Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: whateverhappened    23/12/2011    2 recensioni
Il Natale a casa Potter era sempre stato una tradizione da che aveva memoria. Teddy aspettava quel momento con ansia ogni anno; Ginny gli comprava sempre i bastoncini di zucchero ed Harry lo aiutava a porre la stella in cima all'albero, mentre la nonna scattava decine di fotografie. Anche quando era arrivato James, che richiedeva continuamente attenzioni, i coniugi Potter non avevano mancato di rispettare quelle piccole tradizioni che rendevano magiche quelle giornate. La sua routine era cambiata quando si era fidanzato con Victoire, allora aveva iniziato a trascorrere a casa sua ogni giornata di festa. Il Natale era sempre meraviglioso, ma era diverso.
Dopo sei anni era tornato alla tradizione, alla
sua tradizione, e doveva ammetterlo: il Natale a casa Potter gli era terribilmente mancato.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: James Sirius/ Teddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A Very Potter Christmas



Teddy aveva sempre amato trascorrere del tempo a casa del padrino, volando sulla sua scopa giocattolo quando era un bambino e rilassandosi all'ombra delle grandi piante una volta cresciuto. Era stato felice persino quando aveva dovuto accollarsi l'onere di fare da babysitter ai tre figli di Harry, che avevano raggiunto il culmine dell'iperattività infantile proprio nell'estate immediatamente precedente all'anno dei M.A.G.O. Teddy aveva stretto stoicamente i denti e, con una pazienza tutta Tassorosso, si era inventato mille modi per tenere tranquilli i bambini almeno per un paio d'ore al giorno. In fondo non gli dispiaceva sentire il loro chiasso, forse per questione di abitudine o forse perché riuscivano sempre a rallegrarlo. Per quanto ci avesse provato, infatti, non era mai riuscito a non sorridere di fronte all'espressione cospiratrice di James o agli sguardi carichi di affetto di Albus, per non parlare degli abbracci della piccola Lily.

La famiglia Potter era calda. Entrando nel cottage di Harry e Ginny si respirava amore, quell'affetto incondizionato in cui erano venuti al mondo James, Albus e Lily. Era impossibile non sentirsi i benvenuti fra quelle quattro mura, tanto che per Teddy quella era diventata una seconda casa a tutti gli effetti. Come la Tana, era sempre aperta ad accogliere tutti in un abbraccio. In particolare, Teddy amava trascorrere dal padrino i periodi di festa, il Natale su tutti. Il cottage si riempiva di mille e più luci, di ogni colorazione possibile, e gli addobbi rendevano l'ambiente ancora più caldo ed accogliente di quanto non fosse durante il resto dell'anno.

Il Natale a casa Potter era sempre stato una tradizione da che aveva memoria. Sua nonna gli aveva raccontato che al suo primo Natale, quello immediatamente successivo alla fine della guerra, Harry si era presentato alla loro porta insieme a Ginny. La nonna li aveva accolti con un sorriso triste ed Harry l'aveva abbracciata in silenzio. Da allora ogni anno Harry aveva fatto in modo di trascorrere il Natale con il suo figlioccio ed Andromeda, prima alla Tana e successivamente a casa sua. Teddy aspettava quel momento con ansia ogni anno; Ginny gli comprava sempre i bastoncini di zucchero ed Harry lo aiutava a porre la stella in cima all'albero, mentre la nonna scattava decine di fotografie. Anche quando era arrivato James, che richiedeva continuamente attenzioni, i coniugi Potter non avevano mancato di rispettare quelle piccole tradizioni che rendevano magiche quelle giornate. La sua routine era cambiata quando si era fidanzato con Victoire, allora aveva iniziato a trascorrere a casa sua ogni giornata di festa. Il Natale era sempre meraviglioso, ma era diverso.

Dopo sei anni era tornato alla tradizione, alla sua tradizione, e doveva ammetterlo: il Natale a casa Potter gli era terribilmente mancato.

In quel momento stava finendo di porre i regali sotto l'albero. Lasciò correre lo sguardo attorno a sé, sorridendo delle sei calze appese al camino, le candele erano disposte in punti strategici della stanza e alle finestre erano state appese delle decorazioni a forma di fiocchi di neve. Il tavolo della cena era già imbandito, come sempre curato nei minimi dettagli da Ginny e Lily. Al centro faceva bella mostra di sé un pudding, decorato con ribes rossi e agrifoglio. Era tutto esattamente come ricordava.

«Puoi anche dirlo che non vedevi l'ora di tornare da noi e smettere di mangiare quella roba francese».

Si sentì abbracciare da dietro, la pelle esposta del collo solleticata dal naso del suo ragazzo. In effetti, non tutto era esattamente come ai vecchi tempi.

