G-Contact
Dopo l'esplosione di un laboratorio in seguito ad un esperimento scientifico fallito, tutta la Terra è stata invasa dai nanites: una specie di microtecnologia che si è insediata nel DNA di tutti gli esseri viventi. Rex è uno dei pochi in grado di comunicare con i nanites all'interno del suo corpo, e con il loro aiuto può quindi creare delle armi o delle macchine.
Claire:
È la ragazza dai capelli castani al centro. Piace a Noah. In questa storia è solo menzionata.
Annie:
La biondina a destra. È amica di Claire. Ha la particolarità di essere soprannominata "la vedova bionda", perché senza volerlo manda all'ospedale tutti i suoi accompagnatori, se non peggio. In poche parole, è una vera e propria calamità, anche se in questa mia versione cerca in ogni modo di non combinare casini.
___
Quella
notte fuori casa gli alberi erano scossi da un vento freddissimo che
preannunciava una gelata epocale. Lo sentivo sibilare tra le imposte
della
finestra chiusa della mia camera.
Non
è così che funziona tra un’umana e un
E.V.O. Pensai, fissando il soffitto della
stanza immensa nella penombra. In realtà, per la precisione
tra un E.V.O. e
un’umana non può proprio funzionare. Scossi la
testa come per scacciare i
pensieri che mi turbinavano in testa.
Lo
desideravo talmente tanto che se fosse stato lì con me, in
quel momento avrei
perso il controllo delle mie azioni, ne ero certa.
La
porta della camera si schiuse, lasciando trasparire la luce del
caminetto del
soggiorno. Il colore dorato della luce del fuoco impregnò la
parete buia della
mia camera da letto. Doveva essere ancora quel pestifero di un gattino
recuperato dopo l’avventura alla presunta casa infestata dai
fantasmi:
quella simpatica gitarella
organizzata da Rex per aiutare Noah a conquistare Claire. Sorrisi al
ricordo,
poi mi alzai dal letto e andai verso la porta mezza nascosta
dall’enorme armadio in noce che arrivava a sfiorare il
soffitto.
«Micio vieni fuori dai... hai voglia
di
giocare?»
Aprii
del tutto porta e rimasi sorpresa quando mi trovai davanti Rex.
«Ciao Annie!»
Sorrise
in lieve
imbarazzo. «Scusa per
l'intrusione… non avrei dovuto, ma è un
caso di... emergenza.» Disse accentuando la parola
"emergenza" e facendo il segno delle virgolette con due dita.
«Ah! Non ti preoccupare, vieni entra pure.»
Ma che faccio? Lo sto facendo entrare in camera mia?
E
che problema c’è! Sorrisi inconsciamente. Speriamo
che salti la luce in modo
tale da restare con lui al buio.
«Annie?»
Rex
mi guardava strano. Ero rimasta a pensare ferma immobile davanti alla
porta senza
nemmeno rendermene conto. Risi allegramente fingendo di essere
tranquilla e
rilassata; lo presi per un braccio e lo trascinai dentro. Mi resi conto
che il
mio comportamento in quel momento poteva essere sembrato un
po’ strano. Cercai
di apparire più calma che potevo sedendomi sul letto e
iniziando a parlare:
«Ehm.. perché non hai
suonato il campanello
per entrare?»
«Volevo usare l’effetto sorpresa.»
Disse
sorridendomi.
Lo
abbracciai istintivamente e lo strinsi forte tra le mie braccia. Mania
di
possesso? No, egoismo puro. Follia elevata all’ennesima
potenza! Lo volevo
tutto per me. Il mio eroe preferito sarebbe stato mio, solo mio (almeno
per quella
notte).
«Ah… ehm…
scusa.» Dissi sciogliendo
l’abbraccio e allontanandomi un po’ e ritornando in
me stessa. Avrei finito per rovinare tutto, come
al solito. Abbassai lo sguardo pensierosa, aspettando una reazione da
parte di
lui che non tardò a manifestarsi.
Con
mio grande stupore, Rex mi spostò una ciocca di capelli
biondi, poi sollevò il mio
viso tra le sue mani e iniziò a baciarmi.
Quando
sentii il contatto con le sue labbra, la forza mi mancò su
tutto il corpo e
barcollai tra le sue braccia come un burattino mosso a piacere. Le
nostre
lingue si intrecciarono in una danza frenetica, al gusto di miele e
fragole. Ebbi l'impressione di essere venuta al mondo per trovarmi
lì, in quel preciso istante tra le braccia di Rex. Tutte
illusioni? Forse. L’amore fa crescere cristalli di sale in un
ramoscello di legno,
basta una scossa per distruggerli, ma a guardarli sembrano la luce del
mondo.
Le
sue labbra lasciarono le mie e si diressero verso il collo,
giù, più giù fino a
farmi sussultare. Presi il suo viso tra le mie mani e lo riportai su.
Gli
accarezzai i capelli neri spettinati, gli tolsi gli occhialetti
protettivi che
teneva ancora in testa e li gettai in parte.
