Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: war    28/12/2011    10 recensioni
Shaina, Marin e June.
Una serata fra donne per consolare un'amica col cuore infranto. Ma le cose prenderanno un apiega inaspettata.
Kanon, Milo e Aiolia.
Loro si trovavano per caso a passare di lì.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Shaina osservò il liquido cremisi raccogliersi sul fondo del bicchiere di cristallo, dallo stelo lungo e dalla forma panciuta.
L'etichetta, sulla bottiglia era color nocciola, con le scritte in corsivo.
Fragolino.
D.o.C. - Denominazione di origine controllata -
Prodotto eccetera eccetera...
volumi 13.5%
Bha, in quel momento non le importava gran che.
Era fresco, era dolce e la stordiva piacevolmente.
Non le serviva altro per reggere la serata.
Perchè se pensava alle sue di disgrazie amorose allora...
Con l'alcol si sarebbe data fuoco, non ci avrebbe brindato!
Osservò le bollicine salire verso l'alto e piegò le labbra ad un sorrisetto stupido.
- Cin - disse Marin al suo fianco, facendo tintinnare allegramente il vetro del suo calice con quello di vino rosso che il Saint dell'Ofiuco aveva davanti a se.
In un solo sorso, il Saint dell'Aquila vuotò il contenuto del suo flute, senza nemmeno sentirlo il gusto del prezioso champagne che conteneva.
- Alla faccia del bere alla goccia - biascicò in risposta Shaina mentre l'altra ragazza si versava il poco contenuto della bottiglia nel bicchiere appena svutato.
- Tsk è già finita! - sbuffò scontenta lanciando nel cartone, che già ne conteneva cinque o sei, il vuoto e aprendo il frigorifero ne trasse una nuova.
Il tintinnio dei vetri fece alzare gli occhi iniettati di sangue per il troppo piengere a quella di loro che giaceva in stato catatonico da almeno tre ore sul divano della casa che stavano abusivamente occupando.
Il defunto Death Mask di Cancer era quello con la cantina meglio fornita del Santuario e Shaina lo sapeva visto che era lei a portare sulle spalle le casse che nessun altro osava portare lì, e aveva contribuito a spargere la voce che la Quarta fosse ancora infestata dallo spettro del terribile Saint deceduto.
- Dai June, alzati da lì! - provò ad incitarla Shaina.
- No! Voglio morirci qui sopra! voglio bere fino a svenirne, fino ad andare in coma etilico e morire!- sbottò l'altra sollevando una bottiglia di Pinot Rosè e bevendo direttamente dal collo.
- Passerà, passerà.... - le disse Marin guardandola con gli stessi occhi con cui una madre osserva il suo piccolo piangere per una sbucciatura al ginocchio.
- No che non passerà! Ma vi rendete conto!?! Shun, il mio adorato, tenero, puccioso Shun... quello che ho amato per sedici lunghissimi anni.... Il mio Shun... - la voce le si strozzò in gola e la costrinse a deglutire furiosamente mentre iniseme ad altre lacrime uscivano le parole - Ha fatto coming out! -
- Per me il peggio è che sta con Hyoga - sbuffò la Silver dell'Ofiuco beccandosi una gomitata nelle costole da parte dell'Aquila.
Certo, per quella lì era facile. La Sorte le aveva dato Aiolia! Pensò un po' inviperita la ragazza dall'improbabile capigliatura verde.
Onestamente dai, cos'aveva Aiolia che non andava?
Non era gay. Era alto. Era giovane. Aveva un fisico da Bronzo di Riace (vero, qualità non insolita per un abitante del Santuario, tuttavia mica tutti potevano vantare la sua armoniosa perfezione muscolare!)
Era ottimamente collocato nella gerarchia.
Ricambiava il suo amore.
Che altro voleva Marin?
Si, certo non era esattamente il tipo con cui potevi avere edificanti dialoghi costruttivi... Non era quello che ti stava ad ascoltare quanto l'argomento di conversazione non era Lui o la Dea Athena... Era un diastro totale con i bambini... In cucina ci si metteva solo per fare frullati proteici... Non sapeva nemmeno dove teneva le mutande se le inservienti non gliele preparavano la sera prima... però che cavolo! Mica si poteva avere tutto dalla vita, no?!
