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Autore: KayeJ    02/01/2012    1 recensioni
Alzarsi tardi. Scuotere la testa sentendosi stonati, in un letto sfatto, in una camera disordinata.
Sorridi Questo è il tuo mondo Lavi.
[LavixKanda]
[TykixAllen]
N.B: Imposto il rating come arancione, ma è molto probabile che con l'aumentare dei capitoli passi a rosso!
Genere: Comico, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Miranda Lotto, Rabi/Lavi, Tyki Mikk, Un po' tutti, Yu Kanda | Coppie: Rabi/Kanda, Tyki/Allen
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Signori e Signori,
Benvenuti in questa nuova avventura,
Lasciatevi trasportare dalle note del nostro Dj, seguite la sua storia,
e non abbiatene a male se vi offenderemo.
Se vorrete prendervela con qualcuno, prendetevela con noi.
Noi, le Ombre.
Le Ombre che hanno avuto la presunzione di raccontarvi questa piccola storia.
Siate gentili, e siateci amici!, perché siamo solo umili ombre, e basterebbe spegnere la luce, per cancellare l’offesa.
 
Si apra il sipario!
 
 
 
 
Una testa rossa era collegata ad un corpo.
Normale, in fondo, che una testa fosse attaccata ad un corpo, direte voi.
Ma se vi avvicinaste e osservaste meglio, notereste che si tratta di una testa ricoperta da una chioma di un rosso brillante e acceso. I lineamenti del volto sono regolari e armoniosi, nonostante il dettaglio di una benda su di un occhio. L’insieme potrebbe essere considerato di una certa nobiltà, come potreste notare, dunque.
Ma allora perché cavolo è così scomposto? Va bene essere giovani, va bene andare a letto tardi, ma un minimo di decenza allora!
Siamo a Gennaio in fondo, e dormire con la coperta spostata, e con le sole mutande a coprirti non è un ottima idea! No, e non m’importa se questi boxer di Tokidoki con i disegnini sono “una figata”!
<< Mmmph… >> mormorò la sagoma umana informe che si lamentava piano contro il cuscino.
Hai ancora le cuffie al collo pure! Non lamentarti poi se si rovinano, eh!
<< Dannata sveglia… >> disse la sagoma, allungando un braccio verso il pavimento, e dando una sonora botta ad un’allegra sveglia colorata che trillava sul parquet, ricoperto di vestiti e fogli e dischi e chi più ne ha, più ne metta.
E non osare spegnerm..! Ciao, io ero una sveglia, e ora vado a dormire, sì.
 
<< Ma che ore sono? >> sbadigliò il ragazzo. Prese in mano la sveglia e stropicciandosi l’unico occhio smeraldino tentò di focalizzare ciò che le lancette gli urlavano con la loro presenza. -12.30-
Un attimo di raccoglimento. Ancora un altro per favore.
<< Dannazione! >> esclamò Lavi saltando giù dal letto, inciampando nelle coperte e facendo un sonoro capitombolo per terra, sbattendo così fortemente il sedere.
Si rialzò, cominciando così una comica lotta con propri jeans, saltellando da una parte all’altra della stanza, per obbligare i jeans a entrare prima in una gamba e poi nell’altra.
E ora la maglietta: “quella sul bordo del letto poteva andare benissimo” si ritrovò a pensare, mentre tentava di infilarsela, decidendo poi che non sarebbe mai entrata se prima non avesse provato a  togliere dal collo le enormi cuffie nere.
A piedi nudi si diresse poi nel minuscolo appartamento dove viveva da circa sei mesi, e che già si era adattato alla sua “forma mentis”: un autentico guazzabuglio di libri, dischi, volantini di serate e oggetti buttati alla rinfusa in più o meno tutti gli angoli della casa.
Sentiva un buon odorino di caffè provenire dal cucinotto, dove infatti trovò una tazza fumante di caffè americano ad attenderlo con sopra un post-it giallo con due frettolose righe: “Ti ho preparato un po’ di caffè, perché conoscendoti sarai mezzo morto quando ti sveglierai,” Lavi sorrise a quelle parole, “ricordati della serata di stasera. Il volantino è appeso al frigo con tutto il necessario sopra. Le chiavi te le ho lasciate sotto il tappetino come al solito” –“Mai che se le tenesse una volta!” sghignazzò leggendo- “Non fare tardi stasera!!! Miranda.”
Lesse il bigliettino per intero, bevendo a piccoli sorsi il caffè, andando poi ad aprire la porta e prendere la chiavi da sotto il tappetino, richiudendo subito dopo.
Avrebbero dovuto farla santa, Miranda. Nonostante la sua confusione e imbranataggine, riusciva sempre a dargli una mano con il suo lavoro. Si grattò la nuca, per poi poggiare il bicchiere di caffè sul tavolino della sala, e buttarsi sul divano a fissare il soffitto.
“Bene, ora preparo la roba per stasera e poi leggo dove devo andare.” si disse, alzandosi con un sospiro, cercando la propria valigetta imbottita, già piena di dischi.
Prese il mixer e ce lo incastrò dentro, cercando poi un posto per le cuffie, che si risolse a tenere al collo, come al solito.
Con la prossima serata avrebbe dovuto provare a comprare una valigetta nuova, ormai quella non bastava più dato che la sua collezione di dischi si era ampliata.
Andò verso il frigo, canticchiando una canzone a mezza voce, e prendendo il volantino si mise a cercare di capire dove dovesse andare.
 
 
 
**********************
 
 
<< Indovina cosa sono riuscito a trovare? >> le chiese l’albino nascondendo dietro la schiena qualcosa, mentre un sorriso piuttosto soddisfatto si allargava sul suo viso.
<< Allen, lo sai che tanto non indovinerò mai, quindi fai prima a dirmelo >> gli rispose con un sorriso la ragazza dai lunghi capelli scuri di fianco a lui.
Allen con un gesto da prestigiatore fece comparire dalla sua manica due biglietti colorati, che dicevano chiaramente di essere pre-vendite.
<< Allen sei fantastico! >> esclamò Linalee, con gli occhi che le brillavano, abbracciandolo di slancio. << Ma perché solo due? >> gli fece notare con tono di rimprovero tirandogli una guancia.
Allen sbuffò, facendo comparire anche il terzo biglietto, allungando la mano in direzione di un ragazzo silenzioso alla sinistra di Linalee.
Questi lo fulminò con un’occhiata gelida nel vedere la mano dell’albino a distanza ravvicinata che gli porgeva qualcosa.
<< E’ un biglietto, Kanda. >>  disse Linalee con un sorriso un po’ esasperato per la solita situazione << Per la serata di stasera al Dark Order, ti ricordi? >>
Kanda la guardò, facendo poi una smorfia e prendendo il biglietto. << Che. >>
<< Ehi! Puoi almeno ringraziare! >> fece Allen risentito.
<< Ti ringrazierò quando te ne andrai, mammoletta. >> rispose freddo Kanda.
<< Mi chiamo Allen! >>
<< Che. Mammoletta. >>
Linalee si spostò leggermente indietro, per non essere coinvolta nell’ennesimo battibecco fra i due ragazzi.
 
 
  
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