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Autore: Lou Cipher    26/12/2011    4 recensioni
Corro su tetti sorvegliati da arcieri pronti a farmi fuori al minimo passo falso, effettuo salti acrobatici tra un edificio e l’altro a distanze spropositate, uccido guardie in modo talmente silenzioso da non lasciare loro il tempo nemmeno di rendersi conto che sono morte. Non lasciando a mestesso, il tempo di riflettere. Anche se nei momenti più cupi me lo sono chiesto chi fossero, se avessero qualcuno che li ama ad attenderli, se sapessero per chi o cosa lavorino. Ma in fondo per me sono solo cadaveri che camminano, solo che loro non riescono a rendersene conto. Ed io non ho tempo per i sentimentalismi.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ezio Auditore, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La notte l’ho passata quasi del tutto insonne. Troppi pensieri nella mia testa, troppe domande senza risposta, troppi segreti da svelare, molti i nemici ancora da individuare e da eliminare. Ma soprattutto la costante sete di vendetta che mi accompagna di tempo ormai, che attende di essere appagata. Ho preso sonno sul tardi, ma è durata poco. Difatti, mi sono svegliato presto, e dopo un momento di riflessione sul perché di quello che faccio, mi sono risposto: ho una missione da compiere e non posso tirarmi indietro. Non ci sono “se” ne “ma”. E’ ora di darsi da fare.
Stamane ho deciso di prendermela comoda, il mio lavoro a lungo andare può essere faticoso, e non sempre ho le energie necessarie per affrontare una giornata di ricerche e battaglie. Mia madre non parla, mi guarda con uno sguardo quasi assente, sa quello a cui stò andando incontro e lo accetta.

Prendo tempo, mi do una svegliata con dell’acqua ghiacciata, cerco di darmi una parvenza di umanità, anche se sul volto è impossibile non notare i segni della nottata in bianco appena passata. Dopo qualche momento di disorientamento, indosso l’ armatura e la mia cappa bianca e parto rapido immergendomi totalmente nella mia missione.

Corro su tetti sorvegliati da arcieri pronti a farmi fuori al minimo passo falso, effettuo salti acrobatici tra un edificio e  l’altro a distanze spropositate, uccido guardie in modo talmente silenzioso da non lasciare loro il tempo nemmeno di rendersi conto che sono morte. Non lasciando a mestesso, il tempo di riflettere. Anche se nei momenti più cupi me lo sono chiesto chi fossero, se avessero qualcuno che li ama ad attenderli, se sapessero per chi o cosa lavorino. Ma in fondo per me sono solo cadaveri che camminano, solo che loro non riescono a rendersene conto. Ed io non ho tempo per i sentimentalismi.

Ho ricevuto una mappa che svela l’ubicazione di alcuni scrigni che contengono dei tesori. Dopo la caduta della mia famiglia a Firenze, le entrate i primi tempi non sono state molte ed ho visto giorni duri. Ma ora è passata, grazie alla tenuta di mio zio a Monteriggioni sono riuscito ad assicurarmi una stabilità economica e adesso posso, all’occorrenza, spendere anche più del dovuto in migliorie per il mio equipaggiamento o in armi che fanno sempre comodo. Cercare quegli scrigni è piu un modo per alleggerire la tensione tra un omicidio e l’altro, altrimenti sarebbe una corsa senza sosta verso il nemico che mi sfiancherebbe solamente e non mi troverebbe preparato come dovrei essere.

Dopo averne recuperati più di qualcuno, il sole si leva alto nel cielo, è tempo di una piccola sosta per recuperare eneregie. Giusto il tempo per saziare la mia fame, e si riparte.
Le ore passano, ed io continuo nella mia ricerca. Corro in vicoli, scalo torri per poter così avere una migliore visuale della città e capire dove colpire, assoldo cortigiane per i miei scopi, attendo con calma che le guardie che magari mi hanno preso di mira se ne vadano lasciando scivolare via l’attenzione che avevo suscitato in loro, e mi nascondo quando mi riconoscono.
Di tanto in tanto mi diletto anche in qualche rissa, così per il semplice piacere della sfida, e solitamente pesto mariti infedeli che tradiscono la propria donna. Dopotutto sono ancora un gentiluomo, se non le aiutassi che figura farei ?

Ma adesso arriva il bello. E’ scuro ormai, e la mia lama celata rivendica il suo sangue. Mi dirigo sul luogo del delitto. Mi apposto con calma sul cornicione tanto vicino da permettermi di inquadrare bene il bersaglio, ma abbastanza distante da non destare attenzioni indesiderate. Mi gusto il momento, assaporo quel brivido che mi percorre la schiena ogni volta che faccio un passo avanti nella mia battaglia, a mente scelgo la strategia migliore da usare. Salterò direttamente da qui quando meno se lo aspetta e lo trafiggerò alle spalle. E’ la soluzione migliore.
E’ circondato da molte guardie, ma non è un problema. Come ho detto, le sfide mi piacciono.

Non si renderanno conto di me se non nel momento in cui sentiranno i gemiti di dolore della mia vittima, e non riusciranno a vedermi nemmeno dopo perché mi dileguerò come un ombra su per i tetti.
E’ tutto pronto. Ascolto ancora per un momento i suoi discorsi deliranti. Chiudo gli occhi.
Sono pronto.
Stò per lanciarmi, quando ad un tratto un lampo bianco difronte ai miei occhi , e poi il nero. Come un blackout. Comincio ad avere il fiatone, mi tremano le mani, l’ansia è preda dei miei pensieri, vampate di calore alla faccia mi fanno cominciare a sudare.

Riprendo il controllo, ma intorno a me è ancora tutto nero e mi arrendo alla triste realtà di quello che è appena accaduto, ed urlo rabbioso:
“E’ SALATATA LA CORRENTE SI E’ SPENTO IL PC!NO! ORE DI GIOCO BUTTATE NEL CESSO!E NON HO NEMMENO SALVATO!”

Ricevo una risposta dal bagno “Luca è saltata la corrente perché ho acceso il phon, la lavatrice e lo scaldino insieme tesoro!Scusami! “ era mia madre.

Credo che anche stanotte la passerò in bianco.



Angolo info

Prima cosa, vorrei scusarmi con tutti quelli che leggeranno questa one-shot pessima, ma l’ho pensata mentre portavo a spasso il cane e riflettevo sugli sviluppi dell’altra fan fic che stò portando avanti di cui ho pubblicato il primo capitolo, ovvero Assassin’s Creed: Legacy (se qualcuno volesse leggerla), e con quelli che magari hanno letto la fan fic sopracitata e sono rimasti indignati. Scusate ancora ma devo fare esercizio, e più critiche ho, più cresco!

Secondo poi, ho buttato giù la bozza del secondo capitolo di Assassin’s Creed: Legacy, ma ci devo lavorare un bel po’ su. Le idee ci sono, ma è come fossero sparse nel mio cervello e io dovessi in qualche modo recuperarle e metterle tutte nell’ordine giusto. E quindi mi ci vuole un pò, spero solo di riuscire a fare presto!

Grazie a chiunque leggerà e apprezzerà, ma anche a chi non garberà!
Alla prossima
Lou
  
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