Oh,qui stiamo sfiorando il limite della decenza. Lasciamo perdere l'argomento,per favore.-
-Sì,è meglio.-
Da quel momento tra i due scese il silenzio. Zero ce l'aveva con sè stesso: si riprometteva sempre che non avrebbe più bevuto da Kaname e invece,ogni volta
che gli si offriva,lui accettava senza ritegno. Per di più,quando sentiva il piacere crescere,esso lo travolgeva come un'onda immensa,lasciandolo annaspare
e,maggiore era l'intensità,maggiormente si acuiva la sete e la violenza con cui beveva da lui. Cominciava a capire che non era solo il suo sangue,che voleva,
e questo lo spaventava: da tempo non riusciva ad aprirsi agli altri per timore di soffrire,perchè doveva farlo proprio con lui,il suo nemico? Ma poi doveva
ancora considerarlo tale? Non lo sapeva. L'unica cosa di cui era a conoscenza era che gli andava bene anche solo restare così,a guardarlo in silenzio.
D'altro canto Kaname non lo fissava affatto,perso com'era tra i propri pensieri. Si chiedeva perchè mai avesse compiuto un gesto tanto azzardato,ma non
sapeva darsi alcuna spiegazione. Indubbiamente Zero era molto attraente,ma da lì a farselo piacere! Decise di smetterla di arrovellarsi,poichè non aveva
senso: non si poteva cambiare ciò che era successo,semmai evitare di farlo accadere nuovamente.
-Ero venuto qui anche per dirti di finirla di compiangerti: che tu lo voglia o no,sei un vampiro e come tale devi comportarti.-
-Dovrei essere come te,forse? Così perfetto e potente?-
Kaname sospirò: -No,non come me,ma più sicuro di te e...meno depresso.-
-Meno depresso? Tu come ti sentiresti se diventassi all'improvviso,senza la tua approvazione,l'essere che più detesti al mondo?-
-Detesti anche noi della Night Class,nonostante ci conosciamo da innumerevoli anni?-
Lo sguardo di Zero tornò ad essere glaciale mentre rispondeva in modo affermativo,ma in quello di Kaname parve cogliere un senso di tristezza,che sparì
all'istante.
-Certo,lo immaginavo. Bene,non ho più niente da dirti,perciò me ne vado.-
Il ragazzo non fece nulla per fermarlo e Kaname uscì dalla camera,diretto verso la stanza comune dei vampiri,dove si riunivano per trascorrere un pò di
tempo insieme,mentre lui si limitava ad osservarli in silenzio. Dopo che tutti l'ebbero salutato con la solita riverenza,si sistemò su di una
poltrona di velluto,i cui manici rappresentavano dorate teste leonine. Gli altri ridevano,parlavano o giocavano a scacchi e avevano tutta l'aria di chi
si diverte moltissimo. Quando si stancò di assistere a quello spettacolo,si alzò e mentre tornava in camera si rese conto che la malinconia lo aveva
attanagliato ancora una volta,trasportandolo in un dolce quanto triste limbo da cui,poi,faticava ad uscire.

La sera seguente Kaname si presentò puntuale per le lezioni notturne. Aveva evitato Zero durante l'intera giornata,quindi non sapeva se sarebbe mancato
anche questa volta,ma non ci pensò più di tanto. Aveva deciso di non preoccuparsi più per lui,non ne aveva motivo,dato che non era il suo tutore.
Prese posto al proprio banco,posizionato nell'ultima fila,e diede un'occhiata a quello accanto,vuoto. Sospirò,e la sua attenzione si spostò sul
professore,che era appena entrato. Erano passati pochi minuti dall'inizio della lezione,quando la porta si spalancò improvvisamente e un ragazzo
alto,nella tipica divisa bianca della scuola,fece il suo ingresso nell'aula.
-Scusate il ritardo.- disse rivolto al professore,mentre si avviava verso il proprio banco,situato accanto a quello di Kaname.
-Alla fine ti sei deciso,Kiryuu-kun.- gli disse il nobile. L'altro non rispose alla sottile provocazione,ma si limitò a fissarlo dritto negli occhi.