- Un'altra! - singhiozzò June sprofondando ancora di più nel divano
- Vieni a prendertela! - rispose Shaina.
Marin la fulminò con lo sguado de le sillabò qualcosa tipo che era stronza, per poi alzarsi e portare alla bionda la sua dose di alcol.
Shiana si versò un nuovo bicchiere di vino.
E pensare che di solito a lei nemmeno piaceva il vino!
La questione era, per farla breve, che era stanca di farsi dare della sociopatica isterica.
- Dai June, non credere che Aiolia sia perfetto! Ok, non è gay ma ha tanti di quei difetti che nemmeno sospetteresti! - disse Marin
- Si, e quali? E' troppo macho? - sbuffò la bionda, tirando su col naso.
Marin le pose un fazzoletto di carta.
- Soffia, cara - le disse trattandola come una bimba piccola.
Lo stomaco di Shiana ebbe un rigurgito che si tradusse in un singhiozzetto.
- Se penso che magari in questo momento Hyoga potrebbe... potrebbe approfittarsene della sua tremula e lunare pelle... Se penso che potrebbe cogliere il frutto priobito... -
- Secondo me se lo è già bell'e che... - iniziò Shaina ma Marin diede un violento calcione alla sua sedia, rischiando di spaccarla in più parti e il messaggio arrivò forte e chiaro.
- Comunque se pensate che Aiolia abbia una vita sessuale iperattiva siete completamente fuori strada. Se riusciamo a farlo una volta a bimestre è solo perchè ho pregato Aphrodite tutte le sere in ginocchio sui ceci! Quando metto qualcosa di sexy che mostri l'ombelico lui mi tocca le addominali e mi dice che non sono ancora dure abbastanza e allora giù a fare esercizi! Se mi metto una minigonna mi dice che ho le gambe troppo massicce e che nemmeno i tacchi me le slanciano, quindi sto meglio coi pantaloni. Se metto un pantajazz e mi illude toccandomi il fondoschiena è solo per farmi poi notare che fare su e giù per gli scalini del Santuario ci farebbe solo bene. Mi ha detto che il mio seno è piccolo e duro e che non ho bisogno di enfatizzarlo con la mia Silver Cloth fin troppo grande e che dovrei chiedere al Grande Mu di sistemarmela... Quando mi invita a cena, bhè sono porzioni da elefante di carne e insalatine giù da Kristhos al porto! Avete presente il posto no? Ci si fermano tutti i camionisti che stanno andando o tornando da Athene! - si lagnò l'Aquila iniziando a bere anche lei dal collo della bottiglia.
- Ok, allora sentite qui: Il mio primo amore si è rivelato essere uno psicotico affetto da sdoppiamento della personalità che si è suicidato sullo scettro di Athena dopo aver governato il Santuario per tredici lunghi anni perchè non poteva convivere con i suoi rimorsi. Insomma un demente. Per tutti quegli anni ho dovuto far credere al mondo di essere innamorata di uno... un maledettissimo ronzino che non crepa nemmeno se lo amazzi e che per disgrazia mi ha vista in volto! Suddetto ronzino è più piccolo di me e che non mi si fila nemmeno di striscio. Ho messo il mio culo sulla brace almeno una decina di volte per lui e cosa ne ho ricavato? Di essere la barzelletta del Santuario! Il mio attuale amore invece pensa che io lo consideri solo un gigolò con cui sfogare lo stress e farci sesso quando me ne viene la voglia e per tale ragione si sente autorizato ad infilarsi nelle mutande di tutte, ma proprio tutte! Adesso, se una sola di voi due osa dire che la dea dell'Amore mi odia vi farò scoprire l'elasticità dei vostri orifizi anali con tutte le bottiglie che vi siete scolate, dannate ubriacone senza spina dorsale! - ringhiò Shaina.
Se doveva comportarsi come June a quest'ora sarebbe stata la regina degli acari del divano e che diamine!
- Povera piccola!!!! - strillò Marin con gli occhi lucidi di lacrime e si fiondò sulla ragazza, travolgendola e buttandola a terra mentre le riempiva il volto di baci.
