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Autore: RachelWantsToGoToBroadway    30/12/2011    4 recensioni
Questa è la mia prma Achele in assoluto ed ha un plot piuttosto semplice, ma, se leggete tra le righe, c'è una morale: mai far arrabbiare la tua compagna di cameino, sopratutto se la persona in questione è Lea Michele. In seguito, potresti ritrovarti a cantare una canzone dei Journey con i tuoi amici che ridono lanciandoti popcorn.
Piuttosto umiliante, no?
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Dianna Agron, Lea Michele, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hey, Efp, here I aaaam! I'll march my band out, I will beat my dru-...ok, basta XD! Comunque, ci tenevo a dire che questa è la mia ultima fanfiction del 2011 *si alza un coro di evviva ed urrà* e che probabilmente sarebbe rimasta in una remota cartella del mio pc senza l'aiuto idispensabile della mia dolcissima Beth :3 (violanassi...le sue fanfiction meritano, sul serio)!
Vabbè, dopo tutta questa pomposissima premessa, vi lascio alla storia (troppo Achele per essere vera ;) )!
Buona lettura^^!




_ Buongiorno, Dianna! _.
Un vortice di boccoli corvini ed un lungo, svolazzante cappotto rosso irruppero nel camerino immerso in una piacevole penombra, nella quale, peraltro, Dianna Agron stava cercando di meditare prima delle riprese.
La bionda chiuse gli occhi, fingendo di non aver sentito entrare colei con la quale divideva il camerino e rimase seduta sulla sua comoda poltrona rosa confetto posta esattamente davanti allo specchio rotondo incorniciato di lampadine, finendo così per dare le spalle a Lea.
Dianna sapeva quanto questo la facesse arrabbiare. E Lea era così carina quando si arrabbiava.
 Un invitante profumo di caffè e di brioche alla crema -le preferite della bionda- invase la stanza, inducendola ad aprire gli occhi e, di conseguenza, ad essere accecata dalla luce solare proveniente dalla grande finestra che, sicuramente, aveva aperto Lea.
La bionda si voltò mettendosi in ginocchio sulla poltrona e, poggiando i gomiti sulla morbida spalliera, guardò Lea ferma accanto alla finestra, bellamente illuminata dai raggi del sole di metà pomeriggio, con un gran sorriso stampato sul viso ed una scatola di cartone proveniente da Starbucks tra le mani affusolate. Insomma, una visione paradisiaca in tutti i sensi.
_ Lo sai, sì, che sei una stronza? Ti volti solo quando ho del cibo in mano _, commentò rovinando tutte le fantasie di Dianna e l'aura lucente che le si era creata attorno.
_ Sai, baciata dalla luce del sole sembravi quasi un angelo ed avevi solleticato la mia immaginazione, ma poi hai aperto la bocca rovinando tutto _, disse ironicamente la bionda sedendosi composta e spiando Lea dal riflesso dello specchio mentre, con un gesto della mano, liquidava il suo commento e si dirigeva verso il tavolo per il make-up immediatamente sotto al suo specchio per depositarvi un bicchiere da asporto contenente del caffè ed un cornetto avvolto in un sacchetto di carta.
_ Ammettilo, vuoi farmi ingrassare per poter interpretare anche il mio ruolo...posso immaginarmi la scena: una parrucca bionda ed il gioco è fatto _, ridacchiò sorseggiando il caffè bollente dal bicchiere da asporto e seguendo con lo sguardo Lea che aveva appoggiato la scatola di cartone contenente la sua colazione sul rispettivo tavolo make-up, posto a poca distanza da quello di Dianna.
Ridacchiando, si tolse il cappotto, rivelando un bel vestitino corto e blu stile California degli anni settanta, e lo appese sull'appendiabiti vicino alla porta d'ingresso, tornando velocemente verso la sua poltrona che, al contrario di quella di Dianna, era di un acceso verde smeraldo e posta immediatamente sotto ad uno specchio a forma di stella sulle cui punte spiccavano delle lampadine, il suo ennesimo capriccio da diva.