Kaname ricambiò lo sguardo e tra i due cominciò una sorta di sfida: chi avesse abbassato lo sguardo per primo avrebbe perso,ammettendo la
superiorità dell'altro. Continuarono così a lungo,almeno finchè il professore non li riprese. Alla fine tutti uscirono dalla classe,ciascuno verso
il proprio dormitorio,compreso Zero. Era solito stare sempre solo,teneva per sè i propri pensieri e le proprie idee,rifiutandosi di confidarsi con
qualcuno,almeno da quando Yuki se n'era andata,ma questa volta...si voltò verso Kaname,che era alle sue spalle: -Vorrei parlarti.-
Il vampiro,colto di sorpresa da quella richiesta,acconsentì e,arrivati in camera del ragazzo,si tennero a debita distanza: Kaname si sedette su una
sedia,Zero sopra il suo letto.
-Cosa volevi dirmi?-
-In realtà volevo ricordare Yuki per l'ultima volta.Ho intenzione di voltare pagina.-
-Giusto,avevo in mente di farlo anche io.-
Parlarono della ragazza,del suo aspetto fisico,del suo carattere,dei suoi gesti: era come se fosse lì con loro,tanto era vivo il suo ricordo nei
loro cuori. Si sentivano entrambi soli,con un vuoto incolmabile che lacerava il petto,e sapevano di averlo in comune. Lentamente,la distanza che
li divideva andava scemando sempre più. Kaname,notando che Zero era prossimo a sprofondare nella disperazione,gli appoggiò una mano sulla spalla,
stringendola leggermente per infondergli coraggio. Zero sorrise appena per ringraziarlo e per qualche secondo i suoi occhi si velarono di
tristezza,mentre una calda lacrima di sangue gli rigava il viso. Kaname bevve quella lacrima e poi poggiò le proprie labbra su quelle del
ragazzo,che si ritrasse,meravigliato. Il tocco inaspettato del nobile vampiro aveva riacceso la piccola fiammella che risiedeva nel suo
cuore,ma da tempo affievolita,provocando una sensazione di dolce tepore. Anche Kaname aveva provato qualcosa di simile e,come i poli
opposti delle calamite che si attraggono,si sporse una seconda volta per baciarlo. Zero percepì la lingua fredda del vampiro premere per
infilarsi tra le sue labbra,che poi dischiuse. Affondò una mano fra i suoi lunghi capelli castani e ricambiò il bacio con la propria
naturale irruenza. Kaname lo sdraiò sul letto,posizionandosi sopra di lui,mentre gli baciava il collo,esattamente dove c'era il tatuaggio
della famiglia Kiryuu. Gli slacciò la giacca,giocando con la lingua sul suo petto nudo e Zero,temendo di perdere il controllo,decise di fermarsi.
L'altro,però non ne aveva alcuna intenzione e,imprigionando i polsi del ragazzo nella formidabile stretta della propria mano,continuò imperterrito.
-Smettila,ho detto!- esclamò Zero,radunando le ultime forze della ragione.
-Shhh...- sussurrò Kaname,passando a torturare il suo orecchio. Il ragazzo gemette,riconoscendo di essere ormai completamente alla sua mercè,e
si arrese. Fu la volta di Kaname morderlo e fargli assaporare sensazioni uniche.
-Vuoi ancora che la smetta?-
-N-no...- rispose lui tra mille sospiri,mentre sentiva la testa annebbiarsi,mettendo da parte qualsiasi pensiero. Vedendo che Kaname aveva le
labbra sporche di sangue,sollevò il capo e ne leccò ogni singola goccia,dopodichè lo baciò. Accarezzò con la propria lingua i suoi canini,poi
iniziò a giocare con quella dell'altro: si cercavano,si trovavano e si allontanavano,per poi intrecciarsi nuovamente. L'odore di sangue che si
era sprigionato aveva reso i due vampiri ancora più ardenti.

La mattina seguente Zero si girò nel letto,allungando il braccio verso la seconda piazza,ma toccò a vuoto il materasso. Aprì gli occhi e si
ritrovò solo,come accadeva sempre,anche se la sera prima aveva sperato che potesse cambiare qualcosa. Si alzò,rassegnato e,dato che si era
fatto tardi,si rivestì in fretta e tentò di pulire come poteva i residui organici rimasti sulle lenzuola. Corse lungo tutto il corridoio,
ricordandosi che doveva presentarsi nel giardino dell'istituto per proteggere i componenti della Night Class dagli "attacchi" delle fan,e
ci arrivò giusto in tempo. Si occupò unicamente del proprio dovere,senza prestare minimamente conto a Kaname,cosa che il nobile notò.
