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Autore: LuceCooper    25/12/2011    4 recensioni
-Sei disgustosa. - Brittany incrociò le braccia al petto gettando le chiavi sul divano avvicinandosi di qualche passo a me.
-Non ci credo, adesso te le porti a casa?.- Inarcò un sopracciglio continuando a fissarmi.
Mi passai una mano sul petto e poi sul cuore.
-Oh, quando la tua migliore amica ti dà il buongiorno così e sempre bello iniziare la giornata.- dissi ironica.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tesi la mano fino al comodino alla mia desta, per spegnere la sveglia che ormai suonava da venti minuti. Ancora con gli occhi chiusi mi misi a sedere sul letto con il capo tra le mani.
I postumi della sbornia della sera prima si stavano manifestando con un fortissimo mal di testa.
Accidenti.
Mi lascia andare sul letto, scontrandomi con qualcosa di apparentemente morbido, dallo spavento scattai subito in piedi, poi mi rilassai vedendo la persona sul letto coperta dal leggero lenzuolo bianco di seta.

La fissai per alcuni secondi.

Chi diavolo era?. Chiusi gli occhi passandomi una mano sul viso e poi tra i capelli cercando di ricordare cosa avessi fatto il giorno prima.

Mentre cercavo di ripercorrere quello che avevo fatto il sabato sera, dovetti ammette che la ragazza nel mio letto era uno schianto.

Il mio sguardo percorse tutta la sua figura; gambe toniche, snella e un copro da urlo per non parlare dei lunghi capelli rossi e della bocca a forma di cuore.

Apri gli occhi e i nostri sguardi s’incrociarono, il suo blu nei miei occhi castani.
-Lo abbiamo fatto di nuovo?- chiese, allungando le braccia come un gattino appena sveglio.

Non risposi, ma mi limitai a fissarla con un sorrisetto di chi la sapeva lunga.
Poi si accorse che non lo aveva fatto per dargli una risposta, ma perché era…nuda.
Appresa quella verità alquanto imbarazzate, si apprestò subito a recuperare la coperta sul letto e mettersela a dosso.
Sorrisi ancora e ricordai tutto.

Ero uscita come al solito con  Puck, scommettendo chi si sarebbe portata a letto qualcuna.
Si coprii a mala pena gli occhi, tenendo saldamente il lenzuolo tra le mani.
Oddio mi ero fatta una pudica?.
-Oh, andiamo questa non e mica la prima volta!- mi alzai, raccogliendo dal pavimento i miei indumenti intimi per coprirmi e sedermi di nuovo sul letto.

-No.- sorrise timidamente prendendomi per un braccio attirandomi di piu’ a sé.

-E solo che ieri abbiamo fatto cose che…- lasciò il discorso a metà, facendo vagare il suo sguardo sul mio corpo ed infine sulle mie labbra piene.

Deglutii quando mi resi conto che la rossa non se ne sarebbe andata facilmente.

Cristo magari vuole il mio numero e vuole che ci sentiamo in questi giorno.

Scappa Santana scappa!.

Feci un sorriso di circostanza dirigendomi nel bagno, che era proprio accanto alla stanza da letto.
- Scusa, ma non ricordo nemmeno il tuo nome!.- alzai di più la voce per farmi sentire da lei, mentre girai la manopola della doccia.

-Sei simpatica.- scoppiò a ridere e me lo ritrovai appoggiato allo stipite della porta del bagno con in dosso solo il lenzuolo del mio letto.

-Ehm…già.- Mi liberai delle reggiseno e la mutandina di pizzo nero.

-Scommetto che e stato questo che ti ha conquistato ieri.- gettai tutto fuori dalla doccia, cercando di avere un tono serio e deciso, per evitare che capisse che non sapevo di cosa diavolo stesse parlando.

Quindi mi rilassai sotto il forte getto d’acqua calda.

-Non solo quello.- la sentì ridacchiare.

Rimasi in silenzio finché gli chiesi di passarmi un asciugamano avvolgendomi e uscendo dal bagno.

-Ascolta, io…-

Com’è che si fanno questi tipi di discorsi?; è stato bello scopare ma non voglio vederti piu’?.

No, decisamente non ero brava come sempre. Solo che almeno le altre volte avevo avuto il buon senso di non portarmele a casa. Di solito sgattaiolavo  via nel cuore della notte mentre loro dormivano nei loro letti.

Sospirai, mentre me la vedi passare davanti agli occhi e infilarsi anche lei sotto la doccia gettandomi il lenzuolo sul viso, quando lo spostai, non potei non notare il suo fondoschiena tondo.

Scossi la testa.

 Ritornai in me così ne approfittai per andare in cucina per bere un po’ di caffè freddo nel frigo.

La porta si aprì, e una ragazza dai lunghi capelli biondi, e gli occhi azzurro chiaro comparve nell’appartamento.

-Non puoi immaginare che traffico che c’è in citt…- si ammutolì di colpo vedendomi avvolta nel gran telo di spugna, sgranando gli occhi.

Mi sembrò per un attimo che la sua pelle, divenne ancora piu’ chiara.

-Sei disgustosa. - Incrociò le braccia al petto gettando le chiavi sul divano avvicinandosi di qualche passo a me.

