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Autore: Black_Hole_    31/12/2011    4 recensioni
-New York-
Kurt alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo, incontrando quello del suo ragazzo, che lo guardava sorridendo.
-Che cosa?- gli chiese. Quello si sedette al suo fianco e estrasse due biglietti aerei da dietro la schiena. Kurt sgranò gli occhi. No. Non poteva averlo fatto.
-No...non puoi averlo fatto- Blaine annuì.
-Io, te, domani. Per l’ultimo dell’anno, andremo a New York-
(Klaine)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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New Years Eve

-New York-
Kurt alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo, incontrando quello del suo ragazzo, che lo guardava sorridendo.
-Che cosa?- gli chiese. Quello si sedette al suo fianco e estrasse due biglietti aerei da dietro la schiena. Kurt sgranò gli occhi. No. Non poteva averlo fatto.
-No...non puoi averlo fatto- Blaine annuì.
-Io, te, domani. Per l’ultimo dell’anno, andremo a New York-
Kurt aprì la bocca, ma nessun suono ne uscì. Era troppo sconvolto per parlare, così lasciò fare tutto ai gesti.
Si buttò addosso a Blaine, schiantandolo sul suo letto e facendo incontrare le loro labbra.
Blaine sorrise contro la bocca del suo ragazzo e quando si separarono sospirò.
-Allora, contento?-
Kurt annuì freneticamente –Accidenti si! Si si! Si e...Oh no- Blaine alzò un sopracciglio
-Che succede?- Kurt gli rivolse uno sguardo terrorizzato.
-Ho meno di dodici ore per fare i bagagli...-

La mattina si svegliarono presto, verso le cinque di mattina e dopo che Kurt si fu preparato fisicamente e psicologicamente, partirono per l’aeroporto.
Arrivati, dopo il check-in e l’infinita coda per i passaporti e le valigie, furono finalmente sull’aereo, seduti sul lato sinistro, vicini al finestrino.
Quando le hostess cominciarono a mostrare la procedura da seguire in caso di emergenza,  Blaine si voltò verso Kurt, che teneva lo sguardo fisso dinnanzi a se, torturandosi nervosamente le mani.
-Tutto bene?- gli chiese e quello annuì lentamente.
-Si, se escludiamo la nausea e le gambe tremanti. È solo la seconda volta che volo in vita mia. L’altra è stata alle nazionali dell’anno scorso. Chiedi a Mercedes, gli ho distrutto la mano- Blaine ridacchiò, per poi prendere la mano di Kurt e stingerla.
-Non ti preoccupare, ci sono io qui con te- Kurt gli sorrise nervosamente.
 I segnali delle cinture si accesero e il pilota annunciò la partenza immediata.

Il volo fu tutto sommato abbastanza tranquillo, Kurt stremato dai preparativi del giorno prima si addormentò, con Blaine che gli carezzava con il pollice il dorso della mano, e si risvegliò solo a atterraggio già avvenuto.
-Kurt... Kurt sveglia, siamo arrivati- Quello aprì gli occhi, e scorse il viso sorridente di Blaine a pochi centimetri dal suo.
Allungò le braccia sopra la testa e si guardò attorno, vedendo i passeggeri che si affrettavano a scendere dall’aereo.
-Wow... ho dormito tutto il viaggio?- Blaine annuì, e tirò giù il proprio bagaglio a mano dallo scompartimento, prendendo poi anche quello di Kurt.
-Meno male dai, almeno non ti sei agitato durante l’atterraggio... il mio polso è salvo!- Kurt sbuffò
-Per ora...-