Infilai
le mie mani fredde sotto la sua maglia e lui chiuse gli occhi
sorridendo per il brivido
che gli avevo provocato. La sua maglia, bianca e blu con due rettangoli
arancioni sulla parte sinistra, la conoscevo a memoria anche al buio.
Come conoscevo alla
perfezione anche la sua giacca rossa, al momento totalmente inutile.
Gliela
sfilai la gettai a terra e poi lo costrinsi a stendersi nel letto.
Proseguii con la
maglia: gliela arrotolai completamente e poi la tolsi dalle braccia.
Aveva un fisico
perfetto.
Era
la prima volta che arrivavo ad una situazione simile con un ragazzo. E
lui era
Rex! Stentavo a crederci, ma era proprio lui: Rex Salazar,
l’agente segreto della Providence! Un E.V.O.!
Mi
bloccai a pensare al casino in cui mi trovavo. Potevo ancora lasciare
la stanza
e fuggire lontano. Un attimo, quella era la mia stanza! Casomai sarebbe
stato
lui a dover andar via.
I
miei pensieri furono interrotti da una sua mano che
s’insinuò furtiva sotto la
mia camicetta. Cercai di evitare il suo sguardo. Avevo paura e lui si
accorgesse di quello che mi passava per la mente.
«Annie... qualcosa non
va?» Ritrasse la
mano e mi osservò.
«Ahm…» Non riuscivo a parlare. Trassi un respiro profondo e ci
riprovai.
«Il fatto è…
che tu sei un E.V.O.»
«Pensavo che per te questo non contasse.» Disse
con uno sguardo rattristato.
Che
cosa stai combinando, Annie? Lui è colui che hai sempre
sognato. A quante ragazze
capita di vedere il proprio sogno d’amore realizzato
così per incanto, senza un perché?!
«No, infatti…» Mandai
giù la saliva e mi
schiarii la voce. «Tu…tu
sei fantastico e
io ti amo da impazzire, ecco l’ho detto, sì, ora
sono fregata. Tu mi piaci e io
non posso farci niente e io non credo essere
all’altezza…» Parlai tutto
d’un fiato quasi senza staccare una parola
dall’altra, stavo per continuare, ma
Rex non mi lasciò finire e mi chiuse la bocca con un altro
bacio
appassionato. Chiusi
gli occhi e lo assecondai. Lo abbracciai e lui mi abbracciò
più forte: sarei
rimasta così per sempre, tra le sue braccia a contatto con
la sua pelle nuda e
calda, mi sentivo al sicuro. Lui, così forte e pericoloso
per i nemici, adesso
era incredibilmente dolce e disarmato con me. Una contraddizione
senza dubbio affascinante.
Mi
ritrovai senza camicetta, a diretto contatto con la sua pelle
abbronzata. Il cuore mi
andava a mille, ormai ero fuori controllo. Blackout totale. Ero come in
una nave in
balia della tempesta scossa dalle onde; il vento che mi faceva
sprofondare
nell’abisso per poi risalire era lui: Rex.
Il
suo respiro si confondeva con il mio. I nostri erano corpi legati in
una danza
armoniosa. Io e Rex. Annie e Rex. L’umana e
l’E.V.O. Suona strano solo a
pensarlo. Ma in fondo chi se ne frega. La
luna gira attorno al suo pianeta preferito da
un’eternità senza mai riuscire a
toccarlo; i binari paralleli di una ferrovia si inseguono
all’infinito, vivendo
di sguardi e di fantasie... e con questi pensieri mi rendo conto di
essere ormai totalmente pazza, pazza di lui!
Mi
persi in una confusione di colori e sensazioni. Cercai la sua mano, la
trovai e
la portai sulle labbra per baciarla, poi la strinsi nel mio
cuore… E
pensare che per un istante tra me e lui non ci sono stati confini.
Note:
È la prima volta che scrivo qualcosa di genere romantico-passionale ed è stato abbastanza complicato mantenersi entro certi limiti. Se per caso siete riusciti ad arrivare fino alla fine mi congratulo con voi. Mi farebbe molto piacere se lasciaste un commento o una critica costruttiva. Basta anche qualcosa di molto breve per capire se vi è piaciuto o se devo migliorare. Grazie :)
Nuova nota in data 19-05-2015:
Torno con una nuova nota dopo aver riletto a distanza di anni questa storia che avevo scritto sul mio eroe preferito, Rex. Possibile che ora abbia più chiaro di allora il motivo per cui ho deciso di scriverla? Sì, è possibilissimo. La principale motivazione per cui l'ho scritta è questa: volevo capire se ero in grado di scrivere un racconto che avesse scene erotiche da bollino arancione! Ci sono riuscita, ma le descrizioni sono state difficili e per niente spontanee. Quando nella prima nota ho scritto "... è stato abbastanza complicato mantenersi entro certi limiti" intendevo dire che è stato difficile non scende ad un bollino giallo o verde! XD