Film > Pirati dei caraibi
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Autore: LordBeckett    01/01/2012    11 recensioni
Questioni d’affari? No, affatto. La mia vita è rimasta nel mistero troppo a lungo. Questa è una questione di principio. Dovete sapere che cosa si nasconde nel mio passato; quali eventi mi hanno spinto a dichiarare guerra alla pirateria; come io e Jack Sparrow ci siamo conosciuti, il suo ammutinamento, la sua presunta morte… È giunto il momento che sappiate ogni cosa, ma voglio essere io a raccontarvi la vera versione dei fatti.
Spero che comprenderete la mia posizione, e vi ringrazio.
Lord Cutler Beckett, Presidente della EITC
***nel caso qualcuno fosse interessato, sappiate che ciò che state per leggere (a differenza di tutte le palle che racconta Jack -quando inizia con una tartaruga marina non credetegli in partenza!! è un consiglio-) è stato confermato dalla Disney, e in particolare in un libro uscito da poco. Se volete informazioni a riguardo chiedete pure (farò il possibile)***
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jack Sparrow, Lord Cutler Beckett
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L’ultima volta ci eravamo lasciati così: “Ancora una volta sono costretto a scusarmi per il clamoroso ritardo… prometto che non si ripeterà! Cercherò di rispettare la scadenza “un capitolo alla settimana” (anche perché Sua Maestà il Re d’Inghilterra si sta iniziando a spazientire e al prossimo ritardo temo proprio che affiderà la presidenza della EITC a un altro Lord).”… ecco appunto: la crisi avanza, il lavoro scarseggia e il mio posto alla presidenza della EITC è attualmente molto (ma dico proprio molto) precario; quindi, per favore, non fate notare troppo al Re tutto ciò, anzi, se potete ditegli che scrivo puntualmente ogni settimana. A parte gli scherzi, questo capitolo è stato davvero complicato per molti motivi, tra cui salute, feste varie e un’incongruenza tra le varie fonti (certo che se Mrs Crispin e Mr Kidd si mettessero d’accordo sulle date non sarebbe male!). Oh beh, alla fine ce l’ho fatta: spero che il mio lavoro, per quanto un po’ contorto (mi correggo: molto contorto), sia apprezzato, e che la comparsa di tanti personaggi presenti solo nei libri non crei problemi. Buona lettura!!!!
 

La carrozza si fermò di fronte a un ampio edificio chiaro.
Erano passati quasi nove anni dall’ultima volta in cui Cutler era stato nel Quartier Generale della EITC. Inspirò profondamente, ancora incredulo di essere tornato a Londra.
Il lacchè venne ad aprirgli e lui scese lentamente sistemandosi la mantella.
Non fece in tempo a raggiungere la soglia, che un uomo dai capelli scuri gli si precipitò incontro.
< Thomas Faye, quanto tempo! > riuscì a dire mentre il suo più grande ammiratore lo abbracciava con forza.

< Mi avevano avvisato del vostro arrivo. È da stamattina alle sette che vi sto aspettando > lo strinse a sé per un tempo fin eccessivo, poi si allontanò di qualche passo < Vi ho fatto un altro ritratto. Sono certo che vi piacerà. E sto scrivendo un libro su di voi > Thomas osservò l’espressione compiaciuta che si dipingeva sul volto di Beckett < Ah, dimenticavo: il mio primogenito porta il vostro nome, signore >.

< Non ce n’era bisogno > bisbigliò un po’ in imbarazzo.

Improvvisamente, un uomo di mezz’età si sporse da una finestra al primo piano < Thomas, perché fai tutto questo bac… > guardò meglio ciò che stava succedendo < Oh santo cielo, Cutler! Ti aspettavo per oggi pomeriggio. Dammi un attimo >.

< Visconte Penwallow, sono onorato d’incontrarvi di nuovo > dichiarò ad alta voce.

In meno di un minuto, scese le scale e raggiunse gli altri due < Bentornato a casa! I miei complimenti per il lavoro svolto presso il porto di Edo*: tutti i Direttori vogliono sapere i dettagli direttamente da te > sorrise stringendogli la mano.

Sentendo parlare del Consiglio, Cutler estrasse un foglio dal taschino interno della giacca < Dunque è questo il motivo che ha spinto Lord Swann a invitarmi nella sua Villa, in occasione dell’annuale discorso del Presidente > dedusse mostrando al Visconte la lettera che gli era stata di recente consegnata.