Ritirati i bagagli, e usciti dall’aeroporto, Kurt rimase paralizzato.
Si perché New York, era New York. E lui si era innamorato di quella città dal primo istante che vi aveva messo piede.
Blaine sorrise. La gioia negli occhi di Kurt gli scaldava il cuore. Vederlo contento per lui era tutto.
-Kurt mi aspetteresti un minuto qui?- Quello annuì e Blaine si allontanò, portandosi dietro le due valigie.
Quando tornò indietro Kurt gli rivolse un occhiata insospettita.
-Blaine...dove sono i nostri bagagli?- Quello prese la mano di Kurt e lo trascinò verso il marciapiede, chiamando un taxi.
-Ci aspettano in albergo! Abbiamo ciò che serve nei bagagli a mano- Kurt spalancò la bocca.
-Ma, Blaine! E se mi servisse qualcosa? Per esempio... non so...- Blaine alzò gli occhi al cielo, avvicinandosi ad una delle vetture e salendo sul sedile posteriore, trascinando Kurt accanto a lui.
-Sssh... non ti preoccupare, non ti farò mancare nulla... tu non ti preoccupare di niente, solo... divertiti, ok? Voglio che questa giornata sia magica- Sorrise a Kurt che ricambiò, e poi si rivolse all’autista e gli sussurrò un indirizzo, in modo che Kurt non potesse sentire.
-Allora, facciamo i misteriosi?- Blaine ridacchiò.
-Rilassati. Dimmi solo, hai fame?- Kurt sospirò –Da morire, per paura di vomitare questa mattina non ho mangiato nulla-
Blaine rise e si mise comodo sul sedile.
Kurt sbuffò –E va bene- e si mise accanto a lui, poggiandogli la testa sulla spalla.
L’autista, a parte un paio di occhiate attraverso lo specchietto retrovisore, non disse nulla. Cosa della quale i due ragazzi furono più che contenti.
Circa una mezzora dopo, la vettura si arrestò.
Blaine pagò e i due scesero.
-Allora... dove siamo?- Chiese Blaine, guardandosi intorno.
Kurt lo guardò alzando un sopracciglio –Non sai dove siamo?- Blaine rise.
-Ovvio, ma voglio che mi guidi tu!- Kurt rise e lo prese per mano –Bene... e in questa meravigliosa città, meravigliosa e immensa città... dove dovrei portarti dato che non ho idea di dove ci troviamo e di dove tu voglia andare?- Blaine non rispose, ma cominciò a camminare, tirandosi dietro Kurt, che non poteva fare a meno di sorridere perché ehi, era a New York, era l’ultimo dell’anno ed era con Blaine.
-Bene, prima di tutto...caffè. Ho bisogno di caffè. Ecco! Si li! Aspettami qui Kurt!- Blaine si fiondò dentro al bar, uscendone subito poco dopo con due caffè, e due bagel appena sfornati.
Kurt sbarrò gli occhi. Aspetta...
Si guardò attorno... quel posto...
-Andiamo!- disse, afferrando Blaine per un braccio e portandolo con se.
Ed ecco, arrivati.
Kurt alzò lo sguardo. Ma perché non ci aveva pensato prima? Era così ovvio!
-Allora... colazione da Tiffany?- gli disse Blaine, porgendogli il caffè e un bagel. Kurt gli sorrise.
-Oh Blaine... ti amo da impazzire-

