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Autore: La Mutaforma    30/12/2011    3 recensioni
Le persone non hanno mai abbastanza tempo per vivere. La città e la sua essenza movimentata li allontana dagli affetti, li ruba alla felicità. Il tempo, le ore scandite da quelle campane lassù, nel vecchio e polveroso campanile di Notre Dame, li sottrae alla gioia.
Clopin, il giorno della festa dei folli.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È un giorno solo, passerà in fretta. Il tempo è così poco che sembra un crimine smettere di ridere anche per un secondo.

E per questo, saltiamo. Più in alto.

Ridiamo. Più forte.

Balliamo. Più veloce.

In un giorno come questo, si può fare di tutto. Più intensamente.

Basta non pensare più alle conseguenze, basta correre e ballare per le strade, brindare e ubriacarsi fino a svenire.

Le persone non hanno mai abbastanza tempo per vivere. La città e la sua essenza movimentata li allontana dagli affetti, li ruba alla felicità. Il tempo, le ore scandite da quelle campane lassù, nel vecchio e polveroso campanile di Notre Dame, li sottrae alla gioia.

Il tempo è crudele.

 

I francesi odiano gli zingari. Perché sono diversi.

Aspetta. I francesi odiano il diverso.

Un’ultima correzione. La gente odia il diverso. Ecco, ora è una verità perfetta e inattaccabile.

Se i francesi odiano gli zingari è perché sono diversi, e tutti gli uomini odiano e temono allo stesso tempo il diverso.  È perché i gitani hanno un modo diverso di vedere il mondo, di vivere la vita.

Sono diversi.

Sono emarginati.

Non hanno una casa. Vivono un po’ ovunque, senza occupare troppo spazio.

Però forse li invidiano. I francesi hanno un solo giorno per vivere, gli zingari lo fanno tutto l’anno.

 

 Non c’è alcuna privazione, oggi. Non c’è alcuna legge. Non ci sono regole.

Ogni uomo, in fondo, è zingaro. E desidera di esserlo, anche se non se ne accorge.

Oggi si balla, si beve, si canta, si urla, si vive.

Domani tutto tornerà come prima. Ma oggi non si pensa, oggi non esistono conseguenze.

Oggi è la festa dei folli.

Dopotutto, una volta all’anno è permesso perdere il senno.

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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