Penwallow guardò la pergamena con aria cupa < Beh, a dire il vero Weatherby… > aspettò alcuni istanti, sperando che gli venisse in mente qualcosa, poi sospirò < Temo di aver omesso alcuni dettagli nelle lettere che ti ho inviato >.

Istintivamente, Beckett ritrasse il foglio e si fece serio.

< Sono tempi duri per la Corona > iniziò in tutta franchezza. Dal momento che era tornato per restare, Cutler doveva sapere come stavano le cose < Da quando è salito al trono Giorgio II la provincia non fa che lamentarsi >.

< Esattamente > s’intromise Faye ancora su di giri < A sentire i provinciali, pare che solo a Londra si possa fare fortuna e… > Lord Penwallow gli scoccò un’occhiata gelida < Scusatemi > biascicò Thomas chinando il capo.

< …E che il Sovrano favorisca lo sviluppo economico unicamente per quanto riguarda la capitale > completò pacatamente l’uomo più anziano < In pratica, il Re si è visto costretto a dare maggiore spazio alle altre contee >.

< Pretendono dalla Compagnia un pagamento anticipato dei prestiti? > azzardò Cutler.

< Peggio. Sua Maestà Giorgio II ha ritenuto opportuna un’alleanza come quella del 1702: saremo momentaneamente costretti a spartire il dominio dei mari con una compagnia commerciale che non abbia sedi a Londra >.
Penwallow fece una pausa. Ora arrivava la parte che Beckett avrebbe faticato a digerire < Vista la rapidità con cui è cresciuta, e continua a crescere… > iniziò sempre più in difficoltà < Il Consiglio dei Direttori ha scelto come partner la Beckett Trading Company >.

Bastò sentirne pronunciare il nome, che ebbe un sussulto. Il solo pensiero della sua infanzia e adolescenza gli faceva del male.

il Visconte abbassò lo sguardo. Era al corrente dei dissapori tra Cutler e il resto della famiglia < Io non ero d’accordo, però il mio voto non vale più di quello degli altri 23 membri del Consiglio > si giustificò < Weatherby ha fatto di tutto perché tu e tuo fratello vi poteste incontrare: per questo ha preteso che fossi presente pur non essendo né un azionista né un Direttore. Ci è sembrato corretto nei tuoi confronti… >.

< Non credo di poter venire >.

< Declinare un invito del genere è fuori discussione > sostenne serissimo e senza giri di parole.

Cutler annuì, arreso all’idea di dover rivedere suo fratello. Se c’era un uomo che mai avrebbe contraddetto, quello era Lord Penwallow.

< Vedrai che ti troverai bene: Jonathan è diverso da come lo ricordi > aggiunse in tono paterno appoggiandogli una mano sulla spalla. Non appena ebbe ottenuto un secondo cenno affermativo, tornò a pensare alla Compagnia Britannica. Si sarebbe fermato più a lungo, ma durante gli ultimi giorni dell’anno la quantità di lavoro da sbrigare non permetteva distrazioni < Perdonami: il dovere chiama > sentenziò mentre rientrava nell’edificio < Un’ultima cosa: armati di molta pazienza questa sera. Sono mesi che la piccola Elizabeth vuole viaggiare per mare, e presumo che abbia parecchie domande da farti >.

Cutler corrugò la fronte < E…lizabeth? >.

< Ma come? Non ne sapete nulla? > Thomas era sorpreso che nessuno l'avesse informato a riguardo < È la figlia degli Swann. Dovreste vederla. È la fotocopia di sua madre > si affrettò a spiegare.

Tutto ciò che Faye disse dopo quella frase non ebbe importanza.
" Una figlia. Dunque non solo l'ha sposato, ma anche... " più ci pensava più provava un'intensa e spiacevole invidia per Weatherby.

