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Autore: giulina    24/12/2011    7 recensioni
C'è Alessandro e c'è Giorgia.
Compagni di banco, amici, nemici e forse anche qualcosa di più.
Dal capitolo 1:
-Toh chi c’è! Castelli credevo tu fossi morto travolto da una valanga di neve laggiù in Trentino! Noto con dispiacere che sei ancora vivo- Scherzò la ragazza sorridendo al moro che le si era avvicinato.
-E no mia cara! Le mie vacanze natalizie sono state bellissime e purtroppo per te non ho subito nessuna amputazione e non mi sono rotto nemmeno un ossicino sciando fra le montagne innevate…-
- ….con le caprette che ti facevano ciao! Senti Heidi hai mica un accendino da prestarmi o laggiù, nella baita del nonno, usate ancora i fiammiferi?!-
Dal capitolo 11:
Sotto a quel portone, con la sola luce dei campanelli accanto a loro a illuminare i loro volti, Alessandro e Giorgia si erano continuati a baciare, incuranti dell’ora e di essere visti da qualche passante.
Baci appena accennati, alcuni più profondi, morsi, risate dai respiri spezzati anche in quel momento così intimo, così loro.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Buona Vigilia e buon Natale.

Un piccolo, misero pensierino per voi che mi seguite e, spero, mi continuerete a seguire nei miei obbrobri.

Una pioggia di baci.

 

 

 

Questo non è amore, è pazzia!

 

 

 

 

Alessandro se ne stava seduto su una sedia pieghevole di plastica, piegato sul piccolo tavolino di legno davanti a sé che tentava di risolvere un cruciverba, a sua detta “difficilissimo”, con una coperta di lana rossa sulle spalle a proteggerlo dal freddo pungente.

D'altronde era il pomeriggio del 24 dicembre, e stare all'aria aperta con il vento gelato che si infiltrava tra i vestiti pesanti, non era proprio il massimo.

Sentiva il naso gocciolante e il freddo congelargli il cervello già poco funzionante in quel giorno di festa.

Le musiche natalizie che fuoriuscivano dagli altoparlanti a due passi dalle sue orecchie, inoltre, aumentavano il suo mal di testa in maniera esorbitante. Desiderava soltanto una cioccolata calda e una dormita nel suo letto caldo che era stato costretto a lasciare alle sei di mattina, addormentandosi osservando il sorriso gioviale del suo Ibrahimovic.

Non voleva poi molto.

Piccole cose che l'avrebbero reso immensamente felice.

Bè, già che c'era avrebbe voluto anche una stufa portatile, il nuovo Fifa per la Playstation 3 ma soprattutto, una fidanzata normale.

Non la chiedeva con un Quoziente Intellettivo superiore alla media o perfetta in ogni sua azione; Alessandro la voleva normale.

Desiderio irrealizzabile, naturalmente.

La sua attuale ragazza, infatti, tale Giorgia Ceccarini nata il 15 luglio 1992 a Casciana Maggiore (un piccolo paese di 1339 abitanti), stava urlando a squarciagola davanti al Centro Commerciale locale, con un megafono verde fosforescente in mano e un cartello che teneva alto in mano che recitava la seguente frase “Iattura e sciagura a te che a Natale mangi l'agnello!”.

I passanti che entravano dentro il supermercato per effettuare gli ultimi regali di Natale, venivano importunati dalle grida di quella specie di donna che erano davvero dannose per i timpani dei poveri anziani.

Loro, i dolci nonni che sorridenti entravano dentro il Centro Commerciale per comprare il panettone che mancava oppure l'ennesimo regalino al nipote, si sentivano gelare il poco sangue rimasto nelle loro vene sotto la pelle raggrinzita, quando si vedevano arrivare addosso una furia travestita da mucca a chiazze bianche e nere.

Alessandro aveva visto un signore scappare verso la sua macchina, traballando sulle sue gambette secche, lanciando per aria la busta della spesa, quando Giorgia lo aveva rincorso per fargli prendere un volantino del W.W.F.

Il ragazzo, costretto a partecipare a quello spettacolo umiliante, doveva starsene seduto in un angolo a raccogliere le firme dei passanti per chiedere la chiusura della macelleria “Benevento&figli”.

Lui, in tutto quel caos, non c'entrava assolutamente una mazza.

Lei, quell'infame donna che dichiarava il suo amore per lui, l'aveva convinto con il più basso dei mezzi a sua disposizione.

 

“Castelli, se non vieni a protestare con me, nuda mi potrai vedere solo a Natale. Natale del 2022!”

“Ma..ma nel 2012 finisce il mondo!”

