Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: bells swan    01/01/2012    20 recensioni
(Seguito di "Un fidanzato in prestito")
Cinque mesi sono passati da quando quella settimana ha cambiato la vita non solo di Bella, ma anche di Edward. Cinque mesi sono passati da quando Bella ha chiesto aiuto a Edward, chiedendogli di fingersi il suo fidanzato. Adesso, è giunto per la nostra beniamina di ricambiare il favore...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'L'amor non si comanda... o sì?'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

      Image and video hosting by TinyPic      

 

17/03/2012

Stringo più forte la mano di Bella, sentendola rigida vicino a me. Io non sono di certo meno ansioso di lei.
Dopo quasi tre mesi pieni, Bella non ha ancora detto nulla a suo padre. Adesso, è giunto il momento. Io non voglio nascondermi, lei non vuole nascondersi, e l’unico ad ‘intralciare’ i nostri piani è Charlie. Inconsapevolmente, ma è lui.
Bella, sospirando fortemente, apre la porta con un movimento agile. “Mamma, papà!”
Renèe è adorabile. Lei sa tutto di noi; Bella le ha parlato dopo le feste e poi lei ha voluto incontrare me. All’insaputa del marito, ovviamente. Le sono piaciuto ancora più di quanto non le piacessi prima. Ci aiuterà lei, oggi, a calmare l’ira del marito.
“Siamo qui” risponde Renèe.
Senza tenerci per mano – dobbiamo dare la notizia con calma, non sganciandola improvvisamente – entriamo nel salotto di casa di Bella.
Renèe e Charlie stanno guardando un po’ di football in tv, e credo che la madre di Bella non abbia obbiettato nel vedere un po’ di sport sapendo la catastrofe che sarebbe successa di lì a poco.
“Ciao, Edward” sorride Charlie vedendomi. Non è geloso, come può esserlo sapendo che sono fidanzato, che sono gay? Praticamente, per lui sono come un’altra amica per la figlia.
“Signor Swan” ricambio, sorridendogli rigido.
“Ti avrò detto un milione di volte di chiamarmi ‘Chars’” mi rimprovera bonariamente.
Fra poco, non sarà più così gentile.
“Papà, devo dirti una cosa” comunica improvvisamente Bella, impedendomi di rispondere.
“Cosa?” domanda incuriosito Charlie. Ha una strana luce negli occhi, noto.
Bella si volta verso di me, poi nuovamente verso suo padre. “Ecco... ti ho mentito. Mi dispiace di averlo fatto, tu sai che sono sempre sincera con te e se l’ho fatto adesso c’è un buon motivo” spiega rispondendo tutto d’un fiato.
Charlie non batte ciglio, la fissa aspettando che continui, un’espressione imperscrutabile sul volto che non aiuta affatto Bella. Ma mi ha chiesto di lasciar parlare lei, ed è quello che farò. Fin quando riuscirò a tenere chiusa la mia bocca.
“La questione sulla quale ti ho mentito è... Edward. Lui NON è gay.” Bella calca sul ‘non’, facendosi così capire perfettamente da Charlie senza essere costretta a dover ripetere.
Charlie, prima di fare alcunché, posa per un attimo il suo sguardo su di me. Il tempo di un secondo, ma basta per farmi rizzare ogni singolo pelo del mio corpo. Sono così fottutamente freddi i suoi occhi, cazzo! Abbassa lo sguardo, per poi rialzarlo. Ancora una volta, su di me. “Edward, possiamo parlare un attimo?” domanda. Serio.
“Perché?” chiede agitandosi di più Bella, facendo inconsciamente un passo avanti a me.
È dolcissima. Vorrebbe difendermi quando è così minuta. Dio, quanto la amo.
I miei occhi si posano per un breve istante su Renèe. Non sembra agitata, un po’ ansiosa... ma non agitata. Sembra... fiduciosa. Ma di che cosa? Sulla mia non-morte? Be’, speriamo!
Perché se Charlie si fermerà nel non uccidermi sapendo che non sono gay e ho passato molto tempo con la sua bambina, mi ucciderà senz’altro venendo a sapere che adesso la sua bambina è la mia bambina. Okay, non ufficialmente... ma teoricamente sì.