****


Il ragazzo si avvicinò in silenzio al letto. Cercò la bussola con lo sguardo e non appena l’ebbe trovata la sfilò dalla cintura del primo ufficiale, che, per quanto fosse affezionatissimo a quell’oggetto, continuò a dormire indisturbato.
La sua abilità di ladro era notevole: aveva avuto ottimi maestri.
Per alcuni istanti restò immobile, indeciso se aprirla o meno. Immaginava la direzione in cui avrebbe puntato, e vedere l’ago indicargli casa sua sarebbe stata un’ulteriore conferma su quale fosse la scelta migliore.
Inizialmente persona per bene, poi prigioniero, pirata, membro della Royal Navy, e adesso? Servire la Compagnia Britannica non era davvero ciò che desiderava.
Prese un lungo respiro e sollevò il coperchio. L’ago cominciò a girare.

L’uomo che fino a un attimo prima stava dormendo si tirò di scatto a sedere < No buono!!! Che fai con la MIA bussola?!?!? > bofonchiò mentre si sistemava il tricorno.

< Ehm… > il ragazzo lanciò un’ultima occhiata all’oggetto e, sbuffando, lo riconsegnò al legittimo proprietario < Certo che, considerando che ti ho salvato la vita, potresti darmela solo per un momento… >.

< Mercanteggi con me? > domandò ironico prima di indicarsi < Chi sono io? >.

< Se lo stanno chiedendo tutti >.

< Tenente Jack Sparrow!! Non è tanto difficile >.

< Certo, Tenente per conto della EITC > fece una lunga pausa di silenzio, indeciso se introdurre o meno quell’argomento spinoso < Cosa direbbe Capitan Teague? Infondo eri il suo protetto e… >.

< Robert Greene, il problema che lui commenti il commentabile si porrebbe qualora conoscesse i dettagli dell’accaduto, ma non conoscendo nemmeno il conoscibile, ossia ciò che è successo a Shipwreck, la sua conoscenza non gli permetterebbe di commentare, quantomeno in modo corretto, comprendi? >.

< Niente affatto > si passò una mano tra i capelli biondi e gli voltò le spalle < E se lo sapesse la Non… >.

< …la NON nominabile piratessa sadica che tutti si chiedono perché alla tenera età di 82 anni riesca ancora a partecipare agli assalti. Oh beh, lei non lo saprà… > lo interruppe Jack mentre controllava i suoi anelli  < …spero > aggiunse subito dopo tra sé. Sua nonna era una creatura terrificante.

Robert fece finta di non aver sentito l’ultima parola e si diresse verso la porta < Ho capito: me ne vado sul ponte. Se hai voglia di parlare, mi trovi lì. A dopo, “Mr Primo Ufficiale” > uscì in fretta dalla cabina e lasciò l’amico da solo, con la sua preziosa bussola in mano.

Jack abbassò lo sguardo assumendo un’espressione cupa. In tempi passati non avrebbe avuto problemi, ma ora la sua volontà era decisamente strana. Voleva ciò che non voleva. Cercava di concentrarsi sul rhum, sulle belle donne, sulle tartarughe marine, ma niente: aspirava alla vendetta.

" Quel cane di Chris mi ha preso in giro. Per colpa sua mi hanno pure bandito da Shipwreck. Dovrei imparare a fidarmi meno degli altri pirati, soprattutto quelli francesi. Anzi, dei francesi in generale: tutti eunuchi. Mai fidarsi di un eunuco ".
Christophe-Jullien de Rapier. In passato era stato il suo migliore amico. Adesso Jack lo voleva… morto.
Ma era inutile perdere tempo lì, con l’ago della bussola puntato verso un luogo che non poteva raggiungere. Erano i Direttori a stabilire le rotte, e il Capitano Bainbridge si assicurava che la nave seguisse i percorsi segnati.
Jack estrasse una fiaschetta di rhum da sotto il materasso e ne bevve qualche sorso. La nascose nuovamente con cura e uscì sul ponte.

Alla vista del primo ufficiale, senza parrucca e con quell’andatura barcollante, alcuni marinai alzarono gli occhi al cielo.

Sparrow non ci fece caso, scavalcò i mozzi che gl’intralciavano il cammino e raggiunse Robert, intento a scrutare l’orizzonte e canticchiare un famigliare motivetto.

< … Se tutto l'oro mio lo volete avere, prendetelo pure. Perché devo morire, morire. Addio a Londra cara. Alle belle ragazze…** >.

< Robby! > lo interruppe appoggiandosi al parapetto < Non puoi cantare ballate piratesche su una nave della Compagnia! >.

< Hai ragione. Il problema è che lo faccio senza neanche accorgermene > ammise stringendosi nelle spalle.

