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Autore: Sarah Corvinus    31/12/2011    2 recensioni
Il 17 Dicembre 1920 alle ore 00.47 nella terza strada di Via Alloro di Central City, Roy Mustang spira all‘età di 34 anni, il mattino seguente sarebbe stato ritrovato da un suo sottoposto alle ore 06.21
Causa della morte: sottrazione di anima attuata dal demone Edward Elric
Causa della morte nel mondo umano: infarto
Stato del corpo: infarto
- Ti sei trovato un nuovo giocattolo O’ chibi.san? Potrei diventare geloso! - sputò velenoso riappropriandosi del corpo dell’altro e avvolgendolo con le ali nere, Edward sorrise divertito baciando il moro sulle labbra, e avvolgendogli le braccia al collo.
- Saresti geloso comunque Envy, ma non ricordo di aver mai detto di appartenerti, quindi faccio quello che voglio! -
[Ed/Roy - Envy/Ed accennato]
Buona lettura e commentate se volete io nn mi offendo XD
Genere: Generale, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Envy, Roy Mustang
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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  AKUMA



Note; i personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà della sensei Hiromu Arakawa, la storia non è stata scritta a scopo di lucro.




Neve bianca cadeva leggera dal cielo grigio, un uomo coperto da un pesante pastrano nero camminava lento per le strade deserte, era abbastanza alto e dalla carnagione chiara, i capelli corti erano neri pece, così come gli occhi dal taglio a mandorla.
Era furioso, con se stesso, avevano appena finito di archiviare un caso che era durato per più di un anno, ma non era andata come sperava!
Berry lo squartatore era stato finalmente arrestato certo, ma una donna innocente aveva perso la vita per permettere questo, l’ennesima vittima di quel pazzo sanguinario, le aveva promesso che non gli sarebbe successo niente, che l’avrebbe protetta, e invece, l’avevano ritrovata in uno stato mostruoso.
Il moro strinse con rabbia le mani e si morse un labbro facendo uscire qualche goccia di sangue, in quel momento voleva solo dimenticare tutto, anche solo per pochi minuti, la verità era che odiava la sua vita, odiava il suo lavoro e odiava dover vedere solo morte e dolore intorno a se.
Non riusciva più a sopportare il peso di quella vita che non gli dava niente se non rabbia o stanchezza, a volte desiderava solo addormentarsi e non svegliarsi più, voleva sparire.
Il vento gelido ululava freddo come la neve che ora cadeva più fitta su Central City, il moro continuava dritto per la sua strada, cercando di trovare un po’ di pace, non aveva voglia di tornare nelle calde mura domestiche, quindi continuava a camminare, per andare dove non lo sapeva nemmeno lui, le strade erano completamente vuote a quell’ora di notte, ma gli andava bene così, non voleva incontrare nessuno, tuttavia le sue preghiere non furono esaurite, davanti a lui, sotto la luce fioca di un lampione, intravide una figura minuta.
Si fermò sorpreso, era un ragazzo!
Era basso, e non dimostrava più di vent’anni, aveva lunghi capelli biondi lasciati sciolti sulla schiena, il corpo era fasciato da una leggera maglia nera a collo largo e da stretti pantaloni del medesimo colore, i piedi scalzi giocavano con la neve, ma quello che del giovane l’aveva stupito erano i suoi occhi, due pozze d’oro che gli guardavano dentro l’anima e ne leggevano i peccati.
Roy Mustang si sentì morire in quel momento, in quegli occhi di sole c’era un fuoco indomabile, una forza che mai si sarebbe aspettato di vedere in un corpo così giovane e dall’apparenza fragile.
- C-chi sei? - chiese con voce tremante, non era riuscito a trattenere la voce, quella figurina avvolta dalla luce del lampione lo aveva completamente stregato, il ragazzo sorrise malizioso avvicinandosi a lui.
- Tu chi vuoi che io sia? -
- C-come? - chiese ancora frastornato.
- Posso essere qualunque cosa tu voglia, posso darti tutto ciò che il tuo cuore desidera, basta che tu me lo chieda! - rispose il biondo, ma Roy tacque, non sapeva cosa dire, non sapeva come comportarsi, semplicemente quella situazione gli sembrava assurda, chi era quel ragazzo?
Perché era li fuori al freddo scalzo e senza niente per coprirsi?
Da dove veniva?
E cosa voleva da lui?
Lui poteva…
Tutte quelle domande gli vorticavano nel cervello procurandogli un forte mal di testa, sentiva il corpo debole e intirizzito, il rumore del vento che si faceva più debole e la vista che si appannava, l’ultima cosa che vide erano un paio di occhi dorati che lo osservavano famelici e divertiti.
- Chi s-sei tu? - riuscì ad esalare prima di lasciarsi andare all’oblio.
Il tempo si fermò, intorno ai due, la neve si tinse di nero e le case vennero inghiottite dall’oscurità mentre il corpo del biondo si trasformava, da dietro la schiena spuntarono delle nere ali di demone che lacerò la stoffa leggera della maglia, dalla fronte uscirono due lunghi corni, i denti divennero più affilati e la pupilla di quei meravigliosi occhi si allungò, un demone affamato, un demone che con il suo aspetto angelico ingannava le sue vittime sondandogli il cuore e rubando loro l’anima, un demone che esaudiva il desiderio di morte.
- Il mio nome è Edward, sei stato tu a chiamarmi Roy Mustang, ed io esaudirò quel desiderio che per tanto tempo ha lacerato le carni del tuo cuore! - Il demone prese il corpo svenuto dell’uomo tra le braccia avvolgendo entrambi con le ali.
Abbassò il viso fino a sfiorare le labbra dell’altro, da cui il soffio vitale fuoriusciva lento, caldo e delizioso nettare che andava a nutrire la fame di quell’angelica bestia, Edward si beava del calore corporeo che lentamente abbandonava il corpo dell’uomo tra le sue spire, forse avrebbe potuto conservare un frammento di quella deliziosa anima, negli inferi iniziavano a scarseggiare demoni tali di quel nome.