I produttori cedevano alle sue richieste perchè il suo straordinario talento riusciva ad eclissare il suo caratterino e le richieste degne di Barbra Streisand.
Ma Lea poteva farlo, in fondo, era l'unica del cast che potesse ostentare l'aggettivo “diva”.
_ Non ti ha mai sfiorato minimamente l'idea che mi possano piacere le ragazze formose? _, domandò Lea gettandosi pesantemente sulla poltrona alle sue spalle.
Quella ragazza non la smetteva mai di muoversi, era un uragano continuo, trovava sempre nuove cose da fare e nuovi motivi per camminare da una parte all'altra e, alla fine, si sorprendeva di essere sempre stanca e di non ingrassare.
Oh, quanto la invidiavano per questo le ragazze del cast! Avrebbe potuto divorare un intero portaerei zeppo di brioches alla crema senza prendere un etto.
_ Non mi ha mai sfiorato l'idea che potessero piacerti altre ragazze oltre a me _, rispose la bionda di rimando, addentando la propria brioche alla crema con la consapevolezza che dopo non avrebbe smesso per un secondo di maledirsi.
_ Non precludiamoci niente _, sorrise maliziosamente la mora posando i piedi coperti da un paio di sandali Prada -tacco sette, ovviamente- sul sedile della sedia e stringendo le ginocchia al petto, senza accennare a voler mangiare il suo cupcake ai mirtilli.
_ Perchè non ti fiondi sul cupcake come ogni mattina? _, chiese Dianna incuriosita ingollando un altro sorso di caffè e lasciando la mezza brioche che aveva in mano sulla busta di carta sopra al tavolo.
Lea le lanciò uno sguardo talmente lascivo ed accattivante che sarebbe risultato impossibile fraintendere le sue intenzioni. Si alzò dalla sedia con un sorriso malizioso stampato sul volto ed avanzò verso la bionda con le mani dietro la schiena, facendo frusciare la gonna del vestito.
_ Che intenzioni ha, miss Berry? _, chiese Dianna ironicamente quando la mora le si mise a cavalcioni sulle gambe facendo scricchiolare rumorosamente la sua povera poltrona.
Dolcemente, Lea prese le mani di Dianna intrecciandole alle proprie ed avvicinò il proprio volto al suo lasciandole un bacio a fior di labbra.
_ Penso che le mie intenzioni siano piuttosto trasparenti, miss Fabray _, soffiò Lea sulle sue labbra prima di attirarla nuovamente a sé.
Dianna premette nuovamente le labbra su quelle di Lea per approfondire il bacio, mentre questa le aveva già posato le mani ai lati delle cosce coperte dalla microgonna da cheerleader che faceva parte del costume di scena.
_ Ragazze!_.
Quel grido improvviso ed acuto le fece sussultare per la sorpresa, tanto che le loro fronti finirono per scontrarsi.
Si voltarono contemporaneamente verso l'intruso che se ne stava in piedi davanti alla porta aperta del loro camerino e le guardava con aria ironica, per non dire canzonatoria.
_ Chris!_, si lamentò Dianna massaggiandosi la fronte con una mano mentre con l'altra continuava a premere Lea contro di sé.
_ Bussare sarebbe davvero così problematico per te?_, chiese acidamente Lea rivolta al suo migliore amico, senza accennare a liberare Dianna dal proprio peso, _ cavolo! Io busso sempre quando tu e Darren..._.
Chris si appoggiò allo stipite della porta ed abbassò gli occhiali da sole sulla punta del naso, puntando gli occhi azzurri come il cielo sulla mora, la quale sbuffò rumorosamente.
