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Autore: shesfede    02/01/2012    12 recensioni
“Sei bellissima” mi sussurrò mentre me lo faceva indossare.
“Anche tu sei figo questa sera Payne” risposi ridendo. Era così, con Liam non riuscivo mai a essere seria.
Mamma scattò quella tanto desiderata foto e, dopo che mio padre fece le raccomandazioni di routine a Liam, ci lasciarono andare.
“Era proprio necessario prendere il furgone scassato di tuo padre per il ballo? Ci sta pure una tua vecchia felpa puzzolente sul retro” chiesi guardandomi intorno.
“Scusa, ma se avessi avuto più tempo a disposizione avrei affittato una limousine o qualcosa del genere”
rispose continuando a guardare la strada. Sorrisi, al pensiero di Liam che spendeva soldi per una limousine solo per farmi contenta.
“La sai una cosa?” Scosse la testa. “Mi piace anche questo rottame. Ha un’aria vissuta” continuai, perdendomi nel paesaggio che si vedeva dal finestrino. Dal riflesso di questo riuscii a vederlo sorridere e stranamente sentii una morsa strana allo stomaco. Come se qualcosa si stesse muovendo all'interno, scombussolando il tutto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Get me with those green eyes, baby.'
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I'll stand by you.


Dicembre 2008

“Louis William Tomlinson muovi il culo da quel cazzo di letto e vieni immediatamente qua!” urlai con tutto il fiato che avevo in gola, approfittando dell’assenza dei miei genitori per usare un linguaggio come dire… più efficace e diretto.
“Sono al telefono con Harry! Che ti serve?” rispose urlando a sua volta.
Un tuffo al cuore mi venne non appena sentii nominare quel nome. Hai quasi 16 anni Julie, è ora che tu ti faccia passare questa stupida cotta per il migliore amico di tuo fratello. Sbuffai, cercando di cacciare Harry dai miei pensieri. Ma era impossibile, lui occupava la mia mente in maniera prepotente e costante. Impegnata ancora con le mie seghe mentali, non mi accorsi di Louis fermo a fissarmi sulla soglia della porta.
“Allora? Tutta questa urgenza a cosa è dovuta?” chiese buttandosi a peso morto sul mio letto, giocherellando annoiato col suo blackberry.
“Harry?” chiesi spontaneamente.
“Sta bene. Ha confermato la sua presenza al ballo di sabato” rispose. Il mio sguardo si spense immediatamente.
“Quindi andrà con Jennifer?” Jennifer Cole, capo cheerleader, ultimo anno, la ragazza più ambita della scuola.
“Ovvio. Non dirmi che pensavi che il nostro Hazza avrebbe fallito nella sua impresa?!” disse ridacchiando.
“In realtà ci speravo” sussurrai, in modo che non potesse sentirmi.
“Mm?” mi guardò lui, dato che ovviamente non aveva capito cosa avessi detto.
“Niente, lascia perdere. A proposito di sabato. Cos’è questa novità che Liam vuole saltare il ballo di Natale?” chiesi ricordandomi del motivo per cui lo avevo chiamato con tanta urgenza.
“È il tuo migliore amico, dovresti saperlo” rispose continuando a giocare col telefono.
“Si da il caso che è anche uno dei tuoi migliori amici” lo ripresi strappandogli di mano il bb.
“Ehi, ridammelo” protestò come un bambino.
“Sul serio, Louis. Sono un paio di giorni che lo vedo strano e con me non vuole parlare. Tu sicuramente sai qualcosa in più di me” lo supplicai facendo l’espressione da cucciolo alla quale non riusciva mai a resistere. Sembrò capire quanto fossi preoccupata e così si decise  a diventare serio.
“Onestamente? Non lo so neanche io. Ha detto semplicemente ‘non vengo’ e se ne è andato via sbattendo l’armadietto questa mattina.”
Una volta afferrato il fatto che Louis ne sapesse quanto me di quella faccenda, gli riconsegnai il telefono. Lui fece per uscire dalla camera, ma si fermò prima che fosse totalmente fuori.
“Tu invece perché non vieni?” si ricordò di chiedermi. Feci spallucce.
Il motivo reale per cui avevo deciso di non andare era perché non mi andava di passare una serata a guardare Harry limonare con una qualunque, ma questo non potevo certo dirlo a Lou. Fece una serie di segni con le mani, prima di rinchiudersi nuovamente nella sua camera.
Tornai a buttarmi sul letto a pensare. Presi il telefono e mandai un messaggio svelto a Liam. “London Eye tra mezz’ora” scrissi semplicemente. Infilai le scarpe e il cappotto senza neanche aspettare che rispondesse.
