Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: aaarg    30/12/2011    9 recensioni
I miei genitori sono speciali. Sono ovviamente un uomo e una donna. Ma mia madre ha uno, anzi due nomi da uomo. E non è l’unica stranezza. Mia madre porta i pantaloni come papà, tira di scherma e va a cavallo come un uomo. Ma non è un uomo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccomi qua. Ho tardato un po' ma non ho lasciato la storia, sono solo stata affogata dal lavoro. Perdonatemi! Spero di non tardare tanto per proseguire.

 Preliminarmente devo ringraziare Cielo123 per la sua critica che mi ha aiutato a ritrovare lo spirito giusto per scrivere il prosieguo.

E ora a noi: è passato Natale da poco e mi pare doveroso non solo fare gli auguri alla nostra cara Oscar ma farle un regalino speciale....
 
 
 
Tredici

 
AAAAhhhh!!!! Grandier, me la pagherai! Aaahhh!! È tutta colpa tuaaaa!! Appena finisce tutto questo … aaaahhhhh… ti uccido!!!!” un grido squarciò l’atmosfera già abbastanza tesa della casa. Rosalie correva a destra, la signora Beaumarchais (che poi sarebbe diventata la nostra bambinaia) tornava da sinistra. Gli uomini bevevano come spugne. E mio padre era pallido come un cencio: le minacce di mia madre, anche in quelle condizioni, non erano mai da sottovalutare.
 
Il travaglio era iniziato lentamente. Ad un certo punto, mentre mia madre, ormai più simile ad un balenottero che alla silfide nota a tutti, si girava nel letto si ruppero le acque. All’inizio non ci dette peso, pensò “E’ il famoso tappo mucoso”. Aveva comunque in un momento cessato di avere sonno. Decise di farsi un bagno (“hai visto mai che finalmente questo figlio si decide a nascere!”, pensò): scaldò l’acqua, se la trascinò nella vasca, si spogliò evitando accuratamente lo specchio e si immerse. Quando mio padre si svegliò la trovò lì, con gli occhi chiusi, apparentemente addormentata (“la trovai bellissima, serena come mai!”). Quando lei sentì lo sguardo di André su di sé aprì gli occhi, lo guardò e sorrise. Lui le offrì l’asciugamano, l’aiutò ad asciugarsi e le dette la vestaglia. Ma poi si accorse che nonostante l’avesse asciugata bene, era ancora bagnato a terra: “La guardai interrogativo. Lei mi sorrise e mi disse, con una dolcezza infinita: ‘Credo che sia venuto il momento, André. Vai a chiamare Rosalie, per favore.’ Rimasi senza parole, immobile. Non riuscivo a muovere un muscolo eppure il mio cuore era al settimo cielo. Alla fine mi riscossi e corsi da Bernard e Rosalie. Andai anche dal dottore e lo avvisai. Quando tornai, Rosalie era già a casa e la mia Oscar era sul letto, e il suo viso era molto meno sereno: ogni tanto una morsa di dolore le deformava il viso. Ma quando mi vedeva faceva di tutto per mascherare gli spasmi. Anche in quel momento non voleva farmi vedere quanto soffriva! Poi, mi buttarono fuori dalla camera e non potei fare altro che aspettare che tu nascessi”.
 

“Era il giorno di Natale. E chi se lo scorda, perbacco! Ero andato a fare gli auguri al Comandante e ad André e mi ritrovo in quel bailamme. Oscar che gridava minacce di morte a tuo padre, André pallido come un cencio, Bernard che camminava su e giù, Rosalie e la signora Beaumarchais che continuavano a portare pezze, asciugamani e acqua calda. La voce del dottore che faceva capolino quando aprivano la porta e diceva ‘spingete, prendete fiato e spingete’ e a ogni ‘spingete’ seguiva un urlo. In quella confusione, decisi di prendere la situazione in mano. Perbacco, era Natale, era ora di pranzo e nessuno aveva pensato a far da mangiare e soprattutto a rifornire gli uomini di alcool sufficiente per superare il momento! Scesi alla locanda, feci incetta di tutto ciò che c’era di commestibile, svuotai la cantina degli alcolici e feci portare tutto su. Quando risalii sentii una musica celestiale. Eri tu, Augustine, e piangevi con tutto quanto avevi in corpo!”. Così mi raccontò la mia nascita lo zio Alain, e posso giurare di aver visto due lacrimucce spuntare dietro quegli occhi sfrontati!
 

“Mi portarono quel fagottino, piccolissimo, piagnucolante e mi si sono sciolte le gambe. Mi sono dovuto sedere. Non riuscivo a prenderti in braccio, stavo piangendo io come un bambino! Poi finalmente mi fecero entrare in camera da letto, dove c’era tua madre, a cui ti avevano restituita immediatamente, ed eravate bellissime! Mi avvicinai al letto e vidi il volto di Oscar con qualche ruga che non le avevo mai vista, pallido, ma totalmente sereno di nuovo, anzi radioso! mi sedetti sul letto, accanto a lei, e ebbi solo la forza di dirle ‘ti amo!’ avevo un groppo in gola, non riuscivo a fare o dire altro! Poi irruppe Alain: ‘Evviva Comandante! Qui si impone un brindisi!’ e distribuì bicchieri di vino a tutti i presenti. ‘A questo punto, visto che suo marito ormai si è totalmente rimbecillito, mio Comandante, a nome anche di tutta la truppa le faccio i più sinceri auguri di buon Natale, buon Compleanno e buon… come si dirà? Puerperio? In ogni caso, auguri!’ e tutti ridemmo e ci affollammo ad abbracciare tua madre. E tu, in tutto questo chiasso, ti eri addormentata!”. Mio padre ogni volta che rivanga questi ricordi diventa un rubinetto rotto, non la smetterebbe più di piangere!
 

E i miei nonni? Non si è ancora capito chi li abbia avvisati, forse fu un presentimento, ma neanche cinque minuti dopo quello che è passato alla storia come “il brindisi al puerperio” si presentarono a casa e si unirono alle lacrime e ai festeggiamenti. Andarono avanti fino alla sera a mangiare, bere e chiacchierare,  mentre mia madre scopriva le gioie di una maternità che solo poco tempo prima non credeva possibile.

 
“Eri bellissima. Non credevo che avrei mai tenuto tra le braccia mio figlio, credevo di essere troppo vecchia! Le sensazioni della maternità non si possono spiegare: le scoprirai. Ma una cosa ti posso dire: sul momento la tua esistenza mi sembrava una cosa strana, un miracolo. Solo quando tutti se ne furono andati e tuo padre venne a coricarsi con me capimmo che era davvero cambiato qualcosa. No, che era cambiato tutto! Un figlio ti fa cambiare il modo di guardare il mondo, ti fa cambiare l’ordine delle tue priorità, ti fa capire cosa vuoi veramente da chi ti circonda. E scopri di avere tanto amore nel tuo cuore, pronto ad essere donato a quell’esserino che è fra le tue braccia, e dipende solamente da te. Sei stato il regalo di natale più bello che io abbia mai ricevuto!”. Quando mi disse queste cose mia madre,  io le avevo appena detto di aspettare il mio primo figlio. Non le dimenticherò mai.
 
 


 
Buon Anno a tutti!
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: aaarg