Dopo la colazione, Blaine propose a Kurt una cosa che lo fece assolutamente andare fuori di testa. Shopping a New York. Nella 5th avenue.
Il ragazzo ringraziò tutti i santi esistenti di aver portato abbastanza soldi, perché accidenti, avrebbe comprato ogni singola cosa.
Girarono per tutti i negozi. Dentro e fuori, dentro e fuori. E le ore passarono veloci.
Blaine aveva appena deciso di passare alla prossima tappa,  quando ad un certo punto, passando davanti ad una vetrina, Kurt si bloccò.
-Blaine... fermati! Guarda! Guarda qui!- Blaine tornò indietro, e si fermò al fianco del suo ragazzo.
-Si?- gli chiese. Lui alzò un braccio, indicando uno dei manichini.
Una sciarpa, una bellissima sciarpa di colore grigio chiaro, di Prada.
-Wow...- Blaine sorrise –La vorresti?- Kurt annuì, quasi in trance.
Blaine gli prese la mano, e lo portò nel negozio.
-No Blaine ma... non ho abbastanza soldi...- Blaine senza aspettare risposta, chiamò una delle commesse, e gli chiese la sciarpa in vetrina.
-Ma Blaine...che fai?- Blaine si voltò verso Kurt, e gli sorrise, portandolo con lui alla cassa.
-Regalo di fine anno- Kurt spalancò gli occhi.
-Ma no! Accidenti no Blaine non devi!-
-Lo so, però voglio, quindi ecco qua- e dopo aver pagato, gli porse la borsa con il nuovo acquisto.
-Grazie, buon anno e arrivederci- Usciti dal negozio, Kurt abbracciò Blaine.
-Grazie! Grazie! Oh Blaine oggi dirò grazie come minimo un centinaio di volte... no n avresti dovuto però- Blaine sorrise e estrasse la sciarpa dalla borsa, passandola attorno al collo di Kurt, e attirandolo a se.
- Ti sta benissimo...- Kurt arrossì e prese la mano di Blaine.
-Dove si va ora?-
-Bè allora... è quasi ora di pranzo quindi... spero ti piaccia la cucina italiana-

-Little Italy? Non ci credo- Blaine rise, trascinando Kurt con se. Lungo la via affollata, fino  fermarsi davanti ad un ristorante italiano.
-Ti va?- Kurt annuì.
I due entrarono, e chiesero un tavolo per due.
Quando si furono finalmente seduti, in un posto abbastanza appartato, vicino però alla finestra, con piena vista sulle strade affollate, in piena euforia per l’ultimo dell’anno,  Blaine si lanciò immediatamente sul menù, osservando con minuziosa attenzione i piatti e le pietanze elencate.
Kurt lo osservò da sopra il foglietto pieghevole, sorridendo teneramente.
Con quell’espressione concentrata, Blaine era semplicemente adorabile.
Il ragazzo alzò lo sguardo, incontrando quello del fidanzato.
-Si?- Kurt si riscosse.
-Che cosa sarebbero...Spaghetti alla carbonara?- Blaine annuì –Li ho mangiati una volta, in Italia con i miei. Uova e pancetta, sono buoni!- Kurt annuì, e poi indicò un altro piatto.
-Senti e se invece prendessimo gli spaghetti con la carne?- Blaine spalancò gli occhi sorridendo.
–Quelli di Lilli e il vagabondo?-
Kurt gli sorrise ridendo –Ah ah già-
Blaine annuì –Va bene, ma solo se prendiamo la doppia porzione nel piatto unico-

-Blaine... so cosa stai cercando di fare. Ti prego, fermati- Il ragazzo, che si era abbassato sul piatto, cercando di far rotolare con il naso una delle polpette di carne, sbuffò, drizzando la testa.
-No... uffa...- Kurt scosse la testa, e, in contemporanea con Blaine, prese una forchettata di spaghetti, e la portò alla bocca.
-Ma dai- mormorò Kurt, quando lui e Blaine si ritrovarono faccia a faccia, con un unico spaghetto a separare le loro labbra. Blaine sorrise.
Poi si guardò intorno. Nessuno gli prestava attenzione. E allora chiuse quella breve distanza.
Il bacio fu brevissimo, questione di qualche istante. I ragazzi si separarono quasi subito, sorridendo radiosi.
Quello sarebbe stato sicuramente il miglior capodanno di sempre.