“Ragazzi siamo tornati” nel frattempo urlarono dal piano di sotto. Scesi in fretta le scale e raggiunsi i miei genitori che erano appena rincasati.
“Stavi uscendo?” mi chiese papà notando il cappotto. Annuii, prendendo un biscotto dalla scatola che mamma stava sistemando nello scaffale in quello stesso momento.
“Mi vedo con Liam” precisai.
“D’accordo, torna a casa per l’ora di cena però” mi raccomandò mamma. Annuii, salutando frettolosamente entrambi per poi uscire.
Presi la metropolitana e dopo una decina di minuti ero già arrivata. Dato che ero in anticipo, iniziai a girare per il quartiere, perdendomi nelle illuminazioni e nelle vetrine natalizie dei negozi. Sorpassai una serie di vetrine, fino a soffermarmi davanti una in particolare. Un vestito simile a quello indossato da Selena Gomez agli ultimi TCA, solamente di un blu accesso, faceva da protagonista. Non so perché, ma chiusi istintivamente gli occhi immaginandomelo addosso, magari con un paio di sandali gioiello e una pochette bianca abbinata.
“Ti starebbe da favola” sussurrò una voce alle mie spalle. Sobbalzai per lo spavento, realizzando solo un secondo dopo che quella voce apparteneva a Liam.
“Santo cielo Payne, non farlo mai più” lo rimproverai, dandogli uno schiaffo sul braccio.
Superati i convenevoli, iniziammo a passeggiare.
“Spiegami perché non vuoi venire al ballo? Ci va persino Louis nonostante si sia già diplomato!” intavolai il discorso.
“Hai visto quel cane? Non ho mai capito perché la gente debba mettere dei cappotti a degli innocenti cagnolini.” Lo guardai malissimo.
“Non cambiare discorso” lo ripresi.
Lui sbuffò, prima di sbottare in un “Non voglio andarci, ok?”
Velocizzò il passo, prendendo distanza da me. Lo rincorsi, fino a raggiungerlo e fermarlo piazzandomi davanti a lui, a braccia conserte.
“Cazzo Julie nemmeno tu ci vieni. Spiegami perché sei così decisa a far andare me?” Roteai gli occhi, seccata.
“Sai benissimo perché io non ci vado. Ma per te è diverso. È il tuo ultimo ballo, non puoi mancare” marcai il tono sulla parola puoi.
“Anche volendo ormai è troppo tardi. Tutte le ragazze hanno già un accompagnatore, quindi il tuo è tutto fiato sprecato” disse con aria da saputello, sorpassandomi e riprendendo a camminare.
Un’idea mi venne improvvisamente e, per quanto fosse assurda e senza senso, era l’unica soluzione. “Ci vengo io con te” urlai per farmi sentire da lui.
Si fermò improvvisamente e si voltò verso di me. Dal sorriso stampato sul suo viso dedussi che ero riuscita a convincerlo.
 
L’indomani mattina tornai in quel negozio a comprare quel vestito che mi aveva colpito. Non so nemmeno io come ci riuscii, ma ero riuscita ad improvvisare un outfit abbastanza decente.
“Come siamo belle questa sera.” Mi voltai di scatto verso la porta, lasciando quasi che la piastra per capelli che tenevo in mano cadesse a terra.
“Ciao Harry” lo salutai agitata. Cazzo se era bello in smoking. “Che ci fai qui?” chiesi riprendendomi dai miei pensieri da adolescente innamorata e tornando a sistemarmi i capelli.
“Aspetto Louis, andiamo con la stessa auto.” Annuii, mentre dallo specchio osservavo ogni suo minimo movimento.
“Sono pronto, possiamo andare” arrivò mio fratello, che come l’amico si era tirato al lucido per l’occasione.
“Ci vediamo al ballo” mi salutò, mentre Harry si limitò ad un cenno con la mano.
Sospirai, mentre nell’attesa che Liam arrivasse misi un po’ a posto il disastro che regnava in camera mia.
“Tesoro, Liam è arrivato” mi venne a chiamare mia madre.
Annuii, mentre prendevo la giacca e la borsa, per poi scendere insieme a lei. Già a metà scale, lo vidi fermo nell’atrio a chiacchierare con mio padre.
“Aspettate, prendo la macchina fotografica” disse entusiasta mia madre, quando ancora non avevo messo piede a terra.
Liam mi si avvicinò imbarazzato, porgendomi un braccialetto a fiori tipico dei balli.