«James, da Victoire cucinava suo padre. L'unica cosa francese era il dolce, e mi pare di ricordare che da piccolo adoravi la Bûche de Nöel di Fleur».

Teddy percepì il lieve scatto di James e avrebbe potuto giurare che si era morso il labbro inferiore. Istintivamente sorrise, afferrando la mano del ragazzo che stava impunemente vagando lungo tutto il suo torace.

«Mmm, okay, forse i dolci di zia Fleur non sono così male. Ma niente in confronto al Christmas Pudding di mamma! E poi ti ha preso i bastoncini di zucchero, quelli alla menta che divoravi in un'ora».

«Dovremmo appenderli all'albero» considerò Teddy, staccandosi da James per raggiungere il grande abete nell'angolo della stanza. Era talmente pieno di addobbi che aggiungerne anche soltanto uno sembrava un'impresa impossibile. Di certo non si poteva dire che i Potter non facessero le cose in grande.

«Non c'è spazio. E poi sono un regalo, la mamma li ha impacchettati così che non li mangiassi tutti prima di cena. In effetti non ha tutti i torti, non sarebbe la prima volta!» Ridacchiò James, mentre Teddy si imbronciava. Non erano molte le cose in grado di togliergli il sorriso, ricordargli dei trascorsi imbarazzanti era senz'altro in cima alla lista.

«Non l'avrei fatto. Non più» borbottò infatti. «E tu sei l'ultimo che può parlare, signor Mangio-Orsetti-Gommosi-Ad-Ogni-Ora».

«Ehi, solo quelli rossi!» lo corresse James, con uno sguardo serio che sarebbe stonato terribilmente con l'argomento del discorso se non si fosse trattato di James. Teddy non poté fare a meno di sorridergli, per James la questione degli orsetti gommosi rossi era sacra.

«Lo so, per questo te ne ho preso un vaso. Scommetto che non arriverà all'anno nuovo» scosse la testa, divertito dall'accendersi dello sguardo del suo ragazzo. James si gettò immediatamente a terra, cercando il regalo in questione fra i vari pacchetti ammucchiati uno sopra l'altro.

«Dov'è? So che dovrei aprirlo dopo, ma ormai me l'hai detto. E comunque non è questo il mio regalo di Natale» si voltò verso Teddy, rivolgendogli uno sguardo talmente malizioso che persino la renna Rudolph avrebbe potuto interpretarlo. Teddy gli rispose con un leggero ghigno.

«No, hai ragione. Ti ho promesso un aiuto nella preparazione degli esami di metà anno, non ti farò pagare. Quello sarà il mio regalo».

«Certo. Il tuo sarà un biglietto di sola andata per il Polo Nord» ribatté James con lo stesso tono, continuando a rovistare fra i pacchetti. «Ma sono tutti per Al!»

«In effetti non ce ne sono molti per te» confermò Teddy, serio, sedendosi sul pavimento accanto all'albero. «Strano, di solito la tua lista è lunga quanto il Tamigi».

«Oh, beh» cominciò a borbottare James, nascondendosi dietro una voluminosa scatola diretta a Lily. «Quest'anno ho chiesto pochissimo».

«E perché?» ribatté ridendo Teddy, divertito da quel cambio di rotta così inusuale per James. Fin da piccolo aveva sempre redatto una lista dettagliata delle innumerevoli idee regalo per Natale, gran parte delle quali erano così semplici che i coniugi Potter si ritrovavano a soddisfarle senza grossi problemi.

«Mmm... Boh, così... Niente di che» rispose vago James, strisciando sempre più sotto l'albero.

Un sopracciglio di Teddy scattò immediatamente. Il primo impulso del ragazzo fu di spostare di peso l'intero decoro per guardare in faccia James, ma decise che non era il caso, limitandosi a tirare il ragazzo per una gamba fino a liberarlo dal suo rifugio. James gli rivolse solo un breve sguardo, prima di voltarsi nuovamente verso l'albero. A Teddy non sfuggì la mano del ragazzo, ferma sulla nuca. James non arrossiva mai, mostrava il suo imbarazzo in un gesto apparentemente innocuo come grattarsi il retro della testa.

«Jamie?»

«Diciamo che... È possibile che l'anno scorso io abbia ricevuto proprio quello che avevo chiesto... Ed è possibile che fosse qualcosa di più di un libro su come migliorare l'aerodinamica della propria scopa...»

«Jamie?» Teddy era sempre più dubbioso.

