« Lì,
Mia... divorziamo. » -Furono
queste le parole che mia
mamma ci disse quella sera del 30
Agosto.
Eravamo tutti e
quattro seduti attorno al
tavolo della cucina, avevamo appena finito di cenare.
Non era stata la
solita cena, questa volta
c'era anche mio padre, solitamente eravamo io, mia mamma e Mia;
in quanto mio padre
lavorava all'estero e si
spostava spesso, lo vedevamo regolarmente due settimane ogni due mesi.
La
prossima tappa sarebbe stata l'Inghilterra.
Quando sentii quelle
parole tutti i pensieri,
tutte le mie preoccupazioni di quella lunga estate si rivelarono esatti.
Sapevo che c'era
qualcosa che non andava, lo
sapevo da un pezzo.
Mia mamma era sempre
nervosa nell'ultimo
periodo, aveva anche cambiato completamente i suoi capelli, era passata
da un
castano appena tendente al rosso ad un rosso più scuro e li
aveva tagliati
almeno otto centimetri ora non le coprivano nemmeno tutto il collo.
Senza considerare che
ultimamente si chiudeva
in bagno e si sentivano dei singhiozzi seguiti da un colpo di tosse,
non osavo
chiederle che avesse, sapevo che mi avrebbe risposto sgarbatamente.
Mia mamma era una tipa
forte ed io le
assomigliavo in questo, a lei non piaceva molto aprirsi completamente
con
qualcuno, né tanto meno piangere davanti ad una qualunque
pinca pallina per poi
farsi consolare;
lei piangeva la notte,
bagnava il cuscino,
asciugava le lacrime poi si svegliava pronta a cominciare una nuova
giornata.
Ed io non facevo
diversamente.
Mia invece era
più sensibile, più ottimista
di me, forse, quindi non si aspettava mai il peggio dalla vita, ma la
vita non
è mai come ci si aspetta che sia, bisogna sperare il meglio
ma aspettarsi solo
il peggio, anzi forse non bisognerebbe nemmeno sperare.
Beh, io per tutta
risposta dissi « Ok.
Bene.
Lo sapevo, o meglio lo sentivo. »
Mia
invece iniziò a piangere, non se lo aspettava e
ovviamente io non le avevo detto nulla riguardo a un messaggio in cui
mia mamma
diceva a mio padre che aveva paura di dirci cosa succedeva, ed io
immaginai il
peggio ovviamente, ma le avrei solo provocato ore d’insonnia
senza un reale
motivo visto che non ero sicura del significato, del motivo di quella
preoccupazione.
Mio padre non disse nulla, mia madre cercava di consolare mia sorella,
io mi
alzai e andai a dormire.
Il motivo del divorzio lo capivo anche da sola, uno dei due aveva
tradito
l'altro, possibilmente mio padre.
Adesso il problema era scegliere, che fare della mia vita, stravolgerla
o
lasciarla così com'era?
Italia o Inghilterra? In quel paesino del sud o chissà in
quale meravigliosa
città?
Misi le cuffie, e mi addormentai così, raccontando tutto il
mio dolore ad uno
stupido essere inanimato che si trovava sotto la mia testa e mi teneva
compagnia ogni sera.
La
mattina mi svegliai alle otto, non avevo
dormito molto;
Guardai le camere: Mia dormiva, o almeno così sembrava; Mia
mamma era in camera
sua, non osai aprire la porta.
E mio padre? Cazzo, se n'era andato. Le sue cose non c'erano, lui non
c'era.
Cercai in bagno se c'erano le sue cose, ma niente. Niente dopobarba,
niente
lamette, niente profumo, niente di niente.
Mi sedetti sullo scalino del bagno e iniziarono a scendermi le lacrime.
Alzai la testa e c'era mia mamma a guardarmi, mi alzai e l'abbracciai.
Io ero innamorata di mio padre, lo ero stata da piccola e lo ero
ancora, lo
adoravo, certo non era il tipo di padre che si poteva definire
"modello", almeno non più, lo era stato fino ai miei dieci
anni, poi
aveva iniziato a spostarsi per lavoro e si faceva sentire sempre di
meno, ma mi
mancava ogni istante della mia esistenza, ero la sua piccolina, io e
lui
avevamo qualcosa di speciale a legarci, era diverso rispetto al legame
tra lui
e Mia, non che non le volesse bene, ma io ho sempre saputo o me ne ero
convinta
che mi preferisse almeno di un briciolo.
E mia mamma sapeva quanto ci tenessi.
Il resto della giornata passò lentamente, tutti per i fatti
nostri, non ci
rivolgemmo la parola, né tanto meno pranzammo.
Io mi limitai a farmi un panino, leggere, stare al pc e sgranocchiare
patatine,
tutto ciò con le cuffie alle orecchie.
Adoravo
la musica, mi aiutava a riflettere e a
rilassarmi. Era come una scappatoia dal mondo.
-
Era
iniziata la scuola da un mese circa.
Le cose erano parecchio diverse dall'anno precedente;
Specialmente con Sofia, la mia migliore amica, o almeno credo.
