Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |      
Autore: _Meg    02/01/2012    2 recensioni
" -Me lo ha dato Gaius, e avevo da chiederle un favore proprio riguardo a questo.-
Morgana sospirò, e chiese:
-Dimmi Merlin. Cosa dovremmo fare?-
Merlin si guardò intorno con fare circospetto, poi sussurrò il suo piano all’orecchio di Gwen, che ridacchiò e poi lo disse alla sua padrona, sempre sottovoce per non destare sospetti sul risveglio del principe. "
Ecco la mia seconda fanfiction sul fandom di Merlin. :3
Che Dio ci salvi. XD
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Di misteriose urla, aspri

risvegli e dannati irlandesi.

Quella mattina Arthur sembrava abbastanza tranquillo.

Si era alzato di buon umore, e gli scarsi riflessi di Merlin nello sfuggire a una coppa lanciatagli dal principe avevano contribuito al far incrementare il suo già spropositato orgoglio.

Il sole era già sorto, e si stagliava all’orizzonte glorioso e luminoso. Sta iniziando l’estate, pensò Arthur.

Sebbene a Camelot non facesse mai troppo caldo, o troppo freddo, l’estate restava la stagione preferita di Arthur. Poteva andare più spesso a caccia, date le magnifiche prede che sostavano nelle foreste circostanti. Poteva partecipare a più banchetti con i suoi cavalieri. E cosa più importante di tutte: Poteva dare più fastidio a Merlin.

«Buongiorno sire! Siete già sveglio? Si vede che questo magnifico sole ha già fatto il dovere di svegliarvi!» strillò Merlin entrando nelle stanze dell’Asino e spalancando le tende.

Il volto ancora assonnato di Arthur venne colpito dalla luce.

«Merlin..» mugugnò il principe, cercando di restare calmo.

«Sì sire?» rispose il mago con un sorriso ancora dipinto sul volto.

«DANNATO IRLANDESE TU VUOI LA FORCA?!» urlò il principe mettendosi a sedere sul letto con un’aria imbronciata.

“Sembra un bambino a cui sono stati tolti i dolci” pensò Merlin guardandolo divertito.

«Vi dirò cosa vuole vostro padre per il momento. Avete un’udienza con lui, dimenticate?».

«Non ci vado» esordì la regal Testa di Legno rimettendosi a dormire.

Merlin sbuffò sonoramente prima di prendere le coperte del principe e trascinarle a terra.

«Non ho freddo, Merlin. È estate, dimentichi?»  ridacchiò contro il cuscino Arthur, e Merlin ebbe la conferma del suo ghignare, quando la piaga della società chiese:

«Perché invece si startene lì e combattere per farmi alzare, non vieni qui da me e..»

«SIRE!» urlò il mago, ormai rosso come i drappi dei Pendragon «ALZATEVI SUBITO O IO..»

«Tu cosa, Merlin?» chiese ancora malizioso l’Asino.

Qualche secondo di esitazione e un ghigno furbo da parte di Merlin furono la risposta che Arthur ebbe.

«Oh, vedrete. Voi riposate, sire. Dirò personalmente a vostro padre che tarderete  un po’ la vostra udienza».

E detto questo, il dannato irlandese uscì dalla stanza correndo verso le stanze di Gaius.

***

«Gaius, non pensi che questa sia troppo forte?» chiese Merlin prendendo in mano una boccetta verde «Insomma, potrebbe non fare del tutto il suo lavoro e potrebbe far soffrire troppo».

«Hai ragione, bravo! E questa ampolla invece?» il cerusico era dubbioso, con una boccetta viola tra due dita.

«No, no. Quella potrebbe creare abrasioni o tagli. Penso che sia meglio se rinunciamo».

«Forse hai rag.. ASPETTA!» strillò Gaius, piombandosi verso una enorme credenza e iniziando a frugare ovunque.

«Gaius! Ma cosa stai.. facendo?» chiese il mago, con gli occhi ancora sbarrati per l’improvviso balzo del medico di corte.

Gaius non disse nulla e continuò a frugare, togliendo scatole, bauletti e scatoloni.

Dopo qualche minuto di acuta ricerca, Gaius posò sul tavolo un bauletto rifinito d’oro.