< Se dipendesse da me ti lascerei proseguire, amico. Infondo non sei così stonato e… > quella canzone. L’aveva sentita fin da bambino; la collegava alla sua casa < …e ricordi bene le parole > concluse. Non era il momento di fare i sentimentali.

< Contrariamente a te che sei un disastro > scherzò Robert. In effetti Jack aveva un problema con la memorizzazione dei testi delle canzoni.

< Potrei licenziarti per questo affronto, Mr Greene > incrociò le braccia fingendosi offeso.

< E poi rimarresti da solo con tutti questi parruccati o aspiranti parruccati >.

Sparrow fece per ribattere quando Nathaniel Bainbridge si affiancò ai due < Sottotenente Greene, vedete terra? >.

< No mio signore. Sono giorni che navighiamo a sfavore di vento. Abbiamo accumulato parecchio ritardo >.

Il Capitano biascicò qualcosa tra i denti, innervosito dalla lunghezza di quel viaggio.

Jack si lasciò scappare uno dei suoi sorrisi strafottenti < E meno male che questo brigantino si chiama Fair Wind*** >.

< Come prego? >.

< Non per offendere, “capitano”, ma credo che voi inglesi ve la tiriate un po’ troppo >.

Bainbridge inarcò un sopracciglio senza capire a pieno il significato della frase.

< È buona creanza che le navi portino nomi femminili > si affrettò a spiegare Greene < E chiamare un brigantino in quel modo potrebbe in qualche modo… ehm… offendere il mare >.

< Ragazzi miei, i tempi delle leggende sono terminati da un pezzo. Il mare non si può offendere > il Capitano si allontanò scuotendo la testa, in parte divertito dalle strane storie di quei due.

< Scommetto il mio cappello che Bainbridge va a scolarsi un’altra bottiglia di rhum >.

< Tra te e lui non so chi sia peggio, Mr Sparrow. Se continuate così, al nostro arrivo, non sarà rimasta nemmeno una botte >.

Jack assunse un'espressione innocente < Di tutte le merci che si possono portare, proprio il rhum dovevamo avere? Mi induce in tentazione… infondo, la carne è debole, come diceva… > ci pensò un attimo, poi si arrese al fatto di avere una pessima memoria < …quello >.

 

*Edo = Tokyo
**Le parole che disse Capitan Kidd il giorno della sua morte sono le seguenti: My name was Captain Kidd, when I sail'd, when I sail'd. And so wichedly I did. God laws I did forbit. When I sail'd ,when I sail'd. I roam'd from sound to sound. And many a ship I found. And then I sunk or burn'd. When I sail'd. I munder'd William Moore. And latd him in his gore. Not many leagues from shore. When I sail'd. Farewell to young and old. All jolly seamen bold. You're welcome to my gold. For I must die, I must die. Farewell to Lunnon town. The pretty girls all round. No pardon can be found, and I must die, I must die. Farewell, for I must die. Then to eternity, in hiderous mistery. I must lie, I must lie. (chi vuole la traduzione o spiegazioni a riguardo non deve far altro che chiedere).  
***Fair Wind = Vento favorevole

 
Oggi mi prendo un sacco di spazio per i miei commenti!! XD
Prima di dire qualsiasi cosa, buon anno a tutti!!!!
Adesso che gli auguri gli ho fatti passiamo a una domanda: quanti, all’inizio, hanno pensato che Robert Greene fosse Jack????
Ok, a parte questo dettaglio che potevo evitarmi, ringrazio quelli che hanno letto, commentato, inserito la storia tra le seguite, ricordate o preferite (o, come Jack, in tutte e tre: firmi le carte di marca Jacky?? :D). Un grazie speciale alla sorellina di Hector, a Jack & Co., a Fanny, a Miss Wasp e a due scarpette a cui sono particolarmente affezionato.
Un avviso: ho preferito dividere questo capitolo e il seguente tra quello che succede a me e le avventure di Jack anche se, temporalmente parlando, ci sarebbe qualche mese di differenza… per essere precisi: la festa a Villa Swann è il 31 Dicembre, mentre la parte di Jack è ambientata in primavera.
Ah dimenticavo: la canzone di Robert faceva più o meno così:
http://www.youtube.com/watch?v=Hyhiqq-FzDU    
   
 
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