_ Ok, ok! Ammetto di essermi dimenticata di bussare un paio di volte, ma questo non ti autoriz-_, la bionda posò una mano sulla nuca di Lea e le stampò un bacio passionale sulle labbra, in seguito al quale, la moretta le lanciò uno sguardo interrogativo.
_ Eri partita per la tangente_, spiegò Chris al posto suo iniziando a ridacchiare, _ comunque, ero venuto per dirvi che siete desiderate sul set, mie belle fanciulle_, il soprano fece per andarsene, ma ritornò i suoi passi ed aggiunse: _ ah, Ryan ha detto che se non vi muovete vi farà...come diamine ha detto...qualcosa a proposito di un'intera serata con il karaoke dei Journey_.
_ Santo cielo!_, esclamò Lea spaventata scendendo dalla sedia di Dianna.
Chriss ridacchiò e se ne andò chiudendosi la porta alle spalle.
La mora si tolse velocemente i sandali con il tacco, gettandoli distrattamente sulla propria poltrona, poi si diresse a piedi nudi verso lo stand colmo di vestiti addossato alla parete adiacente a quella dov'era accostato il suo tavolo make-up e ne trasse il suo costume di scena: un completino gonna e maglione a dir poco orribile.
_ Rachel, Rachel...quando imparerai che il giallo ed il tartan scozzese stanno male insieme?_, disse la bionda prorompendo in una risata cristallina.
Lea, dal canto suo, sentiva ogni offesa rivolta a Rachel Berry sulla sua stessa pelle e Dianna lo sapeva bene, infatti il suo scopo della mattinata era di farla arrabbiare.
Da tempo la sua vita e quella del suo personaggio tendevano a confondersi e mescolarsi, inutile dire che Lea ne era uscita lievemente provata e che, adesso, poteva dire di avere una certa familiarità con le crisi d'identità.
La morettina lanciò la gruccia con il completino sulla sedia dove poco prima aveva gettato le scarpe.
_ Quinn, ti dispiace aiutarmi con la lampo del vestito?_, domandò Lea con un sorriso raggiante in volto sistemandosi di schiena davanti alla poltrona sulla quale era seduta Dianna.
_ Sarà un vero piacere_, disse questa alzandosi e poggiando entrambe le mani sulle spalle di Lea.
La mora spostò i capelli e Dianna, con una lentezza esasperante, abbassò la lampo del vestito fino a metà colonna vertebrale, così che la ragazza riuscisse a toglierlo senza problemi. Prima che Lea avesse il tempo di abbassare le spalline del vestito, la bionda le aveva circondato la vita da dietro e le stava lasciando una lunga scia di baci a partire dalla parte del collo lasciata scoperta dai capelli fino alle spalla.
Lea si voltò, perdendosi negli occhi verdi di Dianna prima di mettersi in punta di piedi per baciarla, buttandole le braccia al collo ed intrecciando le mani trai suoi lunghi capelli biondi.
Quando si staccarono, la bionda aveva le guance completamente arrossate e non riusciva a smettere di guardare Lea che si mordicchiava il labbro inferiore.
_ Chiudi gli occhi_, le sussurrò la mora a pochi respiri dal suo orecchio.
Appena Dianna chiuse gli occhi, Lea saltellò verso la poltrona dove poco prima aveva lasciato i vestiti di scena e li riprese, afferrando poi la propria copia delle chiavi del camerino cercando di fare il meno rumore possibile, infine, si infilò velocemente le scarpe basse che avrebbe dovuto usare per le riprese.
_ Posso aprirli?_, chiese la bionda rimasta impalata vicino alla propria poltrona.
_ Certo!_, sghignazzò Lea uscendo dal camerino e richiudendosi la porta alle spalle.
_ Ma cosa...? Oh, non di nuovo! Lea!_, gridò Dianna rendendosi conto di come la morettina era riuscita a fregarla. Quest'ultima, intanto, aveva serrato la porta del loro camerino, ma teneva l'orecchio premuto contro la porta per gustarsi al massimo la sfuriata di Dianna.