-Non ci credo, adesso te le porti a casa?.- Inarcò un sopracciglio continuando a fissarmi.

Mi passai una mano sul petto proprio sul cuore.

-Oh, quando la tua migliore amica ti dà il buongiorno così e sempre bello iniziare la giornata.- dissi ironica.

Quell’ironia che a lei dava tanto fastidio, e che non riuscivo a non usare in qualsiasi situazione.

-Potresti almeno avvisarmi?.-

Sentì un rumore provenire dal bagno e subito dopo la rossa mozzafiato comparve sulla soglia della porta della cucina.

-Avvisarti di cosa?. – mi chiese aggrottando le sopracciglia.

-Lei chi è?.- insistette sistemandosi per bene la gonna  che adesso indossava e che io abilmente gli avevo strappato di dosso la notte prima.

Brittany sorrise, rivelando sulla sua guancia destra una fossetta adorabile.

-Bambolina, io sono…- si voltò verso di me, cercando conferma.

Annuii non capendo molto, ma non poteva andare peggio di così.

-Sono la sua ragazza, e se entro trenta secondi non sparisci dalla mia vista le mie mani che strappano i tuoi “meravigliosi” capelli rossi, saranno gli ultimi ricordi che avrai.-

Capì subito che la rossa era tutta apparenza, perché dopo quelle parole,  imbarazzata e rossa in volto scappò via chiudendosi la porta alle spalle, cercando di demolirla.

Ci fu qualche minuto di silenzio prima che lei ricominciasse a parlare.

-Sei in de…_

Non gli diedi nemmeno il tempo di finire che gli urlai;

-Mi hai salvato!.- Chiusi la mano a pugni alzandola in alto.

-E proprio una bella giornata, Puck e Quinn dovranno pagarmi per aver vinto la scommessa.- sul mio voltò spuntò un sorriso compiaciuto e malizioso.

-Cos’era la numero sei solo in questa settimana?.- chiese cercando di trattenere una risata.

-Barbie, non c’è nulla da ridere. Questa settimana sono in testa, e Puck non potrà superarmi se non prenderà la briga di liberarsi di quello scoiattolo morto che si ritrova sulla testa.-

Vidi che non poté piu’ trattenersi, e si liberò in una risata cristallina.

-Potrei entrare anch’io in questo simpatico gioco?.- chiese curiosa, liberandosi poi, finalmente, del capotto.

-NO!.- mi resi conto che avevo alzato la voce di tre quarti piu’ del solito.

-Voglio dire, mia cara amica etero questa competizione e per chi si fa piu’ femmine. E come vedi, non puoi partecipare. - presi un lungo respiro profondo, cercando di far diminuire i battiti del cuore.

-Oh, ma così non vale. – si finse offesa mettendo il broncio.

-Non si può fare un’eccezione per me?.- sorrise e il suo volto si illuminò. –Voi le ragazze ed io i ragazzi.-

-No, Britt.- l’ammonii, serrando la mascella. – E una cosa tra me e Puck.- aggiunsi,quando mi accorsi che il mio tono era diventato gelido e duro.

-Poi tu stai frequentando Finn.- Deglutii. –E un bravo ragazzo, e non rovinare tutto Barbie.- Gli feci l’occhiolino, sorridendo.

-Puoi starne certa, San. Scommetto quello che vuoi, che durerò di piu’ io con lui che tu con questa storia di farsi tutto quello che si muove.-

Finsi di fare una risata, poi ritornai seria.

-Così mi offendi. Io non mi scopo tutto quello che si muove.- feci una pausa. –Solo le belle ragazze, come vedi.- scoppia a ridere, tornando di nuovo nella mia camera da letto.

Presi dall’armadio il primo jeans e maglia bianca, giusto per darmi un contegno davanti a Brittany.  E quando poi sistemai il letto, ritrovando sotto al cuscino una mutandina rossa, che non mi apparteneva mi ritrovai la bionda impossessarsi della mia sedia, proprio accanto alla scrivania.

-Cos’è la tua tattica e ; facciamo ubriacare una ragazza e portiamocela al letto?.- accavallò le gambe, e io dovetti distogliere lo sguardo scuotendo la testa, evitando di immaginare la mia migliore amica strusciarsi contro di me.

-Credi che ci siamo bisogno di farle bere?.- mi finsi sorpresa. –Ma mi hai vista?.- poggia il cuscino al suo posto e soddisfatta contemplai il mio letto in ordine.

-Tu e Puck siete fatti con lo stampino.- Si morso un labbro per non ridere. –Fate innamorare di voi povere e ingenue ragazze, con lo scopo di portarvele a letto.- Sospirò passandosi una mano nei suoi meravigliosi capelli biondi.

-Ma ci sarò qualcuno che vi farà perdere la testa a voi due.-

-Tu sarai lì con noi quando piangeremo per amore?. Ti prego dimmi di si, Barbie.-

Scattò dalla sedia.

–Tu e la tua dannata ironia Santana.- mi voltò le spalle e la vidi scomparire nella sua stanza.

Mi gettai sul letto, mandando in malora il lavoro di prima, osservando il soffitto chiudendo gli occhi.

Lì riaprii di colpo.

Ma che numero sei, quella era la numero dieci.

  
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