*************


Il 17 Dicembre 1920 alle ore 00.47 nella terza strada di Via Alloro di Central City, Roy Mustang spira all‘età di 34 anni, il mattino seguente sarebbe stato ritrovato da un suo sottoposto alle ore 06.21
Causa della morte: sottrazione di anima attuata dal demone Edward Elric
Causa della morte nel mondo umano: infarto
Stato del corpo: infarto

Riza Hawkeye richiuse il libro delle anime in cui aveva appena annotato la causa della morte del detective Roy Mustang, con rabbia fece ritorno nel regno degli shinigami, a causa di quei maledetti demoni il loro lavoro andava in fumo, se continuava di quel passo a breve ci sarebbe stata una sanguinosa guerra.


**********


Edward aveva appena fatto ritorno agli inferi, tra le mani un frammento di anima, che come la fievole fiammella di una candela illuminava l’oscurità intorno a lui, demoni inferiori intorno a lui guardavano con bramosia quella scintilla di vita, desiderosi di poter saggiare gli avanzi di uno dei loro signori infernali, ma vennero freddati dai suoi occhi dorati e ricacciati nell’ombra.

- Come mai non lo hai ucciso? - Edward venne afferrato da dietro da un paio di braccia pallide che lo strinsero possessive verso un corpo freddo e leggermente muscoloso, labbra gelide vezzeggiavano maliziose il suo collo flessuoso.
- Envy, ho pensato che potremmo accogliere un nuovo demone nella nostra famiglia! - Il biondo si liberò dalla stretta accarezzando dolcemente il gioiello che teneva fra le mani.
Envy gli si fece davanti, i capelli lunghi e scuri con dei riflessi verdognoli erano tenuti in su da una fascia nera che si fermava poso sotto i corni, il corpo flessuoso avvolto dalle stesse vesti del compagno biondo con l’unica differenza che la maglia era a collo alto e lasciava scoperte le braccia, gli occhi affilati e dal colore dell’ametista osservavano l’anima con fastidio.
- Ti sei trovato un nuovo giocattolo O’ chibi.san? Potrei diventare geloso! - sputò velenoso riappropriandosi del corpo dell’altro e avvolgendolo con le ali nere, Edward sorrise divertito baciando il moro sulle labbra, e avvolgendogli le braccia al collo.
- Saresti geloso comunque Envy, ma non ricordo di aver mai detto di appartenerti, quindi faccio quello che voglio! - lo scacciò malamente e si allontanò nel buio diretto alla “fonte” da cui avrebbe fatto risorgere l’anima di un nuovo e potente demone.
Envy lo guardava allontanarsi, la rabbia che traspariva da ogni poro del suo corpo, era possessivo lui, e di certo non avrebbe permesso a un qualunque mezzo demone di avere il corpo del suo O’chibi-san!


“La fonte” non era altro che un pozzo senza fondo da cui proveniva una luce bluastra e calda, i demoni maggiori come lo era lui, avevano la possibilità di dare vita a dei demoni minori utilizzando un frammento di anima umana e una goccia del loro sangue, gettando poi l’anima modificata nel pozzo, questa si sarebbe trasformata e da essa sarebbe nato un mezzo demone, servitore fedele immemore di quella che una volta era stata la sua natura umana.

Edward si tagliò il polso con una delle sue unghie affilate e lasciò che una goccia del suo sangue demoniaco bagnasse il frammento di anima, pronunciando parole antiche la fece cadere nella fonte e attese, finchè una luce rossa che bruciava come il fuoco non spezzò l’oscurità degli inferi. Edward poteva sentire l’energia che scaturiva da quell’anima che piano andava modificandosi, si beava di quel calore bruciante che lo avvolgeva e allungando le braccia accolse nel suo petto quel nuovo demone che sarebbe stato suo, il corpo muscoloso e slanciato, la pelle bianca, i capelli lunghi e neri lisci come la seta e poi, le ali di demone, rosse come quell’anima che aveva ritrovato la vita.

- Ben arrivato tra noi Roy Mustang! -  Sussurrò al suo orecchio, Roy aprì lentamente gli occhi, incontrando quelli dorati dell’altro, riconosceva quegli occhi, non sapeva perché, ma in quel momento li sentiva semplicemente… suoi!

- E-Edward! -




OWARI



Salve, spero vi sia piaciuto questo piccolo sclero, non è niente di speciale avevo solo voglia di scrivere una yaoi su fma dato che era da tanto che non ne postavo, la parte finale però devo dire che non mi piace molto come l'ho descritta, per questo se ci saranno dei commenti mi sono graditi anche dei consigli, ^-^
un bacio a tutti e grazie anticipatamente ciauuuu
p.s chiedo scusa per eventuali errori ma non ho avuto molto tempo per ricontrollare U,U


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farai felici miglini di scrittori
(e me *w* )

  
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