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Autore: GreenNightmare    28/12/2011    2 recensioni
Sono passati due anni dalla morte di Jimmy Sullivan, detto The Rev.
Ma, come dice una loro canzone, "Memories remain, as time goes on".
Questi sono i ricordi di Synyster. O, almeno, questi sono quelli che io credo i suoi ricordi, ispirati
dal video di "So Far Away".
Questo capitolo è un estratto da una long-fic che sto scrivendo e che verrà pubblicata (spero)
con l'anno nuovo, ma anche una cosa a sé stante.
Per ricordare Jimmy.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Synyster Gates, The Rev
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ti ricordi, Syn, quando avevate quindici o sedici anni, quella sua pessima abitudine di portarsi dietro le sue bacchette ovunque andasse? Ti arrivava da dietro all’improvviso e cominciava a suonarti la batteria sulla testa, e tu ti giravi incazzato e vedevi quel suo sorrisetto strafottente stampato in faccia e quei capelli tinti di biondo sparati ovunque, e allora cominciavi a gridargli parolacce.
- Smettila di rompere i coglioni, Jim!- così sbottavi, e allora lui scoppiava a ridere con la sua risata acuta e impertinente, e continuava, rullava le sue dannate bacchette sulla schiena di tutti e poi sul tavolo, sul marciapiede, su un palo, ovunque voi foste finché tu e gli altri non minacciavate di picchiarlo.
Te lo ricordi, Syn?
Te lo ricordi pestare i piatti come un pazzo, da piccolo, seduto dietro quella batteria molto più grande di lui, dietro la quale si riusciva a intravedere solo un ciuffo di capelli neri? Ricordi quella volta, avevate forse quattordici anni, quando lui rubò una cassa di birre dal supermercato dietro casa tua? Avevate corso come pazzi forse per dieci minuti, credendovi dei veri uomini ribelli, dei criminali, e sentendovi forse segretamente in colpa per quel primo misfatto, ma anche eccitati ed esaltati. Per una cazzo di cassetta da sei birre. Avevate litigato per quell’ultima birra che avanzava. Se l’era scolata lui tutto da solo, senza offrirvene nemmeno un goccio.
L’avevi preso a pugni.
Ricordi quando suonavate tutti insieme in quella stanzetta di legno nel suo giardino? Tu portavi quella maglietta degli Iron Maiden troppo grande, e armeggiavi con la tua chitarra senza sapere esattamente come usarla, mentre lui pestava piatti e tamburi dietro di te con energia e precisione, perché era molto più capace di te.
Te lo ricordi, Synyster?
Correvate in bicicletta, da piccoli, e voi due eravate sempre uno affianco all’altro, come fratelli, vi gridavate insulti e vi facevate sbandare a vicenda. Una volta l’avevi fatto cadere, leggero e fragile com’era, e lui si era sbucciato un gomito e voleva costringerti a leccare via il suo sangue per ripicca…
Era un vero rompicoglioni, da ragazzo, vero, Synyster? Strillava,saltava, ti prendeva scherzosamente a pugni, e quando camminavate lungo i marciapiedi ti spintonava in mezzo alla strada, e poco importava che stesse passando una macchina o no.
Piaceva un sacco alle ragazze. Le faceva ridere, con quel suo modo scalmanato di muoversi, sempre, e le sue battute e le brillanti prese per il culo ai compagni,e la sua aria da ribelle, con quel sorriso insolente stampato sulla faccia da schiaffi. Eri tu quello sfigato, quello troppo timido, quello che le ragazze non consideravano mai, e lui te lo faceva sempre notare, ma ridendo e scherzando in un modo che ti rendeva impossibile prendertela con lui.

Ricordi la sua fragilità e l’affetto fraterno che vi ha legati tutta la vita, come siete sempre stati inseparabili, come hai sempre conosciuto meglio di chiunque altro ogni sfaccettatura del suo carattere, ogni trasformazione, ogni tratto, ogni cambiamento del suo viso, anche il più lieve? Ricordi ancora a memoria ogni tatuaggio che si è fatto e il suo significato?
Ricordi il suo sguardo spaventato e allo stesso tempo felice, mentre guardava soddisfatto l’arena vuota dove avreste suonato, per la prima volta nella vostra vita, davanti a cinquantamila persone? Ricordi i suoi occhi persi, da bambino, e il suo sorriso impertinente e il fisico scheletrico, che sembrava potesse volare via al minimo soffio di vento? Il suo spirito libero e allo stesso tempo prigioniero di tutto, il suo essere così forte e così fragile, il suo affetto, il suo calore?

Ti ricordi di The Rev, Synyster?
  
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