“Voglio solo parlare” si limita a rispondere, iniziando a camminare. “Vieni?” chiede, rivolgendomi un veloce sguardo.
Rassicurando Bella con un’occhiata, lo seguo.
Charlie mi porta nel garage di casa Swan nel silenzio più assoluto. Quando si ferma all’interno, si volta verso di me. Siamo soli, il garage adesso è chiuso e lo spazio basta solo per un auto.
“So tutto” annuncia in seguito, facendomi socchiudere la bocca per lo stupore. “Sì” annuisce, “so tutto. Renèe mi ha detto della bugia di Bella qualche settimana fa... e come è andata a finire fra di voi.”
Sembra parecchio arrabbiato, la sua mascella è serrata e i pugni sono chiusi. Ma non sembra volermi ammazzare. Fa un passo avanti. “Non sono uno stupido. Posso sembrarlo, ma non lo sono. Mia figlia è sempre stata sincera con me e posso anche sorvolare su questa bugia, sul fatto che tu non sia gay, perché l’aveva fatto per un buon motivo. Tanya sapeva essere abbastanza insistente, anche se adesso è cambiata grazie alla sua storia con Garrett. Durante l’estate l’ho vista strana, quando stranamente tu non c’eri. E poi durante questi ultimi mesi sorrideva in ogni momento, anche quello in cui non c’era nulla di cui sorridere. Ho collegato tutto.” Fa un profondo respiro. “Sai, Edward, c’è una cosa che odio al giorno d’oggi. Ed è l’ipocrisia. Tu e mia figlia avete passato una settimana da soli, e poi tutto l’anno nuovo insieme. Certe cose le ho fatto anche io alla tua età, so cosa si pensa e soprattutto ciò che si prova; gli ormoni in subbuglio e la voglia di farlo sempre e comunque, anche se con amore. Perciò so perfettamente che l’avete fatto. Sarei davvero ipocrita ad insistere con me stesso nel dirmi che mia figlia è ancora vergine. O sbaglio?” domando.
Abbasso lo sguardo, senza avere il coraggio di parlare.
Per un attimo, il silenzio. “Non posso tenere mia figlia sotto una campana di vetro per tutta la vita, quest’anno farà pure diciannove anni e nessuno, in questi tempi, arriva vergine al matrimonio e mia figlia non farà eccezione. Io voglio solo la sua felicità, e lei sembra davvero innamorata di te. Spero che tu non la faccia soffrire, perché in tal caso non esiterò un fottuto minuto nel puntare contro di te il fucile che qualche settimana fa avevo preparato per te e che Renèe mi ha convinta a posare.”
Ho un leggero brivido, ma non per le ultime parole, bensì per altro. “Io non voglio far soffrire Bella. E sì, Bella non è più vergine, però… non è stata una cosa programmata, mi deve credere. Sua figlia non si sarebbe mai concessa a me se non provasse qualcosa e io sono davvero innamorato di lei.”
“È questo che mi impedisce di spararti, oltre a mia moglie” mormora sospirando Charlie, come se fosse improvvisamente stanco. “Però ti chiedo una cosa, Edward. Bella ha solo diciotto anni, e tu vai ancora all’università. Non voglio avere la pretesa di illudermi anche solo con me stesso che quando sarete soli giocherete a carte, perciò vi prego: fatemi stare tranquilli almeno su questo. Usate. Qualche. Protezione” ordina lentamente, quasi in una preghiera, congiungendo anche le mani.
“Non si deve preoccupare di questo, signor Swan. Noi… siamo apposto” comunico, improvvisamente imbarazzato.
Stavolta, nel sospirare sembra più leggero. Annuisce. “Posso fidarmi di te? Posso affidarti la mia bambina? Lei è tutta la mia vita.”
Contrariamente a tutti gli altri padri che avrebbero fatto fuoco e fiamme, Charlie pensa prima di agire. Perché sono convinto che se tutti i padri del mondo pensassero prima di vedere subito il lato negativo delle cose, anche se le cose sono abbastanza importanti, reagirebbero tutti come Charlie.
“Può stare tranquillo. Darei tutto per Bella. Lei lo sa.”
“Bene. Adesso è meglio andare, prima che Bella pensi che io ti abbia ammazzato e stia nascondendo il cadavere.”
 
