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Autore: YayMe    20/12/2011    2 recensioni
Sorrisi nel bacio, sorrisi perché era il bacio che aspettavo, sorrisi perché anche se il bacio non l’avevo dato a mezzanotte precisa l’avevo dato alla persona che volevo solo per me. Era lui era mio e io ero sua. Per sempre insieme.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok questa one-shot è tutta per Jery_iamaniler: oggi ti ho pensata durante la mia lezione di storia e ho pensato anche a questa OS. Spero ti piaccia J
Godetevela
 
 
 
 
Era l’ultimo dell’anno. Quest’anno è stato orribile per molti motivi, spero che il 2012 mi sorprendi. Ero invitata ad una festa organizzata dalla mia casa discografica, quindi ci sarebbe stato anche Lui.
Non lo vedevo da una vita, in realtà non volevo vederlo perché sapevo mi avrebbe fatto troppo male. Per fortuna ci sarebbe stata anche Demi, lei mi avrebbe aiutata sempre e comunque.
Mi vestii, un abitino viola con balze, scarpe con tacco nere e ovviamente biancheria rossa. Demi mi sarebbe venuta a prendermi quindi la aspettai. Quando arrivò in macchina mi chiese << Tutto ok? >> le risposi sinceramente << No…non ci riesco… >> con un sorriso rassicurante mi disse <<Ci sono io, stai tranquilla >> le sorrisi e sicura le dissi <<Stasera mi divertirò! Woo! >> rise e partì.
Arrivammo alla festa e salutammo le persone che conoscevamo, c’era un sacco di gente che non vedevo da una vita. Era bello rivederli.
Poi dopo un po’ lo vidi. Nick. Bello come sempre. I nostri sguardi si incrociarono alcuni secondi, poi lo distolsi e mi diressi verso il bar, dove presi un mojito. Di solito reggevo bene l’alcool ma quella sera no. La testa incominciò a girarmi, io ridevo e ballavo sui divanetti con Demi sotto che mi teneva per mano e mi diceva di scendere. Non le davo retta, ero ubriaca.
Ad un tratto vidi Nick venire verso di noi e disse qualcosa a Demi, lei mi lasciò la mano e se ne andò via senza guardarmi o dire niente. << Fanculo >> sussurrai poi Nick mi prese la mano e mi tirò giù, io caddi sul divanetto, si avvicinò e mi disse <<Adesso andiamo via >> mi tirò un po’ la mano come per dire “alzati” ma io la staccai <<Non toccarmi. Io non vengo con te. Perché dovrei fidarmi? >> lui alzò gli occhi al cielo e mi prese in braccio come se fossi un sacco. Continuavo a urlare di lasciarmi stare, gli tiravo calci e pugni. Uscimmo sul retro e mi portò nella sua macchina mentre ancora urlavo. La aprì e mi mise sui sedili posteriori <<Ho appena pulito i sedili. Non vomitarci sopra >> Io risi. Poi lo presi per la maglietta e lo avvicinai a me facendo quasi incontrare le nostre labbra << Perché lo stai facendo? >> lo stavo provocando. All’inizio stava al gioco, poi si allontanò e mi disse <<Te lo dirò domani da sobria >> chiuse la portiera e si mise al volante. Io ero un po’ confusa ma poi risi di nuovo.
Dopo un po’ crollai. Non dormivo ma era come se lo facessi, non avevo più forze né per ridere o né per provocarlo. Arrivammo a casa sua, mi prese di nuovo in braccio e mi portò in casa dove la prima cosa che cercai fu il bagno per potermi liberare.  Mentre ero con la testa china sul gabinetto lui mi teneva i capelli. Quando ebbi finito mi andò a prendere una tuta. Ormai ero troppo stanca per fare qualsiasi cosa ma in qualche modo capivo. Lo vidi arrivare con i vestiti in mano, poi, un po’ titubante si avvicinò a me e mi chiese << Posso? >> io dissi qualcosa di incomprensibile ma lui lo prese per un sì perché mi sentii spogliare e poi rivestire con abiti molto più comodi. Mi prese in braccio e mi portò sul suo letto. Mi disse <<Se ti vien di nuovo da vomitare ti metto qua un cestino, poi io dormo qui per terra quindi ti sento >> mugugnai di nuovo e mi addormentai appena la mia testa toccò il cuscino.
Il mattino dopo mi svegliai con un mal di testa allucinante. Aprì gli occhi e mi spaventai quando riconobbi che quella non era la mia camera, ma era la camera di Nick. Non mi ricordavo assolutamente niente. Guardai cos’avevo addosso, una tuta? Chi me l’aveva messa? E Demi? Avevo troppo mal di testa per pensare, poi guardai l’ora. Le 14.30? Io dovevo andare a mangiare dai miei! Mi alzai di corsa, mi girava ancora un po’ la testa ma non mi importava.  Aprì la porta e mi ritrovai Nick davanti << Buongiorno! >> mi disse con un bellissimo sorriso, io piuttosto irritata gli risposi male << Buongiorno un cazzo! Perché sono qui? Dov’è Demi? E perché non mi hai svegliata? Io devo andare a pranzo dai miei! >> mi guardò male e poi disse << Calmati ok? Sei qui perché ieri la signorina si è fatta la più grande sbronza della sua vita, ho detto a Demi che ti avrei portata qui e ho chiamato i tuoi per digli che hai dormito qui perché appunto ti eri ubriacata. Io non ho detto niente, loro l’hanno indovinato. Sei così prevedibile? Ora dimmi, quante dita sono? >> <<Due, Nicholas. Sono due. >> lui sorrise e mi portò in cucina <<Perfetto. La sbronza ti è passata. Ti ricordi con cosa ti sei ubriacata ieri? Scommetto che hai mal di testa >>mi sedetti e cercai di ricordarmi <<Ehm…mojito? Sì si, mojito! >> prese un bicchiere dalla cucina, ci verso dentro un po’ di mojito e me lo diede. Lo guardai male e gli dissi << Ma sei scemo? Lo bevo e sbocco tutto sul pavimento! >> sbuffando disse <<Ti farà bene. >> rassegnata lo bevvi tutto. Aveva ragione! Stavo molto meglio! Mi spiegò << Per farti passare le sbronze devi bere cosa ti ha fatto ubriacare. Ricordatelo per quando ti succederà di nuovo >> sorrisi e poi gli chiesi << Perché l’hai fatto? >> lui sorrise imbarazzato e disse <<Me l’hai già chiesto ieri ma non ti ho risposto perché sapevo ti saresti dimenticata >> <<Infatti… >> dissi. Lui rise nervosamente <<Ho sempre detto che se avresti fatto cose stupide ti avrei salvato. L’ho fatto. >> sorrisi <<Grazie >> abbassò la testa e disse <<E’ che voglio tornare com’erano una volta le cose…mi manchi. Non dico che dobbiamo tornare per forza insieme ma almeno amici, io voglio essere tuo amico, voglio far parte della tua vita >> mi alzai e lo incitai a guardarmi negli occhi. Sicura gli dissi <<Non voglio essere tua amica. Voglio essere qualcosa di più di un’amica. Perché dovremmo essere amici se siamo fatti per stare insieme? >> Mi sorrise e mi abbracciò. Ci staccammo un po’ e ci guardammo negli occhi. Mi disse << Hai ragione >> e mi baciò. Sorrisi nel bacio, sorrisi perché era il bacio che aspettavo, sorrisi perché anche se il bacio non l’avevo dato a mezzanotte precisa l’avevo dato alla persona che volevo solo per me. Era lui era mio e io ero sua. Per sempre insieme.
 
  
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