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Autore: Nyktifaes    23/12/2011    6 recensioni
"Chi non si è mai chiesto come fosse la vita di Edward prima della spagnola? Cosa succederebbe se Bella, strega, tornasse indietro nel tempo con tutti i Cullen e lo scoprisse?"
Questa ff è scritta a quattro mani: quelle di Vero_Masen_Cullen e quelle di Lely_Cullen.
Speriamo che vi piaccia almeno un decimo di quanto diverte noi scriverla!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo IV
 
Usciti dal ripostiglio ci si presentò davanti un edificio che di semplice aveva ben poco. Circondata da un meraviglioso giardino perfettamente curato, villa Masen si ergeva in tutto il suo splendore. Eravamo a più di cento metri da uno dei sentieri che portavano a piccole fontanelle, panchine sotto enormi alberi e ad alcune delle porte della casa, supponevo. Infatti, complice il buio della notte e la lontananza dall’enorme abitazione, non riuscivo a vedere con esattezza ogni punto della costruzione. La flebile luce della luna dava una leggera lucentezza ai colori dell’enorme villa rendendola ancor più elegante e maestosa. Mi voltai verso Edward, che rimaneva silenzioso al mio fianco, incerta sulla via da prendere. Lui mi guardò con dolcezza, incatenando i nostri sguardi, e unì le nostre labbra in un bacio dolce e tenero come il nostro amore. Era cambiato il mio Edward, lo sentivo, era tornato umano, ma il rapporto che ci univa sarebbe rimasto lo stesso, sempre e comunque. Il problema, però, era che anche il fratello rompiscatole di Edward sarebbe rimasto sempre lo stesso…
<< EHI, VOI DUE!!! Se Edward fosse così gentile da mostrarci le stanze, voi potreste andare a fare i porcellini nella vostra, e noi potremmo ri-imparare a dormire! >> si inserì Emmett.
<< Ri-imparare? Emmett, sei appena tornato umano e già ti ubriachi?>>
<< Uffa, quanto siete pallosi ragazzi! >>
<< EMMETT McCARTY CULLEN, sei fortunato che non abbia portato un mestolo con me, altrimenti… >>
<< Scusa mamma, ma non si può neanche parlare adesso? E che rottura di…>>
<<  EMMEEEETT! >>
 << Scusa! >>
Tutti noi assistemmo al divertente siparietto tra Emm ed Esme, ridacchiando sommessamente alla vista del povero ragazzone sottomesso dalla dolce e, in quel momento abbastanza infuriata Esme. Ma non avvertendo il melodioso suono della risata a mezza voce di Edward, mi voltai nuovamente verso di lui, preoccupata. Non avevo idea di cosa il ritorno alla sua vecchia casa, alla sua famiglia, avrebbe provocato in lui e temevo di scoprirlo.
<< Amore… >> Lo chiamai, sapendo che mi avrebbe capita immediatamente.
<< Niente tesoro, solo… ricordi. Rivedere casa mia mi sta facendo rivivere il periodo in cui ero tranquillo con i miei genitori, la spagnola non aveva ancora fatto stragi, e io avevo la mia vita di ragazzo di inizio Novecento, il cui unico scopo era entrare nei militari, e farsi valere come soldato… >>. Mentre parlava i suoi meravigliosi occhi verdi, che alla flebile luce della luna risultavano di un intenso nero, divennero lucidi e una silenziosa lacrima fuoriuscì uscì da quei smeraldi. Solo io, trovandomi abbastanza vicina,  potevo scorgere quel luccichio sul suo viso, ma nonostante questo lui passò veloce una mano sul viso per nascondere anche ai miei occhi quella sofferenza. Lo strazio che provai in quel momento è indescrivibile, come lui non poteva vedere soffrire me, così pure io non riuscivo a sopportare l’idea di Edward ferito. Afferrai la mano ancora sul viso, la portai al mio, vi lascia un bacio e subito la strinsi, comunicando attraverso quel gesto e lo sguardo  tutto il mio sostegno e l’amore che provavo nei suoi confronti. Si ricompose velocemente e rivolgendomi un sorriso, che però non riuscì a trasmettere agli occhi, che rimasero tristi, si voltò e si rivolse agli atri.
