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Autore: martyki    02/01/2012    10 recensioni
Ogni parola del dio della morte era come una coltellata. Il solo pensiero faceva ribollire il mio sangue nelle vene facendo crescere in me una rabbia che non credevo potessi provare; neanche per il ladro che aveva ucciso i miei genitori avevo mai provato una sensazione del genere.
"Ti hanno mentito. Ti mentono tutti i giorni quando con i loro sorrisi vengo a trovarti a casa per vedere come stai. Non essere succube della loro perfida e malsana compassione. Ricomincia ciò che Light non ha potuto continuare e vendica la sua morte."

Light è morto.
Misa piange la sua morte.
Ryuk si annoiai.
Cosa succederebbe se Ryuk decidesse di rinfrescare i ricordi di Misa riguardanti il Death Note?
Genere: Azione, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Misa Amane, Ryuuk
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fukushu no tame no gemu

Fukushu no tame no gemu

“Bene. Ci siamo”.

Dovevo solo scrivere un nome. Un nome, cosa ci voleva in fondo? L’avevo fatto milioni di volte in passato senza soffermarmi eccessivamente a pensare alle conseguenze, quale poteva essere la differenza adesso?

«Che c’è, Misa? Hai paura di ricominciare?».

Nonostante i miei occhi fissassero il foglio bianco, la mano che stringeva la penna, pronta a scrivere, tremava visibilmente.

«Ah! Lo sapevo, non hai fegato! E io che pensavo che per Light avresti fatto qualsiasi cos…».

«Certo che per Light farei qualsiasi cosa!», sbottai alterata chiudendo entrambe le mani a pugno, «Light è tutta la mia vita. Morirei per lui».

«Allora fallo. Scrivi il nome di quel criminale sul Death Note. Ricomincia l’opera che lui non è riuscito a concludere. Vendicalo. Sei comunque destinata a finire nel nulla, cos’hai da perdere?».

Aprii la mano sinistra e osservai il foglietto di carta accartocciato; a vederlo così, piccolo sul palmo della mia mano, poteva sembrare il comune frammento della pagina di un altrettanto comune diario o quaderno, ma in realtà, quel piccolo pezzetto di carta, era l’arma più potente, letale e diabolica di cui un essere umano potesse entrare in possesso. Un frammento di un Death Note e di certo non uno a caso, ma quello che era appartenuto all’unica persona per la quale avevo fatto qualsiasi cosa, l’unica a cui avevo perdonato tutto, anche il tradimento. L’unica che, a modo suo, mi aveva amata e mi era stata accanto in quegli ultimi cinque anni di vita dopo la morte dei miei genitori. Colui che mi aveva vendicata.

Il mio unico amore.

Kira.

Light Yagami.

Alzai lo sguardo verso quello che ai tempi d’oro era stato il suo Shinigami. Quella mattina, in pochi istanti, avevo ricordato un passato che non ricordavo di aver vissuto; Ryuk, lo Shinigami, era venuto a portarmi il vecchio quaderno di Light che per un periodo era stato anche di mia proprietà

«Tu cosa ci guadagni?», mormorai senza staccare gli occhi dal foglio. «Perché hai voluto farmi sapere la verità? Perché vuoi che io mi vendichi?»

In risposta, il dio della morte scoppiò a ridere come un pazzo trangugiando una mela. «Cosa ci guadagno? Non sei mai stata all’altezza di Light in quanto ad intelligenza, ma mi aspettavo che dopo tanto tempo mi conoscessi, specialmente dopo averti rinfrescato la memoria», gracchiò lui sedendosi sul mio letto. «Cara la mia Misa, lo faccio per divertirmi, per quale altro motivo sennò?! Penso che non ci sia niente di più spassoso che vedere una donna vendicare il suo amore!».

Abbassai la testa tornando a guardare il nome di uno stupratore, scagionato ripetutamente per mancanza di prove, riportato sul monitor del mio pc.

«Misa», lo Shinigami mi si affiancò poggiandomi le sue mani tremendamente ossute sulle spalle. Per la prima volta assunse un atteggiamento quasi umano, quasi... da amico. «Quelli del quartier generale, quelli che sono venuti con i volti fintamente afflitti a darti la notizia della morte di Light, quelli che erano al suo funerale a tenerti la mano, a far finta di sorreggerti dicendoti di continuare a vivere sono proprio coloro che te l’hanno strappato via. Ricomincia quello che Light non ha potuto finire».

Ogni parola era come una coltellata. Il solo pensiero mi faceva ribollire il sangue nelle vene. Sentivo crescere in me una rabbia che non pensavo di poter provare; neanche per il ladro che aveva ucciso i miei genitori avevo mai avvertito un odio così profondo.