Era da un pezzo che tutto andava per il verso sbagliato;
Con Sofia i rapporti diventavano sempre più freddi, era un
processo che non
riuscivamo a bloccare.
Poi lei aveva Claudia, era una ragazzina bassina e robusta, capelli
lunghi e
castani e occhi neri... si conoscevano da quando erano piccole, avevano
un bel
rapporto e nell'ultimo mese si era fatto ancora più stretto.
E io non potevo
fare a meno di esserne gelosa, la conoscevo dalle elementari e avevo
fatto di
lei il centro della mia esistenza, avevo qualche amica, certamente, ma
nessuna
era paragonabile a lei in fatto di importanza.
Io le avevo fatto capire più volte quanto tenessi a lei, ma
era come se lei non
mi volesse ascoltare e intanto mi faceva stare sempre peggio.
Si stava finendo tutto, in un certo senso.
Forse si era stancata di me, daltronde erano quasi dieci anni che mi
sopportava, dovevo aspettarmelo.
Eppure non ho mai voluto che il nostro rapporto cambiasse e
perciò non mi ero
preparata ad essere abbandonata, rimpiazzata... dimenticata, diciamo.
Quindi ora che lei se ne stava andando, una buona parte della mia vita
era
andata a puttane, tutto tempo perso.
Avevo un'altra amica stretta qualche tempo prima, ma l'avevo trovata a
pomiciare con il mio ragazzo... ma questa è un'altra storia.
Sì, sono davvero brava a trovare le amiche.
Negli ultimi mesi la mia vita era precipitata e io dovevo mettere un
freno a
questa caduta.
Il freno sarebbe stato cambiate vita, lasciare tutto quel caos
lì, in quella
città, e andare da qualche altra parte.
Cambiare pagina. O meglio... "quaderno".
Così un giorno mi alzai dal letto, era una domenica di fine
Ottobre, e con gli
occhi gonfi ancora con la matita della sera prima, sbavata, i capelli
arruffati
e il pigiama feci due caffé, ne diedi uno a mia mamma e le
dissi di ascoltarmi.
-Ehi ma'. Sono giunta a una decisione, abbastanza drastica. Sai
quest'ultimo
periodo non è stato buono per nessuno, prima il divorzio che
ci ha sconvolte
tutte, Mia soprattutto, ora fuma anche di più, io lo
immaginavo, cioé avevo
letto un messaggio...
-Lizzie...
-No, mamma, lasciami finire... quando me ne avete dato la conferma mi
è
crollato il mondo addosso, non sembrava, magari a papà l'ho
potuto nascondere,
ma tu mi conosci e sai che faccio finta di essere forte, che mi posso
tenere
tutto dentro ma prima o poi esplodo. La goccia che ha fatto traboccare
il vaso
è stato il fatto che il rapporto con Sofia sta andando in
pezzi- mi asciugai
una lacrima- e quel cretino di Andrea ha baciato quella, scusando il
termine,
troia. -sorridemmo.
-Va bene, ho capito, in conclusione... vuoi trasferirti? Andare da tuo
padre?
Vai. Se ti farà stare bene, sarai sempre la benvenuta qui,
tesoro.
-Sì, mamma, voglio cambiare aria, non so che fare qui,
voglio cercare qualcosa
che mi faccia ridere, che mi renda felice e so che qui non
c'è più niente per
me.
Ci abbracciammo, poi inviai un'e-mail a mio padre:
Ehi, pa', come va?
Qui va tutto a rotoli, la mia vita più che altro.
Ho deciso una cosa, ho deciso di trasferirmi, lì, da te, ne
ho appena parlato
con la mamma.
Ma avrei un desiderio... vorrei vivere da sola, o per lo meno, non
nella tua
casa, magari un appartamento con altre ragazze, mi sentirei
più libera.
A te andrebbe bene? Aspetta... ma dove stai lavorando?
Ti voglio bene e mi manchi, aspetto una risposta, baci.
La tua piccola.:)
Bene, avevo preso la mia decisione e non l'avrei cambiata.
Magari non avrei passato tutta la vita lì, magari solo
un'annetto, o fino all'estate.
Quanto bastava per dimenticare un po'.
Ora dovevo parlare con Sofia, Mia e la preside.
A Mia lo dissi il pomeriggio.
Eravamo sorelle, la sua reazione fu normale, voleva il meglio per me,
mi
sarebbe mancata davvero tanto, nonostante passavamo più
tempo a litigare che a
fare altro la adoravo, ma io DOVEVO andarmene da lì.
La sera mi addormentai più serena, sarei andata in
Inghilterra. Che bellezza.
Ehi
lettore, grazie per
avermi dedicato un po' di tempo.:3
Sono una ragazza, ovviamente, mi rivedo molto in Lizzie,
Ehi lettore, grazie per avermi dedicato un po' di tempo.:3
Sono una ragazza, ovviamente, mi rivedo molto in Lizzie, ma
non
completamente;
Ehm... vi sarei grata di qualche recenzione,
è
la prima volta che scrivo qualcosa, solitamente sto al
vostro posto,
quindi non so vorrei sapere che ne pensate... Anche una
critica costruttiva.
Ah, i one direction arriveranno presto, tranquilli;)
Stolemyheartx