Nel pomeriggio Blaine e Kurt decisero di concedersi un attimo di relax passeggiando tenendosi per mano per Central Park.
Era fantastico essere li, pensò Kurt. A New York, insieme a Blaine. Insieme al ragazzo che amava.
Lo osservò con la coda dell’occhio. Sorrideva, guardandosi attorno entusiasta.
Quel ragazzo era una perenne fonte di allegria. Solo semplicemente stargli attorno, ti scaldava il cuore.
Blaine si voltò verso di lui, e quando vide che lo osservava, piegò leggermente la testa di lato.
-Si?- Kurt scosse la testa, fermandosi, e fronteggiando il ragazzo.
-Niente è solo che... sono felice-
Blaine gli sorrise dolcemente.
-Anche io, Kurt. Lo sono anche io-

-No. No no no! Te lo scordi! Non lo farò mai!-
-Ma su dai Kurt... non è una tragedia!-
-Si lo è! Cadrò e mi farò male, lo so! Ho un pessimo senso dell’equilibrio!- Blaine sbuffò, trascinando il ragazzo con se sulla pista di pattinaggio. Kurt si arpionò allo scorri mano a bordo pista, e non dava segno di volersene separare.
-Non è vero. Quando balli non hai mai problemi di equilibrio, non vedo perché qui dovrebbe essere diverso-  Kurt lanciò un’occhiataccia a Blaine, che scivolava leggero sul ghiaccio, quasi camminasse. Ma come diavolo faceva?
-Uff, non è giusto, a te viene così naturale! Ma esiste qualcosa a questo mondo che tu non sappia fare?- Blaine rise e ci pensò su, avvicinandosi e poggiandosi di schiena alla ringhiera al fianco del suo ragazzo.
-Vediamo... per esempio non so cucinare- Kurt alzò un sopracciglio.
-Davvero?-
-Davvero. Ora, per piacere, mi daresti la mano, e ti lasceresti insegnare quantomeno a stare in piedi?- Kurt sbuffò e porse esitante la mano al ragazzo che la strinse forte, indietreggiando, e separandolo dal corrimano.
Kurt inizialmente rimase immobile, facendosi portare da Blaine, che si mise in fronte a lui, prendendogli anche l’altra mano, e cominciando ad andare all’indietro.
Poi dopo un po’ provò a muoversi e...ehi... non era così difficile...
-Blaine...puoi lasciarmi una mano se vuoi...ma solo una!- Blaine sorrise, e tornò al suo fianco, rafforzando la prese sulla sua mano sinistra.
-È... bello- disse Kurt dopo un po’ e Blaine si lasciò scappare una risata.
-Visto? Non è un esperienza così traumatica e...- all’improvviso si separò da Kurt, girandosi e mettendosi dinnanzi a lui –Magia! Riesci a stare in piedi!- Kurt gli lanciò un’occhiataccia, continuando a pattinare cercando di raggiungerlo.
-Blaine Anderson, sei insopportabile!-
-Vero, ma tu mi ami lo stesso!-
E Kurt non poté far altro che sorridergli.
-Mi scusi...- una ragazza sui vent’anni si avvicinò a Blaine, che si voltò sorridendole cordiale.
-Si?- Kurt nel frattempo si era fermato, aggrappandosi al braccio di Blaine per non cadere. Lui e la ragazza sorrisero.
-Non è che potrebbe scattarci una foto?- chiese, indicando se e una ragazza al suo fianco.
-Certamente!- Quella porse a Blaine la macchinetta, e lei e l’altra ragazza si misero in posa, sorridendo e abbracciandosi.
-Cheese!- scattò la foto, porgendo poi la macchinetta alla ragazza.
-Grazie mille!-
-Di niente! Anzi, aspetta! Ne scatteresti una anche a noi?- Le chiese, porgendogli il cellulare, e lei annuì sorridendo.
-Certo! Però lascio fare a Vivianne, io sono un disastro con le foto!- detto ciò porse il cellulare alla ragazza al suo fianco, che sorrise a Kurt e Blaine.
-Si credetemi è vero... bene, sorridete!- Kurt e Blaine si avvicinarono e Blaine fece passare il suo braccio attorno alla vita di Kurt e lui poggiò la testa sulla sua spalla.
La ragazza, Vivianne, si girò verso l’altra e le sorrise, per poi scattare la foto.
Quando riconsegnò la macchinetta a Blaine, lei e l’altra ragazza si scambiarono uno sguardo.
-Ehm... scusi non vorrei essere maleducata ma... io e Lucille ci stavamo chiedendo... voi due... state insieme?- Blaine e Kurt si sorrisero, per poi tornare a rivolgere lo sguardo alle due ragazze.
-Si, da quasi un anno ormai- Lucille, da quello che Kurt aveva capito, sorrise dolcemente.
-Oh che bello...- Vivianne si voltò e le diede una gomitata.
-Lucille!- quella si voltò con uno sguardo offeso.
-Che c’è? È vero! Sono una bellissima coppia!- Vivianne si sbatté una mano sulla fronte, e Kurt e Blaine scoppiarono a ridere.
-Bè grazie...siete anche voi qui per il capodanno?- Le due ragazze sorrisero annuendo.
-Si! Sapete è sempre stato un nostro sogno, e finalmente abbiamo avuto l’occasione di realizzarlo- gli disse Lucille.
-Lo so, vi capisco, è questa città che è una specie di sogno- gli disse Kurt sorridendo, ricambiato dalle due ragazze.
-Bè, ora noi dobbiamo andare... chissà che non ci si trovi questa sera a Times Square! Ci sarete anche voi?- gli domandò Vivianne. Kurt si voltò verso Blaine.
-Ci saremo?- lui annuì.
-Sicuramente! Speriamo di trovarci allora! Ciao ragazze!-
-È stato un piacere conoscervi! Ciao!- li salutarono loro, per poi dirigersi all’uscita della pista.
Blaine strinse la mano di Kurt, che si voltò verso di lui.
-Ci vorrebbero più persone come loro a questo mondo- Gli disse con un sospiro. Blaine annuì.
-Già...-
Rimasero in silenzio per qualche istante, fino a che Blaine non si mise di fronte a Kurt, sorridendogli maliziosamente.
-Allora, pronto per imparare qualcos’altro?- Kurt deglutì.
-E sarebbe?- Blaine ghignò.
-Pattinare all’indietro-