«E va bene!» Borbottò James, sul punto di scorticare la pelle del collo. «L'anno scorso ho chiesto te a Babbo Natale». Teddy spalancò gli occhi, mentre James distoglieva rapidamente lo sguardo dal suo volto e lo fissava sulle fiamme del camino. «Quest'anno non mi interessava altro, neanche che ci fosse la neve. Mi interessa molto di più il vischio».

A quel punto Teddy scoppiò a ridere, afferrando la bacchetta e puntandola verso il soffitto. Non aspettò che il vischio crescesse del tutto per attirare a sé James e baciarlo, incurante delle sue guance bollenti. Lo sentì sorridere contro le sue labbra ed ebbe la certezza che tutto, in quel momento, era semplicemente perfetto. Quando Victoire lo aveva lasciato dicendogli che non aveva più intenzione di fare da tappabuchi mentre lui si rendeva conto di essere cotto di suo cugino aveva pensato che fosse pazza, nemmeno quando James gli si era spalmato addosso aveva abbandonato quella convinzione. Chiaramente era stato James a fare la prima mossa, irruento e rumoroso come sempre, mentre lui ancora si chiedeva cosa volesse dire Victoire. In quel momento, mesi dopo quel primo bacio, riuscì appena a pensare a quanto fosse grato a Victoire per aver visto giusto.

«Buon Natale, Jamie» gli sussurrò prima di lasciarlo, la fronte appoggiata a quella del suo ragazzo, che rispose con una risata.

«Come bigliettino può andare, per il regalo posso aspettare qualche ora» sorrise James, baciando l'angolo della bocca di Teddy ed alzandosi.

«Jamie...»

«Niente “Jamie”, Teddy. Già all'ultimo dell'anno non potremo festeggiare come si deve, grazie alla tua luna piena che ci farebbe sentire fino a casa dei nonni, almeno oggi...» Il discorso di James venne interrotto da un insistente picchiettare alla finestra. Si voltarono in sincrono, osservando l'elegante gufo che cercava di attirare la loro attenzione.

«È il gufo di Victoire» considerò Teddy, andando ad aprire.

«Io odio mia cugina! Scrive sempre nei momenti meno opportuni! Cosa vuole?» Domandò a Teddy, che stava già leggendo il contenuto della pergamena.

«Leggi tu stesso» rispose divertito, passando la lettera a James, che lo guardò male prima di dedicare tutta la sua attenzione alla grafia confusa di Victoire.


Ciao, piccioncini!

Approfitto della presenza di mezza famiglia Potter nel mio salotto per mandarvi il mio regalo.

Ho dato un'occhiata al calendario e ho visto che all'ultimo dell'anno ci sarà il plenilunio... Ricordandomi perfettamente lo stato di Teddy in quei giorni, ho trovato un regalo talmente perfetto che mi sarete debitori in eterno. Vi ho affittato un cottage meraviglioso nell'isola di Islay.

Ricordate: quello che si fa a Capodanno...

Buon Natale!

Vic


«Ho mai detto che adoro mia cugina?»


I won't ask for much this Christmas
I won't even wish for snow
I'm just gonna keep on waiting
Underneath the mistletoe
[...]'Cause I just want you here tonight
Holding on to me so tight
What more can I do
Baby all I want for Christmas is you

(All I Want for Christmas Is You – Michael Bublé Version)















Ormai aggiorno una volta ogni sei mesi, ma non potevo non pubblicare nulla per Natale. Quest'anno le vittime sacrificali sono questi due bei giovani di cui mi sono innamorata grazie a Dira (correte a leggere Doppelgaenger se non l'avete ancora fatto!).
Un paio di note:
- la Bûche de Nöel che preparava Fleur altro non è che il tronchetto di Natale che si usa anche qua da noi. Ha origini francesi, per cui ho mantenuto il nome originale;
- gli orsetti gommosi rossi sono frutto della mente di Pay, con cui fangirlo senza ritegno su questi due bei bagai <3 Li ho presi in prestito da questa storia;
- "L'anno scorso ho chiesto te a Babbo Natale", ovvero "il miele", è una citazione dalla puntata 2x10 di Glee. L'ho inserita perché è da quella scena che è nata questa storia, in fondo;
- l'isola di Islay è in Scozia. Dalle foto sembra meravigliosa, purtroppo non ci sono mai stata :( Ma spesso d'inverno rimane isolata - babbanamente, almeno XD - e ha otto distillerie di Whisky, per cui ci vedo bene James! :)

Tanti, tantissimi auguri di buon Natale! E anche di buon anno, già che ci siamo! :)

Un augurio particolare a Pay e Mary, che hanno visto nascere e crescere questa cosetta, e anche alla Babi, anche se non so se ama la coppia. Magari l'anno prossimo toccherà a Pansy a Draco (credici, non si sa mai XD).

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: whateverhappened