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Autore: emme30    23/12/2011    9 recensioni
{La storia partecipa al Monthly Contest Christmas Version}
Kurt rimase qualche minuto imbambolato sull'uscio di casa mentre la fresca aria della sera gli carezzava le guance e gliele faceva diventare progressivamente più rosse. Poi si ricordò come si faceva a parlare.
“Dave? Cosa...?”
Kurt venne interrotto da un grido di suo padre all'interno di casa.
“Kurt? Chi è?”
Kurt guardò Dave negli occhi con la bocca lievemente aperta non riuscendo a pensare a nulla di buono da dire, ma per fortuna Dave andò in suo aiuto. Si portò un dito coperto da un guanto sulle labbra per fargli segno di tacere e gli mostrò il cartellone bianco che aveva sotto il braccio.
Dì che sono i cantanti di strada.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel | Coppie: Dave/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La fic è ispirata a questo video.
La storia partecipa al Monthly Contest Christmas Version.

 

Love Actually is All Around.

 

23 Dicembre. Casa Hummel.

Kurt aprì il forno e inalò deliziato il dolce profumo di biscotti che ne fuoriuscì, inondando la cucina e anche parte del salotto con quel fragrante aroma. Con un sorriso tirò fuori la teglia e la appoggiò sopra i fornelli, guardando soddisfatto la fila di babbi natale, pupazzi di neve, stelle cadenti e angioletti fatti di pastafrolla riusciti perfettamente grazie alla vecchia ricetta segreta di sua madre. Sentì dietro le sue spalle avvicinarsi un paio di passi felpati e rise scuotendo la testa.

Finn, sono bollenti e manca lo zucchero a velo, aspetta ancora dieci minuti.”

Dietro le sue spalle Finn grugnì insoddisfatto e si allontanò, borbottando qualcosa sottovoce che fece sorridere Kurt ancora di più.

Adorava l'atmosfera natalizia delle feste, e da quando suo padre e Carole si erano sposati, passare Natale in quattro era sempre stato più divertente, se non altro perchè in quel modo le risate del pranzo del venticinque dicembre riuscivano a scacciare la tristezza dei natali passati in cui la mancanza di sua madre che addobbava la casa a festa e preparava i suoi biscotti preferiti era forte e debilitante.

Ed era bello tornare a casa dal college e ritrovarsi in quella routine casalinga che tanto gli mancava, e soprattutto avere di nuovo Finn in mezzo ai piedi che per quanto ne dicesse gli mancava sempre un sacco.

Si tolse il guantone da cucina e annusò ancora una volta la teglia di biscotti. Deliziosi, sarebbero stati deliziosi. Sempre se Finn non se li sarebbe mangiati tutti di nascosto quella notte.

All'improvviso sentì il campanello suonare. Guardò l'orologio con un cipiglio confuso; non aspettava nessuno ed erano tutti in casa a quell'ora, era sera tardi e stava quasi per andare a dormire, non era un orario da ospiti o di visite.

Alzò le spalle e urlò un “vado io” a suo padre e Finn seduti in salotto a guardare una qualche partita, stringendosi nel maglione si lana spessa che gli avvolgeva il petto.

Aprì la porta di casa e credette per un attimo di avere le visioni, perchè si sarebbe aspettato chiunque nonostante l'ora tarda, ma non lui. Sgranò gli occhi e spalancò la bocca stupito mentre la figura con una sciarpa rossa, un piccolo stereo in una mano e quelli che sembravano cartelli bianchi sotto il braccio gli sorrideva.

Era passato un bel po' di tempo dall'ultima volta che lo aveva visto allo Scandal per puro caso, un anno prima quasi, ma non si era dimenticato di quell'incontro, del sorriso imbarazzato ma sincero che aveva visto sul volto di Dave quella sera.

Ricordava il tono con cui aveva provato a spiegargli il motivo per cui se ne era dovuto andare dal McKinley. Ricordava il suo sguardo e la mano tremante che stringeva la bottiglia di birra, come se avesse avuto paura di dire qualcosa in più che quelle poche parole di cortesia. Aveva avuto l'impressione che quello che Dave avrebbe voluto dirgli quella sera fosse stato altro, ma quel brindisi ai piccoli passi aveva forse riassunto un po' quello che entrambi stavano cercando di fare.