Passato il "pericolo",il ragazzo fece per allontanarsi,quando Aidou lo chiamò: -Ehi,Zero! Te ne vai già?-
-Ho compiuto il mio dovere di guardian,non vedo perchè dovrei rimanere.-
-Dai,resta con noi,ci divertiremo!-
Zero rimase immobile,incerto se fidarsi o meno.
-Sì,hai capito bene,è un invito ufficiale.- poi,avvicinandosi a lui,gli disse sottovoce: -Non dovrei dirtelo,ma Kaname ha insistito molto
affinchè tu venissi.-
Nel sentire pronunciare quel nome,i battiti del cuore di Zero accellerarono subito,e si scostò dal vampiro con un impeto di rabbia.
-E va bene!- disse.
Per la prima volta si ritrovò nella sala comune,in mezzo a tutti gli altri vampiri,ma non aveva nessuna intenzione di socializzare con loro.
Scorse poco più in là,in disparte,Kaname bere con la sua abitudinale grazia da un bicchiere di cristallo,fino a che i loro sguardi non si
incrociarono. Zero distolse il suo all'istante,fingendo di prestare attenzione ad una vampira che gli stava parlando per non farlo
avvicinare,ma non servì.
-Sono lieto che tu sia qui.-
Già. Cosa vuoi?-
-Devi sempre attaccarmi? Datti una calmata.-
Il ragazzo lo guardò gelido e sorrise sprezzante,per parlare come se niente fosse: -E' una bella compagnia,non trovi?-
Kaname sospirò: -Perchè tanto astio nei miei confronti?-
-Astio? No,ti sbagli,vorrebbe dire che ti considero. Io provo per te una totale indifferenza.-
-Che strano,non mi sembrava fosse così,ieri sera.-
Zero gli puntò contro la sua pistola,la Bloodyrose,e nella sala calò il completo silenzio,mentre tutti gli occhi erano puntati su i due.
-E' tutto a posto,state tranquilli.- li rassicurò il nobile,ma nessuno ne rimase convinto.
-Non mi pare il caso di discuterne qui,perciò te lo chiedo cortesemente,abbassa la tua arma.-proseguì,rivolto verso Zero,che non
muoveva un muscolo.
-E' sempre così,vero Kaname? Tu sei il capo,qui dentro,e tutti devono obbedirti ed accorrere ad ogni tuo minimo cenno,ma io non sono
così. Non eseguirò mai i tuoi ordini!-
Il vampiro appoggiò una mano sulla pistola: -Non ti ho dato un ordine. So bene che non lo eseguiresti,ed è ammirevole. Non ho scelto io
di nascere nobile e non obbligo nessuno a riverirmi,anzi è una cosa che non sopporto: vorrei essere trattato come un normale vampiro e
ti rispetto perchè è ciò che tu fai.-
Il ragazzo dapprima allentò la presa,poi rinfoderò definitivamente la pistola,tra il sollievo generale,e ognuno riprese quello che
aveva interrotto.
-Sapevo che avresti capito,Zero.-
-E tu cerca di capire che ciò che è successo ieri sera è avvenuto unicamente perchè eravamo entrambi preda della nostalgia,ma ora
che mi è passato,sono pronto a tornare alla mia vita di tutti i giorni.-
-Va bene,come vuoi.-
Kaname fece per andarsene,quando sentì pronunciare il proprio nome da Zero: -Comunque questo non ci impedirà di avere un rapporto
di convivenza civile,giusto?-
-Certo.-
Il vampiro gli regalò un sorriso sincero prima di scomparire,e Zero dovette voltarsi per non far trapelare il proprio imbarazzo.

Passarono diversi giorni,in cui Zero sparì dalla circolazione e nessuno immaginava dove si trovasse. Per questo colse di
sorpresa Kaname quando si presentò da lui una notte,inaspettatamente.
-Zero,cosa...?-
Il vampiro non potè aggiungere altro perchè il ragazzo gli si era avvicinato fulmineo e lo aveva baciato avidamente.
Dopo che si fu staccato,Kaname lo fissò sorpreso,in attesa di una spiegazione.
-E'inutile continuare a prenderci in giro: restando soli non scomparirà il dolore.-
-Hai ragione. Io ho bisogno di te e tu di me.-
La mano di Kaname sfiorò il bavero della camicia di Zero,ma il ragazzo gliela afferrò e,dopo essersi strappato un brandello
di stoffa con i denti,gli legò i polsi e lo distese sul letto.