- Levati, levati, che schifo! - si lamentava l'Ofiuco cercando di coprirsi il più possibile il volto con le mani. Se solo fosse riuscita a puntellarsi meglio l'avrebbe spiaccicata al soffitto quella cavolo di Aquila!
- Non escudetemi! - strillò June abbandonando il divano e lanciandosi con un volo d'angelo fra le due, o meglio sulle due.
- Scambiamoci tante coccole amorose!!!! Ho bisogno d'affetto!!!! Ho bisogno di calore umano!!! - singiozzò la bionda distribuendo carezze baci e anche palpatine a chi le capitava a tiro.


Milo di Scorpio, Aiolia di Leo e Kanon di Gemini stavano tornando da una ruinione alla Tredicesima, dove Dhokko di Libra li aveva aspramente rimproverati rispettivamente per la condotta libertina, per l'incapacità di comunicare civilmente (non si terrorrizzano i bambini! e non li si sfiniscono nemmeno di esercizi fisici!!) con le nuove reclute e per la totale insofferenza a socilizzare. Li aveva costretti ad accettare di passare almeno tre sere alla settimana insieme, rispettivamente nelle case di ognuno di loro a turno e compatibilmente con gli impegni nei confronti del Santuario, a partire da subito.
Per levarsi la scocciatura Kanon si era detto disponibile a fare due parole con gli altri nella sua dimora.
Non si aspettava di certo che, scendendo verso la Terza, potessero trovarsi davanti a tale spettacolo nella Quarta.
In effetti, dato che girava voce che i fantasmi infestavano quel luogo gli inservienti e i soldati non vi ci si avventuravano... Ma quello in cui si erano imbattuti... bhe... Era più spaventoso di qualsiasi anima vagante!
Le tre donne erano mezze discinte e i loro corpi erano aggrovigliati gli uni agli altri come a Kanon era capitato di vedere succedesse solo ad un branco di gattini di pochi giorni.
- Marin?! - Aiolia era pallido come un cencio mentre sollevava da terra la sua donna, completamente ubriaca che tendeva le braccia verso Shaina. Le gote della ragazza erano arrossate e umide di lacrime mentre diceva - Povera cara, povera cara, ci penso io a darti tutto l'amore che vuoi... Sarò la vostra mamma! - e il Saint del Leone cercava disperatamente di coprire il reggiseno di pizzo bianco e fiochetti rosa che sorreggeva le grazie della sua... Ehm... amata?
- Stammi lontano! - righiava Shaina con il volto arrossato dalla collera e dal vino, mentre con una mano cercava di difendersi il volto e con l'altra difendeva strenuamente i suoi pantaloni dagli assalti di June. Indossava un reggiseno nero che evidenziava molto bene la forma tonda del suo seno, soprattutto le stelline d'argento che componevano un G sulla sinistra.
June, che indossava una gonnellina a pieghe, essendo che era a gattoni sul pavimento mostrava due natiche tonde come meloni e altrettanto dure, divise solo dalla linea verde acido del perizoma.
Milo senza una parola allontanò nemmeno troppo gentilmente la ragazza bionda da Shaina e se la caricò sulle spalle.
- Scusa Kanon, sarà per un'altra volta, ho... un'emergenza - disse facendo dietro front e tornando su all'Ottava, portandosi l'Ofiuco in spalla a mo di sacco di patate.
Alzando gli occhi al cielo Kanon afferrò il Camaleonte per il braccio e la rimise in piedi. Cercò di metterle soggezione fissandola negli occhi ma la ragazza, che aveva il cervello scippato dagli omini dell'uva, si limitò a fissarlo incerta per poi dire
- Il mio Shun è gay. Il mio Shun sta con Hyoga. A parte il pisello, che cazzo ha quello più di me!? Nono sono bella? Non sono sexy?! Tocca qua, non ho nemmeno le tette rifatte! - soffiò come una gatta piazzando la mano di Kanon sul suo seno.
- Camaleonte... -
- June, mi chiamo June - lo interruppe lei con le lacrime che si riversavano sulle gote.
- Va bene, June... -
- Se mi dici che sei gay anche tu mi ammazzo, lo giuro! - singhiozzò.