Due anni dopo.
19/07/2014
 
Sospiro per l’ennesima volta davanti allo specchio. Chiudo e apro i pugni, fissandomi senza lasciar trapelare nulla dal mio volto.
Quest’anno ho finalmente terminato l’università, e verso gli inizi di settembre inizierò a lavorare nell’ospedale di mio padre.
Carlisle mi ha solo dato un lavoro, ma non per questo le cose saranno più facili per me o avrò degli sconti. Ho studiato tantissimo, ho preso un sacco di bustine contro il mal di testa, più volte ho avuto il torcicollo a forza di addormentarmi sfinito sui libri nella scrivania, per poter farmi chiamare dai miei colleghi ‘figlio di papà’ o peggio, ‘raccomandato’.
Voglio meritarmi i meriti che spero riceverò in futuro.
Bella è orgogliosa di me. Quando ho terminato l’università, è stata lei, con l’aiuto dei miei familiari – ma l’idea è stata sua – ad organizzarmi una festa a sorpresa. È fantastica, e mi ama come se non fossero passati tre anni da quando ci siamo messi insieme.
Il tempo è volato via. Bella è una donna, adesso. Prima era solo una ragazza, dolcissima e bellissima nella sua semplicità. Ora, però, ha ventun’anni, ed è una donna. La mia donna. E voglio poter dirlo ufficialmente, e non solo teoricamente.
La mia mano, come richiamata dai miei pensieri, va a posarsi all’interno della tasca dei miei jeans. Accarezzo la piccola fedina che ho comprato stamattina insieme a Alice, mia madre e la madre di Renèe. Mi hanno dato vari consigli, ma alla fine ho scelto quella che piaceva più a me e che speravo piacesse anche a Bella.
Penso di sapere, oramai, i gusti di Bella: le piace la semplicità, ma l’originalità non deve mai mancare. Per questo ho scelto una semplice fedina ma con dei cuori incisi all’esterno. Entrambe le fedine erano uguali, e ho potuto farci incidere ciò che volevo gratuitamente. Una semplice E sulla sua, una semplice B sulla mia. Ero molto indeciso se far mettere una B o una I, visto che Bella in realtà è Isabella. Alla fine, ho scelto di mettere la B. Ho conosciuto Bella come… Bella, non come Isabella. Isabella sarebbe stato troppo formale.
Avevo pensato di prendere una fedina solo per lei, ma Alice mi ha consigliato – ordinato – di comprarne una coppia, così da poterne indossare pure io una. Aveva detto che Bella avrebbe amato ancora di più quel gesto, considerandolo super romantico, e che mi avrebbe ripagato per bene. Era stato fin troppo chiaro a cosa si fosse riferita con ‘Vedrai, ti ricompenserà come mai’ e l’occhiata maliziosa non aveva lasciato dubbi. Mia madre e Renèe non avevano detto nulla sulla sua ultima uscita, ma avevano concordato con Alice dicendo che era vero, Bella avrebbe apprezzato molto di più.
E in effetti, sono felice che Alice mi abbia detto di comprare una coppia. In questo modo, anche io potrò portare la fedina evidenziando a tutti che sono impegnato. Con Bella. E Bella con me.
“Edward, sei pronto?” domanda improvvisamente Alice, entrando in camera mia.
“Sì” rispondo, passandomi una mano fra i capelli, lanciando un’ultima occhiata alla mia figura allo specchio e prendendo le chiavi. “Augurami buona fortuna” sussurro passandole accanto.
Alice mi segue. “Andrà tutto bene, vedrai. Bella sarà felicissima!”
 
