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Autore: Luluhero    20/12/2011    2 recensioni
Aprii la porta e dopo qualche metro lo vidi. Non lo salutai e lui mi sussurrò"Seguimi"e io lo feci contrariata. Arrivammo ai giardinetti pubblici di Los Angeles e io sbuffai"Allora si può sapere cosa vuoi ancora?""Semplice,voglio che tu mi perdoni,ammetto di aver sbagliato""Tu pensi che con una canzone si possa riaggiustar tutto?""No, ma lo farò con questo"...
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Los Angeles

Ho scritto questa Fan Fiction a causa di una delusione d'amore e spero che vi piaccia, perchè l'ho scritta con il cuore. L'ho scritta con il 200% di impegno e spero che l'apprezzerete. In questa storia impareremo che a volte bisogna conoscere le persone prima di giudicarle e che in futuro potremmo scoprire che queste persone potranno avere un ruolo importante nella nostra vita. Baci!!! Luluhero

Capitolo 1: Los Angeles

 


(Let me be your hero)
Would you dance if I asked you to dance
Would you run and never look back
Would you cry if you saw me crying
Would you save my soul tonight

Would you tremble if I touched your lips
Would you laugh oh please tell me this
Now would you die for the one you love
Hold me in your arms tonight

I can be your hero baby
I can kiss away the pain
I will stand by you forever
You can take my breath away


(Enrique Iglesias-Hero)

 

 

Mi chiamo Luana, ho 15 anni e vivo (o perlomeno vivevo) a Milano.

Sono italoamericana, mia madre è nata e cresciuta a Los Angeles finché non si è trasferita a Milano(non ho mai capito il perché sinceramente), dove ha incontrato mio padre. Dopo qualche anno si sono sposati ed anno avuto e me e dopo pochi mesi dalla mia nascita hanno divorziato. Ora vivo con mio padre a Milano e mi manca la presenza materna.

Siccome io e mio padre non abbiamo un bel rapporto ho deciso di cambiare aria e di trasferirmi a Los Angeles da mia madre, che non la vedevo da 10 anni e anche perché   Emily, la mia migliore amica e italoamericana come me,si era appena trasferita nella città degli angeli.

Io e mio padre arrivammo all’aeroporto e mi disse:”Allora sei Pronta?Sei sicura di voler partire?” Non gli risposi ed annuii “Mi mancherai tanto....Chiamami”E a quel punto la mia rabbia scattò. Se c’era qualcosa che non piaceva a mio padre era la tecnologia. A scuola vedevo tutte le ragazze della mia età con dei cellulari super costosi mentre io ero l’unica che non ne possedevo uno e questo mi dispiaceva.

“E con quale cellulare?!Tu ti ostini a non comprarmene uno nonostante abbia 15 anni””Lo sai che penso della tecnologia””Però nonostante io sia l’unica tua figlia non pensi minimamente a me!”dissi infuriata. Stava per dire qualcosa ma chiamarono il mio aereo.”Devo andare, chiamami tu”dissi ferita. Finalmente salii su quel benedetto aereo e ,grazie a mia madre,viaggiai in prima classe,non capii perché insisté, io mi sarei accontentata di viaggiare in quella economica pur di non fare spendere denaro. Era la prima volta che viaggiavo così a lungo su un aereo. Dopo aver ammazzato il mio tempo con un buon libro e con della musica, giunta la sera dopo una buona cena,stanca come non mai, mi appisolai.

