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Autore: myconfessions    02/01/2012    3 recensioni
Un incontro che ricorderai per il resto della tua vita.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*MY LITTLE CORNER*

Buonsalve :3 Allora questa è la mia prima FF quindi siate buoni uu

Commentate e scrivete quello che vi pare, se non vi piace qualcosa o credete che sia banale vi prego ditemelo così posso migliorare (?)

Buona lettura

Ale :3

-  

 

 

"Mamma io vado al  lago?" "Certo tesoro" rispose la mamma di Anna.  Anna era una ragazzina di 14 anni.
Si era appena trasferita con la sua famiglia in una nuova cittadina sul lago. Erano arrivati da poco e già odiava nuova casa.
Non capiva proprio perché i genitori avessero voluto trasferirsi li! Il padre non aveva problemi con il vecchio lavoro, ne era certa,
mamma aveva un sacco di amiche e anche la sorella si trovava bene. Le parole che avevano usato erano "voglia di cambiare aria"
e lei non ne capiva il motivo. In realtà lo considerava un semplice capriccio ma non potava farci nulla ovviamente.
Così a malincuore aveva dovuto lasciare le amiche, la scuola, tutto quanto e fare i bagagli.

Arrivata al lago, distante poche centinaia di metri dalla sua casa Anna si sedette su una delle panchine, mise le sue cuffie e prese l'Ipod.
Il suo Ipod era quasi sempre acceso, Anna amava molto la musica anche se non sapeva ne cantare ne suonare,
la musica era come una via di fuga per lei. E poi con le sue cuffie nuove era ancora meglio: erano quelle "cuffie da dj" quelle che
una volta messe non senti assolutamente niente di quello che succede all'esterno, sei solo tu, i tuoi pensieri e la musica.
Ecco perché non si accorse di nulla quando un ragazzo si sedette dalla parte opposta della panchina. Stava leggendo un libro ed
era molto concentrato nella lettura perciò nemmeno lui si accorse della ragazza. Passarono circa 5 minuti, dopo di che nell'Ipod della
ragazza partirono le note di "Love Story" di Taylor Swift. Aveva sempre amato quella canzone. E finalmente la ragazza si voltò a
sinistra e lo vide. Era bellissimo: capelli ricci castano scuro, un bel fisico e una faccia simpatica. Ad un tratto, come se sentisse lo
sguardo della ragazza su di lui, il ragazzo sollevò gli occhi dal libro e si voltò verso di lei. Quando si guardarono negli occhi la ragazza
rimase stupefatta: non aveva mai visto degli occhi del genere, erano di un verde profondo con delle leggere stirature marroncine,
ma soprattutto erano quel genere di occhi talmente belli che ci si sprofonda dentro e si può restare ore a fissare. La ragazza distolse
lo sguardo e sentì le guance avvampare "Accidentì" , pensò "stupido rossore, ora mi prenderà per cretina".  Ad una tratto sentì un
leggero tocco sulla spalla, tolse le cuffie, si girò e vide che era stato il ragazzo. " Scusa tu sei italiana vero?" chiese lui con un
perfetto accento inglese. Per fortuna la ragazza era brava in quella lingua. Le  era sempre venuta naturale e non aveva mai fatto grandi fatiche
nel studiarlo. Infatti l'insegnate la interrogava sempre per prima, sapeva che era sempre pronta per il fatto che non doveva studiare,
lei leggeva la regola grammaticale e quella si fissava nel suo cervello. "Si sono italiana" rispose. "Oh bene e sai pure l'inglese, menomale!
Io e la mia famiglia veniamo spesso qui in vacanza ma io non riesco mai a conoscere nessuno per colpa della lingua!" "Con me non avrai
problemi, sono molto brava in inglese" disse lei. "Si l'ho notato!" disse lui sorridendo. Wow il suo sorriso era qualcosa di magnifico!
Era uno di quei sorrisi contagiosi, ecco perché la ragazza sorrise a sua volta. "Mi potresti aiutare? Mia mamma mi ha chiesto di andare
a fare la spesa solo che io non so un accidenti d'italiano così… mi potresti accompagnare?" "Certo!" rispose lei "Però non ho idea di
dove sia il supermercato! Sai mi sono appena trasferita qui con la mia famiglia e non conosco per niente la città!" "Oh non ti preoccupare
so io dov'è!" rispose. Dopo poco meno di un'ora i due ragazzi erano di ritorno. Il supermercato non era molto lontano e la casa di Harry,
così si chiamava il ragazzo, era proprio sul lago. "Beh allora grazie mille! Ti va se domani ci rivediamo? Così magari mi aiuti con i compiti
di italiano?"  "Credevo che non sapessi niente di italiano" rispose lei. "Infatti! Ecco perché mi serve aiuto con i compiti" disse "Ok a domani!"
disse lei. "A domani" rispose lui dandole un tenero bacio sulla guancia. La testa di Anna era già all'opera creando assurdi film mentali su
ciò che era appena avvenuto e quando varcò la porta della nuova casa aveva ancora una mano poggiata sulla guancia, dove lui aveva
poggiato le sue labbra. Tutto sommato non il suo trasferimento stava portando risultati positivi.

  
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