“Non può essere di Gaius, non potremmo permettercelo.” pensò Merlin, prima di chiedere:
«Di chi sareb..».

«Lady Morgana. Me lo aveva affidato tempo fa, dicendo che se usato nel modo sbagliato potrebbe ferire e causare danni fisici. Mi ha anche detto di usarlo solo se lo ritenevo opportuno, oppure di renderglielo alla sua prima richiesta».

«Quindi, posso usarlo?».

«Se poi lo renderai a Morgana, certamente».

«Perfetto!» trillò Merlin sorridendo a Gaius, prendendo il baule e correndo via.

***

«Lady Morgana!» esclamò il mago andando in sua direzione.

Quel giorno Morgana sapeva che qualcuno sarebbe andata a chiederle qualcosa, infatti Gwen era andata con la sua padrona per qualsiasi scusa servisse pur di scappare al favore chiesto.

«Buongiorno Merlin! Io dovrei andare da Gaius, per un problemino mio e di Gwen; parleremo do… COME HAI FATTO AD AVERLO!?» chiese Morgana terrorizzata vedendo il bauletto in mano al ragazzo.

«Me lo ha dato Gaius, e avevo da chiederle un favore proprio riguardo a questo».

Morgana sospirò, e chiese:

«Dimmi Merlin. Cosa dovremmo fare?».

Merlin si guardò intorno con fare circospetto, poi sussurrò il suo piano all’orecchio di Gwen, che ridacchiò e poi lo disse alla sua padrona, sempre sottovoce per non destare sospetti sul risveglio del principe.

«Merlin..» esordì la figliastra di Uther «SEI UN GENIO! Io.. stavo andando da Gaius per quel motivo, e non perderei mai un’occasione così per fare un tiro mancino a mio fratello! Bravissimo!».

«Ha ragione la mia signora, Merlin! Riguardo all’andare da Gaius..» mormorò Gwen arrossendo, anche se si notò poco per via della sua pelle scura.

Il mago allora, scortò le ragazze nelle stanze di Morgana, che erano vicine a quelle di Arthur.

«Gwen, tu apri tutte le finestre di questa stanza che sono vicine con quelle di Arthur. Lady Morgana, prendete il baule e sistemate il materiale. Pronti per fare Boom?».

Sì, Boom era la loro nuova parola d’ordine. E Merlin ne era particolarmente soddisfatto.

«Certo!».

«Io intanto vado a svegliare, DI NUOVO, il somaro. Ah.. Lady Morgana? Mi fareste un’altra cortesia?».

Morgana annuì, continuando a svuotare il bauletto con cautela.

«Se il principe chiede di un’udienza con vostro padre.. Me lo sono inventato per farlo alzare». ghignò lievemente il ragazzo, prima di uscire dalla stanza e dirigersi nelle stanze di Arthur.

Se il suo piano era un progettino mal organizzato, ora era diventato un vero piano di distruzione di massa. E lui stesso ne era lo strumento.  Arrivato davanti alla porta, il mago la aprì e entrò sorridendo.

«Buongiorno, DI NUOVO, Sire!» trillò Merlin aprendo le finestre, di nuovo, come da programma.

«Mmh.. sei tornato? Non eri a lucidare la mia armatura?» chiese il principe, uscendo dall’involucro di coperte e buttandosi sull’altra parte del letto, dove vi era il cuscino fresco.

«No Sire. Che ne pensate di.. alzarvi?».

«Che ora è, idiota?- mugugnò la testa di fagiolo, rigirandosi nel letto per evitare la luce del mattino.

«Sesta» mentì Merlin.

«SESTA?!» urlò il principe mettendosi a sedere, gli occhi blu sgranati e i capelli biondi scarmigliati.

«Sesta» confermò Merlin, trattenendo un sorrisetto.

«NON PUOI AVERMI FATTO DORMIRE PER COSI POCO MERLIN, OGGI NON DOVREI ALZARMI E QUELLA STUPIDISSIMA UDIENZA A CUI NON INTENDO PARTECIPARE E’ SOLO UNA SECCATURA..».