<< Bene, famiglia! Ecco, questa è appunto villa Masen. Suppongo che anche voi, come Emmett, abbiate sonno e quindi, visto che non abbia altro posto dove passare la notte staremo a … casa mia. >> Solo nel momento in cui Edward pronunciò quelle parole mi resi conto che anche Carlisle, dallo sguardo triste che lanciò verso quello che considerava suo figlio, aveva assistito al piccolo momento di Edward. Così avvicinandosi gli diede una pacca sulla spalla e con un leggero sorriso sul viso da ventitreenne lo incoraggiò:
<< Andiamo figliolo! Sì, siamo tutti stanchi e credo proprio che riposare sia un’ottima idea >>. Edward gli rivolse un sorriso grato, intriso di tutto il bene che nutriva verso di lui e dirigendosi verso la casa mi prese per mano, sussurrandomi un “ti amo” ipregnato di sincerità e gratitudine. Procedevamo in fila indiana, in silenzioso contemplamento della meravigliosa villa, fino a quando Edward si fermò a pochi passi da una porta sul retro.
<< Questa è la porta di servizio, entreremo da qui perché è l’unica che viene lasciata aperta la notte. Seguitemi e soprattutto zitti! >> Dopo aver sussurrato quelle parole Edward ci scortò dentro, accendendo una candela che tirò fuori da un cassettino, nascosto dall’oscurità, ma che lui sicuramente sapeva esattamente dove fosse. Il tenue lume della candela illuminava a malapena a un metro da noi, così che non riuscì a vedere bene quelle che sicuramente erano le cucine, per il forte profumo di frutta. Arrivammo in un'altra stanza, subito Edward accese tre appliques  al muro, così che l’enorme salone venne illuminato almeno un poco. Si trattava di un meraviglioso soggiorno, arredato con mobili antichi anche per i primi del Novecento, vi erano numerose finestre che sicuramente durante il giorno donavano un alone di pace e tranquillità. La sala non era comunque troppo piena, tutt’altro: pareva arredata per lasciare libero movimento ai suoi abitanti tra i divanetti avanti all’ampio cammino e il pianoforte che troneggiava nel punto più visibile della stanza.
Edward però non vi si fermò. Continuò imperterrito fino all’enorme scalone di marmo che partiva dal lato destro della stanza per arrivare fino al piano superiore, del quale si intravedevano alcune porte di legno scuro. Dopo averci fatto cenno di seguirlo cominciò a salire la lunga scala, proseguì per il corridoio di sinistra, non prima di essersi guardato intorno e aver controllato che nessuno fosse nelle vicinanze. L’andito era lungo e arredato con piccoli tavolini addossati alle pareti, sormontati da vasi di fiori. Più di cinque porte si aprivano su di esso, e pensare che c’era anche quello di destra e almeno un altro piano! Quella casa era enorme! Si fermò improvvisamente davanti ad una porta, si voltò un attimo per verificare che ci fossimo ancora tutti ed entrò, reggendo sempre con la mano destra la candela. Una volta che tutti fummo dentro richiuse la porta e accese le appliques presenti, illuminando così la stanza. Questa si rivelò essere una camera da letto, piuttosto ampia, alla sinistra della porta vi era un tavolino sul quale erano poggiati libri e spartiti musicali, addossate al muro dello stesso lato erano presenti quattro librerie, tutte colme di libri di vario tipo, sulla parete parallela a quella della porta era presente un enorme finestra e sotto di essa uno scrittoio ordinato. Un letto matrimoniale a baldacchino troneggiava con la spalliera addossata al lato destro della stanza, lasciando così molto spazio tra le librerie e quest’ultimo, sul cui pavimento di parquet era steso un grande tappeto.
