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Autore: Lau_McKagan    22/12/2011    4 recensioni
Quella notte Axl si rifugiò in stanza più presto del solito. La sua suite era la più grande, la più bella, la più ricca. Si perché era lui il leader massimo, il boss…
Cosa successe poi lo scoprirete leggendo!
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A concerto finito tutti erano tornati nelle loro stanze d’albergo, ovviamente extralusso e dotate di ogni comfort. Certo, come poter sopravvivere senza il frigobar ovviamente pieno, il televisore maxischermo, la jacuzi con almeno dieci bagnoschiuma, il divano a dieci posti e il letto a baldacchino? Giammai! Erano delle rock star! E meritavano qualche misera, insignificante e dovuta coccola. Che volete che sia? Quisquiglie. Che poi tutto o quasi sarebbe finito per essere sfasciato, Dettagli.
Qualcuno li chiama viziati. Ma no, chi? Dei ragazzi semplici e venuti dalla strada come loro? Sono ben altri i vizi in cui si perdono, semmai. Vizi per altro nemmeno troppo celati visto che giornali, e riviste riportano le loro belle facce nelle prime pagine patinate con titoli enormi definendoli cattivi ragazzi, tossici, alcolizzati, dediti al sesso facile. Altri vizi invece, rimangono ben celati nei meandri di quei corridoi d’albergo, nelle mura di quelle stanze tenute segrete da uno zelante servizio di sicurezza. Se quelle mura potessero parlare…

