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Autore: A g n e    24/12/2011    4 recensioni
Ff scritta in risposta a una richiesta di una Arthur/Molly con prompt 'seccatura'.
Arthur consola Molly dopo che lo stupido Weatherby rimanda alla mamma il maglione natalizio (vi ricordate, no? H.P. 7, quando Percy impazzisce del tutto e litiga con la famiglia...)
Enjoy e Buon Natale!
- Molly, io… uhm.
Ottimo inizio, Arthur, davvero un ottimo inizio. Maledisse la sua intrinseca inettitudine oratoria, poi ricominciò.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Percy Weasley | Coppie: Arthur/Molly
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Note: regalino di Natale per la mia tesora, che mi aveva chiesto una Arthur/Molly col prompt ‘seccatura’. Partecipa alla Maritombola di maridichallenge, col prompt 31. h/c.


 
-Apple-

Aveva pensato per un po’ di tempo la frase di esordio del suo tentativo di consolazione.
‘Ehi’? Poteva anche andare. O forse ‘Posso entrare?’. Magari anche un ‘Tutto bene?’. No, l’ultima no. Era palese che non andasse tutto bene.

Arthur mosse qualche passo nervoso davanti alla porta. Alzò la mano per bussare, esitò ancora qualche istante, poi diede qualche tocco incerto. Un mugolio indistinto, che poteva significare benissimo ‘Entra’ come ‘Sparisci’ scivolò fuori dalla camera da letto; Arthur sospirò e aprì piano la porta.

- Molly? Po-posso entrare? Sono io... ho fatto del the…

Molly era seduta sul letto, gli occhi gonfi di troppo pianto e tra le mani l’orlo ormai slabbrato di un lavoro a maglia.

- L’ha rimandato.. indietro. Come… come se fossimo… come se… una seccatura! -, singhiozzò.
Arthur si annotò mentalmente di dare un calcione a suo figlio la prossima volta che lo avesse incontrato al lavoro e si sedette accanto alla moglie, allungandole la tazza di the.

Molly si concesse un mezzo sorriso; quella era l’unica cosa che Arthur riusciva a cucinare senza fare esplodere la cucina, nonché riconosciuta panacea universale in casa Weasley. Sfiatò un grazie venuto male, poi tornò a guardare il maglione ricamato con una grande P azzurra, chiedendosi dove avesse sbagliato con il terzogenito.

Arthur era un buon Legilimens, ma di certo non occorrevano grandì capacità per indovinare cosa stesse pensando Molly. Prese fiato e tentò di mettere insieme qualche frase che avesse un minimo di potere retorico.

- Molly, io… uhm.
Ottimo inizio, Arthur, davvero un ottimo inizio. Maledisse la sua intrinseca inettitudine oratoria, poi ricominciò.
- Sai… i Babbani hanno delle coltivazioni che chiamano biologiche. Vuol dire che non usano i loro intrugli strani per far crescere le piante in modo che siano migliori alla vista… insomma, queste piante sono un po’ più brutte delle altre e sembra non siano affatto buone, ma in realtà una mela un po’ pesta e con la buccia ruvida è molto meglio di una mela lucida e liscia… perché vedi, è davvero buona, alla fine… dentro.

Molly si prese del tempo per decidere se buttare fuori il marito dalla stanza, ricominciare a piangere o dare alle fiamme tutte le cianfrusaglie Babbane che Arthur teneva -secondo lui- ben nascoste in un angolo della cantina. Poi decise di continuare ad ascoltare; posò la testa sulla spalla di Arthur, chiudendo gli occhi.

- Non hai motivo di rimproverarti di nulla, Molly. Ho visto come hai cresciuto i nostri figli e conosco Percy. Ha preso la strada sbagliata, ma saprà tornare indietro. Saprà ricominciare.

Molly alzò la testa e rivolse ad Arthur un lacrimoso sorriso grato. Era vero, non se la cavava granchè con i grandi discorsi, ma trovava sempre, chissà come, la parola giusta. Ma soprattutto, c’era sempre quando aveva bisogno.
Lo baciò piano sulla bocca, sperando di fare cogliere ad Arthur tutta la gratitudine che provava.  

Lui la strinse forte a sé, poi la prese per mano e la fece alzare, sorridendo.
- Avanti, Mollywobbles! Il cenone natalizio non si cucina da solo… e non vorrai certo che provi a fare qualcosa io, no? Dover risistemare una cucina esplosa, quella sì che sarebbe una seccatura!

Molly sorrise un po’ più sicura, questa volta. Seguì Arthur al piano terra, sperando con tutte le sue forze che il marito avesse ragione.

***
La signora Weasley scoppiò in lacrime. Corse avanti, spinse via Fred e strinse Percy in un abbraccio soffocante, mentre lui le dava pacche sulle spalle, lo sguardo puntato sul padre.
«Mi spiace, papà» mormorò.
Il signor Weasley battè le palpebre in fretta, poi anche lui corse ad abbracciare il figlio.



Altre note.

1. Lo so. Lo so. La scena del bacio fa veramente schifissimo. È sdolcinata e nemmeno particolarmente elegante, ma IMHO ci stava.

2. L’happy ending è tratto da H.P. 7, capitolo 30, naturalmente. Mi sembrava un buon modo per concludere… eppoi Arthur ha sempre ragione,e cco.

3. Sì, ho dato la colpa ad Arthur, ma sono io che non so spiegare cos’è una coltivazione biologica. My bad.

4. fera, lo sai che ti LOVVO, no? Buon Natale, tesoro!!

   
 
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