«Ti hanno mentito. Ti mentono tutti i giorni quando con i loro sorrisi vengono a trovarti a casa per vedere come stai. Non essere succube della loro perfida e malsana compassione. Ricomincia ciò che Light non ha potuto continuare e vendica la sua morte».

Me l’avevano portato via.

Avevano portato via la mia unica ragione di vita...

«Lui vorrebbe così, Misa».

“Lui vorrebbe...”.

«Hai ragione, Ryuk», dissi alla fine impugnando più saldamente la penna tra smettendo di tremare, «tornerò ad essere Kira così come vorrebbe Light e lo vendicherò. Mi vendicherò perché me l’hanno portato via!».

Il volto di Ryuk si aprì in un ghigno malefico. «Fallo, Misa! Scrivi quel nome. Adesso, ora

Con una nuova certezza e una rabbia crescente, senza più alcuna esitazione, osservai attentamente il volto del mio condannato sullo schermo del computer e scrissi il suo nome.


39, 38, 37, 36…

Era fatta. Il quaderno era tornato ad essere di mia proprietà.


27, 26, 25, 24, 23…

L’avrebbero pagata. L’avrebbero pagata tutti coloro che erano contro

la giustizia di Kira e non avevano saputo vedere oltre il loro naso.


15, 14, 13, 12…

Tutti i membri del quartier generale giapponese sarebbero morti.

Sepolti, dal primo all’ultimo.


10, 9, 8, 7, 6…

Loro non potevano sapere che avevano appena preso parte

al gioco più spietato e violento della loro vita.


5, 4, 3…

Il gioco di Kira.


2, 1…

Il gioco della mia vendetta!


 

Hikarashi Tomori doveva essere morto.

“Ormai è fatta”.

Chiusi il quaderno con cura buttando indietro la testa. Espirai profondamente.

Mi sentivo… bene. Incredibilmente bene.

Carica.

Forte.

Viva.

«Ehi, Ryuk!». Mi voltai verso lo Shinigami aprendo il mio viso in un sorriso. «Mi sento viva come non lo ero da quattro mesi nonostante abbia appena tolto la vita ad una persona. Non trovi che sia… ironico

Senza rendermene conto cominciai a ridere, una risata diversa da quelle che un tempo uscivano dalle mie labbra.

Anche Ryuk cominciò a ridere, o per meglio dire gracchiare. «Sei diabolica», commentò il dio della morte senza smettere di ridere. «Sei magnificamente diabolica. Nella tua risata mi sembra di sentire quelle di Light. Forse sei più simile a lui di quanto pensassimo entrambi».

Continuai a ridere anche guardando una gigantografia che ritraeva me e Light abbracciati appesa alla parete. Era una delle poche foto in cui sorrideva.

“Faccio tutto questo solo per te, amore. Solo per te”.

Quella rabbia e quella voglia di vendetta che cominciavo a sentir crescere sempre di più dentro di me non erano altro che le mie grida di disperazione che volevano raggiungere il mio Light.

“Ti vendicherò, Light. Giurò che ti vendicherò!”.

End?

 

Note dell’autrice

Ed eccomi ancora qui a scrivere su Death Note.

Allora, spesso mi capita di buttar giù storie che vengono fuori dal nulla, a buffo, ma questa... Questa penso sia l’idea che mi abbia sempre stuzzicato la mente dopo aver finito di vedere (e forse ancora di più leggere) il manga. Ad essere sincera non è stata neanche un’idea completamente mia, anzi; a dir la verità mi ci ha fatto pensare un mio collega due giorni dopo aver finito di vedere l’anime: “Sai, si vociferava che avrebbero fatto un seguito in cui Misa diventa cazzuta e vendica Light”.

All’inizio non gli ho dato neanche troppo peso, anzi, ho quasi pensato che fosse una stupidaggine, poi però mi sono detta: “Cavolo, sarebbe fico davvero invece!”

Così l’ho pensata, pensata, pensata, pensata e ancora pensata ma poi l’ho lasciata accantonata in un angolo del mio cervello. L’altro giorno un mio amico mi fa: “Certo che lo potrebbero fare il seguito di Death note!”

E con questa frase mi ha fatto tornare alla mente la mia/non mia ideuzza, così, prima di cimentarmi in questa nuova avventura ho deciso di scrivere una sorta di capitolo “bonus”, di prefazione... Non lo so, chiamatelo come vi pare, ma volevo un vostro parere :)

Perdonatemi se dovessero esserci errori di battitura ed incongruenze, ma essendo “una bozza” non mi sono soffermata molto su dettagli che sono sicuramente importanti.

Un bacio e fatemi sapere che ve ne pare, per me è davvero importante!

 

Comunque sia, prima voglio finire la mia “Dangerous Game”, quindi quest’idea rimane in cantiere.

 

Un bacio a tutti!

Marty

   
 
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