Ricordava ogni particolare di quella chiacchierata che sebbene all'inizio gli era sembrata qualcosa di leggero e degno di poca attenzione, aveva poi scoperto essere piena di significati nascosti che all'inizio non aveva capito.

Non sapeva neanche per quale motivo ci aveva pensato per così tanto tempo, come mai quel pensiero fosse sempre stato impresso nella sua mente in modo così vivido e costante.

Rimase qualche minuto imbambolato sull'uscio di casa mentre la fresca aria della sera gli carezzava le guance e gliele faceva diventare progressivamente più rosse. Poi si ricordò come si faceva a parlare.

Dave? Cosa...?”

Kurt venne interrotto da un grido di suo padre all'interno di casa.

Kurt? Chi è?”

Kurt guardò Dave negli occhi con la bocca lievemente aperta non riuscendo a pensare a nulla di buono da dire, ma per fortuna Dave andò in suo aiuto. Si portò un dito coperto da un guanto sulle labbra per fargli segno di tacere e gli mostrò il cartellone bianco che aveva sotto il braccio.

Dì che sono i cantanti di strada.

Kurt lesse la scritta a pennarello su quel cartellone bianco e incoraggiato da un cenno del ragazzo si voltò leggermente verso casa.

Sono i cantanti di strada!” rispose con voce squillante forse più acuta del normale.

Gli spiccioli sono sul mobile all'ingresso!” urlò suo padre dal salotto tornando alla sua partita.

Kurt non riusciva a togliere lo sguardo dal viso di Dave, il suo volto era meravigliato come non mai e sebbene quella scena gli ricordasse qualcosa che aveva già visto, non riuscì a non aprire la bocca dallo stupore quando Dave appoggiò il registratore per terra e premette play, facendo uscire una dolce musica natalizia dagli auto parlanti.

Con un sorriso e mordendosi il labbro, Dave sfilò il cartellone bianco scritto a mano per svelarle un altro simile sotto.

Se tutto va bene, entro l'anno prossimo,

Kurt inclinò la testa e lesse la frase, per poi seguire i movimenti della mano di Dave che rivelava un altro cartellone scritto.

Uscirò con uno di questi ragazzi:

Kurt aggrottò le ciglia e spostò lo sguardo confuso sul viso di Dave, che gli rispose con un sorriso e un altro cartellone che raffigurava un paio di bei ragazzi mezzi nudi visibilmente ritagliati da qualche pubblicità o rivista di moda. Trattenne una risata, facendosi rimproverare dallo sguardo di Dave che cercava di rimanere serio. Gli fece un cenno con la mano come per scusarsi e si leccò le labbra, in attesa di leggere il cartellone seguente e cercando di ricordarsi dove aveva già visto una scena del genere, la sensazione di deja vu era davvero troppo grande.

Ma per ora e per tutto il tempo che ti ho conosciuto, lasciami dire che

Kurt si fece più serio, imitando i lineamenti del volto di Dave che continuava a sfilare cartelloni e rivelarne di nuovi.

Senza speranza o intenzioni,

Solo perchè è Natale –

(e a Natale si dice sempre la verità)

Kurt sorrise e si portò una mano sulla bocca quando lesse la frase tra parentesi, perchè finalmente aveva capito dove aveva già visto quella scena, quella stessa identica scena così legata al Natale, e non potè che sentire il cuore saltargli in gola, perchè sapeva cosa sarebbe venuto dopo.

E infatti invece di leggere le parole sul cartellone, spostò lo sguardo sul volto di Dave, ritrovando quella frase nei suoi occhi.

Tu per me sei perfetto.

Kurt deglutì a fatica, e tornò a guardare le scritte, mentre quella dolce melodia natalizia ancora allietava il momento.

E anche se non ho mai avuto modo di dirtelo

(e mi sono comportato da stronzo)

Kurt scosse la testa, il cuore che batteva sempre più forte ogni volta che un nuovo cartellone veniva scoperto.

Il mio cuore straziato ti amerà,

Intrecciò lo sguardo con quello di Dave, le mani che tremavano e il cuore in gola.

Finchè non sarai così:

E quella volta, quando Dave gli mostrò la figura di una mummia imbalsamata, nessuno dei due riuscì a trattenere una risata. Kurt rise dolcemente, strofinandosi il braccio coperto dal maglione e sentendo un brivido corrergli lungo la schiena che non era troppo sicuro fosse dovuto al freddo.

