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Autore: adelfasora    23/12/2011    2 recensioni
Spesso quando stai allo specchio sei sempre insoddisfatta.
Sempre con qualche difetto.
< ... >
Quindi ciņ che ci rende belli č noi stessi?
Forse.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il nostro essere noi stessi.

Per Carmela,

alla quale dedico un dolce Natale

e auguro gioia,

di cui riempie i miei giorni con

la sua timidezza, la sua dolcezza.

 

 

 

 

Spesso quando stai allo specchio sei sempre insoddisfatta.

Sempre un po’ diversa.

Sempre con qualche difetto.

Sempre a notare la parte sbagliata.

 

Ma cosa è sbagliato? Se fossimo tutti con gli stessi occhi azzurri, con lo stesso naso all’insù, con le stesse battute, con lo stesso spirito simpatico, con le stesse labbra a forma di cuore, se fossimo tutti bravi, dolci, trasparenti, allora saremmo giusti? Allora saremmo belli?

E se tutti così, fatti con lo stampino della perfezione, fossimo talmente simili che uno non facesse la differenza se fosse un altro?

Se mi chiamassi Giorgio, tu Giorgio, e un altro ancora Giorgio, con la stessa fisionomia, con la stessa bellezza, allora, solo perché assomigliamo a quel Giorgio così bello e affascinante, siamo soddisfatti da noi? Da questo nostro aspetto, interiore e esteriore che sia?

 

E se invece qualcuno fosse diverso, avesse gli occhi marroni, il naso storto, zoppicasse e non sorridesse mai, allora lei sarebbe brutta, interiormente e esteriormente che sia?

Se fosse quella persona annotata come anonima prima che tutti divenissero Giorgio?

 

O sarebbe semplicemente diversa? Non sarebbe Giorgio, ne la sua copia, né l’altra sua copia ancora.. perché ormai non c’è nemmeno più, quel vero Giorgio così perfetto. Diventando tutti perfetti, diventando come lui, non c’è più un Giorgio bello, ma solo tante persone, tanti Giorgio, uguali.

 

E allora sarebbe questa nuova persona anonima la perfezione, perché ormai è quel Giorgio l’anonimo.

 

Allora seguiteremo a diventare (se fosse possibile) tutti come quella persona. Chiamiamola Mara.

Tante Mara.. ma poi non tornerebbe ad essere Giorgio il diverso, quello che quindi è bello (internamente e esteriormente), che quindi attrae.. e quindi è bello e attrae perché è diverso?

 

Allora, se fossimo tutti diversi, saremmo tutti, ognuno di noi, belli?

Perché, se ci fosse una Mara, un Giorgio, una Simona, una Carla, un Luca, un Matteo, una Este, allora probabilmente saremmo ognuno un diverso, un perfetto se stesso, incompatibile con l’altro, ma allo stesso tempo vicino da toccarlo.

 

Così, i nostri Mara e Giorgio (e così via) vedranno entrambi qualcuno di diverso, qualcuno di bello e interessante, qualcuno da scoprire, che non è altro che se stesso, e l’altro.

 

Quindi ciò che ci rende belli è noi stessi?

Forse.

 

E quando conosceremo noi stessi, scopriremo che s’è sempre qualcos’altro che di noi non sapevamo, e saremo sempre nuovi, alla scoperta di qualcosa che ci farà cambiare ancora, che ci renderà consapevoli di qualcosa ancora, perché i confini dell’anima e delle ragione continuano a gonfiare un palloncino che non scoppia mai.

E se invece arrivassimo in fondo, riuscissimo davvero a riempirlo tutto questo palloncino, allora ci stuferemmo di noi? Diventeremmo, ai nostri occhi, una persona banale e anonima perché ormai troppo vista, in quello stesso specchio?

Forse.

 

Ma conoscendoci così a fondo, saremo in grado, già da prima, di scorgere un po’ dell’altro, e quindi il nostro essere noi stessi farà in modo che per noi non finirà mai il diverso, perché è essere noi stessi che ci rende un altro, ci rende noi.

 

Così Sonia sarà amica di Girolamo, Filò di Magdala, Susanna amerà Mattia, Giorgio amerà Mara.

 

< Oh, oggi è il primo giorno di scuola, sono certa che non daranno nulla da fare >

< E’ in assoluto un giorno inutile>

< Io credo che sia importante per conoscere i propri compagni, così la classe non è composta da estranei.. >

< E non parliamo degli insegnanti, il primo giorno vieni marchiato a vita, perché quello che penseranno di te quel giorno, quello resta. >

< Secondo me non è così, dopotutto un professore vede se un alunno è preparato, se studia sempre, se si impegna e migliorando lo porta avanti >

< Non credi che la prima impressione sia importante? >

< Credo sia inutile, perché poi è durante l’anno che avrà modo di conoscerti bene. >

< Magdala, tu che ne pensi? >

< … .. bhe, ognuno di voi ha di un po’ la ragione dalla sua > sembrava le costasse davvero fatica parlare, timida quanto esile, e si girava a scatti verso tutti < ma non sarebbe meglio entrare, che la campanella è suonata da buoni 5 minuti? >

 

 

E nasceranno pensieri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                  ___________________________________________________________

Non so cosa sia.

Cioè, ho aperto Word e ho fatto un esperimento di scrittura creativa, si può dire.

Probabilmente è anche sciocco e scontato, ma ormai l’ho scritto, pazienza.

  
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