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Autore: Il circolo di Aro    20/12/2011    4 recensioni
Al primo appuntamento, si sa, si va al cinema.
Peccato che gli italiani proprio non sappiano farle, le file.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corin, Santiago
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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HINT

Corin era genuinamente costernata, un po’ come quando Mrs. Riverdeep aveva scoperto che la propria figlia Dorothy disdegnava il promesso sposo a favore dell’affascinante e ribaldo figlio di un suo antico amante.
Va bene che era sabato sera, va bene che a Volterra in inverno non è che ci sia tutta questa vita, ma proprio tutti al cinema dovevano andare? Proprio quella sera, quella in cui aveva finalmente trovato il coraggio di chiedere a Santiago di uscire. Santiago le aveva detto che se voleva vedere Sherlock Holmes avrebbero potuto farlo a palazzo nella sala proiezioni (un po’ come quando il tormentato Phury aveva trovato Cormia che guardava “Dirty Dancing”, aveva pensato), ma lei aveva insistito: - Le coppie fidanzate vanno a cena e poi al cinema!-, aveva esclamato prima di farsi scomparire il viso dietro una cascata di capelli, imbarazzata.
Le persone si ammucchiavano una sull’altra, spintonandola (gli italiani proprio non le sanno fare, le file). Due ragazze, una con un cappotto grigio e l’altra con il cappotto rosso, le passarono davanti con nonchalance continuando a chiacchierare. Non l’avevano nemmeno fatto apposta, è che proprio non l’avevano notata… Corin non ebbe nemmeno voglia di arrabbiarsi.
Altre quattro o cinque persone la superarono. Vide la ragazza col cappotto rosso allungare i soldi all’amica che aveva guadagnato la biglietteria.
-C’è posto solo in prima fila-, ribadì il bigliettaio. Era un po’ che le sue orecchie di vampiro udivano questa frase. Pazienza. La ragazza col cappotto grigio annuì e prese i suoi due biglietti; se solo non le fossero passate davanti…
-Due per Sherlock Holmes-, annunciò finalmente al bigliettaio. Che non si mosse.
-Mi scusi… vorrei due biglietti per Sherlock Holmes, per favore!-
L’uomo sbatté le palpebre due o tre volte, come per metterla a fuoco. Poi la guardò con aria vagamente stizzita (un po’ come quando l’affascinante promesso sposo di Dorothy aveva scoperto la tresca).
-Sono finiti, i biglietti per Sherlock Holmes. Non c’è più posto.-
Le persone (poche) in fila dietro di lei mugugnarono e se ne andarono. Corin uscì dal cinema, delusa.

Santiago era lì, col suo cappotto lungo, che fumava una sigaretta. Cielo… non si sarebbe mai abituata, pensò. Appena la vide buttò a terra la sigaretta e la spense col piede. La vedeva sempre, Santiago.
-Allora, hai fatto? Entriamo?-
Corin scosse la testa, sconsolata.
-Avevano finito i biglietti.-
Lui la guardò e fece un sospiro teatrale.
-Lo sapevo che dovevo andare io, bimba. Vieni!-
La prese sottobraccio e la trascinò più o meno di peso di fronte al bigliettaio, che scartabellava sul banco.
-Due per Sherlock Holmes, por favor.-
L’uomo non alzò neanche la testa.
-Sono finiti i biglietti.-
-No, lei non ha capito…-
Santiago appoggiò un gomito sul bancone, avvicinando il viso a quello dell’uomo. Cielo. Cielocielocielo…
-Io e la mia fidanzata vorremmo due biglietti per Sherlock Holmes.-
Adesso posso morire felice, pensò Corin.
Il bigliettaio invece alzò lo sguardo e impallidì.
-Maremma… sì… sì, mi scusi tanto signore, non avevo capito che… due biglietti, certo… dove preferireste sedervi, lei e la su’ fidanzata?-
-Oh, non saprei proprio… dove vogliamo sederci, querida?-
No, non si sarebbe mai abituata. Meglio così; sarebbe sempre stato bellissimo.

