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Autore: Vulpix    24/12/2011    11 recensioni
Seguito di ...8th December...
Dove eravamo rimasti?
Rick è riuscito a far sentire nuovamente a Kete lo spirito del Natale...
e adesso?
cosa succederà?
leggete e lo scoprirete!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Martha Rodgers, Rick Castle
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione, Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '...Christmas Holidays...'
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Seguito di ...8th December...


Erano stati giorni come tutti gli altri: cadaveri, casi, investigazioni, arresti e scartoffie da firmare e archiviare. Insomma le classiche giornate al 12th Precinct of NY Department.
Era seduta alla sua scrivania a compilare l’ennesimo rapporto e il suo “partner perfetto”, come al solito, si era defilato con una scusa.
Alzò lo sguardo dalle sue carte e ripensò che gli ultimi quindici giorni erano trascorsi nella normale routine, ad eccezione di quella nuova abitudine… quel nuovo appuntamento che ogni sera si ripeteva… qualcosa di ‘segreto’ che rendeva più eccitante il tutto.
Ogni sera, tornava a casa e dopo il consueto bagno caldo rilassante, cenava. Dopo essersi preparata per la notte aspettava con ansia l’ora x.
Le faceva uno strano effetto, il fatto di attendere la sua telefonata. Trascorrevano l’intera giornata insieme ormai da quattro anni, ma quella piccola novità, nata dalla domenica successiva al loro primo bacio -beh così lo considerava lei- le piaceva tremendamente.
La sua voce calda e profonda era l’ultima cosa che ascoltava prima di addormentarsi. Le telefonate non erano lunghe, visto che non dovevano raccontarsi come avevano trascorso la giornata. Per telefono, descrivevano la loro serata, lei chiedeva notizie di Martha e Alexis, scherzavano sul suo bagno, con battutine da parte di entrambi, con il loro solito modo provocante/malizioso e poi passavano alla parte tenera, dandosi la buonanotte!
Al mattino, invece, avevano deciso di continuare il solito ‘Buon Giorno’ che andava avanti da sempre… il loro momento caffè!

Ancora persa nei suoi pensieri, sorrise nel rivivere quelle sensazioni che provava tutte le sere. In quel momento, avrebbe voluto trovarsi a casa, nel suo letto, piuttosto che lì con quelle scartoffie e senza nemmeno il suo amato scrittore…

Ad un tratto il suono del suo telefono la riportò alla realtà. Prese l’apparecchio dalla scrivania e leggendo quel nome sullo schermo, tirò indietro la testa scuotendola leggermente, alzando lo sguardo e sorridendo si morse il labbro inferiore.
“Rick...” rispose ancora sorridendo.
Quella risposta fece girare verso di lei Ryan ed Esposito che la guardarono incuriositi.
“Castle! Che c’è?” rispose in fretta, cercando di correggere la sua ‘svista’.
“Buon giorno detective!” rispose l’uomo dall’altro capo del telefono “Anche io sono felice di sentirti, Kate… ”
“Fai poco lo spiritoso. Dove sei?” disse cercando di far sembrare il suo tono arrabbiato a causa dell’assenza, piuttosto che desideroso di averlo lì.
“Proprio qui sotto! Ti sono mancato?...” disse e senza lasciarle il tempo, aggiunse “La Gates è lì?”
“Sì è nel suo ufficio… Perché?” rispose lei, sorvolando sulla prima parte della frase.
“Ok… ora salgo, tu fatti trovare davanti all’ascensore.” e chiuse la telefonata.
“Castle!!!” rispose lei, ma dall’altro lato, solo il rumore della linea caduta.