“Sei bellissima” mi sussurrò mentre me lo faceva indossare.
“Anche tu sei figo questa sera Payne” risposi ridendo. Era così, con Liam non riuscivo mai a essere seria.
Mamma scattò quella tanto desiderata foto e, dopo che mio padre fece le raccomandazioni di routine a Liam, ci lasciarono andare.
“Era proprio necessario prendere il furgone scassato di tuo padre per il ballo? Ci sta pure una tua vecchia felpa puzzolente sul retro” chiesi guardandomi intorno.
“Scusa, ma se avessi avuto più tempo a disposizione avrei affittato una limousine o qualcosa del genere” rispose continuando a guardare la strada. Sorrisi, al pensiero di Liam che spendeva soldi per una limousine solo per farmi contenta.
“La sai una cosa?” Scosse la testa.
“Mi piace anche questo rottame. Ha un’aria vissuta” continua, perdendomi nel paesaggio che si vedeva dal finestrino.
Dal riflesso di questo riuscii a vederlo sorridere e stranamente sentii una morsa strana allo stomaco. Come se qualcosa si stesse muovendo all’interno, scombussolando il tutto. Non ebbi il tempo di realizzare cosa fosse realmente quella sensazione che mi ritrovai Liam davanti ad aprirmi lo sportello. Eravamo arrivati senza che neanche me ne rendessi conto. Seguimmo la massa di ragazzi che, come noi, era diretta nell’enorme palestra addobbata a salone delle feste per l’occasione. Una volta dentro riconobbi le figure di Zayn e Louis vicino al bar che sicuramente aspettavano per prendere da bere. Sorrisi a entrambi, aspettandomi che Liam mi portasse da loro quando invece prese la direzione opposta.
“Non andiamo dai ragazzi?” chiesi perplessa. Lui fece di no con la testa.
“Magari dopo, ora voglio stare un po’ con te.”
Sentii le guance prendere fuoco, segno che stavo arrossendo. Ma perché? Era solo Liam dannazione. Mi fece segno di seguirlo verso i divanetti sistemati ai lati della pista, dove ci sedemmo e trascorremmo la prima parte della serata. Inutile negare che passai tutto il tempo a cercare gli occhi di Harry in mezzo alla folla.
“Sei sicura che sia venuto?” mi chiese come se mi stesse leggendo nel pensiero.
“Chi?” feci finta di non capire.
“Andiamo Julie, smettila di fingere che non ti importa di Harry quando invece è il contrario” disse come se fosse seccato.
Lo guardai con la stessa faccia di un cane bastonato. Aveva fottutamente ragione e la cosa mi infastidiva da morire.
“Balliamo?” chiesi tanto per cambiare discorso. Gli porsi la mano, che lui guardò titubante.
“Dai Liam, siamo a un ballo scolastico, non possiamo stare seduti su queste poltrone tutta la sera” mi lamentai. Lui alzò gli occhi al cielo.
“Per favore” dissi cambiando tono. Mi chinai verso di lui e sbattei i miei occhi marroni per cercare di impietosirlo.
“D’accordo” si alzò sbuffando, prendendomi per mano e trascinandomi in pista proprio nel momento in cui il DJ aveva messo su un lento. Incrociai le braccia dietro la nuca di Liam, aspettando che lui mi cingesse la vita. Iniziammo a dondolarci sulle note di una dolce I’ll stand by you.
“Adoro questa canzone” confessai, nascondendo il viso nella sua spalle.
I’’ll stand by you, I’ll stand by you. Won’t let nobody hurt you, I’ll stand by you” canticchiò quasi sussurrando al mio orecchio.
Liam aveva una voce bellissima, anche se si ostinava a dire il contrario. Ogni volta che qualcuno glielo faceva notare, lui rispondeva borbottando che non era vero.
Alzai leggermente il viso, aspettandomi di sorprenderlo a guardarmi, ma invece mi sbagliavo. Il suo sguardo era fisso e freddo davanti a lui. Istintivamente mi voltai nella sua stessa direzione, anche se lui cercò di evitarlo. I miei occhi lo notarono subito, anche in mezzo alla folla. Aveva appena fatto il suo ingresso in palestra Harry, seguito da quella biondina che aveva deciso di accompagnare quella sera. Un’espressione di totale disgusto mi si formò in viso, non appena mi accorsi che i due si stavano sistemando i vestiti ancora disordinati. Dovevano essere stati piuttosto occupati nell’ultima ora per arrivare solamente adesso. Senza dire niente a Liam, uscii di corsa da quel posto.
“Julie aspetta” lo sentii urlare alle mie spalle, una volta che ero già fuori.