Quella notte Axl si rifugiò in stanza più presto del solito. La sua suite era la più grande, la più bella, la più ricca. Si perché era lui il leader massimo, il boss… e mentre gli altri suoi amici si accontentavano di più modeste comodità, lui no, non si accontentava, mai. Perché avrebbe dovuto? Non aveva mai avuto nulla, ora poteva avere tutto, e lo esigeva.
Si levò di dosso tutto e immerse nell’idromassaggio colmo di schiuma profumata. Al sandalo. Un profumo da uomo, da maschio.  Senza compagnia per una volta. Tanto l’avrebbe tranquillamente trovata dopo. Gli piaceva godersi un po’ di relax dopo quegli estenuanti show. Di donne poteva averne quante ne voleva, bastava schioccare le dita. Ma puntava ad altro quella sera. A qualcun altro. Si sarebbe concesso, ne era sicuro. Non faceva mai troppa resistenza. All’inizio forse, ma poi… ah! Anche il buon Duff aveva ceduto al richiamo della carne e alle avance provocanti e vagamente femminee dell’amico rosso. Parlavamo di vizi nascosti, giusto? Eccone uno. Un segreto, un tabù. Una specie di cosa tra compagni di band che nessuno al di fuori di loro avrebbe mai saputo.
Si rilassò per bene sciogliendo i muscoli tesi dalla fatica e posando la testa sul bordo comodo,  sorseggiando Champagne rigorosamente DOC a temperatura di 7° esatti, da un calice in cristallo di Boemia adagiato sul bordo. Chiuse appena gli occhi inspirando profondamente il buon profumo che l’acqua calda spargeva nell’aria. Quella si che era vita cazzo.
Dopo un tempo indefinito riaprì gli occhi osservandosi soddisfatto i polpastrelli delle mani, ormai cotti dal calore dell’acqua. Ok, era tempo di uscire. Si avvolse la vita nel candido asciugamano color amaranto. Per fortuna questa volta avevano seguito le sue direttive. Non avrebbe sopportato di avvolgersi in una spugna troppo rossa, o al contrario sbiadita e scialba.
Andò verso la specchiera avvolgendosi in un altro asciugamano più piccolo dello stesso colore la lunga chioma. Eccolo, davanti all’enorme specchio in tutta la sua beltà. Si osservò attentamente, scrutando ogni poro, facendo buffe espressioni, cercando scrupolosamente qualcosa che non andasse per poter riparare subito. Difatti eccolo… quel pelo beffardo che spuntava sul petto. Ah! Marrano… pinzetta alla mano, e via. Estirpato. Ed ecco di nuovo il liscio e marmoreo torace che tanto faceva impazzire le ragazzine. Lucidò per bene l’anellino allacciato al capezzolo, e si mise con cura l’antirughe sul viso. Con tutte quelle urla che era abituato a fare, come minimo delle brutte rughe di espressione non glie le avrebbe levate nessuno se non ci stava attento.
Fu mentre si pettinava i capelli con i consueti cento colpi di spazzola prima di andare a dormire, che sentì la porta aprirsi. Non l’aveva chiusa? Se ne era scordato, accidenti. Alzò gli occhi al cielo quando sentì quella voce profonda chiamarlo. Profonda, mascolina… ma anche trascinata e un po’ traballante “SLAAAAAASH!!!” urlò “ESCI DI QUI! Ma cazzo…” borbottando uscì dal bagno e tornando in camera, trovando una sorpresa, se così possiamo dire, a dir poco agghiacciante.
“Axl!”
“Oddio!” quasi gli venne un colpo! Ma come diavolo si era conciato, razza di amico debosciato che non era altro “Slash! Che cazzo ti sei messo addosso?!” pregò Dio di accecarlo all’istante, almeno non avrebbe dovuto vedere quello scempio.
“Suvvia, lo so che ti piace carino...” disse l’altro facendo la boccuccia a cuoricino e strizzandogli l’occhio. Cose che al rosso fecero venire i brividi più di come era conciato. O forse no… anzi, no. Era da infarto sul serio così messo, e non era un complimento!
Eccolo li, l’amico riccio, il fedele braccio destro, il diavolo – ovviamente lui era l’acqua santa – la bestia – ovviamente lui era la bella – colui con il quale da sempre aveva avuto una sorta di rapporto amore odio. Lui, l’uomo del gruppo. Da quando erano dei giovincelli glam un po’ tutti loro avevano l’aria effeminata, e spesso venivano scambiati per delle fanciulle… lui soprattutto, e Duff con la sua chioma bionda e il viso d’angelo. Izzy e Steven erano la via di mezzo, ad incastrarli però vi erano rispettivamente l’aria da bel tenebroso, e il pelo fulvo che non ammetteva dubbi. Ma Slash… Slash era l’uomo. Il macho. Il testosterone fatto persona. E allora che gli era successo? Che ci faceva li nella sua stanza, ridotto come una lurida baldracca di periferia mentre lo guardava in quel modo che gli faceva accapponare la pelle? Eccolo li, con delle autoreggenti a rete lacerate qua e là probabilmente nel tentavo di infilarsele, un perizoma leopardato chiaramente di stampo femminile, quindi senza nemmeno quel rigonfiamento sul davanti adibito a contenere le grazie che invece ora sporgevano di lato penzolando non stando dentro alla misera stoffa, un boa fuxia stretto attorno al collo degno del Rocky Horror Show e un trucco sul viso così pesante che nemmeno ad Halloween sarebbe parso accettabile. Raccapricciante ragazzi, sul serio.
“Cristo! Non ti si può vedere!”
“Perché?!” che domanda innocente “Che ho che non va?!” si mise a fare gli occhi da gatto con gli stivali... eh no Slahser, a quelli lo sai che non si resiste, è un colpo basso!
“Bè… hemmm… ti mancano le scarpe…”
Il riccio abbassò lo sguardo ai piedi “Oh… si… bè, Renèe ha parecchi numeri in meno di me, ha il piedino da fata lei…”
“Hai preso da lei tutta questa cianfrusaglia?”
“Certo! Mica ce l’ho nel guardaroba, sono un uomo, io!”
“Così conciato non si direbbe…”
Renèe… una santa, o una pazza. A seconda dei punti di vista. Come avesse poi fatto a convincere Slash a convogliare a nozze era ancora un mistero. Ma come facesse a sopportare le continue scappatelle del maritino senza battere ciglio era ancora più surreale. A lui come minimo sarebbe venuto un embolo! Ma questa è un’altra storia.
Rimaneva comunque il fatto che Slash era entrato nella sua stanza, conciato come una baldracca e ammiccando… a lui. Il mondo stava andando a puttane “Allora mi dici che cazzo sei venuto a fare qui… in questo stato?”
“Uhm… mi sentivo solo…” arrancò verso di lui con pochi traballanti e instabili passi. Ah eccolo, l’occhio un po’ spento e ballerino.
“Che ti sei fatto questa volta?”
“Niente!”
“Come no! Quando la finirai con quelle merde eh?”
“Sei ingiusto! Io mi sono fatto bello per te!”
“Ecco… un’altro buon motivo per pensare che sei fatto come una scimmia, idiota. Su vattene, non ho tempo da perdere”
“Io invece di tempo ne ho quanto mi pare, e resto qui! Con te… insomma, perchè Duff si e io no?! Cos'ha lui che io non ho???” urlò isterico facendo diventare il rosso, rosso tanto quanto la sua chioma.
“Schhhhhhhhhhh!!! Che cazzo urli, sei pazzo?! Accidenti a te!”
“Ma non è mica un segreto, lo sanno tutti che scopate come ricci!”
“Piantala!”
“Dammi la pianta che te la pianto!”
“Slash, Cristo santo!”
“Dammi il pisello!” *
“CHEEEEE?!?!?!”
“VOGLIO-IL-TUO-PISELLOOOOOOOO!!!” *
“Oh merda…” facepalm per Axl… qualcosa gli diceva che da quella situazione non ne sarebbe uscito tanto facilmente.


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Hemmm...
Ok, allora... demenziale, I know.
Un piccolo appunto... Vicky mia bella, sappi che non è una punizione. E' che mi avete messo il ticchio l'altro giorno tu e la Mars, e a me se mi frulla in testa un'idea PAM! La devo scrivere o son guai çç Eniuei, la interrompo qui e lascio alla vostra immaginazione il resto, se no farei del male a molte persone eheh. Che cazzata... vabè, ormai è pubblicata quiiiiindi... spero almeno di avervi strappato due risate!
* ringrazio mia sorella Ram <3 per la citazione

   
 
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