Bella entra in camera sua, dal bagno, in accappatoio. Ha un’espressione stanca sul volto.
“Hai sonno?” chiedo, mentre la osservo gattonare verso di me e coricarsi poggiando la testa sul mio petto. Subito, la stringo a sé.
Arrivato a casa Swan, Renèe mi aveva detto che Bella era sopra al computer, e che lei sarebbe mancata per tutta la notte insieme al marito. Charlie, il quale aveva capito quanto amassi per davvero sua figlia, adesso mi adorava. Penso che Charlie si mettesse a fare dei paragoni: ‘Meglio lui che un altro deficiente’. Infondo, amavo sua figlia e lo dimostravo giorno per giorno.
E stasera, l’avrei dimostrato una volta per tutte.
Ritorno al presente quando Bella mi bacia il collo. “Tutto bene? Sei un po’ strano” nota.
Sono solo in boxer, dopo aver fatto l’amore e avendo tutta la notte per noi sarebbe stupido vestirsi. A che pro se poi li toglieremo di nuovo?
Guardo per un attimo i pantaloni ai piedi del letto.
Avrei potuto organizzare una cena a lume di candela, ma Bella avrebbe finto di apprezzare. Ho detto che ama l’originalità? La cena a lume di candela è una cosa vista e rivista. Questo momento può essere abbastanza romantico e originale? Bella accoccolata sul mio petto, entrambi rilassati dopo aver fatto l’amore, entrambi felici e appagati, entrambi innamorati, e la luce della luna ad illuminare romanticamente la stanza di Bella.
“Devo farti vedere una cosa” sussurro al suo orecchio, lasciandole un delicato bacio dietro il lobo e sentendola già fremere.
Pur essendo una ragazza dolcissima, Bella è passionale. È sempre pronta a sperimentare tutto, senza tirarsi mai indietro. Per curiosità e per eccitazione, non mi dice mai di no. Anche quando le ho chiesto di ‘girarsi’. L’ha fatto immediatamente, e il risultato è stato che non sono riuscito a riprendermi per il resto della notte.
Mi metto seduto per prendere i jeans. Infilando una mano in tasca, mi volto a guardarla. È bellissima e inconsapevolmente eccitante quando mi guarda con quei grandi occhi color del cioccolato, incuriosita. Si porta a sedere, aspettando me.
Non dico nulla, le faccio solo vedere la fedina. Nemmeno un piccolo astuccio, a Bella non importa. Lo so.
Bella è chiaramente presa alla sprovvista quando vede la fedina tra i polpastrelli del mio pollice e del mio indice.



Image and video hosting by TinyPic


“È un…?” È emozionata, e questo mi fa ben sperare.
“Sì. Sarà anche presto, però… però mi ami. E non penso che tu voglia lasciarmi, come non voglio io. Non rendiamo le cose complicate, rendiamole più magiche di quello che già non sono” mormoro, aprendo il mio cuore.
Bella sorride entusiasta, fissando la fedina con occhi che brillano. Non avevo dubbi che lei non avrebbe fatto storie sul ‘è troppo presto’, ma allo stesso tempo non avevo potuto evitare di sentirmi agitato.
“Per me va benissimo!” esclama, infilando la fedina all’anulare della mano sinistra e baciandomi. Mi salta letteralmente addosso per baciarmi.
Sorridendo sulle sue labbra, mi lascio ricadere sul letto.
“È meraviglioso” mormora staccandosi e fissandosi il dito con l’anello. Riabbassa il volto verso il mio, sorridendo, un sorriso che le illumina il volto. “E io ti amo.”
Ricambiando il sorriso, le lascio un altro bacio prima di parlare. “ Ne ho comprato uno anche per me” comunico, prendendo la mia fedina che avevo nascosto sotto al mio cuscino quando ho preso quella di Bella.
Emettendo un gridolino di gioia, Bella inizia a baciarmi il volto, facendomi ridacchiare quando infilo la fedina a fatica, le mie braccia intrappolate dal corpo di lei. Ma a me va più che bene così.
 
