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Autore: MedusaNoir    01/01/2012    8 recensioni
"Tutte noi siamo donne, donne che sanno di avere sbagliato. Nobili, coraggiose, mortali, orgogliose, fuggiamo dal nostro destino, trovando la pazzia, la solitudine, la follia, la morte. Fuggiamo inutilmente, prive di speranza, ma non prive di onore, in cerca dell'eroe che ci amerà. Mogli senza mariti, madri senza figli, figlie senza padri, regine senza patria, a cui resta solo l'oblio. E mentre il mare ci trascina lontano, senza più illusioni aspettiamo l'amato con trepidazione, con rassegnazione o tessendo una tela. Ma siamo solo donne."
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Donne

 

Prologo

 

Non la amava.

Sentiva scivolare il corpo della donna sotto il suo, i seni morbidi e precisi modellarsi sotto il tocco virile delle mani. Lasciò che si aggrappasse alla sua schiena, incapace di stare troppo tempo lontana da lui: gli apparteneva e desiderava ricordaglielo costantemente.

L’uomo le accarezzò i capelli soffici, affondando le dita nella chioma castana e immaginando di tenere un’altra donna tra le braccia. Avvertiva la sua pelle delicata, così perfetta, e strinse con forza le ciocche che teneva in mano per allontanare il pensiero di lei.

No, non c’era quella donna al momento, non era lei che respirava bisognosa sul suo viso, non erano sue le labbra dolci che sfioravano le proprie. Lasciò libera la fantasia, vedendo la donna che avrebbe sempre amato al posto di quella bambola che gli era stata destinata, sognando i suoi lunghi capelli rossi che gli solleticavano il collo.

L’immagine era talmente nitida che l’uomo spalancò gli occhi, e quale sofferenza e temporaneo disorientamento lo colsero quando gli si parò davanti il suo sorriso candido!

Non si fermò, ma continuò a tenerla tra le braccia finché non ebbe depositato il suo seme in lei, realizzando ciò per cui era lì. La lasciò addormentarsi sul suo petto, ascoltando il rumore incessante del cuore di lei; la melodia del suo si era affievolita qualche giorno prima.

Osservò il firmamento sopra le loro teste, gli parve di riconoscervi il suo sguardo. E allora il dolore oppresse la mente di Adamo, mentre le sue mani accarezzavano obbedienti la schiena di Eva, la donna che era stata creata per asservirlo, sua costola per non ribellarsi come aveva fatto la primogenita. Avvertì le lacrime salirgli agli occhi, non fece niente per fermarle.

Lei non era Lilith.

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Cento.

Cento storie pubblicate su EFP.

 

Il 2011 è stato un anno impegnativo per me, ho sofferto e ho pianto, e questo ultimo mese è stato più pesante degli altri. Non ho mai visto il Capodanno come l’opportunità di gettarsi alle spalle un pessimo anno e ricominciare tutto; tuttavia, qui si tratta del 2012 e, forse perché dovrebbe essere “l’ultimo anno”, forse perché vorrei solo lasciare indietro ciò che mi ha fatto soffrire, stavolta voglio essere ottimista. E lo faccio con una nuova storia, con la centesima, partendo proprio da oggi.

Ho voluto iniziare con le due primogenite, la figlia della terra e la figlia dell’uomo, per introdurre le donne di cui racconterò con cento parole nei prossimi capitoli, personaggi mitologici e letterari, cinematografici e realmente esistiti. Per chiudere in bellezza credo si possa immaginare con chi.

 

Non ci sono state solo sofferenze, però, in questo 2011: ho conosciuto molte persone, il mio cuore ha battuto e continua a battere, e sono riapprovata da poco più di un anno su EFP. Sarò patetica dicendo che ho incontrato persone meravigliose? Può darsi, ma voglio dire la verità e ringraziarvi tutti. Perdonatemi se dimenticherò qualcuno, le persone che voglio ringraziare sono tante e potrebbe sfuggirmi qualche nome; tuttavia, se aveva attraversato la mia strada, lo sapete già voi.

Prima di tutto, ringrazio DarkAeris, la mia migliore amica da otto anni. E non le ho mai detto di essere la mia migliore amica, credo. Non sono un granché con queste cose. Ti ringrazio per ogni momento in cui mi sei stata vicina, anche quando avevi altro a cui pensare, e per avere passato notti insonni con me a scrivere di Marco, Ettore e Davide.

Il secondo ringraziamento a Charme, la prima persona a cui mi sono affezionata qui sul sito: mi hai lasciato delle recensioni magnifiche, cara, facendomi tornare il sorriso un sacco di volte.

Tefnut. Cosa dire di lei? Una ragazza che credo sia completamente il mio opposto, ma a cui voglio molto bene. Draco è tutto tuo quest’anno, te lo lascio perché lo meriti.

I ringraziamenti vanno anche alle ragazze di MSN, coloro con cui ho passato alcune sere quest’estate a chiacchierare di qualsiasi cosa, a sfidarci. Prima di tutto a Noth, perché anche lei si merita qualcosa, e sono felice che “qualcuno” ci abbia fatte conoscere; a mia moglie Cecilietta-etta-etta (missohara), anche se mi tradisci di continuo con John, e questo non si fa, non quando ti aspetto a casa con la cena in forno per non farla freddare; a Somo, Roxanne (a cui credo sia piaciuto questo prologo!), June, AlexBlack e Wynne, perché mi avete fatto fare un mucchio di risate.

A tutte le Muse, perché anche voi mi fate fare un sacco di risate, e sono lieta che mi abbiate accolta fra voi.

Grazie a Taminia, per avermi segnalata tra le scelte: è stato un momento bellissimo, non cesserò mai di ringraziarti per questo.

Grazie a Pad, May_Z, Only, Zuza, Daphne, Hikaru, Astrid.

Grazie a SunnySideOfTheStreet, per essermi stata vicina quando ero giù per un certo “lui”.

Grazie a Rin, perché con te parlare di Hook e Nana è bellissimo.

Grazie, non ultimo, a tutti i miei recensori: è bellissimo ricevere una recensione per qualcosa che si scrive, molti di noi lo sanno. E’ bellissimo, e per voi va un ringraziamento enorme.

E poi, al termine di questi ringraziamenti più lunghi della storia stessa, c’è una ragazza che ha realizzato il sogno credo di tutte le EFPiane: a Erica (HarryJo), per essere una delle persone migliori che hanno attraversato la mia strada. Non so come farei senza di te, senza i tuoi sms, i tuoi “Baka!”, le tue storie, le tue parole sempre giuste, la tua presenza costante anche se sei a chilometri da me. Grazie perché le tue recensioni sono fantastiche e quella che mi hai lasciato alla mia storia preferita mi ha fatta piangere (non solo quella, ma in particolare!). Perché è grazie a te che ho capito di non essere Pansy, di poter essere Ginny, di fare ciò che è in mio potere per ottenere quello che voglio, di non lasciarmi abbattere dalle circostanze. Mi hai salvata, Erica. Un grazie enorme a te, la prima scrittrice che ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere.

 

Buon anniversario a EFP, grazie per questi undici anni.

   
 
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