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Autore: shesfede    02/01/2012    3 recensioni
Per far battere il cuore di Amy bastava davvero poco, come ad esempio gli occhi azzurri del ragazzo che dall’alto della scalinata la stava guardando intensamente proprio in quel momento in cui anche lei ebbe alzato lo sguardo.

Louis si voltò un’ultima volta a guardare il cortile davanti a sé in modo da memorizzare ogni singolo e anche insignificante particolare. Non avrebbe mai potuto immaginare che il ricordo più bello del suo ultimo primo giorno di scuola sarebbe stato una ragazzina dai lunghi capelli biondi e gli occhi verdi come due smeraldi che si guardavano intorno spaesati.

You'll be the prince and I'll be the princess,
It's a love story, baby, just say yes.
-Love Story, Taylor Swift
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ours was a love story.



We were both young when I first saw you.
 
L’auto nera sfrecciava per le vie della frenetica, ma magica Londra. Amy stava seduta nel sedile del passeggero, in totale silenzio. Ogni tanto, con la coda dell’occhio, guardava la madre al volante completamente intenta a seguire la strada.
«Almeno il tuo primo giorno di liceo sarai puntuale» disse la donna ironizzando sul fatto che dai tempi dell’asilo la sua figlioletta non fosse mai stata puntuale, fatta eccezione per quella mattina.
Amy sorrise alla madre, per poi tornare a guardare fuori dal finestrino. In lontananza riconobbe quella che per i prossimi quattro anni sarebbe stata la sua scuola. La madre di Amy accostò di fronte all’edificio che maestoso regnava dinanzi ai suoi occhi. Amy afferrò la borsa a tracolla nella quale portava i libri e scese dall’auto salutando fievolmente la madre.
«Passo a prenderti all’uscita» urlò la donna quando però la figlia era ormai troppo lontana per poterla sentire.
Nonostante fossimo ancora ai primi di settembre, l’aria fredda del mattino pungeva come nel mese di dicembre. Amy si strinse nella sua giacca grigia, un po’ per coprirsi, un po’ per l’imbarazzo che provava nel sentire gli occhi degli altri ragazzi presenti nell’enorme cortile puntati addosso. Sapeva di essere una bella ragazza, ma questa cosa la maggior parte delle volte più che lusingarla la metteva a disagio. Non era il tipo al quale piaceva mettersi in mostra, ostentando ciò che madre natura le aveva notato. Lei era una di quelle ragazze che arrossivano ad un complimento, che preferivano un bel libro e una cioccolata calda ad uno sfrenato party, che invece di un paio di vertiginosi tacchi e di una minigonna preferivano indossare delle vecchie converse consumate e una calda e comoda tuta. Una ragazza difficile da trovare, ma non impossibile da conquistare. Per far battere il cuore di Amy bastava davvero poco, come ad esempio gli occhi azzurri del ragazzo che dall’alto della scalinata la stava guardando intensamente proprio in quel momento in cui anche lei ebbe alzato lo sguardo.
 
Louis Tomlinson era il tipico ragazzo della porta accanto. Tutte lo desideravano, ma mai nessuna era riuscita a conquistare il suo cuore.
Louis era il buffone del gruppo, quello che aveva la battuta sempre pronta e che faceva sbellicare tutti dalle risate. Forse per questo erano più uniche che rare le volte in cui qualcuno lo prendeva sul serio. Quando provava a dire la sua su qualche argomento veniva completamente ignorato perché lui era Louis, quello bravo a far ridere e basta. Col tempo il ragazzo ci aveva fatto l’abitudine, aveva capito quale fosse il suo ruolo all’interno del gruppo e in parte lo aveva anche accettato.
Mentre Harry finiva di raccontare delle sue conquiste estive, Louis iniziò a guardarsi intorno. Il cortile si stava lentamente popolando. Tra la folla riconobbe qualche compagno di classe, mentre nei volti sconosciuti identificò quelli che si avviavano verso il loro primo anno. A differenza del suo migliore amico Harry che era al secondo anno e di Liam, Zayn e Niall che invece si preparavano ad affrontare il terzo, per Louis quello sarebbe stato il suo ultimo anno. Ancora nove mesi e avrebbe smesso di essere un ragazzino sprovveduto e sarebbe entrato a far parte del mondo degli adulti. Il ragazzo storse il labbro, trovandosi del tutto contro quella idea. Non voleva crescere, andare a lavorare, addossarsi le responsabilità di ogni adulto.
Louis sospirò, rendendosi conto che per quanto desiderasse diventare un moderno Peter Pan quel sogno era destinato a rimanere tale. Cercò di rimuovere quei pensieri tristi dalla sua mente dato che quello non era lo spirito con cui lui era solito iniziare l’anno scolastico. I suoi amici si mossero verso l’entrata, così anche lui iniziò a salire la scalinata che lo avrebbe portato dentro l’istituto.
Louis si voltò un’ultima volta a guardare il cortile davanti a sé in modo da memorizzare ogni singolo e anche insignificante particolare. Non avrebbe mai potuto immaginare che il ricordo più bello del suo ultimo primo giorno di scuola sarebbe stato una ragazzina dai lunghi capelli biondi e gli occhi verdi come due smeraldi che si guardavano intorno spaesati.
 