_ Lea Michele Sarfati, fammi uscire da qui immediatamente!_, continuò a sbraitare la bionda scuotendo furiosamente la maniglia della porta.
_ Hey, la chiave ce l'hai anche tu, tesoro_, la canzonò la morettina, rendendosi poi conto di essere in mezzo al corridoio degli studios con la cerniera del vestito quasi completamente abbassata.
_ Sai che le ho lanciate da qualche parte qui dentro e che non riesco più a trovarle!_, si lamentò l'altra, _ ti prego, altrimenti Ryan ed Ian mi costringeranno a partecipare al karaoke!_.
_ Beh, il mio intento era quello! Io vado a cambiarmi nel camerino di Chris, a dopo amore_, concluse Lea con un sorrisetto malvagio stampato sulle labbra, dirigendosi verso il camerino del suo migliore amico con il costume di scena e le chiavi tra le braccia. Era soddisfatta di se stessa e stava gongolando dall'interno, pensando tra sé e sé che, da quel momento in poi, Dianna ci avrebbe pensato due volte prima di fare la stronzetta con lei.

 


“Any way you want it ,That's the way you need it,  Any way you want it “, cantò Dianna con espressione annoiata reggendo il microfono finto del karaoke e seguendo le parole che scorrevano sullo schermo.
_ Tanto non ci arrivi, Agron!_, la sbeffeggiò Heater seduta sul lungo divano di casa Murphy accanto a Naya, Darren, Chris, Amber ed il padrone di casa
Dianna roteò gli occhi senza nemmeno voltarsi verso la bionda, la quale continuava a ridacchiare divertita, e continuò a cantare: “She loves to laugh, She loves to sing, She does everything”.
_ Attacca Lea! _, gridarono all'unisono Darren e Ryan ridendo come matti dello sguardo omicida che la morettina, in piedi accanto a Diana davanti al televisore, rivolse loro.
“She loves to move, She loves to grove, she loves the lovin' thi-”, Lea si fermò pestando i piedi per terra, _ ma che questi testi non hanno senso non se ne accorge nessuno?!_.
_ Pensi che chiudere Dianna in camerino avesse più senso?_, domandò Ryan seduto sul divano alzando un sopracciglio.
_ Già, che senso ha chiudere Dianna in camerino?_, chiese scherzosamente la diretta interessata abbracciando Lea continuando a tenere il microfono in mano.
_ Mi fai arrabbiare e godi nel farlo, è una spiegazione più che sufficiente_, rispose la morettina imbronciata senza rispondere all'abbraccio di Dianna, _ e, oltretutto_, aggiunse, _ fai la spia se cerco di vendicarmi_.
_ Conosco diversi modi intriganti per farmi perdonare_, mormorò la bionda prima di venir bruscamente interrotta da Chris, il quale lanciò loro una manciata di popcorn che ricaddero inesorabilmente sul tappeto scuro davanti alla televisione.
_ La canzone non è finita!_, ricordò il soprano con aria divertita.
_ Me la pagherai!_, Lea lo fulminò con lo sguardo, separandosi dalla bionda.
_ Credimi, lo farà sul serio e non sarà piacevole_, lo avvertì Dianna facendogli l'occhiolino, per poi riprendere a cantare.



Angolino di "Comecavolosichiamavaquellalì?":

Mi congratulo con tutti coloro che sono riusciti ad arrivare alla fine e se magari lasciate un commentino mi fate ancora più felice...anche se mi mandate a quel paese mi va bene, giuro che non me la prendo ç-ç!
Comunque, so che il plot ed il titolo sono piuttosto insulsi, ma è partito tutto dalla parola Revenge e questa è la cosa più intelligente che mi sia venuta in mente XD!
Ok, torno ad i miei spartiti di West Side Story^^!
Alla prossima <3.
   
 
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