Un anno dopo.
11/06/2015
 
Bella aveva voluto organizzare il matrimonio a giugno. Diceva che aveva sempre desiderato sposarsi in questo mese, anche quando era piccola. Pensava fosse il mese perfetto: l’inizio dell’estate, senza che tu sudassi eccessivamente o tremassi troppo. Potevamo stare nudi a letto coperti dal leggero lenzuolo, senza sentire sbalzi di temperatura.
E benché a sposarmi ero pure io, sapevo perfettamente di non avere voce in capitolo. È comunque tua moglie a decidere. Tu puoi dire la tua, ma poi è lei a dire un sì o un no. Se poi la moglie è Bella…
Non mi era dispiaciuto, vedevo Bella entusiasta per i preparativi del matrimonio insieme a sua madre, la mia e Alice, e questo era stato più che sufficiente per me. Non mi avevano detto nulla sull’abito e avevano imposto di stare separati la notte prima delle nozze.
E ancora, vedendo Bella felice, avevo accettato.
Sistemo il colletto, sedendomi poi sul letto e indossando le scarpe che Alice mi aveva preparato.
Dopo il matrimonio, io e Bella trascorreremo due settimane in Brasile prima che io ritorni al lavoro. In seguito, ci trasferiremo in una casa in centro. È perfetta per una coppia di neo-sposini: un bagno, una cucina, un piccolo salotto e due camere da letto. Va tutto perfettamente bene, non posso desiderare di meglio.
Un leggero bussare alla porta mi fa alzare la testa interessato. Sorrido a Charlie che, emozionato quanto me, si è fatto manovrare come tutti da Alice ed è parecchio stressato. “Tua sorella è adorabile, però…” Lascia in sospeso la frase, non c’è bisogno che continui. Sospira, sorridendomi. “Come ti senti?”
Non ho voce per parlare, urlerei di gioia. Mi limito a sorridere, senza sapere fare altro.
Charlie ride di cuore. “Ho capito. Capita a tutti, non ti preoccupare. Riacquisterai presto la voce” aggiunge facendomi l’occhiolino.
Zio Caius entra inaspettatamente. “Ebbene Charlie, come va qui? Mi raccomando Edward, fra qualche ora sarai un uomo sposato. E sai cosa deve fare un uomo sposato? Soddisfare come meglio può sua moglie!” esclama ridendo.
Charlie gli lancia un’occhiataccia. “Parli proprio tu che non sei sposato?” chiede.
Tutti i miei familiari erano giunti da ogni parte del mondo come ogni Natale. Tutti avevano fatto amicizia con i parenti di Bella, in particolare zio Caius, il più estroverso.
“Tranquillo Charlie, so bene cosa fare. Restare quello che sono, Bella si è innamorata di me per questo, no?” Incredibile: ho riacquistato la voce.
Charlie annuisce, fingendosi serio e facendomi un altro occhiolino. Caius sbuffa. Insomma, va tutto come al solito.
 
Credo di non essere stato per nulla partecipe al mio matrimonio. Dopo aver visto Bella, semplicemente indescrivibile nel suo abito nuziale, con la sua bellezza ingenua e semplicemente splendente, posso affermare di non aver potuto pensare ad altro che alla donna al mio fianco.
La voglia di lei mi stava uccidendo. Mi ero dovuto accontentare di un bacio, un bacio che aveva fatto la gioia di tutti i presenti e le risate divertite di mio zio Caius.
Dopo la cerimonia, siamo stati assaliti ma finalmente abbiamo potuto avere i nostri due minuti liberi.
Le bacio il collo, sentendola ridere. “Credo che non esista una donna più felice di me in questo momento” mormora sospirando.
Siamo nella macchina, pronti per dirigerci al ristorante prenotato per il ricevimento.
“Credo che non esista uomo più felice di me in questo momento” rispondo utilizzando le sue stesse parole, la mia voce un roco sussurro che fa rabbrividire entrambi.
“Amore, per favore… mancano solo un paio d’ore” supplica Bella. Adoro quando fa così; ha sempre detto che la provoco e lei si conosce, poi non riesce a fermarsi.
Cazzo, quanto amo questa donna.
“Sei bellissima” continuo, senza darle a vedere di aver sentito la sua frase. Le bacio il collo.“Stupenda.” Le bacio una guancia. “Meravigliosa.” Le bacio l’altra guancia. “Mi lasci sempre senza fiato” sussurro infine, posando la mia bocca sulla sua.
Immediatamente, le nostre lingue si scontrano, e riesco a sentire il mio membro che sta per svegliarsi.
“Edward” sussurra staccandosi di poco Bella.
Non siamo soli, capisco immediatamente.
Bella è fra le mie braccia, praticamente addossata al mio corpo. Il suo profumo mi invade le narici, facendomi fremere dalla voglia che ho di lei. I miei occhi si posano sulla scollatura dell’abito; il seno messo in risalto e il colore del suo incarnato così perfetto mandano in delirio i miei sensi.
“Edward, ti supplico, smettila” sibila, improvvisamente minacciosa.
I movimenti della macchina non mi aiutano.
Poso la mia fronte sulla sua, passando poi le mie labbra sul suo collo. “Morirò se non ti avrò entro cinque minuti” sussurro al suo orecchio.
“Ma dovrai resistere perché… siamo arrivati” mormora sollevata.
Senza darle tempo di parlare, affondo per l’ultima volta la mia bocca sulla sua, baciandola appassionatamente. La risposta di Bella mi eccita oltre ogni misura e mi allontano quando mi rendo conto che due secondi ancora e avrei dovuto camminare con lei davanti per evitare sgradevoli visioni agli invitati al mio matrimonio.
 