Mi resi conto, dopo un attenta osservazione alla camera, di non essere l’unica a bocca aperta. Tutti scrutavano attentamente la stanza stupiti e ammirati, tutti tranne Edward che gonfiava il petto e aveva uno sguardo orgoglioso che la diceva lunga su chi fosse il proprietario della camera. Ed infatti…
<< Questa è la mia stanza. Carina, vero? >> Disse ostentando non curanza, suscitando l’incredulità di Emmett.
<< Carina?! Questa stanza da sola è la metà della casa in cui abitavo con i miei genitori e tutti i miei fratelli e sorelle da umano! >> Gli altri annuivano e continuarono a guardarsi intorno, fino a quando Emmet, mezzo morto di sonno, si buttò sul morbido letto di Edward. Dal canto suo il mio fidanzato lo guardò prima sorpreso, poi con un cipiglio arrabbiato.
<< Orso! Che diavolo pensi di fare?! >>
<< Dormire, no?! >> Fu l’innocente risposta del ragazzone.
<< Non sul M-I-O letto! Sentite gente questa è la mia camera, nella mia casa, dormirò io sul letto! >> A quelle parole Emmett si rialzò alla velocità della luce e guardando stralunato il fratello rispose.
<< Stai scherzando vero? E noi dove dovremmo dormire?! >>
<< Il tappeto è grande e anche abbastanza morbido, ora vado a cercavi anche qualche cuscino e delle coperte così starete più comodi. >>
<< Un momento Edward, posso lanciare un Accio… >> Dissi tastandomi le tasche in cerca della mia bacchetta, ma non la trovai. << Oh, maledizione! Non ho la bacchetta! E adesso come faccio?! >> Il mio tono di voce era sicuramente lamentoso, non avevo idaea di come muovermi in quel secolo e pure senza bacchetta!
<< Non importa, Bella. Ce la faremmo anche senza magia! Anzi forse è meglio non usare proprio la magia in questo secolo, non si sa mai! >> Detto questo Edward uscì velocemente e silenziosamente dalla porta, lasciandosi alle spalle un Emmett infuriato che gli mandava un fiume di imprecazioni.
Mentre Edward era via, noi continuammo a guardarci intorno, e io pensai a quanto dovesse essere ricca una famiglia del genere per potersi permettere tutto quello che avevamo visto. Edward non aveva mai accennato all’enorme portata di denaro della sua famiglia, e io non gliel’avevo certo chiesto, ma in quel momento ero curiosa di saperlo.
Nel frattempo, Edward tornò, portando a fatica un’enorme quantità di cuscini e coperte per tutti. Era molto strano vederlo sfiancato dal compiere un’azione fisica, talmente ero abituata a vederlo spostare oggetti pesanti tonnellate come se stesse sparecchiando la tavola! 
<< Eddiino, ti si sta smollando il muscoletto?? >>
<< Zitto Emmett, è una cosa seria, è strano tutto questo, come dire, tornare a essere umani… la natura vampiresca è difficile da combattere, non si può tornare indietro così! >> si preoccupò Edward.
<< Amore, quella della Giratempo è una magia davvero molto potente, può persino cambiare le sorti della storia, come ti ho già spiegato. C’è un motivo se è controllata assiduamente dal Ministero della Magia e se le Giratempo rimaste in circolazione sono davvero poche! Molti maghi nel corso dei secoli ne hanno approfittato per modificare un dettaglio del passato che non andava loro bene, con gravissime conseguenze su tutto il mondo magico e non! Ne approfitto per dirvi di fare molta attenzione a quello che dite o fate in questo secolo, se qualcosa va storto, potreste persino impedire la vostra nascita! >>
Finii il mio discorso, ascoltato attentamente da tutta la famiglia Cullen, poggiando poi la Giratempo sul tavolino, per evitare che mi cadesse dalle mani. Poi Carlisle parlò.
