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Autore: alexisglad    26/12/2011    4 recensioni
La crudeltà umana molto spesso porta a gesti estremi. Benvenuti al Cirque du Strange.
Genere: Dark, Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Signore e signori! Benvenuti al Cirque du Strange!"
La voce del presentatore e padrone del circo risuona dietro le quinte, là giocolieri, acrobati, domatori e quant'altro si stanno preparando ad entrare in scena.
Dalla piccola arena arrivano già le risate degli spettatori scatenate dai clown.
C'è di tutto in questo circo, dai semplici esseri umani fino ad animali esotici e mai visti, se non nei libri di avventure, poi ci sono io, la Bambola.
Mi chiamano così solo perchè non sanno che io in realtà sono come loro, o meglio, lo sanno ma non se ne curano, a loro non importa nulla dei miei sentimenti, pensano solo ad espormi davanti al pubblico, quel pubblico crudele che ride di me e che fa smorfie disgustate non appena mi vede, non appena vede le mie giunture, identiche a quelle delle bambole.
Il mio vero nome è Darleen, non Bambola come insistono a chiamarmi i membri del circo, ho solo sedici anni e se i miei genitori non mi avessero venduto al signor Strange a quest'ora magari avrei potuto avere un fidanzatino, avrei potuto essere felice e invece no, sono costretta ad esibirmi come spettacolo da baraccone.
"Bambola preparati, dopo tocca a te.."
Uno dei clown mi dice questo, con sufficenza, senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.
Non voglio uscire allo scoperto ma devo farlo, se non vado in scena saranno botte e inoltre non mi daranno nemmeno il misero pasto che mi spetta.
Sono nervosa, deglutisco e raddrizzo continuamente il tutù che indosso, sperando che almeno questa volta la gente non sia disgustata da me, ma che al contrario apprezzi quel che sono.
Speranza che si rivela vana non appena i riflettori si puntano su di me.
"Ammirate la Bambola signori, guardate come la natura certe volte si fa beffe dell'essere umano, creando creature simili.."
Deglutisco il groppo che mi si forma in gola nell'udire le parole del signor Strange.
Non devo piangere o gli spettatori rideranno ancora di più.
Sentendo il cuore a mille faccio un passo avanti, andando al centro della scena, un sorriso falso e tirato sul mio viso.
Vedo le loro espressioni, sono orripilati, alcune gentildonne escono dal tendone, troppo nauseate alla vista delle mie giunture per poter restare.
Poi come al solito iniziano i bisbiglii, i sussurri e le occhiate malevole.
Non posso sopportare, non questa volta.
Dopo poco iniziano le urla.
"Mostro!!"
"Dovresti stare rinchiusa in una gabbia!"
"E' un abominio!"
Il mio respiro si fa affannoso, indietreggio nella speranza di potermi togliere da tutta quell'attenzione negativa, ma il padrone mi spinge, costringendomi a tornare al centro dell'arena.
Cerco di trattenere le lacrime mentre le persone mi iniziano a tirare contro ogni cosa possibile, dai bastoncini delle mele caramellate che vendono all'esterno ad oggetti contundenti, proprio uno di questi mi colpisce violentemente sul viso.
Abbasso la testa con un gemito di dolore, portandomi una mano sulla parte colpita.
Sto tremando, tremo con una violenza inaudita, non posso sopportare oltre.
Li guardo tutti, guardo ognuno di loro con le lacrime che mi solcano le guance.
"Basta!! Smettetela! Lasciatemi in pace!"
Lo grido con tutta la forza che ho e quando il Signor Strange mi afferra per portarmi dietro le quinte mi dimeno.
Basta, sono stanca.
Riesco a liberarmi e con rabbia afferro l'oggetto che mi è arrivato sul viso, girandomi mi scaglio contro il padrone, iniziando a colpirlo ripetutamente alla testa, non mi fermo finchè non lo vedo stramazzare al suolo e solo allora mi accorgo delle urla disperate delle persone.
Rido istericamente girandomi verso di loro, faccio per andare agli spalti quando gli altri membri della maledetta compagnia vengono a bloccarmi.
Scalcio come un'ossessa e rido ancora più quando il mio piede urta una lanterna facendola cadere sul tendone che instantaneamente inizia a bruciare.
Adesso chi è che si diverte?
Mi sento trascinare fuori all'aria aperta, calci e pugni raggiungono il mio corpo insieme ad insulti di vario tipo.
Non dico nulla, li lascio fare, ho avuto la mia parte di vendetta.
Sorrido mentre riprendono a trascinarmi verso un albero vicino alla carovana dei giocolieri.
Mentre sistemano una fune attorno al mio collo guardo il cielo e le lacrime, non più di rabbia ma di liberazione, si fanno più copiose.
Mi issano sopra un barile dopo avermi legato le mani, non mi curo di loro, continuo solo a guardare il cielo, un cielo meravigliosamente stellato.
E' un attimo, la botte si rovescia e i miei piedi sono nel vuoto.
Non sono un mostro, sono libera.
   
 
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