“Ecco, fatti due conti.”

 

 

E lui, uomo che per natura si lasciava abbindolare facilmente dalla carne nuda della sua ragazza, era stato costretto e passare un'intera mattinata seduto su quella scomoda seggiola a patire un freddo cane, assistendo a quella pagliacciata che gli aveva strappato qualche sorriso.

Una grassa risata era fuoriuscita dalle sue labbra quando aveva visto spuntare dalla macchina di sua madre, sua sorella Chiara travestita da cavallo.

Aveva pregato in ginocchio un ragazzino di undici anni vicino a lui, di farle un video con il suo telefonino. Gli aveva dato anche cinque euro, a quel moccioso!

E poco dopo eccole lì. Una mucca e un cavallo che protestavano per difendere il mondo animale.

Alessandro fantasticava su cosa gli avrebbero fatto quelle due, se si fosse azzardato a comprare delle polpettine di pollo al Mc Donald's.

Forse ce lo avrebbero fatto affogare, pazze com'erano.

-Ma non vi vergognate a mangiare un piccolo agnello appena nato?- Questa era sua sorella.

-Un agnello, signori! E voi chiamate loro “animali”? Siete voi, degli essere mostruosi!- Ed ecco Giorgia, quasi in lacrime quando vide uscire dalle porte scorrevoli, un uomo sui quarant'anni che aveva un petto di pollo in una busta.

E quando l'agente di sicurezza fuori dalla banca si era messo a mangiare un cheesburger che un collega gli aveva portato?

Lì Giorgia se l'era vista brutta: aveva tentato di colpire l'uomo con il megafono verde fosforescente in testa e quello, per sfuggire al suo colpo, era inciampato in una busta di plastica dimenticata per terra ed era cascato procurandosi un bernoccolo sulla fronte.

Aveva scampato la denuncia per un pelo.

Vendendo un bambino che correva piangendo verso la mamma dopo che Chiara gli aveva urlato contro perché stava mangiando una coscia di pollo, Alessandro si era messo a ridere sguaiatamente, attirando l'attenzione di Giorgia.

Lei gli si era avvicinata come un furia, a passo di marcia, fermandosi a controllare il foglio delle firme.

Era completamente bianco.

È in procinto di un colpo apoplettico, pensò il ragazzo, allontanandosi di qualche centimetro dalle fauci in bella vista della ragazza.

-Non c'è nemmeno una firma!-

-Lo so-

-Perché!?-

-Perché bastate voi due a convincere la gente a non mangiare più carne-

-C'era un'offesa velata, nel tuo tono, sbaglio?-

-Ma certo che no, mia dolce vacca!-

Giorgia si era levata la testa da mucca e gli aveva quasi ringhiato.

-Hey, a cuccia Carolina! Ma le mucche ringhiano? Ah, già! Rappresenti una mucca i cui mangimi modificati chimicamente, hanno alterato il DNA. Bel lavoro, fragolina!-

Il ringhio di Giorgia si era trasformato quasi in un ululato.

-Balto, invece di abbaiare perché non ritorni a protestare? Anzi, prima dimmi la dodici orizzontale. “A Natale lo si è tutti”-

-Vaffanculo!- E con la sua ultima uscita, Giorgia si era ficcata di nuovo la sua testa e, cartello in bella mostra, le sue grida avevano sovrastato, per l'ennesima volta, la famosissima Let it snow che usciva dagli altoparlanti.

-....più volgari! Grazie, marmellatina di more!-

-Muori!-

-Te l'ho detto che sei sexy con quel costume? Vorrei osservare più da vicino quella macchina nera vicino alla coda!-

-Io ti castro!-

-Ho i brividi su per la schiena! Vieni da me, cocorita!-

E sotto gli sguardi sbigottiti di centinaia di passanti, Alessandro, coperta rossa svolazzante sulle spalle a mò di Superman, si mise a rincorrere Giorgia, indossante il suo costume da mucca con un megafono in mano, per tutto il parcheggio del supermercato.

Il pover'uomo vestito da Babbo Natale poco lontano da loro, che suonava svogliatamente una campanella dorata sperando di attirare un minimo d'attenzione, si stava maledicendo mentalmente per aver mandato a quel paese la moglie quando gli aveva proposto di travestirsi da asinello.

Maremma maiala!

 

 

 

 

 

 

Buon Natale a tutte voi e alle vostre meravigliose famiglie.

Mangiate come dei maiali e strafogatevi con i dolci. La dieta inizia con l'anno nuovo!

Ma chi ci crede più...

Buone feste, donneh! Bacione grandissimo e abbraccio da orso,

Giulia :)

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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