-L'altra volta mi hai fatto sentire impotente,come se fossi il tuo giocattolo,ma ora i ruoli cambiano. Ti mostrerò cosa
sono in grado di fare.-
Kaname si stupì molto nel constatare che l'altro,nel giro di pochi giorni,avesse acquisito una forza tale da riuscire ad
immobilizzarlo così facilmente,e lo lasciò fare,divertito: -Stupiscimi,allora.-

I raggi di sole che filtravano dalle finestre semi-aperte svegliarono Kaname,che si ritrovò da solo nel letto. Rise. A
quanto pareva,Zero aveva ottenuto la propria vendetta. Comunque,doveva ammetterlo,quel ragazzo era una fonte continua di
sorprese,nonchè il miglior amante che avesse mai avuto. E non che ne avesse avuti pochi! Si alzò,indossò la divisa
scolastica e uscì dalla camera,diretto verso la biblioteca,il luogo che prediligeva perchè gli infondeva tranquillità.
Durante il tragitto incrociò Zero,che salutò con un sorriso,timidamente ricambiato dall'altro,e poi si mise a leggere
un libro che lo assorbì completamente. Fu il suono fastidioso della campanella a distorglielo dall'interesse,un'ora dopo.
Uscì dalla biblioteca per fare una passeggiata in cortile,com'era solito fare. Era una giornata splendida: il sole
irradiava ogni cosa con dolcezza,grandi alberi di ciliegio mostravavano orgogliosi dei graziosi fiori dai petali rosa
e bianchi,le loro fronde erano mosse da una brezza leggera che carezzava anche i capelli scuri di Kaname. Lui si
inginocchiò per sfiorare con le dita affusolate i fiori appena germogliati dal terreno,e sorrise. La primavera,
simbolo della rinascita della natura e dell'amore,era in assoluto la sua stagione preferita. Sollevò lo sguardo e
incrociò quello di un ragazzo che stava in piedi,poco lontano da lui:aveva gli occhi di un colore particolare,
glicine,ma non vestiva gli abiti ufficiali dell'Accademia. Era uguale a Zero,con l'unica differenza che portava i
capelli legati in un piccolo codino. Kaname lo riconobbe all'istante: era il gemello di Zero,ma cosa era venuto
a fare?
-Kaname-sama,è un piacere rivederti.- disse quello,avanzando lentamente.
-Il piacere è mio,Ichiru. Sei qui per qualcosa?-
-Sono venuto a trovare mio fratello,è da tempo che non lo vedo.-
-Sinceramente non so dove si trovi in questo momento.-
-Oh,non preoccuparti,mi basterà seguire il suo odore.-
Infatti,non fu affatto difficile per lui trovarlo e coglierlo impreparato a quella visita. Kaname si era mantenuto ad
una distanza considerevole da loro,ma il suo udito,ipersviluppato,poteva comunque ascoltare i loro discorsi.
-Ichiru,cosa sei venuto a fare?-
-Mi sei mancato,fratellino...- rispose lui,abbracciandolo ed appoggiando il capo sul suo petto: -...non è lo stesso
per te,forse?-
Effettivamente,aveva sentito molto la mancanza di una presenza fraterna a cui appoggiarsi,con cui condividere
riflessioni ed episodi della giornata,e trovarselo così in quel momento,dopo averlo a lungo atteso,gli pareva
totalmente strano e...meraviglioso!
-Sì,certo.- disse,stringendolo a sè.
-Sei aumentato di livello,a quanto pare. Come hai fatto? Essere un livello E è uno strazio.-
Era tutto merito del sngue di Kaname,ma il pensiero che anche il fratello avrebbe potuto bere da lui lo
infastidiva profondamente.
-Mi dispiace,ma non saprei spiegartelo.-
-Capisco...beh non fa nulla. L'importante è che ora siamo di nuovo insieme. Io e te,esattamente come ai vecchi tempi.-
-Le cose sono cambiate,da allora,ma sono contento che tu sia venuto.-
Ichiru sorrise,ricordando a Zero il tenero viso infantile che era solito vedere prima che la loro vita cambiasse
radicalmente.Kaname se ne andò. Sapeva che per quella sera non ci sarebbe stato alcun incontro con il malinconico
vampiro. Quello che non aveva immaginato,invece,è che ne sarebbero seguite altre tali. Non solo durante la
giornata,ma anche di notte,i due gemelli erano sempre l'uno accanto all'altro,isolati dagli altri come se vivessero
in un altro mondo,e pareva che avessero trovato il loro antico legame,fondato su una complicità ed un affiatamento
speciale che li univa. Erano in camera di Zero,l'unico posto in cui potevano stare tranquilli a chiacchierare.