- No, non sono... Non sono gay. E' solo che tu sei ubriaca e dovresti avere un comportamento un po' più... Decoroso... -
- Vaffanculo il decoro! Sono sedici anni che faccio il filo a un gay! Se va avanti così ci muoio vergine!!!!! Cosa cavolo deve fare una per avere uno straccio di uomo che sia tale!? Scrivere la lettera a Babbo Natale!? Quella sfigata di Marin ha un uomo che non ciula, dovrebbe sbattergli un po' di viagra in quelle vitamine che si piglia, allora magari chissà! Shaina prima aveva una cotta per quel pazzo di Saga, poi le è toccato in sorte quell'idiota di Seiya e pensare che a lei piace un gigolò... Cavolo deve avergliela fatta davvero grossa ad Afrodite per farsi odiare così! - esplose la bionda facendo decidere a Kanon di averne avuto abbastanza e se la caricò in spalla come un sacco, prendendo esempio da Milo.
Dov'era il campo di addestramento femminile lo sapeva ed era certo anche di ricordare che vi fosse un lavaotio nelle vicinanze così il caro Camaleonte si sarebbe schiarito e rinfrescato le idee.
Aiolia si voltò verso Marin, con aria confusa e chiese
- Ma cosa fate e di cosa parlate voi ragazze quando vi trovate per queste serate? -
L'Aquila, che tanto Aquila non era in quel momento, rispose con un leggero rutto allo champagne per poi riprendere a succhiarsi il pollice e rincorrere boxer e contenuto dei boxer nei suoi sogni.


Milo sospirò mentre mollava Shiana nel suo letto.
Lei gli aveva ficcato ripetutamente quelle dannate unghie nella schiena ma soprattutto nei glutei per tutto il tempo che gli era occorso per tornare all'Ottava e adesso lo fissava con quegli occhi lucidi e l'aria disperata dal centro del suo letto, mentre cercava di corpirsi con le lenzuola rosse.
- Sei una tigre isterica - le disse levandosi la maglia.
- Che cosa fai?! - ansimò la ragazza.
Milo sorrise, seducente e sensuale, si stese nel letto e abbracciando la ragazza la tirò a se.
- Lo so che domani non ti ricorderai un bel niente, ma presta bene attenzione a quello che sto per dirti. Nessuna donna ha mai solo dormito in questo letto, tu sei la prima e sarai anche la sola. Tutto questo perchè tu mi piaci e per me fra noi non è solo sesso, anche se a quanto pare fartelo credere è il solo modo che ho per averti. La seconda invece è... Se mi ficchi ancora quelle dannate unghie nel sedere giuro che te le taglio a zero! -
- Milo sei il più grosso imbecille che io conosca... Ma sei anche quello che ai miei occhi è... Il migliore ragazzo del mondo. - gli occhi verdi di Shiana si stavano per chiudere quando lo Scorpione la scosse leggermente per la spalla.
- Si? - chiese lei intotnita dal sonno e dall'alcol.
- Se mi vomiti nel letto ti riempirò di Cuspidi Scarlatte. - minacciò lui.
Shaina rise, spingendo il collo in avanti e sfiorando con le labbra la gola del ragazzo.
- Tranquillo, non sono così ubriaca... E la tua dichiarazione è una pena! - lo informò baciandogli piano la jugulare. Poteva sentire il veloce flusso sanguigno sotto le sue labbra e gli pareva di poter baciare il cuore dello Scorpione. Anche se era un sogno alcolico era bello abbandonarvisi. Shiana era certa che il giorno dopo si sarebbe svegliata nella sua stanza e ancora non sapeva che l'attendeva una realtà un po' diversa.


Kanon era quasi arrivato al Campo di addestramento femminile.
Il Camaleonte aveva smesso di prenderlo a pugni nella schiena e la cosa lo preoccupò.
- June? Tutto a posto? - chiese incerto.
- No. Sto per vomitare! -
- No! Apetta, aspet.... Porca...!!!! - Per quanto avesse cercato di fare rapidamente Kanon aveva fallito.
- Mi hai messa a testa in giù e mi hai fatta vomitare, dannato mostro! - borbottò imbronciata mentre gli toglieva dalle mani la giacca di pelle e andava al lavatoio.