Poggiò sbuffando il telefono sulla scrivania e, sotto lo sguardo interrogativo dei due detective, si diresse verso l’ascensore.
Dopo qualche secondo un trillo avvertì che la cabina era al piano e, quando le porte si aprirono, mostrarono Rick Castle con uno scatolone.
Richard si guardò intorno con circospezione, poi uscì dall’ascensore “Coprimi!” disse a Kate, prima di incamminarsi per il corridoio.
Lei si mise di lato e insieme svoltarono alle spalle della sala break.
Presero il corridoio che portava agli spogliatoi e quando furono davanti all’ingresso, Rick ci si infilò dentro, trascinando con se la povera Beckett, per poi chiudere la pota.
“Si può sapere che ti prende?” gridò lei in direzione di Castle che stava adagiando lo scatolone su una panca.
Prima che potesse aggiungere altro, o che Rick potesse rispondere, fu il contenuto dello scatolone a ‘spiegare’ lo strano comportamento dello scrittore.
Solo in quel momento, Kate si accorse dei tanti fori sulle pareti di cartone e che da due essi, spuntavano occhietti blu che la fissavano.
“Apple!!” esclamò prima di lasciare la sua posizione vicino alla porta e correre verso il pacco che cominciò ad ‘agitarsi’.
“Vuoi stare fermo?” disse Rick al cucciolo.
“Se ci scoprono siamo fuori!” cercando di non farlo agitare e tantomeno abbaiare.
Kate scacciò via Rick e per la seconda volta, prese in braccio quel tenerissimo cucciolo che, ora, non era più vestito come Babbo Natale ma aveva solo il suo splendido collarino e la mela.
“Piccolo!...Apple!.. Mi sei mancato, sai?” disse abbracciandolo e coccolandolo.
Rick li guardava sorridente e felice che adesso la piccola peste aveva smesso di fare rumore e si stava godendo le coccole di Kate, ricambiando con leccatine e scodinzolando felice.

I due detective, incuriositi dallo strano comportamento di Beckett e Castle, dopo poco li seguirono. Quando furono nelle vicinanze degli spogliatoi, sentirono
“Amore…”
Si guardarono in faccia e Ryan disse al collega:
“Era Beckett quella? Non ti sembrava fosse lei?”
“Certo Bro.. era lei!”
Si avvicinarono quatti quatti alla porta, quando sentirono:
“No Rick.. così mi fai male!”
I due si guardarono in faccia e dopo aver fatto feed the birds si prepararono a fare irruzione sperando di ‘beccarli sul fatto’.

Al tre di Esposito, Ryan spalancò la porta, mentre l’altro esclamò:
“Beccati!” quando davanti a loro videro Kate e Rick apparentemente abbracciati.
I due si girarono verso i detective e mentre Kate alzò gli occhi al cielo, Rick disse:
“Sbagliati…”
Le facce dei due investigatori divennero improvvisamente sconsolate, quando capirono che non solo avevano sbagliato ma che aveva anche fatto una figuraccia!

“Castle allora sei riuscito a staccargli la zampetta dal mio maglione o ti serve aiuto?”
disse Kate fingendo un’aria innervosita ma in realtà stava ridendo sotto i baffi per le facce dei due.
“Ecco fatto!” esclamò lo scrittore, prima di prendere dalle braccia di Kate il cucciolo.

“Chiudete la porta, prima che qualcun altro ci scopra!” disse Kate, mentre Richard mostrando il piccolo, disse:
“Ragazzi vi presento il nuovo arrivato in casa Castle!...Fate ciao ad Apple!”
I due guardarono il tenerissimo piccoletto che li stava già stregando.
Ryan si avvicinò a Rick e iniziò a giocherellare con il cucciolo.
“Apple questi sono gli zii…. Kevin, e quello laggiù è Javier!” poi girando il cucciolo verso di sé:
“A loro, ti autorizzo a mordicchiare di tutto!!” disse con finta serietà e facendo ridere Kate. Un po’ meno i due zii.

