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Autore: xacciobieber    02/01/2012    9 recensioni
Aspettava quella domanda come un beduino nel deserto aspetta di vedere dell'acqua.
Il suo nome.
Le avevano riso in faccia l'ultima volta che lo aveva pronunciato.
Era sicura che, però, sua figlia non l'avrebbe mai fatto.
Così si fece coraggio e sorridendo disse: “Justin Bieber”
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seduta sul divano, esausta.

Kaylee era sfinita.

Era appena tornata da lavoro, quel lavoro che odiava.

Il suo sogno era sempre stato di diventare una scrittrice, fin da quando era bambina.

Scriveva sempre, su qualsiasi argomento che le venisse in mente.

Aveva sempre desiderato di pubblicare un libro, un giorno.

Un sogno che, purtroppo, non si realizzò.

Lavorava come segretaria in una casa discografica a Santa Monica, in California.

Prendeva le telefonate, registrava gli appuntamenti del suo capo..insomma, solito lavoro da segretaria.

Solito lavoro da segretaria che lei odiava.

Si era trasferita in California quando suo marito era morto a causa di un tumore, lasciandola con una bellissima figlia di 4 anni.
Erano passati ormai dieci anni da quando le aveva lasciate.

Kaylee aveva 34 anni e la figlia, Evanna di 14 anni, era l'unica persona che la rendeva felice.

Ciao mamma” disse la ragazza, entrando in casa.

Era appena rientrata da scuola.

Si sedette vicino a sua madre.

Evanna aveva dei lunghi capelli scuri, neri, proprio come lei.

Gli occhi, invece, li aveva ereditati dal padre: azzurri, ogni tanto tendenti al verde.

Era una bella ragazza, ma non aveva molti amici.

Era, come diceva sua madre, chiusa, riservata, secondo lei a causa del padre.

Kaylee non si era voluta risposare.

Non voleva nessun uomo nella sua vita.

Le bastava vivere con sua figlia.

Ciao tesoro. Com'è andata oggi a scuola?” chiese Kaylee, girandosi verso la figlia.

Tutto bene, diciamo. Tu stai bene?”

Evanna era molto protettiva nei confronti della madre.

Sapeva che non le piaceva il suo lavoro e nemmeno vivere lì, in California.

Faceva di tutto per renderla felice, o almeno ci provava.

Tutto bene, sì.”rispose Kaylee, sorridendo.

La ragazza si alzò dal divano, lasciando la donna sola, con i suoi pensieri.

Solo il fatto di vedere la figlia preoccuparsi per lei la faceva sorridere.

Voleva solo il meglio per lei e anche senza la presenza di un padre, Evanna era cresciuta bene.

Era educata, intelligente e aveva una immaginazione fervida, proprio come la madre.

La differenza tra le due era che a Evanna non piaceva scrivere.

Preferiva leggere.

Leggeva in continuazione.

Finito un libro, ne doveva subito leggere un altro.

Mentre la madre, nonostante che il suo sogno di diventare una scrittrice non si fosse avverato, continuava a scrivere.

Sempre.

Su qualsiasi cosa.

Certo, non erano più quelle composizioni sul primo giorno di liceo o sulla sua prima cotta.

Erano per lo più lettere.

Lettere per un destinatario anonimo in cui scriveva tutto quello che provava: rabbia, frustrazione, tristezza, solitudine.

Scrivere la liberava di tutte quelle emozioni.

La faceva sentire meglio.

 

---

 

Mamma, posso farti una domanda?” chiese Evanna, mentre sparecchiavano.

Kaylee sorrise.

Dimmi tutto”

La ragazza si fece coraggio.

Hai mai..come dire..provato qualcosa per qualcuno che non sa nemmeno della tua esistenza?”

Kaylee si stupì di quella domanda.

Cosa intendi dire?” chiese.

Cioè..per, non so..per una persona famosa. Come un idolo ecco. Hai mai avuto un idolo?”

Un idolo.

Quanto le era mancata quella parola.

IDOLO.

Kaylee sorrise mentre asciugava i piatti.

Sì” rispose semplicemente.

Davvero?” chiese meravigliata la figlia “E chi era?”

La donna mise a posto l'ultimo piatto e si sedette, e insieme a lei anche Evanna.

La ragazza non credeva ai suoi occhi.

Non aveva mai visto sorridere sua madre così.

Era la prima volta dopo tanto tempo che la vedeva veramente felice.

Chi è, vorrai dire. Se hai un idolo quello non smetterà mai di essere tale, ricordatelo” disse, ricordando quando diceva queste parole da giovane.

La figlia la guardava raggiante.

Allora, chi è?”

Non ne parlava da quando aveva vent'anni e le sembrava strano doverne parlare proprio con sua figlia.

Non se lo sarebbe mai aspettato.

Avevo tredici anni, un anno in meno di te, quando lo scoprii per la prima volta. Era un cantante giovane e tutti lo prendevano in giro per la sua 'voce da femmina' e per tutta la fama che aveva a soli sedici anni, ma quello che non capivano era l'incredibile talento che aveva.”

Kaylee parlava con occhi sognanti.

Le era mancato parlare di lui.

Lo amavo, ma non un amore come quello che si prova per un ragazzo, ma un amore platonico, quello che ti prende e non ti lascia più.”

Sospirò.

Le ritornavano alla mente tutti i vecchi ricordi.

Tutte le litigate con sua madre che non voleva mandarla al suo concerto, le emozioni che provava ascoltando le sue canzoni ogni volta che ne aveva la possibilità, la felicità che le provocava anche solo vederlo con un sorriso.

Non mi importava la distanza che c'era tra di noi, io e lui eravamo come migliori amici, come fratello e sorella. Era un amore incondizionato”

Evanna era incantata ad ascoltare quelle parole.

Era curiosa, voleva saperne di più.

E lo ascolti ancora?” chiese.

La madre sorrise.

Non più tanto. Qualche volta sento qualche sua canzone alla radio, oppure lo sento nominare a lavoro. È ancora in cima alle classifiche, come una volta. La differenza è che ormai la gente si è accorta del suo talento e ha smesso di prenderlo in giro.”

E l'hai mai incontrato?” chiese di nuovo Evanna.

La curiosità si faceva spazio dentro di lei.

Kaylee non poteva essere più felice di rispondere a quelle domande.

L'ho visto ad un suo concerto quando è venuto a Boston. Avevo la tua età. Ha fatto tanta strada da allora”

Il sorriso che le era comparso in volto sembrava indelebile.

Era la gioia che lui era sempre riuscito a trasmetterle.

E come si chiama?” chiese, infine, la figlia.

Aspettava quella domanda come un beduino nel deserto aspetta di vedere dell'acqua.

Il suo nome.

Le avevano riso in faccia l'ultima volta che lo aveva pronunciato.

Era sicura che, però, sua figlia non l'avrebbe mai fatto.

Così si fece coraggio e sorridendo disse: “Justin Bieber”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Here I am!

Sì, sono io. Incredibile, ma vero.

Allora, visto che l'altra FF è ormai quasi finita ho deciso di iniziare questa storia.

Non so che dire sinceramente.

Solo spero vi piaccia e..fatemi sapere cosa ne pensate.

With love,

-Arianna, @acciobieber_ on twitter.

  
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