Ho scritto questa Fan Fiction a causa di una delusione d'amore e spero che vi piaccia, perchè l'ho scritta con il cuore. L'ho scritta con il 200% di impegno e spero che l'apprezzerete. In questa storia impareremo che a volte bisogna conoscere le persone prima di giudicarle e che in futuro potremmo scoprire che queste persone potranno avere un ruolo importante nella nostra vita. Baci!!! Luluhero
Capitolo 1: Los Angeles
(Let me be your hero)
Would you dance if I asked you to dance
Would you run and never look back
Would you cry if you saw me crying
Would you save my soul tonight
Would you tremble if I touched your lips
Would you laugh oh please tell me this
Now would you die for the one you love
Hold me in your arms tonight
I can be your hero baby
I can kiss away the pain
I will stand by you forever
You can take my breath away
(Enrique Iglesias-Hero)
Mi chiamo Luana, ho 15 anni e vivo
(o perlomeno vivevo) a Milano.
Sono italoamericana, mia madre è
nata e cresciuta a Los Angeles finché non si è trasferita a Milano(non ho mai
capito il perché sinceramente), dove ha incontrato mio padre. Dopo qualche anno
si sono sposati ed anno avuto e me e dopo pochi mesi dalla mia nascita hanno
divorziato. Ora vivo con mio padre a Milano e mi manca la presenza materna.
Siccome io e mio padre non abbiamo
un bel rapporto ho deciso di cambiare aria e di trasferirmi a Los Angeles da
mia madre, che non la vedevo da 10 anni e anche perché Emily, la mia migliore amica e italoamericana come me,si era
appena trasferita nella città degli angeli.
Io e mio padre arrivammo
all’aeroporto e mi disse:”Allora sei Pronta?Sei sicura di voler partire?” Non
gli risposi ed annuii “Mi mancherai tanto....Chiamami”E a quel punto la mia
rabbia scattò. Se c’era qualcosa che non piaceva a mio padre era la tecnologia.
A scuola vedevo tutte le ragazze della mia età con dei cellulari super costosi
mentre io ero l’unica che non ne possedevo uno e questo mi dispiaceva.
“E con quale cellulare?!Tu ti
ostini a non comprarmene uno nonostante abbia 15 anni””Lo sai che penso della
tecnologia””Però nonostante io sia l’unica tua figlia non pensi minimamente a
me!”dissi infuriata. Stava per dire qualcosa ma chiamarono il mio aereo.”Devo
andare, chiamami tu”dissi ferita. Finalmente salii su quel benedetto aereo e
,grazie a mia madre,viaggiai in prima classe,non capii perché insisté, io mi
sarei accontentata di viaggiare in quella economica pur di non fare spendere
denaro. Era la prima volta che viaggiavo così a lungo su un aereo. Dopo aver
ammazzato il mio tempo con un buon libro e con della musica, giunta la sera
dopo una buona cena,stanca come non mai, mi appisolai.