“Hai avuto il tuo regalo di natale in anticipo?” disse maliziosamente Esposito, rivolto verso Beckett.
“No…Apple è per Alexis!” rispose lei, guadando il piccolo con un po’ di tristezza.
“Allora perché l’hai portato qua?” chiese, poi, rivolto verso Castle.
“Hai mai sentito dire che i regali di Natale si aprono il 24 a mezzanotte?” rispose lui.
Dopo un’occhiataccia da parte dell’ispanico, continuò:
“Non posso portarlo a casa… rovinerei la sorpresa ad Al.. e non posso nemmeno lasciarlo in macchia!”
“Secondo te, portarlo qua è la soluzione migliore?” rispose Ryan
“No… certo che no… ma ho bisogno di suggerimenti! Lo sono andato a prendere ora, perché poi il canile chiude. Non so a chi lasciarlo…”
“Io fra mezzora finisco il turno… puoi portarlo da me…. Poi verso l’ora di cena vieni a prenderlo e…” disse Kate, poi assunse la sua aria pensierosa e dopo un po’ aggiunse:
“Potresti lasciarlo nello studio, mentre cenate!”
“Mi sembra un ottima idea! Sicura che a te non dia fastidio?”
“Certo che no! Sono felice di potermelo coccolare ancora un po’!!” disse avvicinandosi e prendendo nuovamente in braccio il piccoletto.
“E fino a fine turno, dove lo mettiamo?” chiese Ryan
Si guardarono un po’ perplessi tutti quanti e in fine Kate disse:
“Manca solo mezz’ora… se ci alterniamo e non lo lasciamo solo, potremmo tenerlo anche qua!”
“Andata!” rispose Rick, poi aggiunse “Tornate pure a lavoro, resto io con lui.
Quando finisci il turno mi vieni a chiamare e i due ci copriranno mentre lo riportiamo fuori da qui”.
Mentre i due si avviarono verso la porta, Kate si avvicinò a Rick e al cucciolo:
“Ciao Apple, torno presto… tu fai il bravo con papà!”
“Hei, come ‘con papà’?? Adesso sarebbe mio figlio?”
“Preferisci forse che dica con nonno?” disse lei ridendo.
“Mhm… no! Decisamente meglio papà!” rispose lui, per poi sussurrarle mentre si avvicinava a dare un bacetto ad Apple:
“Se tu sei la mamma...” facendola arrossire di colpo.
Mentre Beckett ritornava in sé e si dirigeva verso la porta, i due detective avevano visto tutta la scena e uno disse all’altro:
“Guarda Bro… non sono tenerissimi mamma papà e il fratellino?” prima di incontrare lo sguardo della donna e fuggire velocemente verso le loro scrivanie.

****


Beckett inserì le chiavi nella serratura e aprì la porta facendo entrare Rick che aveva in mano lo scatolone.
Quando oltrepassò la soglia, si diresse spedito verso il divano, poggiando il pacco per terra e buttandosi a peso morto.
“Prego accomodati.. fai come se fossi a casa tua!” disse lei ironicamente dopo aver chiuso la porta e tolto il cappotto.
Accese le luci natalizie e mentre si avvicinava a lui lo sentì dire:
“Magari fossimo a casa…” lasciando in sospeso la frase che chiaramente sarebbe terminata con un ‘nostra’.
Kate fece finta di non aver colto l’allusione, dedicandosi ad aprire lo scatolone e a permettere ad Apple di scorrazzare liberamente, prima di sedersi di fianco al suo scrittore.
Chiuse gli occhi e espirò profondamente.
Richard si girò verso di lei, poggiando il gomito sul bordo del divano e le chiese:
“Stanca?”
“Un po’…” rispose lei.
Rick fece cadere il braccio, stendendolo orizzontalmente alle sue spalle e lei gli si accoccolò contro.
Restarono abbracciati, in silenzio, a fissare le lucette dell’albero e Apple che scorrazzava per casa, finché non fu lui a richiamare la loro attenzione, saltando in braccio a Kate.
“Oh non fare il geloso…” disse lei sorridendo “Ci sono coccole anche per te!” e iniziò ad accarezzargli il morbidissimo manto bianco.

Dopo qualche minuto Rick le chiese:
“Kate…” lei si girò appena, quel poco necessario per guardarlo in faccia e perdersi nei suoi occhi e lui continuò:
“Cosa fai stasera? È il 24 Dicembre, viene tuo padre o hai già altri impegni?”
“Niente di speciale.” rispose lei “Viene papà e come al solito mangeremo qualcosa. Passeremo la serata insieme! Domani mattina lo riaccompagno a casa.”
“Kate…” disse lui, facendola spostare per averla di fronte.
Lei si sollevò, girandosi verso di lui e restò in attesa che completasse la frase:
“Mi chiedevo se.. se ti.. se vi andava di trascorrerlo con noi… da me!..”