Il principe continuò la sua ramanzina per un bel po’, poggiando di tanto in tanto la schiena alla testiera del letto e lanciando uno sguardo furioso al suo servitore, che nel mentre stava ripulendo la stanza dai detriti di vestiti lasciata da quella testa di rapa che Camelot aveva come principe.

Tutto proseguì normalmente, fino a quando un urlo squarciò il monologo del principe.

«Hai sentito?».

«Che cosa sire?».

«Un urlo, Merlin» il principe si era alzato dal letto, dirigendosi verso la finestra.

«Sire, non pensate sia il caso di mettervi addosso qualcosa? Sapete, non potete stare a petto nudo tutta la mattina, rischiate un accidenti!» esclamò Emrys, porgendogli una qualsiasi canottiera.

«Merlin. È ESTATE! E io ho sentito un urlo, perciò non mi interessa assolutamente di cosa potrei indossare».

Un altro urlo addolorato riecheggiò nel castello, e Arthur si mise disperato le mani nei capelli.

«COME FACCIO A INVIDUARE L’URLO ORA?!».

Qualche minuto di silenzio, un’occhiata significativa, e finalmente la testa di legno capì.

Morgana.

«MORGANA E’ IN PERICOLO!» urlò Arthur, come paralizzato nel punto in cui era.

«Con Lady Morgana c’è pure Gwen» puntualizzò Merlin, ma un gesto noncurante del principe lo zittì.

Arthur iniziò a incamminarsi verso le stanze di Morgana mettendosi uno stivale da caccia.

“Certo, uno si mette le scarpe ma non si mette una cannoniera.” Pensò sarcastico Merlin.

«Chi se ne  frega di Gwen, Morgana è la mia sorellastra. Mio padre non me lo perdonerebbe se la lasciassi morire».

Il mago trattenne una risata a stento. Morire?! Al massimo si sarebbe..

«Merlin, andiamo!» urlò il principe, e pochi secondi dopo entrambi si ritrovarono davanti alla porta delle stanze di Morgana.

«AHI GWEN! CHE MALE! AHIA!» urlò la principessa, e Arthur impallidì di colpo.

«Merlin.. mia sorella.. è.. insomma.. Gwen..».

Merlin spalancò la bocca scandalizzato, e pensò di smentire le fantasie della regal testa di legno, ma poi ci ripensò, e annuì piano. La reazione di Arthur sarebbe stata peggiore.

Arthur spalancò la porta, prendendo un po’ di coraggio.

Arthur non sapeva cosa pensare.

Sua sorella era sdraiata nel suo letto, Gwen seduta affianco a lei le stendeva unguenti profumati sulle gambe.

«Morgana, che cosa stai facend..».

«AHIA! GWEN FAI PIANO!» urlò la figliastra di Uther, quando la sua valletta le tirò via con un telo, coperto di cera,una strisciata di peluria.

All’inizio, il volto di Arthur si colorò di un colorito verdastro, poi impallidì, e poi svenne.

 ***

Note dell’autrice.

Orbene, questa è la mia seconda fan fiction sul fandom di Merlin.

E sinceramente, mi stupisco del fatto che nessuno mi ha ancora lanciato un coltello.

*Gordon Ramsay fa la sua entrata urlando di non mettere le carote nella cheddar salad e lanciando coltelli a manetta*

Come non detto.

Beh.. esattamente.. non so da dove sia spuntata questa malsana idea. Forse, il desiderio di infangare il buon nome di questo fandom *Si prostra* ha vinto l’idea di smettere di scrivere castronerie e quindi, beh.. ecco!
Per l’idea della depilazione di Morgana e Gwen, beh.. ho fatto una ricerca.
Ecco la fonte:
“ Le donne del medioevo avevano una maniera vera e propria per estrarre la peluria:

"Prendevano la candela e se la passavano sulle gambe: cosi facendo, la fiamma bruciava il bulbo del pelo ma senza bruciare la gamba! Prima di fare questa operazione, però, bisognava cospargere la zona da depilare con unguenti particolari".

Spero di non meritare troppo tempo alla gogna!

Un bacio e alla prossima!

_Meg

 

P.S: A breve pubblicherò il sequel della mia precedente fan fiction su Merlin, se la fortuna mi beccherà.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: _Meg