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Autore: irytvb    21/12/2011    3 recensioni
Eccomi qui, con una storia a dir poco particolare; è molto diversa da quelle che scrivo di solito (come 'the ten time finn would like to be blink') ma spero vi piaccia :)
dal testo:
'A sedici anni ha ancora paura del mostro dentro l'armadio.
Nonostante la parte razionale della sua testa dica che sia impossibile, a volte lo sente.
Un fruscio quando tutto nella stanza è immobile, un ombra troppo grossa per essere quella dei suoi nuovi stivali di Prada, il luccichio di qualcosa di simile ad occhi nei recessi dell' armadio, o sotto il letto.'
Klaine. Demon!Blaine
Genere: Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Kept you're soul in the midnight §

 

L’amore può dar forma e dignità a cose basse e vili,

e senza pregio;

ché non per gli occhi Amore guarda il mondo,

ma per sua propria rappresentazione,

ed è per ciò che l’alato Cupido viene dipinto col volto bendato.

                                                                                                        William Shakespeare

 

Aveva promesso di non tornare mai più.

Aveva promesso di uscire dalla sua vita.

Kurt ricorda a malapena la promessa, è soltanto un ricordo sbiadito nella sua testa, tanto confuso da credere che sia soltanto una fantasia, un sogno.

Eppure, quando si sveglia nel cuore della notte col cuore che pompa talmente forte da renderlo momentaneamente sordo a qualsiasi altro rumore, appena uscito da un altro incubo, non può fare a meno di guardare l' armadio con timore, le stesse domande che gli solleticano la gola ogni notte.

E' davvero andato via? Sta rispettando la promessa? O sta aspettando solo il momento giusto per vederlo crollare, invocare il suo aiuto?

Ma poi, cancellato lo spavento iniziale, non può fare a meno di ridere di sè stesso.

A sedici anni ha ancora paura del mostro dentro l'armadio.

E così allontana quei pensieri ridicoli dalla sua vita, almeno fino al prossimo incubo.

Perchè, nonostante la parte razionale della sua testa dica che sia impossibile, a volte lo sente.

Un fruscio quando tutto nella stanza è immobile, un ombra troppo grossa per essere quella dei suoi nuovi stivali di Prada, il luccichio di qualcosa di simile ad occhi nei recessi dell' armadio, o sotto il letto.

Ha questa sensazione di non essere mai solo, e al tempo stesso di essere troppo solo.

Ed è con questa sensazione che si è abbandonato con la testa nel cuscino, in lacrime.

Perchè adesso è davvero solo.

Suo padre è in coma, all' ospedale di Lima, sua madre è già morta quando aveva otto anni... Chi gli rimane? Non ha nemmeno amici, oltre a quelli del Glle Club, che lo vedono soltanto come il ragazzino gay di Lima.

La persona con la quale il numero di membri diventa dodici, appena sufficiente perchè possano gareggiare.

E' solo, solo come si è sentito poche volte, in quello stato di vulnerabilità simile a quello di quando ha appena avuto un incubo.

Quella sensazione di smarrimento, dove non riesci a vedere una luce, nonostante la lampada sul comodino sia accesa.

Non sai cosa fare, a chi rivolgerti, ed intanto, le parole che ti ha detto otto anni fa continuano a ripetersi nella sua testa:

"Tu hai bisogno di me. Non sei nulla, nulla, senza di me. E anche io, sono nulla.Possiamo esistere solo insieme. Insieme siamo più forti."

E, per qualche folle istante ci credi davvero, con quella lucidità quasi malata, frenetica di quando hai paura, di quando il cervello si spegne completamente per dare più spazio all' istinto di sopravvivenza.

E senti di nuovo quell'ansia addosso, quella paura irrazionale di essere cacciato, di essere la preda e non il cacciatore.

Non fai in tempo a negare tutto, come ormai hai imparato a fare, perchè questa volta è dannatamente reale, come è reale la mano che ti accarezza i capelli dolcemente.

E capisci, -non sai il come nè il perchè di quella sicurezza che ti porta ad affermare che è lui, che è sua la mano nei tuoi capelli,- ma comprendi.

Senti il suo peso sul tuo letto, senti il fiato caldo contro la tua nuca, ed il sussurro al tuo orecchio ti fa tremare di piacere e paura.

"Io sono sempre qui a prenderti quando cadi. Sempre."

Stupidamente ti senti finalmente al sicuro, tra le braccia di quel mostro, (quello stesso mostro che ha ucciso tua madre per gelosia, e che probabilmente ha indotto al coma tuo padre.)