-Non ci credo... Blaine questa stanza è... è...- ok no dai. Era troppo! Insomma avrebbe dovuto arrivarci quando aveva visto le cinque stelle che sormontavano l’insegna dell’albergo... però accidenti.
Ritirato il tesserino elettronico nell’ingresso dell’albergo, che già di per se era abbastanza sfarzoso, erano saliti con l’ascensore di una trentina di piani almeno, per poi ritrovarsi in bé... Kurt era quasi svenuto sulla porta perchè, accidenti, quella non era solo una camera. Era la regina delle camere.
Tv al plasma, un mega armadio, un divano enorme, un letto... quando vi si fermò davanti, Kurt si voltò verso Blaine, che stava rovistando nella sua valigia sorridendo.
-Letto matrimoniale, eh?- quello rise.
-Bè sai, credo che sia più comodo...se capisci ciò che intendo- Kurt arrossì fino alla punta delle orecchie, e tornò a concentrarsi nell’esplorazione di quella meraviglia.
Quando arrivò davanti all’enorme finestra, rimase bloccato. Perché capì immediatamente il motivo per il quale Blaine avesse scelto quella stanza.
Il panorama era stupendo. New York si stendeva davanti ai suoi occhi, i grattacieli, in lontananza la baia... era tutto meraviglioso.
Si voltò, tonando in camera, e abbracciò Blaine da dietro, depositandogli un bacio alla base del collo.
-So che non lo dirò mai abbastanza volte ma... grazie. Sei meraviglioso- Blaine si voltò nel suo abbraccio per fronteggiarlo, catturando le sue labbra in un bacio dolcissimo.
-Per te qualunque cosa... ti amo- Kurt gli sorrise.
-Ti amo anche io...- Blaine lo baciò di nuovo, ma quando Kurt tentò di approfondire quel bacio, lui lo fermò.
-Stop, abbiamo una prenotazione al ristorante, e non possiamo fare tardi. E lo so che ti ci vuole una vita per prepararti- Kurt sbuffò, spingendo il ragazzo all’indietro, fino a farlo sedere sul letto e a sedersi in braccio a lui.
-Per te, posso anche rinunciare al secondo passaggio di crema idratante- e detto ciò, fece incontrare ancora una volta le loro labbra.