Buon Natale.

Kurt si morse il labbro, consapevole che quella era l'ultima scritta che avrebbe letto di quegli strani auguri. Rimasero a guardarsi per qualche attimo, due sorrisi completamente diversi sui loro volti mentre la canzone natalizia si mischiava al freddo della sera e alla neve bianca che copriva il suolo.

Buon Natale Dave.”

Dave gli fece un sorriso più ampio, un cenno con la testa e l'occhiolino, prima di accucciarsi per recuperare lo stereo, lanciargli un altro sorriso e voltargli le spalle, scendendo lungo il vialetto con i cartelloni sotto un braccio e lo stereo in mano mentre la dolce musichetta natalizia si affievoliva man mano che si allontanava.

Kurt lo guardò allontanarsi tremante, ancora incredulo per ciò a cui aveva appena assistito e indeciso se chiudere la porta o continuare a seguire la trama del film che Dave gli aveva inscenato sull'uscio di casa un attimo prima. Ma non ci dovette pensare tanto.

Senza pensarci due volte, si mise a corrergli dietro nella neve che ricopriva il vialetto, fino a che non lo raggiunse. Dave aggrottò le ciglia quando si accorse che lo aveva seguito, confuso e sinceramente stranito di vedere quelle guance rosse e quegli occhi azzurri davanti a sè.

Cosa diavolo era...quello??” il tono di Kurt non era solo piacevolmente sorpreso, c'era anche una nota divertita nella sua voce melodiosa.

Gli auguri di Natale.” gli rispose Dave con un sorriso.

Sì, ma... così a caso? E' un anno che non parliamo, non siamo neanche amici su Facebook!” Kurt si strinse nel maglione, sentendo il freddo entrare nelle trame della lana.

Dave rise. “Perchè, essere amici su Facebook è così importante? Ti aggiungo se proprio ci tieni.”

Kurt scosse la testa, ma il sorriso non lasciò le sue labbra. “Oh, andiamo. Cosa vorrebbe dire tutto ciò?”

Vorrebbe dire esattamente quello che ti ho scritto. Erano gli auguri di Natale, non sono riuscito a comprare il biglietto e poi sapevo che in questo modo-”

Ma Kurt non gli lasciò il tempo di finire la frase, gli prese il viso tra le mani tremanti e lo avvicinò al suo, facendo sfiorare lievemente le labbra in un timido e dolce bacio. Chiuse gli occhi e si dimenticò del freddo della sera, concentrandosi sulla morbida carezza delle labbra di Dave sulle sue.

Dopo qualche istante Kurt si allontanò dal suo viso e senza aprire gli occhi appoggiò la fronte a quella di Dave, sfiorandogli il naso e sentendo il suo respiro caldo sulle labbra.

Poi aprì gli occhi e gli sorrise, perdendosi nella dolcezza di quelle iridi cangianti che risplendevano anche nell'oscurità della sera.

Gli accarezzò ancora una volta la guancia per poi allontanarsi per tornare in casa. Sentì il suo sguardo su di lui mentre rientrava e chiudeva la porta, rinunciando a voltarsi per verificare se avesse ragione. Si chiuse la porta alle spalle e vi si appoggiò contro, abbassando lo sguardo e appoggiandosi il pollice sulle labbra, cercando di tenere bene in mente il sapore di Dave.

Non sapeva per quale motivo l'aveva baciato. Era stato un momento così perfetto, un momento così da film, che nonostante fosse stato un clichè più che prevedibile gli aveva riscaldato il cuore solo come i biscotti di sua madre riuscivano a fare. E lo aveva fatto stare bene.

Sorrise e tornò in cucina, sicuro che quello sarebbe stato un Natale da ricordare.

O almeno, uno da portare nel cuore.

 


Per tutti i Pirates e la mia metà, che quando le ho detto "ho scritto una Kurtofsky natalizia riferita a Love Actually", mi ha detto "Se fai qualcosa con i cartelloni muoio", ecco tesoro, non mi morire XD :3
E grazie ad Alessia per avermi fatto scoprire il favoloso mondo dei concorsi :3
Aarrrrr Merry Christmas 
Marti
   
 
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