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Autore: Clover GD    27/12/2011    7 recensioni
Ed eccovi la mia prima-primissima fic natalizia.
L'idea mi è venuta da poco, così in un paio d'ore ho partorito questa Trent/Gwen :3
Beh, non ho molto da dire, così mi affido ad una citazione, sperando che vi invogli a leggerla :3
Dal testo:
Decisa ad aprire gli occhi per capire cosa stesse succedendo, trasse un lungo respiro e, così facendo, incontrò un dolce profumo che le rievocò alla mente una sfilza di pensieri, tutti riconducibili al viso dolce e, allo stesso tempo, che esprimeva una sicurezza come pochi altri, di Trent. Ai suoi occhi chiari. Alle sue labbra di zucchero.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Trent | Coppie: Trent/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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A happy Christmas day isn't an impossible desire.


Aprì gli occhi lentamente, quasi come per potersi godere le ultime briciole d'oscurità che si celavano all'interno delle sue candide palpebre.

Era il venticinque di Dicembre, il giorno di Natale, ma la loro camera da letto era normale, non figuravano addobbi, perline e lucette. Quelle stavano in salotto, ma ci stavano solo perchè lui aveva insistito nel metterle. Gwen, restando sempre sdraiata, volse gli occhi a sinistra, guardando la parte di letto dove si sarebbe aspettata di ritrovare lui. Il coprimaterasso era increspato di pieghe, il lenzuolo era accartocciato verso il centro del letto e il piumone era stato scoperto: tutto questo faceva ben intendere che Trent doveva essersi alzato di fretta, senza aver avuto il tempo di riaggiustare la coperta. Gwen fu presa da una leggerissima ansia, come una piccolissima pulce nell'orecchio che le suggeriva che Trent l'aveva abbandonata proprio il giorno di Natale. Chiuse di nuovo gli occhi, trovando ristoro nel buio rossastro che vedeva dentro le palpebre.

Ma che bel regalo che t'ha fatto, diceva la pulce, e sarebbe riuscita a convincerla del tutto se un rumore non l'avesse destata dai suoi pensieri e se non avesse sentito un peso che le premeva sulle cosce, al di sopra del piumone.

Decisa ad aprire gli occhi per capire cosa stesse succedendo, trasse un lungo respiro e, così facendo, incontrò un dolce profumo che le rievocò alla mente una sfilza di pensieri, tutti riconducibili al viso dolce e, allo stesso tempo, che esprimeva una sicurezza come pochi altri, di Trent. Ai suoi occhi chiari. Alle sue labbra di zucchero.

Quasi come per rendere tangibile questa sua ultima immagine, l'uomo la baciò dolcemente mentre lei ancora stava con gli occhi socchiusi, e Gwen sentì il sapore di glassa venire dalle labbra di lui. Spalancò gli occhi d'ardesia, incontrò le sue iridi di giada e poi, spostando lo sguardo verso il basso, incontrò il vassoio sul quale poggiava un muffin ricoperto di glassa rossa.

-Buongiorno!-, le sussurrò lui in un orecchio, passandole poi una mano sulla guancia.

-Buongiorno..-, biascicò lei, -Ma.. Questo?-, disse, indicando il dolcetto.

-È il mio modo di augurarti buon Natale!-, replicò lui. Gwen notò che aveva il classico cappello rosso con un pompon bianco in punta in testa.

-Oh, Trent! Ma a che ora ti sei alzato per sfornarlo?-, disse lei, alludendo al muffin che aspettava solo di essere mangiato.

-Facciamo che mi sono alzato alle nove- parlò lui, gongolante, -e che mi ci sono voluti nove minuti per dividere per nove tutti gli ingredienti della ricetta.-

Incapace di alzare gli occhi al cielo lamentandosi di nuovo sul perchè di tutti quei nove, Gwen prese a stuzzicargli i capelli con la mano destra.

-Perchè noi, non potendo essere una coppia normale come tutte le altre, non abbiamo le solite ricette che mostrano le quantità per quattro, sei e dodici persone, ma dobbiamo trascriverle mettendoci le quantità per nove ?-

Trent avvicinò il viso a quello di lei, fino a toccarle il naso con la punta del suo.

-Perchè altrimenti non ci avrei messo nove minuti a dividere tutto, ma ce ne avrei messi quattro, sei o dodici!-

Come ragionamento non fa una piega, sussurrò la mente di Gwen. Il filo dei suoi pensieri fu però interrotto dalla voce calda di Trent, che, non senza averle baciato prima le labbra, le chiese

-Vogliamo mangiarlo o lo lasciamo freddare tristemente?-

Assumendo la sua solita espressione, lei parlò.

-Io lo lascerei freddare tristemente.. Ma poiché è Natale e poiché l'hai fatto tu..-

Staccò un pezzetto di dolce e lo portò alle labbra, mentre Trent si sedeva sulla parte di letto nella quale aveva dormito e faceva la stessa operazione. In pochi attimi, il minuscolo dolcetto finì.

-Adesso non dirmi che ne hai altri otto in forno, ti prego!-, supplicò lei, per chissà quale motivo.

-No-, gongolò lui, -ne ho altri nove in forno!-

Stavolta, Gwen alzò gli occhi al cielo.

-Ti passerà mai questa mania?-

Lui si fece d'un tratto più serio.

-La mania del nove è un po' come la mania di te. Non mi passerà mai.-

Non sapendo se sorridere o meno, Gwen si lasciò guidare dall'istinto e permise alle labbra di avvicinarsi a quelle di Trent. Un attimo prima di baciarlo, gli sussurrò

-Buon Natale, Trent.-

Poi, gli calcò il cappello sugli occhi e si avventò sulle sue labbra.




Angolo dell'autrice di Trent.

Certo che Gwen però mi ci potrebbe anche chiamare amore, ogni tanto.

Smettila, Trent. Sappiamo entrambi che è fatta così.

Va beh, però insomma..

Insomma niente. Mi hai anche storpiato il nome Angolo dell'autrice.

Ma avevo bisogno di dire che..

Sta' zitto, Trent.

Cinque, sei, sette, otto e nove!

Come, scusa?

Quattro, cinque, sei, sette, otto e nove!

Va bene, Trent. Vedi quella porta? Vai, esci di qui. Vai da Gwen, che ti aspetta.




Il vero angolo dell'autrice.

Il mio primo sclero vero e proprio!

*si commuove*

No, a parte le minchiate.. Sono felice di aver scritto questa one-shot.

Sapete il motivo? Guardatevi intorno.

Tuuuuutte storie in cui Gwen e Trent finalmente si ritrovano, in cui le rompe con Duncan..

Sempre le stesse battute, le stesse mosse.

Questa storia è qui per provare che tutti hanno diritto ad un Natale felice.

Sì, anche il maniaco qui sopra e la sua dolcissima gotica :3

   
 
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