La cena fu meravigliosa.
Il ristorante era splendido, ma niente di troppo costoso, era un ristorante di pesce vicinissimo al mare, con una vista meravigliosa, e dei piatti squisiti.
Blaine, mentre mangiava,  non riusciva proprio a staccare gli occhi di dosso a Kurt.
Perché o c’era qualche strana sostanza nei suoi gamberi, o quella sera il suo fidanzato era semplicemente perfetto.
Indossava una giacca grigio scuro, con un unico bottone al centro del petto, e sotto una camicia bianca, e una cravatta di un grigio leggermente più chiaro di quello della giacca.
I pantaloni, della stessa tonalità della giacca, gli fasciavano alla perfezione le lunghe gambe affusolate.
Poi aveva tirato su i capelli, fissandoli con il gel, ma in modo che non fossero troppo rigidi.
Ma come accidenti faceva?
Kurt proprio in quell’istante alzò lo sguardo, incontrando quello di Blaine, fisso su di lui.
-Ti piace ciò che vedi?- gli chiese. Lui sorrise.
-Da morire- Kurt ricambiò il sorriso, osservandolo meglio.
Quella sera aveva indossato una giacca color rubino, e sotto una camicia bianca, e un papillon di un rosso un po’ più chiaro.
I pantaloni erano della stessa tonalità della giacca, e si, gli donava molto quel look.
-Anche a me piace ciò che vedo. Sei stupendo- Blaine gli sorrise e allungò la mano sul tavolo, fino stringere quella del fidanzato.

C’era una folla immensa. Times Square era il cuore del capodanno a New York, una piazza che pulsava di vita.
Le persone, i sorrisi, le insegne luminose.
Quel luogo, quella città, brillava. Ma niente, nemmeno le enormi scritte al neon, nemmeno le stelle la, su nel cielo, splendevano quanto Kurt.
Blaine lo guardava ammirato, quasi in adorazione, perché non ci credeva, non riusciva ancora, dopo tutto quel tempo, a credere che gli fosse stata concesso tanto. Perchè Kurt era entrato nella sua vita. Perché Kurt era suo.
Gli si avvicinò, e lo strinse in un abbraccio.
Kurt sorrise, respirando il profumo del ragazzo, e ricambiando la stretta.
Quando poco dopo si separarono, Kurt vide dietro Blaine, a pochi passi di distanza, le ragazze di quel pomeriggio. Allora gli fece segno con la mano e quelle si avvicinarono.
-Ciao! Ragazzi manca stra poco!- Gli disse Lucille, saltellando sul posto, e aggrappandosi alle spalle di Vivianne che alzò gli occhi al cielo.
-Lucille stai calma! Così li spaventi!- Blaine rise, e mise una mano nella borsa, estraendone una piccola bottiglia di spumante.
-Dopo vi va di brindare con noi?- le ragazze annuirono.
-Certamente! Ma ora balliamo un po’ dai!- E detto ciò Lucille afferrò Kurt e lo trascinò in mezzo alla folla quasi sotto il palco.
-Li raggiungiamo?- propose Blaine porgendo la mano a Vivianne che sbuffò.
-Se proprio dobbiamo...-
Ed ecco in breve furono in mezzo a quella folla, a tutte le persone che come loro, erano giunte da tutto il mondo per festeggiare l’inizio  del nuovo anno in quella magica città.
Kurt e Blaine si ritrovarono a ballare assieme, i loro corpi che si separavano, per poi tornare a sfiorarsi, seguendo il ritmo.
I loro sguardi erano incatenati, quasi come se un qualche incantesimo si potesse spezzare, se avessero interrotto il contatto visivo.
Si fermarono solo quando dal palco annunciarono che mancavano pochi minuti alla mezzanotte.
Le loro mani si intrecciarono.
Mancava davvero così poco? Quell’anno, che per loro aveva significato così tanto, stava per finire?
I loro occhi si incontrarono nuovamente, e sorrisero.
Quell’anno ne erano successe di cose.
Si erano trovati... si erano trovati dopo esserci cercati per tutta una vita e si erano scambiati il loro primo meraviglioso bacio.
Avevano cantato insieme e Blaine aveva seguito Kurt alla McKinley, perché li era il suo cuore.
Si, avevano anche litigato, ma tutto era stato superato, perché questo è ciò che accade quando ami davvero qualcuno.
E avevano fatto l’amore, donando tutto ciò che erano l’uno all’altro.
E ora, erano pronti a salutare quell’anno prossimo alla fine, e ad accoglierne un altro, un nuovo anno da riempire di mille baci e sorrisi.
-Kurt- Blaine si voltò verso il ragazzo, che aveva anche lui gli occhi lucidi.
-Lo so...- i due si abbracciarono, lasciando che le lacrime scendessero. Ma erano lacrime di felicità.
Perché questo è quello che accade quando due anime legate da sempre, si trovano.
Diventano parte l’una dell’altra.
 