I see you make your way trough the crowd, you say hello.
 
Amy picchiettava con le dita sulla sua stessa gamba. Era annoiata, stanca, delusa e anche nervosa. Allie ballava con quel ragazzo, Liam le pareva che si chiamasse, da quando lui le aveva galantemente allungato una mano per invitarla sulla pista da ballo. La stessa Allie che praticamente l’aveva trascinata a quella festa di montati e figli di papà pregandola di accompagnarla altrimenti neanche lei ci sarebbe potuta andare. Dopo una serie di tentativi falliti riuscì a incrociare lo sguardo della mora però, a differenza di quanto aveva programmato, invece di farle capire che voleva andarsene le mostrò il pollice in su, segno che la ragazza interpretò come un continua pure a ballare col biondino figo. Amy era fatta così, non riusciva mai a deludere le persone che amava e alla fine si ritrovata sempre coinvolta in situazioni che avrebbe di gran lunga preferito evitare.
 
Louis stava guardando la folla appoggiato al piano bar. Quella serata aveva preso una piega diversa da quella che si era immaginato. Aveva programmato un sabato sera tutto per sé: avrebbe mangiato una pizza, dopodiché si sarebbe buttato sulla poltrona del salone a rivedere l’intera prima stagione di One Tree Hill, suo telefilm preferito da sempre. Probabilmente il suo fidato cane Ted lo avrebbe raggiunto, facendogli compagnia mentre dormiva ai piedi della poltrona. I ragazzi invece si erano presentati all’ultimo minuto sulla porta di casa sua, obbligandolo a tirarsi a lucido e ad andare con loro all’ultimo party organizzato nel quartiere. Stava buttando giù il primo drink della serata, quando la notò seduta in un angolo. Louis pensò che quella fosse la sua occasione per andare e presentarsi una volta per tutte a quella ragazzina che lo aveva completamente stregato dalla prima volta in cui i loro sguardi si erano incrociati.
 
«Penso che ne avranno ancora per molto.» Louis si avvicinò al divanetto, indicando il posto libero accanto alla ragazza.
«Posso?» chiese molto educatamente.
Amy alzò lo sguardo e non appena riconobbe il ragazzo perse un battito o forse qualcuno di più. Annuì titubante, spostandosi leggermente per fargli posto. Louis si lasciò cadere sul divanetto, osservando divertito la ragazza accanto a lui mentre arrossiva. Più di una volta a scuola aveva provato ad avvicinarla, ma ogni tentativo era risultato un buco nell’acqua. Mai e poi mai si sarebbe aspettato di incontrarla a quella festa, ma forse il destino per una volta era dalla sua parte.
«Che maleducato, non mi sono neanche presentato» disse per rompere il silenzio imbarazzante che si stava creando.
«Sono Louis, Louis Tomlinson» allungò la mano verso Amy, che strinse mentre sul suo viso si apriva un sorriso gigantesco.
«Amy Thompson» si presentò a sua volta.
Louis le sorrise e Amy fu sicura di sentire il suo cuore fare una capriola. L’ennesima da quando quel ragazzo le aveva rivolto la parola. Non riusciva a spiegarselo nemmeno lei, ma l’effetto che lui le faceva era paragonabile alle montagne russe. Le toglieva il respiro, le provocava una stretta fortissima allo stomaco, ma una volta scesa dalla giostra l’unica cosa che voleva fare era risalirci.
«Sei una ragazza molto carina Amy Thompson, te lo hanno mai detto?» Louis cercò di usare il tono più dolce che avesse e sembrò riuscirci alla perfezione.
«Grazie» mormorò lei, spostandosi una ciocca di capelli per cercare di nascondere il suo viso ormai paonazzo.
Louis la guardò e rimase incantato come ogni volta. Non aveva mai creduto al colpo di fulmine, ma quella era l’unica spiegazione che riusciva a dare a quel vortice di sentimenti che sentiva scoppiare dentro di sé ogni volta che quella ragazza sorrideva.


So I sneak out to the garden to see you. We keep quiet because we’re dead if they knew.
 
