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Autore: Monique Namie    30/12/2011    6 recensioni
Annie e Rex assieme? E per di più in atteggiamenti passionali? Roba da non credere!
La coppia Rex-Annie è sicuramente un po’ anomala. Annie è un vero cataclisma. La prima volta che è uscita con Rex gliene ha fatte passere di tutti i colori; quindi se ho scelto Annie come protagonista è solo perché un po’ mi assomiglia e volevo in qualche modo realizzare per iscritto la mia passione per Rex.
[Annie | Rex Salazar]
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Breve presentazione dei personaggi del cartone per chi non li conoscesse:

Noah Nixon:
È il biodino sulla sinistra. Su questa storia è solo menzionato, nel cartone è il miglior amico di Rex.

Rex Salazar:
Il ragazzo con i capelli neri in primo piano.
Dopo l'esplosione di un laboratorio in seguito ad un esperimento scientifico fallito, tutta la Terra è stata invasa dai nanites: una specie di microtecnologia che si è insediata nel DNA di tutti gli esseri viventi. Rex è uno dei pochi in grado di comunicare con i nanites all'interno del suo corpo, e con il loro aiuto può quindi creare delle armi o delle macchine.

Claire:
È la ragazza dai capelli castani al centro. Piace a Noah. In questa storia è solo menzionata.


Annie:
La biondina a destra. È amica di Claire. Ha la particolarità di essere soprannominata "la vedova bionda", perché senza volerlo manda all'ospedale tutti i suoi accompagnatori, se non peggio. In poche parole, è una vera e propria calamità, anche se in questa mia versione cerca in ogni modo di non combinare casini.