Fui svegliata il giorno seguente dall’atterraggio
dell’aereo sul suolo. Guardai fuori dal finestrino ciò che mi aspettava e, per
la prima volta in vita mia, mi sentii davvero libera. Annunciarono l’arrivo a
Los Angelus. Scesi dall’aereo e , con passo veloce mi diressi a prendere le
valigie. Non aspettai granché e perciò mi diressi verso la porta che indica gli
arrivi. Allungai il collo in cerca di mia madre e la vidi. Lei si avvicinò e mi
salutò per prima. Era molto cambiata da come me la ricordavo. Aveva gli occhi
azzurri come i miei e dei lunghi capelli rossi mentre io castani ed aveva
sempre il suo fisico slanciato.”Ciao Luana”mi disse sorridente”E’ bello
rivederti mamma”mi abbracciò”Ho una cosa per te””Non dovevi mamma”dissi
incavolata”So che papà non vuole prenderti un cellulare....me l’ha detto
lui...quindi ho pensato di regalartene uno come regalo di benvenuto....So che
quest’anno va di moda l’I-phone”si giustificò e mi mostrò il cellulare”Mamma
questo è troppo”dissi “Non importa voglio che tu sia felice per
quest’estate...Andiamo?”annuii e mi aiutò a portare una delle mie valigie e mi
condusse alla sua macchina e lì mi caddero le valigie. Quella macchina era
spettacolare.”Che macchina è?!”dissi strabuzzando gli occhi””E’ una BMW nuova
di zecca” disse orgogliosa. Cercai di contenermi.”Scusa, ma che lavoro
fai?””Lavoro da un anno per una rivista di moda molto importante” la bocca mi
cadde a terra. Salimmo in macchina e ci dirigemmo verso casa nostra e dopo, una bella
chiacchierata arrivammo a casa, forse casa non era il termine propriamente
adatto, arrivammo davanti una villa”Tu vivi di qui?””Tesoro non sai che Los
Angelus è la patria delle ville?” mi prese per mano e mi condusse . Appena
entrammo rimasi meravigliata,era enorme. Ogni dettaglio era accurato in ogni
minimo particolare,le cose erano al posto giusto.”Vai all’ultimo piano, apri la
prima porta a destra, li c’è la tua camera e apri l’armadio,lì c’è una
sorpresa”. Salii di corsa e aprii di fretta la porta. La camera era enorme
rispetto a quella di Milano. Era colorata con vari tipi di blu e azzurro. Senza
soffermarmi troppo su quei particolari mi fiondai nell’armadio dove vi trovai
dei vestiti e scarpe. Mia madre arrivò e mi disse”Allora ti piace?” mi
girai”Grazie infinite mamma”. Ad un certo punto mi sentii afferrare le spalle e
mi voltai”Emily! Ma che ci fai qui?!””Luana sveglia! Io vivo a Los Angeles.
Sono venuta qua per vederti!”Mi indicò la valigia. Emily,la mia migliore amica
con cui condividevo tutto. Era alta come me e portava i capelli neri e aveva
gli occhi verdi.”Allora stasera dormi da noi!”dissi convinta”ma dai?”disse lei.
Mia madre ci lasciò da sole. Dopo una bella chiacchierata tra amiche mia madre urlò
dal piano di sotto”Ragazze andatevi a lavare così ordino le pizze!”. Io ed Emily
facemmo come aveva chiesto e andammo in due bagni diversi a lavarci. Finito raggiungemmo
mia madre, che aveva già le pizze con sé.
Dopo una scorpacciata di pizza ci sdraiammo
sul divano e guardammo la televisione. Non appena misi su MTV per vedere che musica
passavano mi ritrovo davanti la faccia di quel bamboccio di Justin Bieber. Disgustata
cambiai in un baleno.”No ti prego Lu.. Rimetti, c’è Justin!”pretese Emily insistentemente.
“Oh mio dio! C’è Justin!” dissi facendole il verso per scherzare”Io quel bamboccio
viziato non lo voglio proprio vedere!”dissi schifata. Se c’era qualcosa su cui io
ed Emily non andavamo proprio d’accordo erano i gusti musicali.”Senti si è fatto
tardi.. Io vado a dormire perché sono stanca, vieni con me?””Ok, a proposito.. Mary(si
chiamava così mia madre),domani posso portare Luana a Malibù?””Per me va bene” Fortunata
Emily, lei aveva 16 anni e aveva già la macchina mentre io avrei dovuto aspettare
fino al mio compleanno,come per tradizione.”Ok... Noi andiamo a dormire” Salimmo
in camera mia e prima di andare a dormire scrissi un messaggio a mio padre dicendogli
che mamma mi aveva comprato un cellulare nuovo e che mi trovavo bene a Los Angeles.
Finito mi appoggia sul letto” Buonanotte Emily”dissi”Buonanotte Luana” e, per la
prima volta mi addormentai con il sorriso sulle labbra.