-Tra pochi giorni dovrò andarmene.- annunciò Ichiru.
-Così presto? Ah,è vero,non ti piace stare qui.-
Zero era in piedi,si stava sciogliendo il nodo della cravatta,quando il fratello si posizionò di fronte a lui e,
alzandosi sulle punte dei piedi,lo baciò sulle labbra.
-Vieni via con me,stiamo da soli per sempre.-
Zero lo guardò allibito,chiaramente non si aspettava una proposta del genere,e non riuscì a rispondere subito,così
Ichiru tentò di convincerlo: -Cosa potresti fare in questo posto? E poi questi vampiri non potrebbero mai amarti
quanto me.-
Questo era vero. Anche Kaname,per quanto i suoi modi fossero cortesi e sempre pazienti,lo considerava una sorta di
passatempo,uno svago per non rendere noiose le giornate. Pensando ciò,alla fine decise di accettare.
-Perfetto! Allora facciamo così: io faccio finta di andarmene,ma tu mi raggiungi fra due ore al ciliegio secolare
del cortile. Da lì,poi,scapperemo via insieme.- gli spiegò,carezzandogli il viso.
Rimasti d'accordo in quel modo,Ichiru si allontanò e Zero si sdraiò sul letto,ancora incapace di credere a ciò che
stava per fare: dopo innumerevoli anni,avrebbe abbandonato l'Accademia Cross pervivere con il fratello. Passata
poco più di un'ora,qualcuno bussò alla sua porta. Accordato il permesso ad entrare,nella stanza comparve il
nobile vampiro,bello come sempre.
-E'la festa di compleanno di Aidou,sono venuto ad invitarti personalmente,questa volta.-
Zero si alzò: -Ti ringrazio,ma non posso. Devo andare.-
-E' proprio ciò che vuoi?-
-Sì. Sarà per un'altra volta,va bene?- disse,ben sapendo che non ci sarebbe stata una seconda occasione. Kaname
gli afferrò un polso con la mano destra: -Se ti fa piacere,vai pure...se ci riesci,ma sappi che non te lo
permetterò.-
Nell'espressione del ragazzo,mentre osservava l'altro,riapparve il gelo che una volta lo caratterizzava.
-Lasciami,devo andare.-
-No. Prova a liberarti,anche se non credo tu possa farlo.-
-Mi stai sfidando? Ricorda che ho vinto io, l'ultima volta.-
Il vampiro non rispose,ma si limitò a sorridere ed a rafforzare la stretta. Zero,per quanti sforzi facesse,
non riusciva a liberarsene.
-Non devi andare da lui,può essere una trappola!-
-E' mio fratello,mi fido ciecamente di lui!-
-Anche quando ha cercato di ucciderti,tempo addietro?-
-Era sotto l'influenza di Shizuka,ora è come prima.-
-Non sono sicuro che sia così. Ichiru ha un atteggiamento sospetto...-
-Non parlare così di lui,non permetterti...-
Gli occhi rossicci di Kaname si illuminarono per un istante e Zero venne scaraventato all'indietro,ma
l'impatto contro il muro fu talmente forte che ne provocò lo svenimento.
-Mi dispiace,Zero,sono stato costretto.- gli sussurrò il nobile. 

Quando il ragazzo si risvegliò,trovò Kaname chino su di lui: il suo sguardo era più dolce,ma allo stesso
tempo,più triste del solito mentre gli spostava qualche ciuffo dalla fronte. Avvicinò le proprie labbra
alle sue e Zero le dischiuse appena,ma improvvisamente ricordò cos'era accaduto poco prima. Si
mise seduto sul letto di scatto,spingendo via il vampiro: -Ichiru!-
-Se n'è già andato,è tardi.-
-Maledetto!- gridò Zero,afferrando il bavero della giacca di Kaname e sollevandolo di qualche
centimetro dal suolo, -tu odi che le persone possano raggiungere la felicità,ne sei invidioso! Sei la
creatura più spregevole che abbia mai conosciuto!- e,detto ciò,lo lasciò ed uscì dalla camera come
una furia. Kaname si portò una mano al viso: aveva immaginato una reazione del genere e si era
preparato,ricordando a se stesso che lo faceva per il suo bene,eppure...quelle parole lo avevano
ferito davvero. Stava ancora riflettendo quando sentì una mano poggiarsi sulla propria spalla.
