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Autore: I_Want_Wonderland    23/12/2011    4 recensioni
Una One-Shot scritta di getto mentre sentivo questa canzone.
Non odiatemi se siete fan accaniti dei Franz Ferdinand!
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 A Lily che mi ha insegnato ad amare i Fran Ferdinand come nessun altro.
Much Love

 

Era una fredda sera di Dicembre.. Alex e gli altri si incontravano nel solito vecchio pub per stare insieme e per mettere a punto i brani dell’ultimo album, ma per lo più era stare insieme e suonare qualcosa. Il campanello allo stipite della porta suona, qualcuno sta per entrare. Tutti si girarono a guardare, i suoi occhi incontrano quelli di Alex per un secondo, poi  lentamente si dirige verso il bancone; si siede in uno degli sgabelli e chiede al barista: “ Un latte caldo con cioccolato, per favore”.
E da quella bocca, da quelle labbra non tanto carnose e rosee uscì una voce così sensuale, vellutata. Dall’ accento si capiva che non era scozzese ma nemmeno inglese.
Un giovane si avvicinò  con un bicchiere in mano da lei e disse spavaldamente “Offro io!”
Lei lo guardò negli occhi castoni splendenti e lo fulminò, e aggiunse “ Non mi sembra il caso! Grazie lo stesso” disse poi con un sorriso.
Poi gli occhi di Alex si incrociano nuovamente con i suoi. Lei repentinamente distoglie lo sguardo per concentrarsi sulla sua bevanda
Cominciarono a suonare qualche loro vecchio pezzo in versione acustica, lei iniziò a ad ondeggiare il piede con quelle sue scarpe in fantasia  scozzese.
Poi come ebbero finito si alzò, si infilò il giubbotto e dopo aver pagato si diresse verso l’uscita sempre rivolgendo occhiate verso Alex.
Qualcosa nel giovane scattò, si alzò e andò verso di lei.
“Ciao!”
“Ciao!” rispose lei senza far trapelare troppe emozioni “Cos’è ti sei alzato solo per salutarmi?”
“Oh ti posso accompagnare?”
“Perché?”
“Le belle donne vanno sempre accompagnate! E popi è bugno qualche mal intenzionato” rispose con un sorriso
Lei non rispose  e uscì. Alex non sapeva che fare se seguirla o ritornarne al posto.
Si girò e vide Bob e  che lo incitavano, mentre Nick lo guardava con aria dispiaciuta.
“Allora?!” disse lei con le braccia conserte fuori dal pub.
Come un soldato che esegue un ordine andò fuori e si mise al suo fianco.
Non riusciva a parlare, lei lo metteva in imbarazzo.
“Io comunque sono Alex” disse allungando una mano e presentandosi.
La ragazza l’afferrò e poi continuò a camminare lenta mentre accendendo una sigaretta
“Scusa non ho afferrato il tuo nome”
“Che importanza può avere? Tanto dopo stasera non ci rivedremo più!” rispose in tono sicuro sorridendogli.
“Perché mai?” chiese curioso
"..oh nulla… nulla” si fermò di scatto e lo prese per un braccio facendosi seria in volto “… le informazioni non le devi dire a nessuno, ti potrebbero costare  la vita… sono un’agente della CIA  sono qui in incognito perché ci sarà presto una guerra tra l’impero britannico e  gli stati uniti d’America.
“Davvero?” chiese Alex con un filo di voce in preda al panico, questa sarebbe stata un’anteprima da scrivere sul The
Guardian. “Perché mi dici queste cose? Non credi che potrei divulgarle?”
Una risata acuta, quasi da strega usci dalla bocca della ragazza “No, non credo proprio. Sai ti stavo prendendo in giro”
Tirò un sospiro di sollievo misto a un po’ di rabbia ”Ma qual è il tuo problema ragazzina?”
“Eh adesso ragazzina, chi ti dice che non sia più grande di te?”
“Impossibile” rispose Alex sicuro
“Perché? Quanti anni hai scusa?”
“io? Beh son del ‘72”
La ragazza tossì a causa del fumo che le andò di traverso “Cazzo te li porti divinamente i tuoi 40 anni, ma che hai l’elisir
dell’eterna giovinezza?”
Alex sorrise a quella battuta, ma si sentiva comunque in svantaggio, non sapeva il suo nome non sapeva quanti anni aveva, non sapeva da dove veniva. Allora perché la seguiva in silenzio? Cosa poteva avere di così particolare e attraente una ragazzina che avrà avuto poco più  20 anni.
“Allora non so come ti chiami, cosa ci fai a Glasgow?”
“Non credo ti interessi saperlo. E poi di solito mi chiamo gli altri”
Era particolare. Mentre la guardava camminare le tonò in mente una sua canzone e iniziò a cantarla:

Kiss me
Flick your cigarette and then kiss me
Kiss me where your eye won't meet me
Meet me where your mind won't kiss
me

 “Però… cos’è questo un invito a essere baciato? Scordatelo io sono una brava ragazza!” disse facendogli la lingua.

Si questo e quello che pensò Alex. Non sapeva nemmeno lui perché la desiderasse tanto. In lei c’era qualcosa che l’attirava , forse il fatto di essere così misteriosa e burlona allo stesso tempo. Alex continuò a cantare:
No You girls never know
Oh no, you girls'll never know
No you girls never know
How you make a boy feel

 Lei si girò di scatto e lo mise spalle al muro, lo guardò dritta in quei suoi occhi  glaciali: e disse  “L’hai voluto tu” disse lei stampando inaspettatamente le sue labbra su quelle del ragazzo “ Mio caro non sai come tu possa far sentire una ragazza, per un’intera settimana sono andata in quel pub per vedere te per vedere, per vedere se sarei riuscita a catturare la tua attenzione,  se ti saresti mai avvicinato…
“ beh l’ho fatto ora che vuoi fare” chiese lui maliziosamente
“ Avrei voluto dire e fare tante cose, ma ora è troppo tardi.”
“Troppo tardi?” Alex l’afferrò e la baciò un bacio che durò un secondo, un bacio breve e casto.
“Se solo tu l’avessi fatto prima…” disse lei poggiando la fronte sul petto del ragazzo “ Ma io ora devo andare, domani parto”
Fece per allontanarsi e chiamare un taxi al bordo del marciapiede, ma lui la fermò.
“Perché devi andare? Non so nemmeno il tuo nome! Rimani…”
“Che importanza può avere, domani sarò solo un ricordo, fra una settimana mi avrai già dimenticata. È giusto così tu hai la tua vita, e io la mia”
Un taxi si accostò al marciapiede.
“Addio Alex, grazie della passeggiata!”
E con un sorriso smagliante salì sul taxi facendogli la mano dal lunotto posteriore.
In quel momento Alex capì che era proprio come la sua canzone. le ragazze non sapranno mai come fanno sentire un ragazzo.

  
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