«Ti ho già detto che sei bellissima?» Louis accarezzò dolcemente il volto di Amy, mentre lei si stringeva ancora di più a lui.
«Si Louis, me lo ripeti ogni secondo» rispose ridendo. «Beh, una volta in più non ha mai fatto male a nessuno» disse facendo spallucce.
Allontanò leggermente la ragazza che stava rannicchiata sul suo petto per poterla guardare negli occhi.
«Sei bellissima» disse in un sussurro, prima di unire le loro labbra in un tenero e romantico bacio.
«Vorrei che tutto questo non finisse mai» disse triste Amy una volta interrotto il bacio.
«Ehy perché quel faccino triste?» le chiese il ragazzo sistemandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
La ragazza non rispose, limitandosi ad abbassare lo sguardo sulle sue scarpe.
«Non dirmi che stai così per tuo padre? Ti ho già detto che non mi interessa che lui approvi o no la nostra relazione. Io ti amo e voglio stare con te a prescindere da ciò che lui dice» disse Louis perdendo leggermente le staffe.
Louis era un ragazzo difficile da far arrabbiare, ma anche solo sentire parlare del padre della sua ragazza lo faceva imbestialire. Si era opposto alla loro relazione a priori, senza neanche conoscere lui o ascoltare ciò che la figlia aveva da dirgli. Louis non lo sopportava solo per questo motivo. Dopo quest’esperienza aveva ripromesso a sé stesso che il giorno in cui sarebbe diventato padre avrebbe fondato il rapporto con i suoi figli sulla comunicazione.
«Lo so che mi ami Louis, ma devi capirmi. Lui rimane sempre mio padre e che a te piaccia o no per me il suo parere è importante.»
Amy si staccò bruscamente da Louis, facendo sciogliere l’abbraccio in cui lui la stava stringendo fino a qualche secondo prima. Si allontanò da lui, andandosi a sedere ai piedi della quercia che maestosa che si trovava al centro del giardino di casa Tomlinson. Nascose la testa tra le gambe, cercando di reprimere le lacrime che sapeva sarebbero arrivate a minuti. Louis la guardò, così rannicchiata sembrava ancora più piccola e indifesa. Sospirò, pentendosi all’istante della reazione avuta.
«Scusa, ho esagerato» disse sedendosi al suo fianco. «Non sopporto vederti così, mi distrugge il cuore.»
La ragazza si voltò nella direzione di Louis e a tastoni cercò la sua mano che si nascondeva tra l’erba umida sulla quale erano seduti. Louis abbassò lo sguardo quando sentì quella stretta calda avvolgergli la mano. Sorrise istintivamente, mentre intrecciava le sue dita a quelle della ragazza.
«Facciamo pace?» chiese Amy alzando finalmente la testa e incrociando gli occhi del suo amato.
«Ho già dimenticato tutto» le rispose lui prima di eliminare la distanza tra i loro volti e unendo le loro labbra.
«Ti amo più della mia stessa vita Amy, sarei perso senza di te.»
Louis appoggiò la sua fronte su quella della ragazza. Amy approfittò di quella situazione per specchiarsi in quegli occhi azzurri che l’avevano fatta innamorare perdutamente di Louis.
«Ti amo anch’io» disse prima di chiudere gli occhi e appoggiare la testa sulla spalla di lui.
Trascorsero così l’intero pomeriggio. Louis le raccontò qualche barzelletta stupida e qualche volta persino squallida per farla ridere. Giocarono a individuare le forme più strane nelle nuvole, fino a quando il cielo non iniziò a oscurarsi e Amy fu costretta a tornare a casa.
 

This love is difficult, but it’s real.

Amy amava Louis. Louis amava Amy.
Ma la loro non era una semplice cotta adolescenziale. Assolutamente no.
Non era uno di quelli amori passeggeri, che se non ricambiati dopo un poco svaniscono.
Il loro era un amore di quelli che ti segnano dentro, per sempre.
Un amore destinato a durare per sempre.
Era quell’amore che per sopravvivere era costretto ad affrontare ogni giorno mille avversità.
Quell’amore che un attimo prima ti fa sentire tra le nuvole e quello dopo è capace di metterti ko.
Era uno di quelli amori di cui gli scrittori parlano nei loro romanzi rosa a lieto fine.
Il loro era quel tipo di amore che ti fa sognare con gli occhi aperti.
Un amore in stile Disney, dove il principe alla fine sposa la sua amata principessa.
Il loro amore era vero, forte, puro, sincero.
La loro era una storia d’amore.





here i am:
era da ieri che avevo voglia di scrivere una one shot e oggi finalmente ho avuto l'illuminazione che stavo tanto aspettando grazie a taylor swift e allora sua 'love story'.
chiarisco subito che non sono una sua fan, ma adoro alcuni suoi testi, questo in particolare **
la storia come avrete notato prende spunto da alcuni versi della canzone, quindi questa si può definire una song-fiction.
è la prima che scrivo, quindi non ho idea di come sia venuta.
stranamente a me piace molto LOL
spero che piaccia anche a voi xx

   
 
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