Kate stava cercando le parole adatte per rispondere.
Avrebbe voluto passare quel Natale con lui, ma c’era ancora qualcosa che la bloccava, e sapeva che se avesse accettato l’invito, non sarebbe stato come trascorrere un natale con degli amici, ma sarebbe stato accettare di passarlo in famiglia. Non sapeva se sarebbe riuscita ad affrontare un ‘dopo’. Non voleva dargli false speranze.
Richard come sempre riuscì a capire la linea dei suoi pensieri e disse:
“Kate… non ti sto chiedendo niente…. Solo di non trascorrere il Natale, la festa più bella che ci sia, da sola con tuo padre, ma di passarla in compagnia e in allegria!
E quale posto più pazzo di casa mia? Puoi cercare in tutto il mondo ma non troverai mai nulla che può battere mia madre, me e Alexis la sera di Natale. E quest’anno a renderlo ancora più pazzo c’è Apple! E poi devi ancora vedere il mio megagalattico albero e il mio loft addobbato a festa! Quale migliore occasione per vederlo?”
Kate sorrise al suo tentativo di convincimento. Rick non si arrese e continuò:
“Ti prego! Se non vuoi farlo per il divertimento fallo per me! Non credo di poter sopportare un intero cenone con mia madre! Per giunta ha cucinato lei! Due persone in più vorrà dire che divideremo le portate e avrò una possibilità maggiore di evitare l’intossicazione!” disse sorridendo.
Kate rise e rispose:
“Secondo te così mi convinci? Sai stavo quasi per accettare, poi hai detto che rischierei l’intossicazione e allora rifiuto!” disse seria.
“Bene!!!” rispose lui “Ti ho fregato cara detective! Figurati se mia madre cucina per il cenone! Al massimo potrà prepararti un drink! Faremo tutto io e Alexis, quindi se era l’unico motivo per desistere, sei costretta ad accettare!” disse con un sorriso smagliante, prima di prenderla per mano e alzarsi.
“Aha mi hai fregato!” esclamò lei, sorridente “D’accordo!”
“Bene allora io avviso a casa che abbiamo due ospiti speciali e tu avverti tuo padre, digli di venire direttamente da me! A te ci penso io!” disse con un velato tono malizioso.

Dopo che entrambi ebbero chiamato le rispettive famiglie, Rick convinse Kate, con non poche difficoltà, a fare una piccola valigia con la sua roba, poiché i festeggiamenti si sarebbero prolungati fino a notte fonda e quindi loro sarebbero rimasti da lui, nelle stanze degli ospiti precisò, prima di ritrovarsi un proiettile in corpo.

