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Autore: DK in a Madow    28/12/2011    3 recensioni
Piccola one-shot ritrovata per sbaglio tra i documenti del mio PC.
E' solo un Billie Joe nostalgico che torna a casa, che torna da lei!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci pensavi da giorni, ma tutto portava alla stessa soluzione.

Avevi scritto il suo nome su qualunque foglio.

Gloria. GLORIA. Gloria.

Who is Gloria?  Where are you from?

Ma non sapevi da dove venisse fuori quel diavolo di nome. Era apparso la prima volta in quei giorni, in tour.

Lontano da casa. Lontano dalle tue abitudini. Lontano da lei.

Per la prima volta, Adie ti mancava come l'aria, come non ti mancava da tempo.

Adie e i suoi occhi, il suo profumo, il suo sorriso. Adie e la sua pelle.

Ti mancava fisicamente, come quando ti manca la terra sotto i piedi se sei in alto mare. Eri diventato stranamente silenzioso e ad ascoltare i tuoi silenzi solo lei, Gloria.

Ma ancora ti chiedi chi sia.

Eravate a New York, ultima tappa del tour di American Idiot. La partenza era prevista per l'indomani. Trè e Mike chiaccheravano allegramente mentre risistemavano gli strumenti. Stranamente, tu che sei ritardatario, avevi già preparato tutto. Mancava solo che tu partissi, tutto qui. Ed ecco la soluzione.

 

- "Ragazzi, io parto"

-"Cosa??"- risposero i due all'unisono.

-"Si, voglio vedere Adie"- I tuoi occhi fissavano il vuoto.

-"E' successo qualcosa??"- chiese Mike, la sua sensibilità lo portava a preoccuparsi anche senza ragione. Il suo cuore è capriccioso, ma grande.

-"No, voglio solo vederla. Mi...mi manca"

-"E allora che aspetti?? MUOVITI!!!"- esclamò Frank con enfasi, sbattendo a terra le bacchette come se fosse indignato di vederti ancora seduto su quella cazzo di poltrona.

Il sorriso si distese sul tuo viso come come quando le nuvole fanno apparire un cielo terzo subito dopo la tempesta.

Si partiva.

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Solo tre ore dopo atterravi in California e il taxi ti conduceva sulla via di casa. Sganciando qualche banconota al taxista, con lo sguardo spiasti la tua villa che dormiva nell'oscurità. Piano inseristi la chiave nella serratura. Niente valige, nella fretta Mike ti aveva tranquillizzato dicendo che te le avrebbe portate lui.

Posasti le chiavi sul tavolo della sala da pranzo e lentamente ti arrampicasti sulle scale che portavano alla camera da letto. La porta era socchiusa e la porta-finestra che si apriva sul balcone era spalancata su una notte di fine agosto che insolitamente aveva portato una brezza fresca e leggera.

Ti mettesti di fronte al letto, immobile.

Fissavi il volto di Adie illuminato da fili d'argento lunari.

Non ti sembrava vero.

...Dio come ti mancava!

Iniziasti a tremare, come se fosse stata la prima volta che la vedevi.

Improvvisamente Gloria tornò alla mente e solo in quel momento capisti chi lei fosse.

Gloria eri tu. Semplicemente quella donna che ti porti dentro e che lasci vivere insieme a Billie. Era la parte più sensibile di te, quella fragile, quella che ti faceva ammettere quanto fosse grande il bisogno che senti di essere amato. Gloria che veniva a stare con te quando la mancanza di qualcuno era talmente forte che non potevi sopportarla da solo.

Sorridesti con leggerezza. Eri mancato per troppo tempo da casa e Adie sentiva che non poteva fare a meno di te. Ma ora non eri da solo, con te c'era Gloria.

La Gloria, il tuo momento, il tuo coraggio. Quello che veniva a mancare anche se conoscevi Adie da una vita.

Lentamente ti avvicinasti a leo e le accarezzasti una guancia col dorso tremante della mano.

Lei socchiuse gli occhi, sorrise. Sembrava non capire.

-"Non è un sogno, Amore"- dicesti.

Solo in quel momento lei si rese conto che tu eri realmente lì. Chissà quante volte aveva sognato quel momento, in quel letto troppo grande senza di te. Lo stupore illuminò il suo volto.

-"Che ci fai qui??"- disse.

-"Mi mancavi..."

 L'amore che provavi per lei salì fino alle tue labbra che iniziarono a bruciare come pezzi di brace. Lei fece per sedersi sul letto, ma impaziente la prendesti tra le braccia, baciandola. Come mai avevi fatto prima, come se mai l'avessi fatto prima.

Un bacio che tolse l'aria dai polmoni a entrambi, mentre le tue mani erano affondate nei suoi capelli e le sue salivano lievi lungo la tua schiena da sotto la camicia.

Ci avevi visto giusto. Mancavi anche a lei, anche se non voleva farti pesare la cosa. E fare l'amore in quel momento era il modo migliore per ritrovarsi.

Respirare il suo profumo, assaporare le sue labbra, sfiorare con decisione la sua pelle, così conosciuta e sempre così nuova.

Adie era casa.

Adie era sempre stata la soluzione ad ogni problema.

 L'alba del giorno dopo vi ritrovò abbracciati, ma ancora svegli. Le avevi parlato di tutto, anche del nome che invadeva i tuoi pensieri, di nuovi versi che giravano nella tua mente anche di notte. Ma ora che avevi capito chi fosse Gloria, forse avevi più paura di prima.

-"Non devi aver paura Billie! E' sempre stato così! Se questo nome, se questa...Gloria..."

Sorridesti alla vena di gelosia che aveva dato nel pronunciare quel nome e lei scoppiò a ridere della sua stessa gelosia infondata. Continuò: -"...questa Gloria devi tirarla fuori! In fin dei conti sono stanca di essere il soggetto di ogni tua singola canzone! Stai diventando noioso!"- disse, strozzando le ultime parole in una risata cristallina. Anche tu ridesti, sollevato, come seil cuore ti fosse scoppiato in gola per la felicità.

Mentre il silenzio tra voi due tornava a farsi strada, fuori dalla porta sentisti un rumore che sembrava un colpo di tosse. Alzando la testa, vedesti i due marmocchi che cercavano di nascondersi dietro la porta, sghignazzando.

-"Venite qui voi due!"- dicesti, cercando di esser serio, ma nemmeno Adie ti credeva, tanto che soffocò una risata.

I due furfanti, Joey, così simile a sua madre, e Jake, il tuo mini-ritratto, si avvicinarono al letto con diffidenza. Ma appena videro il tuo viso aprirsi in una risata, saltarono sul letto soffocandoti di abbracci.

 

Adie, Joey, Jake. La tua vita.

Non avevi mai avuto il tempo per dire ciò che provi, perchè il tempo, ormai, ruotava intorno a loro.

A Gloria ci avresti pensato domani, tra qualche giorno o anno.

Quello non era il momento per pensare.

Quello era il momento per capire tutto ciò che c'è da capire.

-"Adie?"

-"Si??"

-"Noooooo, ecco che ricominciano! Uff..." disse Joey, guardando esasperato il fratello.

Con una mano gli tappasti la bocca.

-"Adie, sei tutto ciò che voglio. Ti amo!"

E mentre Joey e Jake correvano giù dal letto commentando sarcasticamente il tuo fare da romanticone, tu e Adie vi scambiavate l'ennesimo bacio.

 

Una cartolina d'Amore arrivata a destinazione.
   
 
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