Gli aveva sporcato solo un poco la manica. June era certa che rispetto a quello che aveva bevuto quello poteva essere il rigurgito di un bambino.
- Sciacquati la bocca e stai zitta. - ringhiò Gemini mentre la fulminava con lo sguardo.
- Dovrei annegarti nel lavatoio e occultare il tuo cadavere - rispose alla minaccia il Camaleonte.
- Tsk - rispose Kanon osservando la bionda che gli ripuliva la giacca. Se gliel'aveva rovinata se ne sarebbe fatto un'altra squoiando quella scema, poco ma sicuro!
- Oddea, oddea... di nuovo! - annaspò June gettando la giacca pulita a Kanon e accucciandosi fra le sue stesse ginocchia. Fu solo un falso allarme che trerminò con un rutto.
- Mi fa male lo stomaco - borbottò aggrappandosi al bordo di pietra e cercando di rimetersi in piedi. Prese due profondi respiri e aggrappandosi al rubinetto di metallo infiò la testa sotto la gelida acqua corrente. Strofinò megio che potè i capelli e poi li strizzò, portandoli delicatamente di lato.
Forse così sarebbe tornata un po' più in se e il mondo avrebbe smesso di oscillare come su una nave in piena tempesta.
June era certa che quello non dipendeva dal fatto che Shun con il suo candido annuncio avesse mandato in frantumi il suo mondo e le sue illusioni d'amore.
Kanon poteva vedere la ragazza tremare per il freddo quindi le mise la sua giacca sulle spalle.
- Grazie - mormorò stringendosela addosso.
Sapeve di pelle, di acqua e di brezza marina.
- Credi ne sia valsa la pena? Intendo, Shun valeva tutto questo?- chiese Kanon indicando la ragazza e il suo pietoso stato.

- Non lo so... E' che quando penso... Quando penso a lui e Hyoga che lo fanno, mi sento così inutile, così vuota, così sconfitta... Perchè anche se io lo amo questo non è abbastanza e perchè so che Hyoga farà comunque del suo meglio per renderlo felice ed io non ho il diritto di essere arrabbiata o gelosa... Ma fa male! - tirò un pugno alla pietra mentre il singhiozzo le sfuggiva dalle labbra.
Kanon non sapeva cosa dire. Sapeva che non era esattamente la stessa cosa, ma quando Saga lo aveva abbandonato... Bhè forse avere un cuore infranto era paragonabile a quello.
- Perderò la faccia per questo... - sospirò fra se.
Il suo braccio passò attorno alle spalle della ragazza.
June si appoggiò a lui.

La mano dl ragazzo le accarezzò il viso, un gesto gentile.
La ragazza si rilassò di più.
Le dita le sfiorarono le labbra e lei le dischiuse.
Kanon avrebbe ghignato ma dopo quello che lo aspettava non ne aveva molta voglia.
- Tranquilla - gli sussurrò all'orecchio.
Lei annuì.
Con un movimento rapido Gemini bloccò il Camaleonte e le cacciò due dita in gola.
Se non fosse stata così impegnata a non farsi uscire lo stomaco dalla bocca June avrebbe di sicuro morso quel bastardo!
- No... - borbottò quando il ragazzo le infilò di nuovo le dita in gola.
Lo stomaco le si strizzò, le lacrime scesero dai suoi occhi ma non vomitò nulla, nemmeno i succhi gastrici.
- Si, direi che adesso sei vuota. -
- Stronzo bastardo - ansimò lei piegata in due.
Kanon si mise in piedi, spolverò i jeans sulle ginocchia e poi con un solo fluido movimento prese in braccio il Camaleonte. Non poteva riportarla al campo di addestramento femminile in quello stato, avrebbe passato dei guai.
- Puoi abbracciarmi e dormire nel mio letto ma anche se piangerai tutta la notte non ti consolerò - la avvisò mentre tronava verso la Terza casa.
Nessuna risposta.
- Ehi, hai capito? - chiese chinandosi un po' per vedere il viso di June, che dormiva sereno contro la sua spalla.
Si, se si fosse saputo in giro ci avrebbe davvero perso la faccia!
  
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