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Autore: delliri    27/12/2011    4 recensioni
Pensavo che niente avrebbe potuto farmi piangere nel pieno della notte.
Pensavo che sarei stata abbastanza forte da sopportare il peso della vita e andare avanti.
Pensavo che, in un modo o nell'altro, avrei sempre trovato qualcosa per cui battermi, qualcosa per cui valeva la pena vivere, qualcosa che potessi amare e che potesse ricambiare con lo stesso doloroso bisogno.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Always Alone
Salve, è la prima ff che posto qui e sinceramente non ho la più pallida idea da dove sia venuta fuori.
Il rating Arancione è per l'angst della storia, se poi riterrete che potrei scendere a giallo, allora lo cambierò subito.
Ringrazio in anticipo chi ha il coraggio di leggere questa cosa che non riesco a definire storia e ancora di più chi avrà la franchezza di dirmi quello che pensa al riguardo, avete tutta la mia stima.







Always Alone





"L'uomo ama la compagnia
anche se è solo quella
d'una piccola candela accesa.
"
Georg Christoph Lichtenberg




Pensavo che niente avrebbe potuto farmi piangere nel pieno della notte.
Pensavo che sarei stata abbastanza forte da sopportare il peso della vita e andare avanti.
Pensavo che, in un modo o nell'altro, avrei sempre trovato qualcosa per cui battermi, qualcosa per cui valeva la pena vivere, qualcosa che potessi amare e che potesse ricambiare con lo stesso doloroso bisogno.
Pensavo che nel mondo ci fosse una persona solo per me, una persona capace di stringermi e di alleviare il dolore di questo vuoto che è diventata la mia anima.
Pensavo che nei momenti peggiori, quella persona sarebbe stata con me e mi avrebbe sostenuto, in ogni caso, in ogni circostanza.
Pensavo di meritare un amore al quale donare la mia vita...
Invece sono di nuovo qui, a piangere nella notte in questo mio freddo letto.
A implorare qualcuno di salvarmi, di far scoppiare quella bolla che mi tiene lonatana da tutto e da tutti.
A chiedere aiuto alla notte che mi circonda, a chiederle di farmi compagnia per l'ennesima volta, di essere la mia complice, la mia amica, la mia rivale.
Di notte le mie paure diventano reali, le mie incertezze mi inseguono fin dentro l'anima, la mia solitudine incombe su di me come una frana e la tristezza riesce a rompere quella piccola porta che la tiene segregata durante il giorno e mi invade fin dentro le ossa, come un brivido di paura che ti scuote l'anima.
Di notte, le ombre mi accarezzano come la mano delle parche che accarezzano il filo della vita prima di tagliarlo, con calma e gentilezza, come una promessa che sono venuti a riscuotere, come la mano di una mamma che accarezza il bambino mentre questo piange dopo essere stato picchiato cercando ri rassicurarlo.
Di notte sono finalmente me stessa, triste, insicura, morta dentro.
La notte è la mia unica compagna, la sola che mi accoglie così come sono, non chiede spiegazioni, non chiede nulla in cambio tranne la promessa di essere di nuovo sua la notte successiva.
Di notte non ho paura delle persone, non possono farmi più male di quanto me ne faccia la consapevolezza di essere sola, di essere stata abbandonata a me stessa, come una foglia caduta da un albero; non posso essere presa in giro o umiliata, non possono ridere di me, non possono bearsi di loro stessi sapendo che c'è qualcuno che sta peggio, non possono farmi sentire più sola di come fa la notte.
Perchè quando non si ha nulla per cui vivere, si inizia a morire poco alla volta, giorno per giorno, respiro per respiro, si perde la capacità di trovare cose belle nel mondo, si perde la voglia di sorridere, di camminare, di sognare.
Si perde quella scintilla che colora il mondo di mille colori e tutto quello che rimane è un'ammasso di cose grigie senza anima.
E io ho iniziato a morire tanto tempo fa. Ormai l'unica cosa che mi resta è la notte, che con le sue paure mi fa sentire ancora una volta viva e desiderosa della morte.
La morte che è ancora lontana dall'arrivare, che io aspetto da tanto tempo, forse nella speranza che possa essere quell'amica che non ho mai avuto, quell'amore che ho sempre sognato, quella consapenvolezza dell'esistenza della vita che avrei voluto vivere, quella piccola certezza di cui ho sempre avuto bisogno.
Ma la morte è ancora lontana e io nella notte non ho neanche una piccola candela che mi dia speranza.
   
 
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