-Perchè non gli hai raccontato la verità,Kaname?-
Si voltò,incontrando due occhi verde smeraldo ed un viso dai lineamenti delicati,incorniciato
da lisci capelli color grano.
-Ichijou...cosa avrei dovuto fare? Dirgli che il suo adorato fratello lo stava ingannando per
la seconda volta?-
-In questo modo non hai fatto soffrire lui,ma tu...-
-Io sto benissimo,credimi.- affermò accomodandosi sul letto,e Ichijou lo imitò pazientemente,
deciso a farlo confessare.
-Non si direbbe,sai? Anche giorni fa,quando era sempre con Ichiru,ho avuto l'impressione che tu
fossi...geloso. E' così? A me puoi dirlo,lo sai.-
-No,ti sbagli. A dire il vero,non so spiegarti come mi sentissi. Tu mi conosci bene,sai come
sono possessivo,e vedere qualcosa di mio passare nelle mani di un altro...-
-Qualcosa di tuo? Kaname,vedi di renderti conto che Zero non è un oggetto e non è neppure di
tua proprietà. Inoltre,ti consiglierei di smetterla con questa relazione basata unicamente sul
rapporto fisico,perchè il vostro dolore non farà che aumentare.-
Fu come se Kaname si fosse risvegliato all'improvviso da un lungo sonno: Ichijou aveva ragione
su ogni cosa,ma se ne era reso conto solo ora. Con Zero aveva sbagliato tutto,come aveva
potuto permetterlo? E ora,come ne sarebbero usciti? Indubbiamente provava qualcosa per il
ragazzo,ma non sapeva come definirlo esattamente. Ichijou,che non sopportava vederlo così,
decise di seguire Zero e rivelargli le motivazioni che avevano spinto Kaname a fermarlo.
Il ragazzo tornò in camera poco dopo,sicuro di trovare il vampiro ancora lì.
-Sono venuto a chiederti perdono per prima.-
-Non devi,hai avuto una reazione del tutto naturale e giustificata. Anche io al tuo posto...-
-Invece ho sbagliato. Ichijou mi ha spiegato le vere intenzioni di mio fratello...e le tue.-
Il nobile si girò verso l'altro,che si sedette al suo fianco: -Non volevo che lo venissi a
sapere. Hai sofferto troppe volte.-
-Ti preoccupi in modo assurdo. Perchè lo fai?-
-E' che...ci tengo che anche tu sia felice.-
-A quanto pare,è destino che non lo sia.-
Kaname gli accarezzò il viso con le lunghe e sottili dita,affinchè lui lo guardasse: -No,non
sarà così,se tu me lo permetterai.-
-Kaname...-
Zero lo fissava senza capire dove volesse arrivare,quindi il vampiro appoggiò la propria
bocca sulla sua: -Ho capito di amarti,Zero.-
Fu il ragazzo a baciarlo seriamente,tentando di esprimere in quel modo ciò che non gli
riusciva di fare a parole. Quella notte il loro rapporto riuscì ad evolversi,facendo sì
che i due legassero anche i loro cuori e le loro anime.
-Non lasciarmi,Kaname,non farlo anche tu.-
Il nobile lo strinse fra le braccia,rassicurandolo che non sarebbe successo,che sarebbe
andato tutto per il meglio. Aveva conosciuto tutti gli aspetti del carattere di Zero e li
amava indistintamente.
-Ti credo. Anche perchè se te ne andassi,te la farei pagare...- disse Zero,posizionandosi
sopra Kaname e sorridendo maliziosamente.
-Zero,non vorrai ancora...?-
-Oh sì...- rispose,iniziando a mordicchiargli il collo snello e pallido,mentre con una mano
cominciava un movimento ritmico e con l'altra esplorava ed accarezzava il corpo nudo di
Kaname.
-Ti amo anch'io,Kaname,volevo che tu lo sapessi.-sussurrò Zero,quando ebbero finito.
L'altro sorrise: sapeva bene quanto gli fosse costato dirlo,e aveva apprezzato
enormemente quel gesto. Ne era convinto: questa volta avrebbero avuto entrambi il tanto
sospirato lieto fine. 




  
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