Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: Electro    24/12/2011    2 recensioni
Alla ventesima volta che ci provavo ero molto stanco e dolorante e, intanto che riprendevo un attimo di fiato, sentii una voce femminile.
“Tosti questi allenamenti! Mi piacciono!”
Ecco una fanfic GouenGaze!!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

 

 

New born of love

 

 

Mi alzai grattandomi la testa, feci colazione, mi lavai, mi vestii ed uscii di casa per fare “quattro tiri” come direbbe Mark.

 

Era una fredda mattinata però c'era il sole mi piaceva però non so perché quella giornata sarebbe stata diversa sarebbe accaduto qualcosa.

 

Andai al fiume dove non si sa perché c'è sempre una palla ed una rete. Scesi giù con degli scalini di marmo in mezzo all'erba in discesa.

 

Presi il pallone ed iniziai a riscaldarmi correndo tirando calci alla sfera in pelle sintetica. In seguito feci dei tiri contro la porta prendendo svariate rincorse oppure tirando da varie angolazioni per aumentare la precisione dei tiri.

 

Tornado di fuoco!” guardai la palla schizzare via dal mio piede lasciando dietro di se una scia arancione intenso.

 

Sono migliorato” pensai. Mi era venuta in mente una nuova tecnica e quindi presi dei copertoni per allenarmi.

 

Mi legai due copertoni sulla parte del corpo compresa tra il collo e la vita. Cominciai a saltare e intanto roteare andando in verticale anziché in orizzontale.

 

Inizialmente non riuscivo a calciare il pallone perché i copertoni mi trascinavano giù e io cadevo dolorante.

 

Alla ventesima volta che ci provavo ero molto stanco e dolorante e, intanto che riprendevo un attimo di fiato, sentii una voce femminile.

 

Tosti questi allenamenti! Mi piacciono!” Io mi girai e vidi una ragazza (penso) scendere dalla discesa d'erba.

 

Era una ragazza con i capello azzurri sparati a destra e un completo color ghiaccio. “Normalmente mi tengo alla disparte dagli sconosciuti ma visto che sei una femminuccia a tirare ti darò l'onore di allenarti con me”.

 

Io sorrisi e mi tolsi i copertoni intanto la ragazza prese il pallone dicendo “ora ti mostro io come si tira veramente! Ha! Ha!”.

 

Quella ragazza era una sbruffona e non era certo il mio tipo però non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. “Sfera di ghiaccio!” una lama gelata partì dal suo piede sradicando la porta.

 

Arf ste porte sono fissate con lo sputo!” Dopo aver visto quel tiro decisi di indurre una sfida “senti ho un'idea” entrai in un capannone li vicino e presi due grossi e spessi pezzi di metallo che trascinai a fatica.

 

Ei maschiaccio!” La ragazza si voltò “perché non mi dai una mano?”. Piantammo quei pesanti lastroni per terra uno davanti all'altro (non chiedetemi come) e dissi “una sfida: a chi fa la fossa più profonda”.

 

La parete di metallo era lunga quindi ci stavano un bel po' di tiri. Iniziai “Tornado di fuoco!” Mi era venuto forte quindi feci una discreta fossa. “Sfera di ghiaccio!” Quella ragazza fece una fossa più profonda della mia!

 

Continuammo così fino all'ultima parte del muro quindi la sfida finale. Cominciò lei “Sfera di ghiaccio!” Bucando il primo muro. Io mi sentivo caricatissimo e presi la palla. Feci un gesto come per caricarmi e dietro di me comparve un gigante di fuoco che mi lanciò in aria verticalmente.

 

Io roteai inizialmente in verticale poi mi spostai in orizzontale e il gigante proprio quando calciai la palla diede un pugno al mio piede facendo così schizzare la palla infuocata dal mio piede.

 

Riuscii a bucare entrambi i muri e quindi a vincere. La ragazza si voltò insoddisfatta. “Visto? Non sono tant5o una femminuccia come credevi” le dissi. “Dai per farmi perdonare ti offro un pranzo con mè in un bar qua vicino ti va?”.

 

La ragazza senza farlo vedere sorrise “mmm... sei proprio un imbranato a chiedere un appuntamento però ci sto” “bene! Allora devi dirmi come ti chiami” “ha gia Gazelle e tu? Come se me ne fregasse qualcosa” io sorrisi “Mi chiamo Axel” detto ciò andammo.

 

Per l'intera strada non fecimo altro che guardarci e chiaccherare. Eravamo molto stanchi e quindi mangiammo il pranzo molto diciamo “volentieri”. Chiaccherammo poi per un altro paio d'ore (tanto non avevamo niente da fare essendo le vacanze di natale) ed uscimmo.

 

Bene! Ora però ci conviene ritornare nelle rispettive ca...” Gazelle non riuscì a finire la frase perché si perse negli occhi di Axel e lui lo stesso. I due si guardavano intensamente e senza accorgersene si stavano avvicinando piano piano.

 

Sentivano l'uno il fiato del''altro e si baciarono. Dopo il biacio Gazelle andò via sorridendo e dicendo “diciamo che ti sei fatto perdonare”.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Electro