Fui svegliata il giorno seguente dall’atterraggio dell’aereo sul suolo. Guardai fuori dal finestrino ciò che mi aspettava e, per la prima volta in vita mia, mi sentii davvero libera. Annunciarono l’arrivo a Los Angelus. Scesi dall’aereo e , con passo veloce mi diressi a prendere le valigie. Non aspettai granché e perciò mi diressi verso la porta che indica gli arrivi. Allungai il collo in cerca di mia madre e la vidi. Lei si avvicinò e mi salutò per prima. Era molto cambiata da come me la ricordavo. Aveva gli occhi azzurri come i miei e dei lunghi capelli rossi mentre io castani ed aveva sempre il suo fisico slanciato.”Ciao Luana”mi disse sorridente”E’ bello rivederti mamma”mi abbracciò”Ho una cosa per te””Non dovevi mamma”dissi incavolata”So che papà non vuole prenderti un cellulare....me l’ha detto lui...quindi ho pensato di regalartene uno come regalo di benvenuto....So che quest’anno va di moda l’I-phone”si giustificò e mi mostrò il cellulare”Mamma questo è troppo”dissi “Non importa voglio che tu sia felice per quest’estate...Andiamo?”annuii e mi aiutò a portare una delle mie valigie e mi condusse alla sua macchina e lì mi caddero le valigie. Quella macchina era spettacolare.”Che macchina è?!”dissi strabuzzando gli occhi””E’ una BMW nuova di zecca” disse orgogliosa. Cercai di contenermi.”Scusa, ma che lavoro fai?””Lavoro da un anno per una rivista di moda molto importante” la bocca mi cadde a terra. Salimmo in macchina e ci dirigemmo  verso casa nostra e dopo, una bella chiacchierata arrivammo a casa, forse casa non era il termine propriamente adatto, arrivammo davanti una villa”Tu vivi di qui?””Tesoro non sai che Los Angelus è la patria delle ville?” mi prese per mano e mi condusse . Appena entrammo rimasi meravigliata,era enorme. Ogni dettaglio era accurato in ogni minimo particolare,le cose erano al posto giusto.”Vai all’ultimo piano, apri la prima porta a destra, li c’è la tua camera e apri l’armadio,lì c’è una sorpresa”. Salii di corsa e aprii di fretta la porta. La camera era enorme rispetto a quella di Milano. Era colorata con vari tipi di blu e azzurro. Senza soffermarmi troppo su quei particolari mi fiondai nell’armadio dove vi trovai dei vestiti e scarpe. Mia madre arrivò e mi disse”Allora ti piace?” mi girai”Grazie infinite mamma”. Ad un certo punto mi sentii afferrare le spalle e mi voltai”Emily! Ma che ci fai qui?!””Luana sveglia! Io vivo a Los Angeles. Sono venuta qua per vederti!”Mi indicò la valigia. Emily,la mia migliore amica con cui condividevo tutto. Era alta come me e portava i capelli neri e aveva gli occhi verdi.”Allora stasera dormi da noi!”dissi convinta”ma dai?”disse lei. Mia madre ci lasciò da sole. Dopo una bella chiacchierata tra amiche mia madre urlò dal piano di sotto”Ragazze andatevi a lavare così ordino le pizze!”. Io ed Emily facemmo come aveva chiesto e andammo in due bagni diversi a lavarci. Finito raggiungemmo mia madre, che aveva già le pizze con sé.

Dopo una scorpacciata di pizza ci sdraiammo sul divano e guardammo la televisione. Non appena misi su MTV per vedere che musica passavano mi ritrovo davanti la faccia di quel bamboccio di Justin Bieber. Disgustata cambiai in un baleno.”No ti prego Lu.. Rimetti, c’è Justin!”pretese Emily insistentemente. “Oh mio dio! C’è Justin!” dissi facendole il verso per scherzare”Io quel bamboccio viziato non lo voglio proprio vedere!”dissi schifata. Se c’era qualcosa su cui io ed Emily non andavamo proprio d’accordo erano i gusti musicali.”Senti si è fatto tardi.. Io vado a dormire perché sono stanca, vieni con me?””Ok, a proposito.. Mary(si chiamava così mia madre),domani posso portare Luana a Malibù?””Per me va bene” Fortunata Emily, lei aveva 16 anni e aveva già la macchina mentre io avrei dovuto aspettare fino al mio compleanno,come per tradizione.”Ok... Noi andiamo a dormire” Salimmo in camera mia e prima di andare a dormire scrissi un messaggio a mio padre dicendogli che mamma mi aveva comprato un cellulare nuovo e che mi trovavo bene a Los Angeles. Finito mi appoggia sul letto” Buonanotte Emily”dissi”Buonanotte Luana” e, per la prima volta mi addormentai con il sorriso sulle labbra.

  
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