L’atmosfera lì era completamente differente. Non c’erano più le abbaglianti luci ad illuminare tutto, ma solo un lampione solitario che da giaceva all’angolo della strada. L’aria fredda pungeva sulla mia pelle nuda. Notai una panchina lì vicino e mi diressi verso di essa. I tacchi mi davano un fastidio assurdo, così senza preoccuparmi dell’asfalto che avrei toccato, tolsi le scarpe. Sentivo gli occhi gonfi, ma non volevo piangere. Non dovevo piangere per lui.
“Sei impazzita per caso?” fui raggiunta poco dopo da Liam.
Mi voltai di scatto verso di lui, convinta che da un momento all’altro sarei scoppiata. Invece no. Non appena incrociai i suoi profondi occhi color nocciola sentii un senso di casa e protezione prendersi possesso di me. Lui era il mio migliore amico, mi aveva sempre protetto, ma allora perché adesso tutto appariva così amplificato? Spinta dalla gelosia nei confronti di Harry, o forse da qualcos’altro che non volevo ammettere a me stessa, mi catapultai tra le sue braccia. Non parve sorpreso di quel mio gesto, anzi sembrava aspettarselo. Non dissi niente, solo mi lasciai avvolgere dal calore delle sua braccia e dall’effetto che in quel momento lui aveva su di me.
“Senti freddo?” chiese quando iniziai a tremare. Annuii debolmente. Senza che aggiungessi altro, si levò la sua giacca per farmela indossare. Non rifiutai, perché sentivo la reale esigenza di indossare qualcosa per coprirmi.
“Mi sta un tantino grande” scoppiai a ridere guardandomi. Lui si unì a me, guardandomi divertito.
Poi si schiarì la voce, tornando serio. “Sbaglio o abbiamo un ballo da concludere?” chiese porgendomi la mano.
“Qui?” lo guardai male. Fece spallucce.
“Preferisci tornare dentro?” disse indicando l’edificio alle nostre spalle. Scossi la testa. Non avevo alcuna voglia di rivedere Harry. In quel momento volevo solo stare con Liam.
Accettai il suo invito a ballare, lasciandomi cullare tra le sue braccia. Iniziò a cantare la stessa canzone di prima e io chiusi gli occhi, perdendomi in quel momento strano, ma allo stesso tempo magico.
“Julie tu sei speciale. Harry è l’unico a non averlo ancora capito” disse baciandomi la testa, una volta smesso di cantare.
“E tu? Lo hai capito invece?” tirai su col naso.
Sotto la luce delle stelle Liam appariva bello come non mai.
“Prima di tutti gli altri” rispose fiero.
Sorrise e, in quel momento, la stessa sensazione sentita in auto tornò a farsi viva nel mio stomaco. Era tutto assurdo, semplicemente folle e surreale. Eppure stava accadendo. Socchiusi gli occhi e avvicinai le mie labbra alle sue. Le poggiai leggermente, tanta era la paura di rovinare tutto. Mi staccai subito, pensando di aver fatto un’ enorme cazzata. Lui però non mi permise di andare lontano. Con forza, mi fece riavvicinare a lui, riunendo con prepotenza le nostre labbra. Mi baciò con foga e passione e io ricambiai al meglio. A corto di ossigeno, ci staccammo, soffermandoci a specchiarci uno negli occhi dell’altro. Mi sorrise di nuovo e mi parve che il terreno si aprisse sotto i miei piedi. Afferrò la mia mano e, senza dire niente, mi portò verso la sua auto. Una volta dentro, non mi ci volle molto a intuire cosa sarebbe successo di lì a pochi minuti. Avevo sempre immaginato la mia prima volta come qualcosa di magico e perché no, anche romantico. Credevo che sarebbe stata una cosa programmata e non capitata a caso. Ma in quel momento avevo smesso di ragionare. L’unica ragione che sentivo era quella del mio cuore, che stava urlando forte e chiaro il nome di Liam. Lo desideravo da impazzire e volevo essere sua.
Al diavolo tutto il resto.



here i am
buonasera ragazze, penso che sia arrivata l'ora di farvi leggere questa one shot. 
non è una storia campata in aria, bensì è collegata alla mia fan fiction 'get me with those green eyes, baby' che mi farebbe piacere leggeste.
chi segue alla storia avrà certamente capito che la os narra fatti precendeti a quelli della long. pensavo che sarebbe stato carino mettervi a conoscenza di questa parte di storia (:
spero che vi piaccia, fatemi sapere i vostri pareri. grazie xx

   
 
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