E la cosa che fa più paura è come ti senti quando ti è vicino.

"Insieme siamo più forti, ricordi?" Ti chiede dolcemente, fissandoti con quei suoi occhi scuri, rassicuranti, screziati di verde.

Quegli occhi che ti hanno visto crescere, mentre tu cercavi di ignorarli, quegli occhi che ti hanno sempre spaventato, e che ti spaventano ancora per la loro intensità.

Quegli occhi così palesemente non umani nella loro ordinarietà.

E ti ritrovi a singhiozzare, -un po' perchè lui non doveva esistere, doveva essere una tua fantasia, il tuo amico immaginario, ed invece è dolorosamente vivo. Un po' perchè sai che ti è sempre stato vicino, ed ha infranto la promessa, perchè tu lo volevi lontanto, lontano da te e dalla tua famiglia.

E un po' perchè ti è mancato così tanto!

Perchè con lui non sei solo, non lo sarai mai.

Come farai a chiedergli di andarsene? Come troverai la forza di essere di nuovo solo?- Lui ti stringe tra le braccia, ed i capelli nerissimi si confondono quasi con il buio che la lampada non riesce a schiarire, mentre la pelle color caramello manda fiochi riflessi, e sembra così mostro nella sua innocenza umana, sembra così ovvia la sua maschera, che non riesci a convincerti che questa sia una fantasia, un parto della tua mente sovraccarica.

"Non hai mantenuto la promessa." Gli dici freddamente, mentre le lacrime continuano a scivolarti sulla guancia.

"Perchè avrei dovuto? Tu sei mio, che lo voglia o no." Rispone ridendo.

"No. Io voglio che tu te ne vada, che tu stia lontano da me e dalla mia famiglia."

E vieni sottratto da quell abbraccio. ti prende per le spalle, i suoi occhi che trafiggono i tuoi.

"Non è una tua decisione. Non capisci? Non comprendi cosa sono?"

E si, la risposta è si, sai cos'è , hai fatto ricerche.

Un demone.

Un demone che per sedicianni è stato legato a te.

"Mi appartieni. Mi appertiene il tuo corpo, la tua voce, la tua anima. E me ne sono innamorato. non so di quale di queste, -forse tutte e tre- ma me ne sono innamorato, e non le lascerò scivolare via. Non ti lascerò mai."

Ed hai paura.

Una paura folle, totalizzante, per la prima volta ti rendi conto che sta accadendo davvero.

Come se non bastasse essere sempre deriso e picchiato a scuola, come se non fosse abbastanza vedersi morire la madre davanti agli occhi.

"Ti prego, vai via." riesci a singhiozzare.

Lui inclina la testa, come vedendo un fenomeno particolarmente strano, e lentamente, -così piano che puoi deciderti se spostarti o no.- ti accarezza la guancia.

La sua mano è calda e grande, anche se ha un chè di inconsistente, di immateriale.

"Va bene." Sussurra con un sorriso.

E, prima ancora di rendertene conto, non c'è più nessuno nella stanza.

Sei solo tu, tu e l' armadio con l' anta aperta, che cigola ancora.

Non senti un senso di trionfo, perchè sai di non aver vinto.

Lui è ancora qui.

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Stai spiando il nemico.

Bhè, non proprio.

Diciamo che stai cercando di spiare i Warbler, visto che non hai idea di dove sia la stanza del coro.

La Dalton è così grande e pulita, e, Kurt lo nota con un sorriso, sembra priva di armadietti.

O armadi...

Improvvisamente ti senti molto sicuro di te.

Puoi fare tutto, tutto ciò che vuoi, perchè finalmente sei libero di essere te stesso, non c'è nessuno ad impedirtelo.

Nessun giocatore di Football, nessun demone pazzo.

Sei solo tu.

Posi la mano sopra la spalla del primo ragazzo che vedi:

"Scusa, sono nuovo qui. Che cosa succede?"

Il ragazzo si gira con un sorriso radioso, e Kurt si sente morire.

Quegli occhi... Possono appartenere solo ad un essere.

"I Warbler stanno per fare un concerto. Io sono Blaine." Risponde il ragazzo,"vieni ti ci porto; conosco una scorciatoia." ti dice, prendendoti la mano.

La sua mano è grande e calda, ma questa volta non è inconsistente.

Cosa si fa quando il proprio incubo peggiore diventa realtà?

___________________________________fine.___________________________________

  
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