-Un minuto! Un minuto all’anno nuovo!-
Gridò Lucille, prendendo per mano Vivianne e facendola saltellare con lei attorno Kurt a Blaine, che dopo essersi asciugati le lacrime, ora non riuscivano a smettere di sorridere e di ridere.
-Blaine... io non so cosa dire. Questo è un sogno- esclamò ad un certo punto Kurt sospirando. Blaine gli sorrise.
-Di solo che sei contento di essere qui- Kurt poggiò la fronte sulla sua.
-Non solo di essere qui. Io solo felice di essere qui, in questa città magica, con te-
-Ragazzi! Il conto alla rovescia!- Vivianne e Lucille li riscossero, facendogli notare il cartellone luminoso. Mancavano...
-Dieci...- Blaine prese la mano di Kurt e gli sorrise.
 -Nove...-
-Otto...- Kurt ricambiò il sorriso, sospirando.
-Sette...-
-Sei...- Lucille e Vivianne ormai urlavano, imitate immediatamente dai due ragazzi.
-Cinque...-
-Quattro...-
-Tre...-
-Due...-
-Uno...-
Zero.

Quando il tabellone segnò la mezzanotte, scoppiarono gli applausi.
Lucille e Vivianne si abbracciarono gridandosi gli auguri per sovrastare il frastuono della folla, andando poi ad abbracciare Kurt e Blaine, che erano rimasti immobili.
-Auguri!- gridarono, saltandogli letteralmente addosso.
-Ah ah! Auguri ragazze!- Blaine rise di cuore, seguito a ruota da Kurt, e tutti e quattro si strinsero in un mega abbraccio.
Poi, quando si separarono, gli occhi di Kurt e Blaine si incontrarono.
Si avvicinarono e si strinsero dolcemente. Poi Blaine avvicinò la bocca all’orecchio di Kurt.
-Buon anno... grazie di essere qui con me...ti amo- a Kurt sfuggì una lacrima, perché in quel momento, si in quell’esatto momento, tutto era perfetto. Loro erano perfetti.
-Anche a te...grazie di esistere...ti amo-
La musica, la folla urlante... niente, niente esisteva in quel momento se non loro, loro e il loro amore.
I fuochi d’artificio che in quel momento cominciarono a colorare il cielo di New York, Blaine e Kurt li sentivano dentro di loro. Nei loro cuori.
Sciolsero l’abbraccio, lasciando però le loro mani intrecciate tra di loro.
I loro sguardi si incontrarono ancora una volta, e entrambi sorrisero.
E in un attimo le loro labbra si incontrarono, nel loro primo meraviglioso bacio di quel nuovo anno, che era appena iniziato.

 
 
 
AUGURI PER UN MERAVIGLIOSO 2012! <3

  
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