****


Arrivarono al loft una ventina di minuti dopo. Le strade di New York il 24 dicembre erano affollate peggio dell’ora di punta.
In macchina avevano messo Apple e la sua cuccia momentanea, sul sedile posteriore e di fianco il trolley di Kate.
Il viaggio trascorse allegramente, nonostante il traffico, tra canzoni natalizie che si diffondevano dall’autoradio e venivano storpiate dallo scrittore e le risate di Kate.
Quando arrivarono, Rick prese la valigia della detective e la poggiò a terra, per poi prendere lo scatolone con il cucciolo. Si diresse sul retro e aprendo il portabagagli con la mano libera, chiese:
“Questi li prendiamo ora o scendo dopo?”
Kate si avvicinò e vide un mare di scatole, alcune belle grosse e altre più piccole.
“Cosa sono?” chiese curiosa, allo scrittore.
“Beh tutto il necessario per Apple! Ciotole, lettino, spazzole per il pelo, qualche giochino e anche un cappottino! Fa freddo, povero piccolo!” disse serio.
Kate sorrise al pensiero che Rick fosse cosi ‘preso’ da quel cucciolo. Lo trovava così tenero. Poi un altro pensiero le venne in mente e quasi scoppiò a ridere.
“Cosa c’è da ridere ora?” chiese lui.
“No nulla! Stavo solo immaginando quanto ti sarai divertito a girare per negozi di animali e provare tutti quei giochini!” disse lei tra una risata e l’altra.
“Beh di certo non mi sono annoiato!” le rispose a tono.
“Lascia qui tutto! Possiamo prenderli domani! Apple non credo passerà la notte in questo scatolone!” disse prima di afferrare il suo trolley e dirigersi verso l’ingresso del palazzo.
Rick chiuse la macchina e dopo aver preso Apple la seguì con in faccia un sorriso radioso, pensando al ‘domani’ e al ‘passiamo’ che lei aveva appena detto.
Salirono al 4o piano, con l’ascensore ovviamente, e quando furono dinanzi alla porta, Rick le disse:
“Nella tasca anteriore destra ci sono le chiavi… puoi aprire tu per favore?”
“Certo!” rispose Kate, avvicinandosi al cappotto di lui.
“Ehm… dei jeans…” disse sperando di non beccarsi una fulminata.
Kate restò pietrificata per qualche secondo, poi lo guardò torvo ma scostò il lembo del giaccone e afferrò il portachiavi che per sua fortuna fuoriusciva di un po’ dalla tasca.

Appena aprì la porta, Martha gli andò incontro e stringendola in un abbraccio forte, disse:
“Oh Kate! Oh, tesoro ti sei unita a noi! Oh tu, fantastica, bellissima creatura entra!”
Beckett lasciò la presa della sua valigia e Martha la fece girare su se stessa, poi la liberò e Kate restò un attimo scombussolata.
Intanto la donna aveva notato il trolley e non si fece scappare l’occasione di fare una delle solite sue uscite:
“Ti trasferisci da noi?” disse con tono malizioso.
Beckett, ormai in tono con gli addobbi alle sue spalle, rispose:
“No Martha…” poi unì le mani e portandole all’ altezza della bocca, con gli indici alzati e assumendo un espressione ‘civettuole’ disse:
“Lì dentro ci sono i vostri regali…” poi continuò con tono malizioso, voltandosi appena in direzione di Castle “…il mio vestito per la serata…” e finì con fare naturale “e un cambio per la notte…” stavolta guardando di nuovo Martha.
“Ah bene! Allora Richard ti ha convinto a restare fino a domani!! Sono contenta!”
Poi notando Rick, che intanto a fatica aveva chiuso la porta e si dirigeva verso lo studio:
“E lì cosa c’è?”
“Nulla madre!” rispose Castle mentre ormai aveva varcato la soglia della stanza.
“Un po’ di pazienza e lo scoprirai!” le sussurrò Kate.
“Tesoro, vieni con me che ti accompagno a portare la valigia nella stanza degli ospiti.” disse Martha prima di dirigersi al piano di sopra, poi si girò esclamando “Tu” rivolgendosi al figlio “fai il padrone di casa e prepara qualcosa da bere!”

Pochi minuti dopo, le due donne tornarono al piano di sotto e trovarono Rick al bancone della cucina che aveva già iniziato a trafficare con pentole e arnesi vari.
Kate si avvicinò a lui, curiosa di vederlo in questa, per lei, nuova veste. “Kate!” sentì chiamarsi da una voce proveniente dalle sue spalle, si girò e vide Alexis andarle incontro.
Quando le fu vicina, la ragazza, la strinse in un abbraccio che lasciò esterrefatta la detective che non si sarebbe mai aspettata un tale comportamento.
Un atteggiamento totalmente diverso da quello delle ultime volte in cui si erano viste.
“Che bello! Hai accettato il ‘nostro’ invito!” disse appena si sciolsero dal saluto e marcando la penultima parola.
“Tuo padre mi ha incastrata!” disse sorridendo e dopo lanciò un occhiata all’uomo.

