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Autore: peach senshain    26/12/2011    8 recensioni
Non dimenticherò mai quel giorno. Il giorno in cui Shin, Shin detta Nemesis, si sentì per la prima volta Libera.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non potevo continuare così.

Era troppo.

''E' sicura?'' mi chiese la parrucchiera. ''Sì. Rasi.''.

Fin da piccola avevo tagliato i capelli alla 'maschiaccio'. Odiavo le code, i capelli troppo lunghi che ti ricadevano sul viso.. No, non erano per me.

Poi, alle superiori mi feci convincere da mia madre a farmeli allungare. Dopo finita la prima superiore, mi innamorai di lei. Ci mettemmo insieme, dieci mesi non sono di certo pochi. Poi, quella volta, sicura che mia madre mi potesse accettare.. Lo dissi.

''Mamma, sono innamorata di lei.''.

Forse.. ero ubriaca.

Dieci mesi a tenerglielo nascosto. Dieci mesi che amavo una ragazza in segreto.

Mia madre mi disse che era normale, alla mia età essere 'confusi'. Poi io, patetica, iniziai a piangere. Ma non perché avevo paura di mia madre, o dio mio padre (che è molto peggio.), Avevo paura semplicemente che uno di quei due potesse portami via dalla persona che finalmente, potevo dire di amare.

 

''Non puoi separarmi da lei! Ne morirei!'' gli urlai prima di alzarmi e fronteggiarla. ''Sei malata! Ho un amico psicologo!'' - ''Malata? Mamma, sono TUA FIGLIA.'' gli dissi.

E no, non lo capiva.

Non voleva capirlo.

Non poteva nemmeno immaginare quanto mi c'era voluto per confessarglielo. Mi ero spogliata della mia anima davanti a lei... e cosa fa? Mi dice che sono malata?

Poi inizia a offendere la mia ragazza. Gli dice che è un maschio mancato, che si vedeva che era lesbica.

Così, mi fermai davanti la porta della sua stanza e la guardai con freddezza. ''Se non avrò te al mio fianco, avrò LUI.'' - ''Lui?! Lui non accetta queste cose!'' - ''No, mamma. Sbagli. Dio non fa ERRORI.''. Detto questo mi chiusi in camera mia e la cercai, ma non c'era. Trovai invece la mia migliore amica. Le dissi tutto e lei mi chiese di aspettare domani per parlarne meglio. Chiusi tutto. Non volevo parlare con nessuno, volevo stare da sola. Presi l'orsetto che mi regalò per i tre mesi e me lo portai al petto. Lo strinsi così forte...

Dopo, vidi la tela che stavo facendo su Naruto. ''Mi dispiace, Nacchan...'' la poggiai e dopo aprii la scatoletta dei colori a tempera. Strinsi il tubetto nella mano e feci uscire il liquido nero. Dopo, guardai di nuovo la tela. Presa nuovamente dalla rabbia tirai uno schiaffo su quella superfice bianca. La mia impronta era lì, e, stava gocciolando. Iniziai di nuovo a piangere. Dopo presi il pennello e il bianco. Scrissi con tutta la rabbia la frase che dissi prima. ''Dio non fa errori'' sussurrai.. Portandomi il mio lavoro al petto e baciandolo.

 

Quella settimana fu un inferno, poi decisi.

Gli chiesi a quella stronza di una madre se potevo tagliarmi un po' i capelli, lei acconsentì.

Poi, lo stesso pomeriggio, andai dalla parrucchiera con la mia migliore amica l mio fianco.

 

''Salve, vorrei farmi una cresta e rasarmi i capelli.''. La altre parrucchiere impegnate a lavare i capelli di due signore e un bambino mi guardarono stupefatte. ''Ma sei una femmina'' – ''Mi rasi i capelli.''

 

Quando mi sedetti sulla poltrona e mi calai in quel rilassante massaggio la ragazza mi chiese. ''Tua madre che ne pensa?'' - ''Non vuole.'' - ''E poi?'' - ''E poi son venuta qua.''.

 

 

[. . . ]

 

Quando tornai a casa mia madre urlò. Mio padre invece sorrise e coninuò a bere il suo caffè. Alla fine lui era quello che accettò meglio di tutti la situazione.. anche se pianse.

 

 

 

IO VOLEVO LIBERARMI.

VOLEVO COSTRINGERE IL MIO CORPO A URLARE.

NON VOLEVO PIU' ESSERE CIO' CHE ERO.

VOLEVO ESSERE SOLO IO, SHIN.

 

E QUESTO SIGNIFICAVA (ALMENO PER ME) RASARMI BUONA PARTE DELLA TESTA.

No, non volevo fare un dispetto a mia madre. Volevo solo sentirmi libera.

E la libertà io l'ho trovata in quel gesto.

Quando mi vidi allo specchio del salone piansi in silenzio.

Non parlavo, no ridevo, non sorridevo, solo piangevo.

La parrucchiera poi sorrise e disse ''Ti piace combattere, eh?''

 

 

 

Non dimenticherò mai quel giorno. Il giorno in cui Shin. Shin detta Nemesis, si sentì per la prima volta LIBERA.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ok, siete liberissimi di dire che sono una pazza.

Quello che volete, davvero.

Ma queste parole... queste parole sono io.

Ho raccontato in poche righe quello che sono diventata.

Adesso mi guardo allo specchio e sorrido.

Prima mi guardavo e piangevo.

 

Mi dispiace... può sembrarvi banale e tutto il resto...Ma sto piangendo.

Piango per il ricordo di me e della macchinetta che passava sulla mia testa.

Dei capelli che cadevano giù...

Mi dispiace... Mi dispiace se sono così. E se sono innamorata di una ragazza... Mi dispiace ma non voglio essere etichettata come 'Lesbica'... Sono solo una PERSONA CHE AMA.

 

 

Commentate, criticate, ridete...

Ma vi ripeto, questa sono io.

 

 

Shin vive.

  
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