“Ti dico che ho vinto io!” esclama Alice, fissando mio zio Caius scura in volto.
“Ma non è vero! Sai la data di oggi, mia cara nipote? È l’undici giugno duemilaquindici, ergo, da quando si sono messi insieme a luglio del duemilaundici sono passati quasi quattro anni. E noi che avevamo detto? Che se si sposavano entro i tre anni, vincevi tu; se si sposavano dai tre ai cinque, vincevo io” ricorda Caius, soddisfatto.
Bella e io ci scambiamo un’occhiata. Lei è un po’ divertita, io resto ad aspettare che qualcuno li porti via. Il ricevimento è appena iniziato e questi già a litigare come cane e gatto.
“Sì ma hanno deciso di ufficializzare la cosa prima dello scadere dei tre anni, così come hanno deciso di sposarsi. Ho vinto io” continua Alice, testarda.
“Alice, ma noi abbiamo parlato di matrimonio! Quindi ho vinto io” risponde deciso Caius, incrociando le braccia al petto.
“Chiunque abbia vinto non importa, adesso ve ne andate a sedere che le portate sono pronte” comunica improvvisamente Charlie.
Sbuffando, Alice e Caius se ne vanno dal nostro tavolo, mentre Charlie ci lancia un’occhiata comprensiva. Bella si mette una mano al cuore, ringraziando suo padre, io sospiro, annuendo nella sua direzione. Quando ritorna verso sua moglie e io rimango finalmente solo con la mia, mi volto verso Bella.
“Finalmente soli?” domando speranzoso.
Bella sorride, facendomi pensare che l’amo come mai nessun uomo ha mai potuto amare un’altra donna. “Almeno per i prossimi tre secondi” risponde, mentre il cameriere viene verso di noi.
 