Chiara era talmente presa dalla discussione che non si accorse di quando la maschera disse ai suoi vicini di posto che c’era stato un errore, quei posti erano prenotati e dovevano andarsene. D’altra parte l’argomento era di vitale importanza.
-Ti dico che Robert Downey Jr. è soltanto il quinto più figo dell’universo!-
-Ah sì? E allora chi sono gli altri quattro?- le chiese una delle amichette.
-Quarto: Johnny Depp. Terzo: Ben Barnes. Secondo: il figone col turbante che abbiamo visto quella sera in piazza. Primo: F… Maremma ladra!-
L’uomo che si era seduto accanto a lei scardinò in un istante la classifica, piazzandosi saldamente al terzo posto per non andarsene più.
Era un moraccione muscoloso talmente figo da levare il fiato, stava togliendo il cappotto a una tizia insignificante (“sarà la su’ sorella”, pensò Chiara) ma soprattutto si stava sedendo accanto a lei.
-Che culo che hai!- le sibilarono le amichette.

-Querida… sembra a me o questo film è pieno di… come le chiami? Hint slash!-
Corin annuì a caso. Maledetto udito di vampira. Era da quando erano entrati che quelle quattro ragazzine facevano di tutto per farsi notare da Santiago come se lei non esistesse; pensare che a questo dovrei essere abituata.
Non riusciva nemmeno a godersi le evidenti e sfacciate hint slash del film. Oddio, che aveva detto Santiago?
-Non è che da domani comincerai a scrivere cose su Sherlock e Watson tipo quella dei gladiatori che hai scritto su me e Felix?-
-COSA?-
Tutti si voltarono verso di loro, qualcuno sibilò “Shhhhhhhh!”. Per lo meno la figuraccia la fece solo Santiago, dato che guardavano lui e non lei. Ad ogni modo, lui si limitò a ridacchiare e a passarle il braccio sulla spalla, stringendosela a sé il più possibile.
“Odio avere qualcosa con una volontà sua che mi ballonzola tra le gambe!” Esclamò Sherlock. Santiago scoppiò in una risata gigantesca.
Quello era decisamente un bellissimo film.

-Bueno… a cena siamo andati, al cinema anche. E a questo punto cos’è che fanno, le coppie fidanzate?-
Il sorriso di Santiago non era malizioso, di più. Tipo il sorriso dell’affascinante capitano Saramago, ma mille volte meglio.
-Ah… a questo punto… ecco, lui accompagna a casa lei, suppongo, ma tanto noi abitiamo nello stesso posto e quindi non…-
Lui le prese il mento con la mano e la baciò lì, in mezzo alla strada, davanti a tutta la gente che usciva dal cinema.
No, non si sarebbe mai abituata.
-Quindi, bimba, al resto della serata penso io.-
Grazie al cielo.














Note: questa versione di Corin e Santiago appartiene a OttoNoveTre, quindi questa è di fatto la fanfiction di una fanfiction. Aggiungo che ci sono la self-inserction mia e della sopracitata OttoNoveTre (Corin e Santiago a parte, la scena della coda al cinema è realmente accaduta), la comparsata di Chiara e chi se la ricorda avrà tutto il mio imperituro amore, e riferimenti al mondo delle fanfiction, quindi questa è una meta-meta-fanfiction. Neh?
Il film che i piccioncini vanno a vedere è “Sherlock Holmes. Gioco d’ombre”, e la battuta di Sherlock che cito è a mio parere la più bella di tutto il film. I libri a cui si riferisce Corin invece sono tutti inventati, tranne uno. Chi lo trova avrà un premio ENORME e SPROPOSITATO.
La storia dei gladiatori la trovate qui.
Grazie a OttoNoveTre per avermi lasciato usare la sua dolcissima Corin e il suo fighissimo Santiago, e grazie a tutti quelli che passeranno di qui e si divertiranno!
Detto ciò, auguri di Buon Natale a tutti voi!
Dragana


   
 
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