___

Quella notte fuori casa gli alberi erano scossi da un vento freddissimo che preannunciava una gelata epocale. Lo sentivo sibilare tra le imposte della finestra chiusa della mia camera.
Non è così che funziona tra un’umana e un E.V.O. Pensai, fissando il soffitto della stanza immensa nella penombra. In realtà, per la precisione tra un E.V.O. e un’umana non può proprio funzionare. Scossi la testa come per scacciare i pensieri che mi turbinavano in testa.
Lo desideravo talmente tanto che se fosse stato lì con me, in quel momento avrei perso il controllo delle mie azioni, ne ero certa.
La porta della camera si schiuse, lasciando trasparire la luce del caminetto del soggiorno. Il colore dorato della luce del fuoco impregnò la parete buia della mia camera da letto. Doveva essere ancora quel pestifero di un gattino recuperato dopo l’avventura alla presunta casa infestata dai fantasmi: quella simpatica gitarella organizzata da Rex per aiutare Noah a conquistare Claire. Sorrisi al ricordo, poi mi alzai dal letto e andai verso la porta mezza nascosta dall’enorme armadio in noce che arrivava a sfiorare il soffitto.
«Micio vieni fuori dai... hai voglia di giocare?»
Aprii del tutto porta e rimasi sorpresa quando mi trovai davanti Rex.
«Ciao Annie!» Sorrise in lieve imbarazzo. «Scusa per l'intrusione… non avrei dovuto, ma è un caso di... emergenza.» Disse accentuando la parola "emergenza" e facendo il segno delle virgolette con due dita.
«Ah! Non ti preoccupare, vieni entra pure.»
Ma che faccio? Lo sto facendo entrare in camera mia?
E che problema c’è! Sorrisi inconsciamente. Speriamo che salti la luce in modo tale da restare con lui al buio.
«Annie?»
Rex mi guardava strano. Ero rimasta a pensare ferma immobile davanti alla porta senza nemmeno rendermene conto. Risi allegramente fingendo di essere tranquilla e rilassata; lo presi per un braccio e lo trascinai dentro. Mi resi conto che il mio comportamento in quel momento poteva essere sembrato un po’ strano. Cercai di apparire più calma che potevo sedendomi sul letto e iniziando a parlare:
«Ehm.. perché non hai suonato il campanello per entrare?»
«Volevo usare l’effetto sorpresa.»
Disse sorridendomi.
Lo abbracciai istintivamente e lo strinsi forte tra le mie braccia. Mania di possesso? No, egoismo puro. Follia elevata all’ennesima potenza! Lo volevo tutto per me. Il mio eroe preferito sarebbe stato mio, solo mio (almeno per quella notte).
«Ah… ehm… scusa.» Dissi sciogliendo l’abbraccio e allontanandomi un po’ e ritornando in me stessa. Avrei finito per rovinare tutto, come al solito. Abbassai lo sguardo pensierosa, aspettando una reazione da parte di lui che non tardò a manifestarsi.
Con mio grande stupore, Rex mi spostò una ciocca di capelli biondi, poi sollevò il mio viso tra le sue mani e iniziò a baciarmi.
Quando sentii il contatto con le sue labbra, la forza mi mancò su tutto il corpo e barcollai tra le sue braccia come un burattino mosso a piacere. Le nostre lingue si intrecciarono in una danza frenetica, al gusto di miele e fragole. Ebbi l'impressione di essere venuta al mondo per trovarmi lì, in quel preciso istante tra le braccia di Rex. Tutte illusioni? Forse. L’amore fa crescere cristalli di sale in un ramoscello di legno, basta una scossa per distruggerli, ma a guardarli sembrano la luce del mondo.
Le sue labbra lasciarono le mie e si diressero verso il collo, giù, più giù fino a farmi sussultare. Presi il suo viso tra le mie mani e lo riportai su. Gli accarezzai i capelli neri spettinati, gli tolsi gli occhialetti protettivi che teneva ancora in testa e li gettai in parte.
Infilai le mie mani fredde sotto la sua maglia e lui chiuse gli occhi sorridendo per il brivido che gli avevo provocato. La sua maglia, bianca e blu con due rettangoli arancioni sulla parte sinistra, la conoscevo a memoria anche al buio. Come conoscevo alla perfezione anche la sua giacca rossa, al momento totalmente inutile. Gliela sfilai la gettai a terra e poi lo costrinsi a stendersi nel letto. Proseguii con la maglia: gliela arrotolai completamente e poi la tolsi dalle braccia. Aveva un fisico perfetto.
Era la prima volta che arrivavo ad una situazione simile con un ragazzo. E lui era Rex! Stentavo a crederci, ma era proprio lui: Rex Salazar, l’agente segreto della Providence! Un E.V.O.!
Mi bloccai a pensare al casino in cui mi trovavo. Potevo ancora lasciare la stanza e fuggire lontano. Un attimo, quella era la mia stanza! Casomai sarebbe stato lui a dover andar via.
I miei pensieri furono interrotti da una sua mano che s’insinuò furtiva sotto la mia camicetta. Cercai di evitare il suo sguardo. Avevo paura e lui si accorgesse di quello che mi passava per la mente.
«Annie... qualcosa non va?» Ritrasse la mano e mi osservò.
«Ahm…»
Non riuscivo a parlare. Trassi un respiro profondo e ci riprovai.
«Il fatto è… che tu sei un E.V.O.»
«Pensavo che per te questo non contasse.»
Disse con uno sguardo rattristato.
Che cosa stai combinando, Annie? Lui è colui che hai sempre sognato. A quante ragazze capita di vedere il proprio sogno d’amore realizzato così per incanto, senza un perché?!
«No, infatti…» Mandai giù la saliva e mi schiarii la voce. «Tu…tu sei fantastico e io ti amo da impazzire, ecco l’ho detto, sì, ora sono fregata. Tu mi piaci e io non posso farci niente e io non credo essere all’altezza…» Parlai tutto d’un fiato quasi senza staccare una parola dall’altra, stavo per continuare, ma Rex non mi lasciò finire e mi chiuse la bocca con un altro bacio appassionato. Chiusi gli occhi e lo assecondai. Lo abbracciai e lui mi abbracciò più forte: sarei rimasta così per sempre, tra le sue braccia a contatto con la sua pelle nuda e calda, mi sentivo al sicuro. Lui, così forte e pericoloso per i nemici, adesso era incredibilmente dolce e disarmato con me. Una contraddizione senza dubbio affascinante.
Mi ritrovai senza camicetta, a diretto contatto con la sua pelle abbronzata. Il cuore mi andava a mille, ormai ero fuori controllo. Blackout totale. Ero come in una nave in balia della tempesta scossa dalle onde; il vento che mi faceva sprofondare nell’abisso per poi risalire era lui: Rex.
Il suo respiro si confondeva con il mio. I nostri erano corpi legati in una danza armoniosa. Io e Rex. Annie e Rex. L’umana e l’E.V.O. Suona strano solo a pensarlo. Ma in fondo chi se ne frega. La luna gira attorno al suo pianeta preferito da un’eternità senza mai riuscire a toccarlo; i binari paralleli di una ferrovia si inseguono all’infinito, vivendo di sguardi e di fantasie... e con questi pensieri mi rendo conto di essere ormai totalmente pazza, pazza di lui!
Mi persi in una confusione di colori e sensazioni. Cercai la sua mano, la trovai e la portai sulle labbra per baciarla, poi la strinsi nel mio cuore… E pensare che per un istante tra me e lui non ci sono stati confini.





Note:

È la prima volta che scrivo qualcosa di genere romantico-passionale ed è stato abbastanza complicato mantenersi entro certi limiti. Se per caso siete riusciti ad arrivare fino alla fine mi congratulo con voi. Mi farebbe molto piacere se lasciaste un commento o una critica costruttiva. Basta anche qualcosa di molto breve per capire se vi è piaciuto o se devo migliorare. Grazie :)

Nuova nota in data 19-05-2015:

Torno con una nuova nota dopo aver riletto a distanza di anni questa storia che avevo scritto sul mio eroe preferito, Rex. Possibile che ora abbia più chiaro di allora il motivo per cui ho deciso di scriverla? Sì, è possibilissimo. La principale motivazione per cui l'ho scritta è questa: volevo capire se ero in grado di scrivere un racconto che avesse scene erotiche da bollino arancione! Ci sono riuscita, ma le descrizioni sono state difficili e per niente spontanee. Quando nella prima nota ho scritto "... è stato abbastanza complicato mantenersi entro certi limiti" intendevo dire che è stato difficile non scende ad un bollino giallo o verde! XD


   
 
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