Fanfic su artisti musicali > Malice Mizer
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Autore: Distress_And_Coma    23/12/2011    2 recensioni
Il capitolo conclusivo di New Life-When the Past Returns.
Guren, so che non ti piace più come fanfiction, ma dammi retta, ne potrai andare fiera quando e quanto vorrai. Ho scritto io l'ultimo capitolo, per toglierti l'onere di concludere una storia che a te non piace più. Gradirei Recensioni (CHE NE PENSATE?)
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gackt, Közi, Mana, Nuovo personaggio, Yu~ki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Due anni dopo-----




I Malice Mizer si stavano esibendo su quel palco, un palco molto grande, in cui avevano già suonato.
Il palco, in cui avevano suonato per l'ultima volta con Kami. Prima che lui morisse.
E proprio il Budokan è stato il primo posto che Yu-Ki aveva visto dopo aver saldato il suo conto con la giustizia.

Backstage-
"Sono stato in prigione un anno e nove mesi, ma ora sono tornato libero. Certo non smetterò mai di pensare a Kami. Se fosse ancora qui, scommetto che avrebbe fatto di tutto per evitare che io andassi in gatta buia."  
"Hm??" si voltò Mana. Abbracciava ancora Gackt.
"Nulla, Mana, nulla...Sono solo geloso di voi due. Voi avete un futuro davanti, ma io e lui...Non lo avremo mai. Anche se ora c'è Vivian...Lui, n-non è come lui. Mi dispiace."
"Dispiace immensamente anche a noi, lo sai." disse Gackt.
Mesi. Che parevano anni. Droghe. Siringhe. Punture. Puttane di strada. Questi erano i pensieri che lo avevano toccato, in quei ventuno mesi di carcere. Aveva ancora i denti lucidi, che parevano quelli di un vampiro, bianchissimi. Non cariati. E aveva evitato l'AIDS, solo perchè, diceva, quasi ogni settimana, c'era Vivian. Vivian con cui lui andava a letto, che lasciava gemere tra le sue gambe.
Vivian, che l'aveva fatto per evitargli la malattia. Adesso avevano adottato un piccolo orfano, dal Vietnam. Ed erano sereni.

Koji, dall'altro lato della stanza, spingeva la sedia a rotelle della figlia Sachiko. Jui era accanto a lei, e la guardava fiero.
Proprio così.
Sachiko, la figlia ventenne di Koji, aveva vinto la sua battaglia contro la bulimia, ma con un prezzo ancora non completamente saldato: il suo corpo si indeboliva facilmente. Per quanto lei, ovviamente, si ritenesse molto fortunata a vivere ancora. Era ancora magra, ma non vomitava più. Prendeva peso, da due mesi, aumentava di tre chili al mese.
Era ancora viva, quando Koji l'aveva trovata stesa nel bagno, con una lametta conficcata nel polso, l'acqua rossa che sgorgava dal lavandino.
Rosso, rosso sangue, tutto.
Il vomito sparso per tutta la stanza, il suo corpo, tanto debole ed emaciato che in un primo momento, Koji la credette morta.
Ma no, il polso carotideo c'era ancora.
Chiamò subito l'ambulanza, li fece entrare. Quando la portarono via, era quasi morta. All'ospedale, niente segni di vita. Dovette essere rianimata due volte, dopo essersi ripresa cadde in coma. Due mesi di coma, due mesi in cui Koji non lasciò mai il capezzale della figlia, in cui solo di rado si alternava con Jui.
Jui, che aveva tentato di uccidersi, quando seppe che la compagna era in coma, ironia della sorte, tagliandosi il polso.
Peccato che il taglio non fosse così profondo, si riprese poco dopo, aveva fermato l'emorraggia con un tampone.
Ma ora erano li. Vivi. Non era più tempo di pensare al passato.

Mana, che aveva lasciato la sua compagna, sua moglie, conscio che in realtà, colui che gli donava le emozioni più forti, era Gackt. Il suo Gackt. Colui che ora, neanche il destino gli avrebbe tolto.
Takanori ormai viveva solo, si era fatto la sua vita. Molto prima, in realtà, di qualsiasi bambino. Lavorava in un bar e frequentava l'Università. 
Shin aveva lasciato andare Gackt, e a quanto pareva, era sparito dalla circolazione.
A Parigi, come nella canzone dei Malice Mizer*. Perchè forse, forse, pensava di appartenere ancora al "suo" Malice Mizer, cioè Gackt.


Su quel palco, dove in realtà, erano a casa.
Si sentivano a casa. Avevano fatto montare la batteria di Kami, l'ultima a cui lui aveva suonato prima di morire.
Non usavano tecnologia a ologrammi. Non erano per quelle cose, loro. Nessuno mai avrebbe potuto sostituirlo, e loro lo sapevano bene. Sarebbe stato anzi molto più triste, perchè si sarebbe sentito "sostituito". Quindi, niente ologramma.
Suonarono per cinque ore di fila. Loro potevano permetterselo, in fondo, erano i Malice Mizer.
Vivian e Sachiko, spinta dai Jui, erano ancora nel backstage, uscirono leggermente in avanti, come era stato detto loro di fare. Da tutti.

E quando tutti furono sul palco, allora lo videro.
Kami.
Era venuto a salutarli.
Era lui, ne erano sicuri.
Lo sentivano.
Comparve.
Si volto' verso di loro, da dietro alla batteria.
Sorrise.
E li salutò.
Era venuto a salutarli.



*Après Midi à Paris  

P.S. Questa fanfiction è stata scritta da Guren, io ho solo aggiunto un finale, spero degno, perchè il resto della storia sarebbe altrimenti rimasto incompleto.
I Malice Mizer non mi appartengono, non scrivo a scopo di estorsione o lucro e tantomeno intrattengo rapporti con loro (magari!).
I copyright per Takanori, Shin, Vivian e Sachiko vanno a Guren. Quei personaggi sono suoi, e non miei.
  
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