“Bene signore!” intervenne Rick dopo qualche minuto in cui chiacchierarono allegramente, “mettiamoci all’opera per questa magnifica vigilia! Al e io ci occuperemo del cenone. Tu, madre, perché non ci dai una mano ad apparecchiare?”
Dopo uno sguardo ‘schifato’ da parte di Martha, si rivolse a Kate:
“Invece tu, mia cara detective, vieni un attimo con me. È il momento di farti fare un tour della casa!” disse prendendola sotto braccio e conducendola verso l’ingresso, poi si voltò verso la figlia dicendo “Inizia a prendere tutto il necessario! Cinque minuti e arrivo!”

Quando entrarono nel salotto, era tutto buio, come aveva precedentemente ordinato lui.
La fece girare verso la parete e le chiese di tenere gli occhi chiusi. Appena lei acconsentì ed eseguì la richiesta, Rick si diresse verso la parete laterale.
“Al mio 3, girati e apri gli occhi!” le disse, prima di contare.
“1… 2….e…3!” esclamò premendo l’interruttore e così illuminò, non solo la stanza ma anche l’intero appartamento!
Kate fu letteralmente travolta da un fascio di luce scintillante! Il loft era diventato più luminoso e colorato della consolle di una navicella spaziale! Milioni di luminarie erano appese un po’ ovunque e in fondo alla sala, dopo il divano, c’era un imponente albero di natale, strapieno di addobbi e luci.
Era carico, ma gli oggetti erano stati messi con cura e non sembrava che fosse ‘troppo’. Ogni rametto aveva una sua pallina bianca o argentata e le luci erano tutte un colore blu tenue che faceva contrasto con le altre luminarie nella stanza.
Qua e la c’erano dei fiocchetti di raso bianco con i contorni argento e un nastro avvolgeva in una spirale, l’intero corpo dell’albero.
Come puntale aveva una stella.
Kate rimase sbalordita da quella bellezza e da quanto, se pure poteva sembrare troppo, era così perfettamente armonioso da togliere il fiato.
Una cosa la colpì più di tutte,
Il puntale!
Era identico a quello che avevano messo sul suo albero, quello ‘storico’ di sua madre!

Richard la vide restare a bocca aperta, lasciarsi incantare da quella fantasia di luci e colori. Sorrise felice di averla stupita e sicuramente emozionata.
Si avvicinò piano a lei e quando le fu accanto, Kate in un sussurro disse:
“E’ stupendo! L’intero appartamento è…” disse girandosi intorno “è fiabesco!”
Rick sorrise felice, sia per l’espressione di lei, che per la parola usata.
Fiabesco….
Forse adesso anche lei riusciva a credere nelle favole… e questo Natale, avrebbe fatto di tutto per farla vivere come protagonista di una di quelle.. sperando che lei gli permettesse di esserle accanto…


Intanto loro erano sempre più vicini e senza accorgersene Kate si appoggiò a Rick. Lui stava per stringerla in un abbraccio, quando le sue mani trovarono quelle di lei e dopo aver intrecciato le loro dita, Kate lo aiutò nel suo gesto, facendosi circondare dalle sue braccia.
Di nuovo, come a casa sua, qualche giorno prima, rimasero uniti ad ammirare l’albero, finché stavolta non fu Alexis a riportarli alla realtà, chiamando dalla cucina
“Papà?? Devo fare tutto io??”

Rick sospirò, appoggiando la fronte sulla spalla di Kate che chiuse gli occhi cercando di non scoppiare a ridere.
Quando lo scrittore sbuffò sonoramente, lei si staccò dal suo petto e dopo aver sciolto le loro mani, si girò verso di lui e sorridendo disse:
“Andiamo ad aiutare tua figlia!”
“No, vado io! Tu, sei nostra ospite… siediti sul divano e riposati….”
Kate stava per interromperlo ma lui cambiò idea e disse:
“Anzi, vieni con me!” prima di prenderla per mano e condurla verso lo studio.