<< Grazie Bella, faremo attenzione, te lo promettiamo, VERO EMMETT??? >>
<< Ma certo Carlisle, non potrei mica privare il ventunesimo secolo della mia presenza, come farebbero senza di me? >>
<< Oh Santo Cielo! Sei un caso perso, lasciamo stare! Piuttosto, come facciamo a procurarci dei vestiti? Oppure, cosa più importante, adesso abbiamo delle esigenze umane, abbiamo bisogno di mangiare e di bere, come faremo a procurarci tutto ciò? >>
<< Carlisle, io posso procurarvi dei vestiti dalle altre stanze della casa. A te e a Emmett posso dare quelli di mio padre, Jasper di corporatura è più simile a me, quindi è meglio che prenda uno dei miei. Invece per voi ragazze posso prendere qualche vestito di mia madre. Alice, tu dovrai accorciarlo un poco il tuo… >>
<< Edward mi stai dando della nana?! >>
<< Beh, Alice, tu sei un po’ bassottina… >>
<< No, caro il mio fratellino, io non sono nana, io sono DIVERSAMENTE ALTA! >> si infervorò la “dolce sorellina” del mio amore.
<< Certo Alice, come no! Comunque io sono d’accordo con Edward, voi ragazzi? Per il cibo, Edward potrebbe prendere qualcosa dalla cucina, che ne dite? >> chiesi io, cercando di sovrastare le risate degli altri.
Tutti furono ben accetti a quella proposta, ma decidemmo di rimandare il tutto all’indomani, eravamo troppo stanchi.
Mentre ci preparavamo per dormire, lo sguardo di Edward cadde su uno strano calendario appeso alla parete, doveva essere tipico di quel periodo.
<< Ragazzi, mi stavo chiedendo perché non mi trovassi in camera mia, e adesso ho capito. Siamo a Maggio, e io a Maggio andavo tutti gli anni in campeggio per tre settimane, da quando avevo quattordici anni. Menomale, perché altrimen… Bella, ma che cavolo stai facendo?! >> Esclamò il mio fidanzato, mentre prendevo un cuscino ed iniziavo a stendermi sul morbido tappeto.
Edward che diceva “cavolo”, doveva essere proprio sconvolto!
<< Amore, mi sto sistemando per la notte, perché? >>
<< Bella, ma scherzi, vero?? Tu naturalmente dormi nel letto con me, non si discute! >>
<< Cosa?! Ma non è giusto! >> Esclamò Emmett, poi facendo una pausa durante la quale si formò u  cipiglio pensieroso sul volto, si illuminò. << Ah! Ho capito! Eh eh… Edward! No, no! Non provarci, monello! >> Arrossii immediatamente, voltando lo sguardo subito su Edward, per seppellire il viso nella sua camicia, ma rimasi sorpresa nel vedere che un dolce rosso si stava diffondendo anche sulle sue guancie, causando l’ilarità di tutti. << Non… Emmett! Come puoi pensare una cosa simile? Proprio se ci siete voi davanti! >> Borbottò il mio fidanzato facendo ridere anche me. Quell’eccesso di risate prosciugò le nostre ultime forze, così ci sistemammo velocemente sotto le coperte e, dopo esserci dati la buonanotte, io ed Edward con bacio, cademmo tra le braccia di Morfeo. 


Angolo delle due *Matte*
Chiediamo perdono per l''immenso ritardo, ma la scuola e i mille impegni non ci danno un attimo di tregua! Ringraziamo infinitamente le cinque girls che hanno recensito lo scorso chappy: _alessia98_
paride
Dills Nightmare
CoryBlack
bianchirosa
Vaniglia F Potter
E tutte le altre che hanno recensito gli scorsi chappy
Chi ha messo la nostra fic tra le preferite e le seguite. 
Grazie grazie grazie!
Promettiamo che durante le vacanze natalizie posteremmo almeno un altro chappy, giuriamo!
Una altra cosa molto importante: secondo voi ci sta bene un Pov Edward? Noi siamo indecise...
Al prossimo aggiornamento
Buon Natale e buone feste! :D Vero e Lely :D
Ps: Recensite u.u Vogliamo assolutamente sapere se la storia procede bene o se stiamo facendo errori clamorosi!
   
 
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