Due anni dopo.
14/02/2017
 
A ventotto anni posso dire di essere un uomo realizzato.
Va tutto a gonfie vele: ho una bella casa, un bel lavoro, e una moglie bellissima. Pur avendo i nostri battibecchi, niente è cambiato fra me e Bella. Lei ama me come il primo giorno, e io amo lei come se fosse passato un solo giorno dal nostro incontro. Invece, sono passati ben sei anni.
Bella ha ventitré anni ma non sembra pentita di essersi sposata così giovane, tutt’altro: è orgogliosa di mostrare la mano sinistra, con i due anelli sull’anulare.
Accarezzo la schiena nuda di Bella, godendomi del momento. Adoro accarezzarla dopo aver fatto l’amore. Ho solo i boxer e lei le mutandine, ma per il resto siamo nudi.
“Cazzo” impreca sottovoce Bella, scostandosi.
La fisso incuriosita mentre indossa la vestaia e va nell’altra stanza. Con la casa piccola, riesco a sentire che va in cucina a prendere probabilmente da bere. Quando ritorna, si siede a letto e apre il comodino. Ha un bicchiere d’acqua in mano.
“Che c’è?” chiedo, sedendomi vicino a lei e dandole un bacio alla base del collo.
“Devo prendere la pillola, stavo per dimenticarlo.”
Bella è sempre stata molto attenta alla pillola. La prende ogni sera, e ogni volta che aspetta le mestruazioni sta in ansia per paura che sia incinta, anche se la prende regolarmente da qualche anno.
Ma da qualche giorno, a me è venuto lo strano pensiero di avere un figlio. Be’, non è strano. È con mia moglie che voglio avere un figlio, e dopo due anni di matrimonio penso di essere pronto. Ma Bella? La sua ansia mette ansia anche a me. E se lei non ne vuole? Le altre donne direbbero che è troppo presto. Bella, però, non è come le altre donne.
Quando sta per staccare una pillola dal blister, poso la mia mano sulla sua, fermandola. Mi fissa incuriosita.
“Che c’è?”
“Non la prendere” mormoro, stupendomi quasi io per prima.
Aggrotta le sopracciglia. “Edward, ma… se non la prendo…” Interrompe la frase, non c’è bisogno che vada avanti.
Rimango a fissarla, temendo adesso la sua risposta. Non ha lo stesso sorriso che le ho visto quando le ho dato la fedina, mi fissa a bocca socchiusa e le sopracciglia ancora aggrottate. Chiude la bocca, spostando il volto davanti a sé e fissando il pavimento senza vederlo davvero.
“Ma hai una vaga idea di quello che mi chiedi? Un bambino… rivoluzionerebbe la nostra vita.” Il tono di voce non sembra sconvolto o arrabbiato. È… serio.
Sì che so cosa significa avere un bambino. Però lo voglio… la mia vita sarebbe ancora più completa.
Bella si volta verso di me, rimanendo a fissarmi. Con un leggero sospiro, abbassa la testa verso le pillole e le mette dentro all’ultimo cassetto del comodino, chiudendolo con un tonfo secco.
Credi di poter volare in questo momento. Sorridendo, la volto di scatto verso di me, terminando la sua risata con un bacio profondo. La porto sotto di me, iniziando ad accarezzarle i seni.
“Dobbiamo darci da fare” nota Bella, mentre mi abbasso a leccarle un capezzolo.
“Io dire di cominciare da adesso” rispondo in un sussurro, togliendole le mutandine.
 
 

Spazio autrice


Ed ecco qui l’epilogo. Sono molto soddisfatta di questo capitolo, e spero che lo stesso sia per voi, che non vi abbia deluse.
Penso una storia d’amore come quella fra Bella ed Edward ci voleva una volta ogni tanto: dolce e romantica, con un pizzico d’allegria. Chi non la vorrebbe? Niente tradimenti, niente drammi, niente gelosie – se si escludono i momenti che ho inserito più per divertirci che per altro, e comunque di poco conto. Una vera storia d’amore.
Non ho nulla da dire, se non che sotto vi spiegherò alcuni punti che forse vi chiariranno alcuni dubbi.
Ho fatto un po’ di calcoli che mi hanno fatto venire il mal di testa ma a buon rendere:
1)Edward è nato a ottobre – nella mia storia – quindi non perde un anno scolastico – come me che sono nata a febbraio.
L’università – ho controllato su Wikipedia – dura 7 anni, 2/3/2 – gli ultimi due come specializzazione – e la scuola inizia fine agosto/inizi settembre, per finire il 22 maggio. Terminato il liceo a 18 anni, Edward inizia il primo anno avendone 19 per tutto l’anno che segue, il secondo avendone 20 e così via, fino a terminare l’ultimo – il settimo, nel 2014 – a 25 anni. Visto che la scuola termina a maggio, lui ha ancora 25 anni, ma nel 2014 lui deve compiere – a ottobre26 anni.
Ecco, se volete, le date dei due:
Edward, ottobre: 2011: 23   2012: 24   2013: 25   2014: 26   2015: 27   2016: 28   2017: 29
Bella, settembre: 2011: 18   2012: 19   2013: 20   2014: 21   2015: 22   2016: 23   2017: 24
2)Il capitolo scorso è ambientato nel 2011. Quindi, i due si sono incontrati nel luglio 2011 e poi hanno passato insieme il Natale dello stesso anno.
Voglio ringraziare chi ha messo questa storia, leggera come vi avevo promesso, fra le ricordate, preferite e seguite, e chi legge solamente. Un grazie in particolare va a chi commenta: se la storia è arrivata ad avere una conclusione è per merito vostro che con le vostre parole mi avete fatto venir voglia di scrivere per voi, per me e per i miei personaggi stessi, mie creature. Il merito, mie care, è tutto vostro <3
Spero abbiate passato un buon Capodanno :)
 
   
 
Leggi le 20 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: bells swan