Appena varcarono la porta, Rick la chiuse alle sue spalle e attirò Beckett verso di lui.
Kate si ritrovò contro il petto di Castle e stretta nel suo abbraccio.
Prima che potesse dire qualcosa, lo sentì dire:
“Per fortuna che ho riempito ogni stanza!” .
Rick aveva un sorrisetto malizioso che lei non riuscì ad interpretare, prima di seguire il suo sguardo e comprendere a cosa si riferisse.
Un ramoscello di vischio era appeso alla porta, proprio poco al di sopra di dove lui poggiava la testa.
Sorrise scuotendo il capo, ma i suoi occhi erano di nuovo incatenati a quelli dello scrittore, che la fissava con uno sguardo malizioso.
Si avvicinò a lui, molto lentamente, sfiorò il naso con il suo, le sue mani erano sul suo petto e lui la stringeva forte per la vita.
Le loro labbra erano separate di pochi millimetri, i loro respiri si confondevano appena esalati. Sorrise e deviò il cammino verso la guancia, scoccando un sonoro bacio, sorridendo.
Richard mugugnò per la delusione.
“Ricorda Castle, sono io a decidere come dare il bacio!” disse lei, scostandosi di un poco, il tanto necessario per guardarlo in faccia e vedere la sua espressione da cucciolo.
Scoppiò a ridere e questo le fece perdere lucidità.
Rick ne approfittò subito, avvicinandosi di scatto a lei e impossessandosi delle sue labbra.
Dal sorriso, Kate passò all’incredulità, per poi lasciarsi trasportare dal sentimento che provava e ricambiò, quel bacio rubato, con passione.
Tirò a se lo scrittore e si spostarono dalla porta, mentre tra un respiro e un altro lei disse:
“Quello non serve più.” Indicando con la testa il vischio e sorridendo si staccò di poco da lui, che a quelle parole aveva smesso di baciarla, rimanendo bloccato.
Rimasero a fissarsi qualche secondo, occhi negli occhi, dicendosi ciò che non c’era bisogno di esprimere a parole e poi lei si riavvicinò alle sue labbra, lasciandogli un casto bacio, prima di allontanarlo dicendo:
“Vai ad aiutare Alexis! Voglio proprio vedere che sai fare! Sono curiosa di provare le tue doti…” disse con sguardo malizioso, per poi aggiungere “culinarie!” quando lui iniziò ad alzare un sopracciglio.
“Ok vado! Tu resti a fare compagnia ad Apple?”
“Sì!” rispose in un sussurro lei.
Si sciolsero dall’abbraccio e mentre Rick tornava alla porta, lei si avvicinò allo scatolone e prese il cucciolo.
“Rick…” disse mentre lui stava per aprire.
“Dimmi.”
“Ti dispiace se sistemo questa scatola, rendendola più simile ad un pacchetto regalo?”
Rick sorrise e rispose:
“Certo che no! Sarebbe fantastico!” poi aggiunse:
“Io avevo pensato a un biglietto, ma non al pacco! Comunque sulla mia scrivania c’è tutto il necessario. L’ho usato per incartare gli altri regali e ho ancora un sacco di fogli e altre robe! Prendi pure tutto ciò che ti serve!”
Disse contento dell’idea della detective e che lei volesse rendere quel regalo ancora più bello. Quel regalo per SUA figlia. Sapeva che Kate adorava Alexis e sperava che nonostante tutto, anche sua figlia ricambiasse, ma vederlo con i suo occhi era la cosa più bella che potesse capitargli. Una delle tante cose che, quel magico Natale, poteva regalargli.
Con la gioia nel cuore aprì la porta e si avviò verso la cucia dove lo aspettava sua figlia.





Il mio Angolo...by Foxi
Salveeeeeeee
eccomi qua!
avevo preparato il tutto ma non sono riuscita a postarla oggi!
Visto che domani non sarò a casa...
Eccovi il primo capitolo del seguito di ...8th December...
Spero vi piaccia!

Vi faccio i miei più sinceri auguri di BUON NATALE e vi lascio un link di una canzoncina cantata da 4 artisti italiani! (tra cui ovvio... Giorgia!!!!)

http://youtu.be/L81zbuPyfEs


beh vi aspetto nelle recensioni e/o
al prox capitolo!

baci
Vulpix
:>
   
 
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